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Capitolo 1
Seoul, Corea del Sud
Primavera 201X
La luce dell’alba iniziò a fare capolino in camera , lentamente , fino al bordo del letto e poi a risalire lungo le lenzuola , fino a svegliare i due amanti …
Shin aprì gli occhi , si stiracchiò piano, per non destarla, e poi si girò di nuovo verso di lei … come ogni mattina, lui si svegliava qualche attimo prima e la osservava dormire tra le sue braccia … Gli sembrava un angelo che si riposava candidamente tra le nuvole, con i suoi capelli biondi sparsi sul cuscino bianco , la sua pelle bianca come la luna, il suo profilo delicato e quel suo inconfondibile profumo di vaniglia che lo inebriava … Scostò le lenzuola per ammirare il suo corpo nudo e perfetto, che era sdraiato accanto al suo e pensò a quando ancora non erano amanti e la osservava al di là della macchina fotografica …
Ne era passato di tempo da allora … lui era solo il fotografo, che doveva fare un servizio fotografico per una nota rivista e lei era la sua modella … la sua magnifica modella : niente era così leggiadro come lei o puro … Ne rimase subito affascinato e da dietro l’obiettivo la osservava con minuziosità, da subito avrebbe potuto descrivere ogni particolare di lei con una precisione millimetrica … come dopo la prima volta che avevano fatto l’amore: avrebbe potuto disegnare la mappa dei suoi nei … Era la prima volta per lei e lui era stato il primo a toccarla … Ricordava ogni suo sospiro e ogni suo brivido, come se fosse stato pochi attimi prima … il suo corpo muoversi sotto il suo con inesperienza e paura, le sue mani sulla sua schiena e le sue gambe avvinghiate ai suoi fianchi … Da quel momento in poi non si erano più lasciati: lui si era trasferito da lei, lasciando la sua casa e il suo lavoro, per trovare una nuova vita … insieme a lei … insieme all’unica donna che voleva avere e amare più di sé stesso …
Spostò, casualmente, lo sguardo sull’anello che portava al dito e rilesse la dedica che vi era incisa :”One heart for two” … erano state le sue parole dopo che avevano fatto l’amore la prima volta: lei lo aveva guardato negli occhi e poi aveva incrociato le sue dita fra le sue … Quelle parole lo colpirono nel profondo del cuore e proprio per quello, lui decise di farle incidere sui loro anelli di fidanzamento …
-Buongiorno … - disse lei ancora assonnata, tirandosi le lenzuola addosso e voltandosi verso di lui.
-Buongiorno … - sussurrò mentre si avvicinava alle sue labbra per baciarle .
Quando apriva quei suoi occhioni cerulei e lo guardava , solo allora per Shin sembrava che iniziasse la sua giornata e il suo mondo … Si staccò da lei e le diede un piccolo morso sulla spalla.
-Ti mangerei … - si soffermò ad accarezzare la sua pelle con le dita e ad inspirarne l’odore misto al suo, dopo la notte trascorsa assieme …
Lei si mise a ridere e lo scostò leggermente. – E’ tardi … dobbiamo fare ancora la doccia e poi scendere per la colazione … -
-Saltiamo la doccia? Visto che la colazione non possiamo saltarla … anzi,no! … ancora meglio: facciamola assieme … - la sua voce era diventata un dolce invito a cui la ragazza scosse la testa sorridendo.
-No, su fai il bravo! Non è educazione arrivare in ritardo con tuo padre, che oltretutto ci sta aspettando per mangiare insieme! E poi … dopo stanotte … non ti sei ancora stancato?- lo stuzzicò.
-Di te? Mai! Come potrei stancarmi di te … e di amarti?- lui la guardò intensamente negli occhi e lei di tutta risposta gli sorrise, scostò le lenzuola e scese dal letto, senza coprirsi e senza perdere il suo sguardo, gli chiese :- Doccia o vasca?-
La guardò lentamente, risalendo da piedi a terra e soffermandosi sulle sue morbide forme e il fiato gli si mozzò … - Scegli tu … Io ti seguo … - e mentre pronunciava queste parole scese dal letto, si avvicinò a lei, circondandole la vita con le mani, e la trascinò nell’altra stanza …
-Tesoro … ti aspetto di sotto … -
-Sì, finisco di prepararmi e arrivo … -
Shin si diede uno sguardo allo specchio, controllò che l’abito fosse apposto: la sua dolce metà lo aveva più volte distratto mentre si vestiva e gli venne da sorridere … ma non era il caso di presentarsi in disordine da suo padre … Hyun Park era un uomo potente e ricco, un capo industria dalle ampie vedute, ma come padre era molto severo e legato alla tradizione … Era già stato molto difficile fargli digerire il suo fidanzamento e il suo trasferimento in Europa … per non parlare poi, del fatto che si era presentato a casa, in quell’occasione, con lei : aveva storto il naso e aveva disapprovato il fatto che dividessero la camera prima del matrimonio … Insomma: non era proprio il caso di eccedere … anche se, Shin era lì per richiesta sua e non per suo desiderio!
Non aveva potuto esimersi dal rifiutare l’invito del padre, nonostante fosse nel bel mezzo dei preparativi delle sue nozze e avesse dovuto chiedere dei mesi di aspettativa a lavoro, aveva comunque fatto buon viso a cattivo gioco … senza contare poi, che ora, era diventato molto curioso di sapere il motivo per cui aveva richiesto la sua presenza …
Mentre scendeva le scale si chiese di cosa si potesse trattare … nella telefonata che aveva ricevuto , suo padre era stato molto vago : gli aveva semplicemente detto che doveva tornare a Seoul per un evento molto importante … e che avrebbe avuto bisogno della sua presenza e del suo aiuto per qualche tempo … ma di cosa si trattasse non ne aveva idea … almeno per il momento ! … Il padre gli aveva anche promesso che appena possibile gli avrebbe svelato tutto, stava solo aspettando che li raggiungesse una persona che li avrebbe aiutati nel loro progetto … “Una persona? Chissà cosa si sarà inventato mio padre …” onestamente la curiosità aveva cominciato a diffondersi in tutta la sua mente …
Quando arrivò in sala, trovò suo padre a parlare con uomo … “Il misterioso uomo di cui parlava mio padre?Sarà lui?” gli sembrava una faccia nota e giurava di averlo già visto da qualche parte … in qualche suo viaggio o servizio fotografico …
Poi si ricordò … Durante un reportage per la sua ex rivista, molti anni prima: gli avevano chiesto un servizio su quell’uomo tanto famoso e carismatico … Non era il solito lavoro che gli commissionavano, perché lui non si occupava di quel mondo, ma siccome doveva essere il servizio di punta della rivista avevano chiesto a lui … il migliore fotografo sul campo … Volevano delle foto d’eccezione e lui era riuscito a fare un ottimo lavoro, tanto da avere avuto dei riconoscimenti proprio per quelle foto … Era entrato nel suo mondo e aveva colto la sua anima , facendola emergere in ogni scatto . Non fu sicuramente un lavoro semplice, considerando che per tutto il tempo non era mai riuscito ad avvicinarsi e a rivolgergli parola o a presentarsi … Era un tipo schivo e scostante, che non si lasciava concedere così facilmente ai fotografi e ai giornalisti … Carattere curioso : in genere gente come lui, adora stare al centro dell’attenzione … invece lui sembrava fuggirne … e nonostante fosse un uomo così carismatico, potente e affascinante non usava queste caratteristiche per ottenere ciò che desiderava: tutto gli veniva dato senza chiedere e senza fatica…
Aveva visto donne estremamente affascinanti girargli attorno, ma senza che lui si scomponesse o che dimostrasse qualche interesse particolare … l’unica cosa in cui l’aveva visto, più umano … era il modo in cui si comportava con i fans … Con loro era disponibile e amichevole e spesso l’aveva trovato a parlare con loro o addirittura bendisposto a rispondere a tutte le loro domande … Non poteva dire che non fosse un tipo interessante, ma non gli piaceva assolutamente quel suo atteggiamento superiore con giornalisti e fotografi … se comunque era lì, era anche per merito loro … è un reciproco scambio … funziona così in quel dorato mondo …
Pensò, che era stato uno strano gioco del destino trovarselo nel suo salotto, a parlare con il padre … e improvvisamente si fece un’idea del motivo per cui lui si trovasse lì …
Entrò nella stanza, mostrando uno dei suoi sorrisi più sicuri e smaglianti, e salutò entrambi, presentandosi all’ospite …
Quella mattina era più stanca del solito : il fuso orario e la notte trascorsa con Shin l’aveva decisamente sfinita … per non parlare della doccia … ma in fondo si sentiva bene, anzi non era mai stata meglio di così!Da quando era entrato nella sua vita tutto aveva assunto un diverso sapore … un diverso colore … tutto sembrava più semplice, anche se non lo era … e poi, lui la faceva sentire amata e protetta … era sempre pieno di premure e piccoli pensieri per lei: la mattina, quando era a casa, le portava la colazione a letto , oppure le faceva trovare un piccolo pensiero vicino alla borsa prima che uscisse per andare a lavoro … o ancora le faceva trovare la cena pronta e un bel bagno caldo dopo le lunghe giornate di esercizi … piccole cose che però la facevano sentire al centro dei suoi pensieri …
Era stupido, ma si era abituata a sentirlo tutti i giorni, almeno per un paio di minuti al telefono dopo pranzo … e un giorno, quando lui per una questione di lavoro non fu in grado di chiamarla, si sentì terribilmente triste per il resto della giornata … Si erano costruiti il loro piccolo mondo, il loro piccolo microcosmo …
Pensò poi, che non sarebbe più riuscita a fare meno di quelle serate d’inverno, sul divano, sotto la coperta assieme … e di quelle coccole quando facevano il bagno … o ancora del modo in cui, ogni volta, lui gli insegnava ad amarlo … ogni volta era diverso e ogni volta, lei imparava come farlo sentire felice fra le sue braccia …
Mentre finiva di aggiustarsi l’abito a tubino, con scollo a barca rosa cipria, si guardò allo specchio e vide il volto di una ragazza felice, che finalmente aveva raggiunto quella serenità che aveva sempre inseguito … faceva quello che le piaceva di più nella sua vita e di questo si rendeva conto di essere estremamente fortunata, era famosa, aveva una famiglia che l’amava, delle amiche che le volevano bene … e poi Shin … lui che aveva mollato tutto per lei … che l’amava più di qualsiasi altra cosa al mondo … poteva percepirlo distintamente : non lo aveva mai messo in dubbio, non aveva mai sentito in lui esitazione … mai, neanche per un momento! … Fu un attimo: un piccolo alone scuro l’attraversò … un vecchio ricordo … un amore passato … il suo primo amore , per l’esattezza … che la riempì di dubbi … che la fece soffrire fino nel profondo del suo cuore … una piccola ferita, che non era mai guarita e che aveva continuato a sanguinare … Scosse la testa, era una cosa passata e non ci doveva più pensare … la vita ora le sorrideva e non aveva senso ricordare il passato … guardò l’anello al dito, lo girò più volte … Quando era nervosa o aveva qualche pensiero lo ruotava avanti e indietro … rileggeva la dedica e si calmava … doveva solo calmarsi, non aveva ragione per agitarsi … Ogni tanto, senza un motivo vero, le succedeva di sentire un magone all’altezza della bocca dello stomaco … solo alcuni istanti, poi passava tutto, però …
“Su!Basta, con questi pensieri! Shin ti aspetta di sotto!” si sorrise, finì di infilarsi i decolté di Louboutin, che le aveva regalato per il suo ultimo spettacolo, e scese giù .
Mentre scendeva le scale sentì la voce del suo fidanzato che parlava con il padre e le sembrò di percepire anche la voce di un’altra persona … non riusciva a capire perché, ma stavano parlando in inglese, a proposito di un prototipo di un auto … Entrò in sala e vide Shin e Hyun che stavano parlando con un uomo che era di spalle …
-Tesoro … sei arrivata ! Ti voglio presentare il nostro ospite- Shin le andò incontro, raggiante di vederla così bella mentre l’uomo con cui stavano parlando, si girò verso di lei per salutarla …
-Signor Joe Shimamura, le presento la mia fidanzata … Madeimoselle Françoise Arnoul!-
I loro occhi si incrociarono … come tanto tempo prima … e un brivido gelido li percorse, gelandoli sul posto … Inaspettatamente, erano di nuovo l’uno di fronte all’altro , a pochi metri di distanza … faccia a faccia …
-Tesoro , tutto bene? … - la ragazza sembrava non sentirlo, era come sotto shock, ma si riprese, tentando di nascondere la cosa. Lo guardò e abbassò velocemente lo sguardo …
-Sì, scusa … Shin … il fuso orario … -
Rialzò lo sguardo e cercando di rimanere impassibile , salutò l’ospite con un filo di voce …
-Piacere di conoscerla signorina … il suo fidanzato mi stava proprio parlando di lei … - il ragazzo aveva un tono di voce freddo e distaccato e il suo sguardo era distante, lontano mille miglia da lì e sembrava ribadire il suo timbro.
-Bene!Ora che abbiamo finito le presentazioni possiamo accomodarci fuori, in giardino, per la colazione!- Shin prese per la mano Françoise e la condusse fuori, accompagnandola alla sua sedia, mentre Hyun e Joe li precedevano : la sua camminata nascondeva una certa esitazione e insicurezza, che non riuscì a controllare e sentì la necessità di appoggiarsi al braccio del fidanzato onde evitare di perdere l’equilibrio …
La ragazza restò in silenzio e, mentre faceva finta di spiluzzicare la colazione, cercò di calmarsi e riunire le idee … e di capire il motivo per cui lui era lì …
“Perché è qui? Che ci fa? … ho bisogno di pensare rapidamente a qualcosa … ma non ci riesco!Maledizione!La mia testa si sta rifiutando di pensare!Maledizione!”
Si stava facendo sopraffare dal panico: sudava freddo, sentiva il sangue scorrere velocemente nelle sue vene e nella sua testa sembrava che ci fosse un circo, da quanta confusione vi era in lei …
“Maledizione!” la voce dentro di lei sembrò voler prendere corpo e urlare a squarcia gola la sua disapprovazione!
Era talmente sovrappensiero, che trasalì, quando il suo fidanzato le sfiorò con le dita la mano … si era girato verso di lei, preoccupato e confuso dal suo atteggiamento …
- Françoise … - lei gli fece cenno che era tutto ok, ma alzando lo sguardo incrociò quello di Joe e una fitta al cuore la trafisse …
Si sentiva completamente stordita e odiava quella situazione … dal loro lungo discorso aveva solo capito che il padre di Shin lo aveva richiesto come collaudatore e responsabile della progettazione della loro nuova auto sportiva: il bolide in edizione limitata, Black Diamond o BD, che avrebbe portato la firma di un famoso e molto amato campione del mondo di Formula Uno.
D’improvviso, fu interrotta dai suoi pensieri annebbiati, dalla voce del futuro suocero :
-Shin! Fra due giorni ci sarà il ricevimento con gli sponsor e i venditori … E vorrei cogliere l’occasione per annunciare anche il tuo fidanzamento e la data del matrimonio! Se a voi va bene … - Hyun si rivolse al figlio e a Françoise, che si guardarono un attimo stupiti dalla sua proposta inaspettata e accennando perplessi poi, un debole sì … ma gli occhi di lei si spostarono involontariamente su Joe, che notò rimanere attonito alla notizia e che poi, vide piegare la bocca in una smorfia di disappunto …
-Padre , se non vi sono problemi e non hai più bisogno di noi, allora, io accompagnerei Françoise a comprare il vestito per il ricevimento … Vista l’ora e visto che, ormai abbiamo chiarito il motivo per cui mi hai chiesto di raggiungerti a Seoul, me ne approfitterei di questo giorno libero per fare le commissioni di cui ho bisogno … -
-Ma certo!Come tua futura moglie non devi farle mancare mai nulla! Portala a Gangnam , vedrai che troverai il vestito perfetto per la tua bellissima metà!Io rimarrò qui con il signor Shimamura a definire le ultime cose prima di accompagnarlo in ufficio e poi all’officina! - l’uomo sorrise con soddisfazione e dopo aver dato loro il permesso di congedarsi, li salutò.
Joe si alzò per stringere la mano a Shin e poi alla ragazza, guardandola vagamente negli occhi : - E’ stato un vero piacere conoscerla signorina … - il tono della sua voce continuava ad essere molto freddo e distaccato, quasi indifferente e questo suscitò in lei un certo turbamento … gli porse la mano: le tremava ed inconsciamente esitò nel stringergliela …
Quel fuggevole contatto le fece male … le sembrò di essersi bruciata con una fiamma , tanto fu doloroso … e in più suscitò in lei un vortice di emozioni e tristi ricordi …
Sentiva una forte agitazione ad averlo lì, davanti ai suoi occhi ... a pochi centimetri da lei … dopo tutto quel tempo … dopo l’ultima volta che si erano parlati … baciati … sfiorati …
Di quel giorno ricordava ancora bene la dolcezza dei suoi baci … e l’amarezza di quel ultimo saluto … e poi, lui che se ne andava e che prima di farlo, si era voltato un’ultima volta a guardare verso la sua finestra ... Dovette farsi violenza per non rincorrerlo … Si ricordò, che si era mossa verso la porta, ma appena aveva messo mano sulla maniglia si era imposta di non seguirlo … e si era accasciata a terra, con le mani sul volto a piangere … così tanto che gli occhi le avevano fatto male e che credeva di aver pianto tutte le lacrime che aveva in corpo e invece … forse non era così …
Mentre se ne andava, si chiese per un attimo se anche lui, si ricordasse quel loro ultimo incontro … e quelle parole appena accennate … quelle stesse parole che erano rimaste in lei per così tanto tempo, non dandole tregua e facendola quasi impazzire … Visse legata a quel ricordo per così tanto tempo, che pensò che fossero diventate la sua ossessione … la sua pazzia … che sarebbe morta con quelle parole nella sua testa … Ma infine rinacque dalle sue ceneri … e riacquistò nuova luce : prese il volo , come le piaceva dire di sé … e per questo doveva ringraziare anche il suo Shin …
“Il mio Shin … non me lo devo dimenticare mai … neanche se lui mi sfiorasse! … Senza di lui … ora io non sarei così felice e la mia vita non sarebbe così meravigliosa … “ mentre l’auto si stava allontanando dalla villa, guardò nello specchietto retrovisore e pensò che …
“Gli oggetti nello specchio retrovisore possono sembrare più vicini di quanto non lo siano realmente … “
Capitolo 2
Mentre si provava uno dei vestiti che la commessa le aveva suggerito, le ritornò in mente, di nuovo, quel lontano giorno … i loro primi e ultimi baci … le sue labbra … e lui che la implorava di non mandarlo via … ricordi amari, dolorosi oltremodo … In passato si era chiesta più e più volte come fosse riuscita a sopravvivere a quel giorno e a mandarlo via … dove avesse trovato la forza per farlo … e soprattutto per non tornare indietro …
Ricordò anche quei giorni tristi, passati in completa solitudine e senza voglia di uscire … e poi … l’incontro con Shin … alcuni mesi dopo, per via di un servizio fotografico …
Doveva essere sincera : non lo aveva notato subito … era un bel ragazzo, ma lungi da lei pensare ad altro in quel momento della sua vita, in cui si stava rivoluzionando tutto di nuovo … Fu lui, a farsi avanti …
Un giorno, suonò alla sua porta , per portarle in omaggio una foto che lui le aveva scattato , fuori dal set fotografico , di nascosto … mentre lei non guardava e si stava riposando … Lui, l’aveva definita come la più bella foto che avesse mai scattato nella sua carriera e per questo, aveva deciso di regalargliela e portagliela di persona .. In quell’occasione, avevano preso un caffè assieme e si erano scambiati il numero di telefono … nei mesi successivi si sentirono spesso, Shin era sempre in viaggio, ma la teneva costantemente informata di dove si trovasse inviandole, per messaggio, una bella foto del luogo … e appena poteva , faceva un salto a Parigi a trovarla … la cosa proseguì per più di un anno, fino a quando lui si dichiarò … e lei fu messa davanti all’evidenza dei fatti … voltare pagina o no … restava solo a lei decidere e capire i propri sentimenti … e infine decise … era ora di prendere il volo e di farlo con qualcuno che avesse il coraggio di amarla per quello che era …
Le tornò in mente anche quella sera , in cui disse a Shin quello che le era capitato da ragazzina … il male che aveva visto e sofferto … e tutto quello che comportava in lei quella trasformazione … si era preparata psicologicamente a vederlo fuggire e sparire dalla sua vita, ma lui fece tutto l’opposto … non scappò, ma anzi, si trasferì a Parigi per starle più vicino e cercò di aiutarla ad affrontare quella nuova strada …
E infine, arrivò quella sera … quella in cui decise di dividere con lui anche la sua anima di donna … e di amarlo totalmente … Anche allora, lui le fu vicino, in ogni istante e in ogni attimo di quella notte così sofferta per lei e, le fu vicino quando quella mattina si svegliò e lui gli disse che quella era l’alba di una nuova vita … quella di loro due assieme … lei gli credette , volle credergli fino in fondo all’animo e fu così che lui le propose di sposarsi … e ora, quella data si stava avvicinando, ma … proprio adesso, quando pensava che le nuvole si fossero completamente diradate , non lo erano più … Lui, di nuovo lui, nella sua vita … gioco del destino oppure crudele sofferenza che doveva superare prima di giungere alla felicità?… Comunque fosse, lei avrebbe superato quella difficoltà … lei e Shin avrebbero coronato il loro sogno … sì, lo avrebbero fatto, senza ombra di dubbio!
“Non posso distruggere tutto proprio ora, con le mie stesse mani … Non posso farlo!”
-Françoise? Françoise? – Shin la stava chiamando, ma persa com’era nei suoi pensieri, non se ne accorse ..
-Sì … scusa, ma stavo pensando quale dei due fosse il più adatto per il ricevimento di tuo padre … - si riprese velocemente.
“Non ti ho mai mentito … ma ora lo devo fare … ma è solo una piccola bugia a fin di bene … te lo giuro … ”
Lui la guardò e si mise a ridere.
-Non ti sarà preso improvvisamente l’ansia da futura Signora Park?- continuava a ridere, con quella sua risata così fresca e sincera, che lei adorava.
-No, certo che no … però … voglio essere la più bella! E voglio che tu ti senta fiero di avermi accanto … -
“Sì, sarai fiero di me … e sarò la tua bellissima dolce metà, amore mio … ora e sempre …”
-Non essere sciocca … tu sei, la più bella!E io … mi sento estremamente fortunato ad averti accanto … sei la mia luna nelle notti buie e il mio sole nei giorni di pioggia … - lui la guardò dritta negli occhi e poi, alzandosi, si diresse verso di lei e le diede un piccolo bacio sulla fronte … - Lo sai … io ti amo più di quanto le parole possano dirlo o i fatti dimostrarlo … Sarà sempre poco quello che farò, per dimostrati, quanto sia grande il mio amore per te … -
Françoise rimase come stregata dalle sue parole, abbassò lo sguardo e la testa e appoggiò la fronte sul suo petto … chiuse gli occhi e rimase alcuni attimi così , mentre lui la cingeva con le braccia per proteggerla dalle sue paure …
“Oh, Shin …”
-Non avere timore … lo sai, ci sarò sempre io accanto a te … ti aiuterò a superare le difficoltà e dove tu non ci riuscirai, lo faremo assieme … oppure lo farò io per te … a tutto c’è rimedio e c’è una soluzione per tutto … si tratta solo di restare uniti … perché finché io e te staremo assieme, nessuno potrà mai ferirci … -
Lo ascoltò in silenzio, parola per parola … e riprese lentamente fiducia … le sembrò di sentire meno male e di poter tornare ad affrontare qualsiasi cosa accanto a lui …
-Su … ora riprenditi … dobbiamo fare ancora un sacco di giri! Dobbiamo scegliere il vestito per il ricevimento e non solo! Voglio comprarti un po’ di cose … vestiti, accessori, scarpe e tutte quelle cose che piacciono a voi donne e … poi anche alcune che garbano a noi uomini … sai … quei completini intimi, molto sensuali e che durano il tempo di uno sguardo … e poi, ovviamente, volano via da soli … - Françoise alzò lo sguardo verso di lui , interdetta e lui scoppiò nuovamente a ridere.
-Buffone! Smettila di prendermi in giro!-
-Ma non ti sto prendendo in giro! Dico sul serio! Voglio portarti a fare spese folli! Il sogno di ogni donna! Siamo nel quartiere delle boutique più belle di Seoul e per te … solo per te … voglio svaligiarle! – rise e la guardò dolce negli occhi.
-Sei proprio il solito buffone!- scoppiò a ridere anche lei e lo abbracciò, felice di essere lì, fra le sue braccia … e il suo sguardo volò nuovamente sul suo anello e su quella scritta a lei tanto cara … “One heart for two” e sentì una strana sensazione percorrerle l’animo … un presentimento oscuro, un dolore inevitabile, un destino inesorabile …
-Che fame!! Dopo tutte queste spese e dopo tutti questi giri, mi è venuta tantissimo appetito!- si girò verso di lui, tenendo parte dei pacchetti che aveva -Quindi … ora, dove mi porti a mangiare?- gli sorrise, con quel suo modo unico di farlo, quello in cui Shin si perdeva …
-Beh … non saprei … dipende cosa ti va di mangiare … dolce o salato? –
Françoise guardò l’ora : -Dolce!-
-Dolce, eh? Ok, golosona … oggi ti faccio provare due dolci tipici della tradizione coreana : i maejakgwa e i tteok! I primi sono dei biscotti allo zenzero e pinoli e il secondo è un dolce di riso, che può essere ripieno o meno!E … visto che ci siamo … ti porto in un posto in cui, oltre a servire questi ottimi dolci, hanno una grande varietà di tè da accompagnare!-
-Mi è venuta l’acquolina!- rise – Allora che stiamo aspettando?Ho fame!-
I due si incamminarono e passarono un paio d’ore a sorseggiare tè e a mangiare vari dolci , mentre parlavano della loro permanenza a Seoul e del loro matrimonio.
-Quindi? Quanto tempo dovremo rimanere qui? –
-Per lo meno fino a fine estate … Prima di ripartire, giusto in tempo, per il nostro matrimonio a Parigi insieme a mio padre … Ci porteremo avanti, facendo alcuni preparativi da qui, grazie anche all’aiuto di tua madre, che si occuperà dell’allestimento della chiesa e del ricevimento … - disse lui , sospirando serio .
-Ok … ma non sembri felice … in fondo, anche se forse un po’ di corsa con i preparativi … siamo comunque a casa di tuo padre e … -
-Lo so … dovrei essere contento, ma io e lui non siamo mai andati troppo d’accordo per quanto riguarda la ditta … e le scelte in merito! … e questa volta, in cui, lui sta richiedendo anche la mia partecipazione, non la vedo una situazione così semplice da affrontare … -
-Vuoi dire che non approvi questo progetto?- chiese lei un po’ preoccupata … e senza accorgersene iniziò a girare nervosamente l’anello intorno al dito.
-No, è solo che … dover chiamare una persona esterna alla ditta mi sembra quasi … un voler screditare chi ci lavora da anni, sotto intendendo una loro incapacità a poterlo fare! Invece un perfetto sconosciuto, sembra che sia in grado di fare questo miracolo e di creare la supercar perfetta! L’auto dei sogni di un qualunque riccone appassionato d’auto … e quindi realizzare ciò che loro non sono in grado di fare … -
-Io non penso che tuo padre abbia fatto una scelta del genere, perché non abbia fiducia nei suoi collaboratori … penso che volesse solo, il parere di una persona che ha guidato auto non solo per piacere, ma soprattutto per lavoro … e conosce i limiti delle auto da corsa, ma anche delle altre … -
Lui alzò lo sguardo verso di lei e sospirò …
-Mi auguro che sia così, come dici tu … Comunque , sei troppo gentile con il tuo futuro suocero! Mio padre è molto peggio di quanto tu non possa credere … anche se spero che tu non abbia mai modo di scoprirlo … Se è arrivato dove è … non lo ha fatto certo con il buon cuore … - si fermò un attimo – Mi spiace : lui è la mia famiglia ed è così … non ci posso fare nulla … in passato avevo provato a cambiare la sua visuale, ma … ho dovuto arrendermi all’evidenza dei fatti … quello è il suo carattere e non può essere modificato … Per questo ti chiedo di imparare a sopportarlo … anche se sarà difficile … - lei allungò la mano e la posò sulla sua , mentre lui gliela stringeva teneramente .
-Stai tranquillo … e poi, quello che vale per me, vale anche per te! Finché saremo insieme, potremo superare qualsiasi difficoltà … - nascose il sospiro che le sfuggì con un sorriso e ripensò improvvisamente a Joe …
-Abbiamo fatto tardi … tuo padre si arrabbierà … -
-Stai tranquilla! Vedrai che non si sarà neanche accorto della nostra assenza , conoscendolo sarà completamente preso da altro … almeno per oggi, sarà distratto dal suo ospite e dal progetto, vedrai … - era quello che sperava in realtà, ma dovette purtroppo ricredersi …
Rientrarono e ad aspettarli vi era un Hyun visibilmente irritato e scontroso:
-Stavamo aspettando giusto voi … - il suo tono non nascondeva certo il rimprovero rivolto loro …
-Padre … -
-Shin … non è buona cosa fare aspettare le persone, in particolare gli invitati … E’ mancanza di educazione e sai che non la tollero … E ora, vedete di sbrigarvi a scendere a cena. – si girò e se ne tornò in sala , non considerandoli.
La cena si svolse in un clima di completo silenzio … e la tensione si poteva rompere con un dito … Shin e Hyun da un lato … Françoise e Joe dall’altro …
La ragazza sentiva un forte disagio e riuscì appena a mangiare qualcosa … era nervosa per la presenza di Joe … ma era anche preoccupata per Shin … sapeva bene che, quando entrava in contrasto con il padre, tendeva a chiudersi a chioccia, rinchiudendo dentro dispiacere e dolore , per non farle pesare la cosa … ma in quel modo, lui si faceva del male e lei non riusciva ad accettarlo …
-Cosaaa? Ma stai scherzando? Mi stai prendendo in giro?- urlò al di là del telefono.
-Mi hai spaccato un timpano … -
-Non può essere vero … è follia!-
-Lo so … è ciò che ho pensato quando me la sono trovata di fronte … -
-E fammi capire … oltre a questo … lei è la fidanzata e futura moglie del figlio del tuo capo?-
-Sì … te l’ho già detto … -
Ci fu un attimo di silenzio … una risatina nervosa e poi la voce continuò con tono serio …
-Vattene … subito … molla l’incarico e vattene! Ne va della tua salute … e soprattutto della tua mente! -
-Non posso … lo sai … Venire via ora, sarebbe controproducente per la mia carriera come collaboratore nel mondo automobilistico … -
-Come se la tua carriera fosse così importante, una volta che non ci sarai più con la testa … Eh, ma ti sarà di aiuto!Come , no?! Due volte! Ma per favore … Se cominci già ad inventare scuse appena l’hai vista … ho paura di quello che potrà accadere in futuro … Comunque … tu come stai? E come l’hai presa questa situazione? … -
-Perché me lo chiedi?-
-Perché … non deve essere stato facile trovartela di fronte, con queste premesse, dopo quello che hai passato in questi ultimi anni … senza di lei … -
Sospirò debolmente … - Sono sopravvissuto a peggio … -
-Non credo che ci sia qualcosa di peggio … di rivedere la donna che ami, dopo anni che non la vedevi, tra le braccia di un altro … e sapere che presto si sposerà con lui … -
-In qualche modo farò … sopravvivrò anche questa volta … Ci sono già passato con … Mayumi … e se l’ho superato allora, riuscirò a vedere anche lei con un altro … -
-Ma l’altra volta era diverso : Mayumi la potevi affrontare, anche perché c’era lei che ti stava vicino, senza contare che … per Françoise, i tuoi sentimenti, sono sempre stati più forti e ….-
-Non ti preoccupare … ne verrò fuori anche questa volta … se sono riuscito a superare questi ultimi anni … posso superare anche questo … -
-Tu non sai quello che stai dicendo … Tu forse, non ti stai rendendo conto della situazione … di quello che sta accadendo intorno a te … -
-Jet … stai tranquillo … andrà tutto bene … e poi … se avrò bisogno … ti chiamerò … ma vedrai che andrà tutto bene : basterà starle il più lontano possibile ed evitare qualsiasi occasione per stare in sua presenza … Dai, ci sentiamo nei prossimi giorni … - lo salutò e riagganciò, rimanendo in silenzio…
“Non sarà così semplice starle lontano, avendola a così pochi metri di distanza e … a vederla con lui … “
Era seduto sulla poltrona in salotto, al buio … da fuori entravano appena alcuni raggi di luna, il suo sguardo si spostò verso la finestra e guardò fuori, in direzione della villa del suo capo … sospirò e pensò a lei … un pensiero doloroso lo attraversò …
“Sarai tra le sue braccia ora … starai facendo l’amore con lui … ti concederai a lui … mentre io sono qui a desiderare di essere al suo posto …” lasciò cadere a terra il cellulare e una lacrima gli rigò la guancia.
Capitolo 3
Shin la baciò sul collo e poi scese fino alle spalle nude, che accarezzò con dolcezza , lei si svegliò e si girò verso di lui …
-Buongiorno … - aveva ancora la voce impastata dal sonno.
-Buongiorno … - disse lui posando un piccolo e dolce bacio sulle sue labbra .
Françoise si stiracchiò e Shin rimase ad osservarla con attenzione.
-Perché mi stai fissando?- gli chiese mentre si stropicciava gli occhi.
-Perché ogni tuo movimento mi incanta … è come se fosse magia ai miei occhi… - disse lui con tenerezza.
Lei sorrise e si avvicinò a lui, mettendo la sua testa nell’incavo della sua spalla e lasciandosi abbracciare, sentì il suo corpo aderire perfettamente a quello di lui e ripensò alla notte trascorsa … arrossì, pensando a quello che avevano condiviso quella notte …
-Perché sei arrossita, amore mio? … hai ripensato a stanotte? … - la sua voce si concluse con un sussurro pieno di desiderio .
Françoise chiuse gli occhi e gli fece cenno di sì con la testa .
“E’ meglio che non ci ripensi … o divento paonazza a pensare a quello che mi hai fatto … Ma è legale fare una cosa simile?”
-Lo sai … che in alcuni parti del mondo … quello che ho fatto , è vietato dalla legge? … - rise, mentre la sentì irrigidirsi per l’imbarazzo. -Però … sarei curioso di sapere, perché? … E’ una cosa così dolce e intima: che completa perfettamente l’unione di due innamorati … E poi, anche tu non avevi mai voluto che lo facessi … invece ieri sera sei stata proprio tu a chiedermelo … - deglutì a fatica, a ricordare quel momento.
Lei rimase in silenzio, rannicchiata tra le sue braccia …
-Non c’è motivo particolare … volevo solo essere tua completamente … -
“Devo essere impazzita … sì … mi vergogno ancora a pensare a cosa ti ho chiesto …”
Lui si girò verso di lei, con una mano le scostò una ciocca ribelle dalla fronte e la guardò … -Amore mio? Sei sicura che sia tutto ok? Ieri sera eri strana … mi sei sembrata preoccupata … -
Aprì gli occhi e lo guardò in volto, cercò la sua mano, gliela prese tra le sue e se la portò alle labbra , baciando lentamente ogni dito …
“Amore … è meglio che tu non sappia cosa mi preoccupa … Cosa ti devo nascondere … Concentrati solo su di noi … su di me … “
-Amore … stai diventando , ogni giorno che passa, un’amante sempre più meravigliosa … Mi fai impazzire ogni volta … Ieri sera, credevo che sarei morto se alla fine non ti avessi presa … - i suoi occhi erano diventati improvvisamente languidi e desiderosi, si chinò sulle sua labbra e la baciò con passione e trasporto … mentre le sue mani l’accarezzavano e facevano salire il desiderio oltre il limite, diventando ancora più insistenti e impudenti sul suo corpo, lei gemette …
-Shin … - sussurrò con desiderio, mordendosi le labbra per non urlare.
Lui la coprì con il suo corpo, facendo aderire i suoi seni al suo torace e costringendola dolcemente ad aprirsi a lui … entrò dentro di lei, prendendola con passione e facendola desiderare l’estasi al più presto.
I loro movimenti erano profondi e veloci, rispecchiavano il loro desiderio che bruciava come un fuoco alimentato dal vento, arrivarono all’apice assieme, gemendo e rimanendo abbracciati, allungo, l’uno nelle braccia dell’altro …
Hyun e Joe erano già in giardino a fare colazione, quando arrivarono i due fidanzati.
-Buongiorno!- Shin salutò con sorriso smagliante, mentre Françoise accennò un debole saluto, tenendo gli occhi bassi …
Joe salutò con freddezza entrambi, quasi non considerandoli , mentre continuava a sorseggiare il suo caffè …
-Buongiorno, ragazzi !- Hyun sembrava essersi calmato dopo la sfuriata della sera prima e il figlio ne ebbe la conferma pochi attimi dopo, quando Françoise fu richiamata in casa dalla servitù per una telefonata dalla Francia.
-Shin … la tua fidanzata sembra avere l’aria un po’ stanca … stanotte non le hai fatto chiudere occhio, dì la verità … posso immaginare che buon sangue non mente!- scoppiò a ridere, mentre il figlio si accigliò e Joe accusò il colpo, dandosi una certa dignità …
-Padre … -
-Dai, Shin … siamo tra uomini … Non penso che il signor Shimamura si scandalizzi … mi sembra un uomo di mondo! Credo che ne abbia da raccontare, lui!- rise ancora – E poi … Shin … sarebbe da folli, dormire avendo accanto una bella donna come la tua dolce metà!- Shin guardò di sbieco il padre e gli avrebbe risposto se non che … un rumore di cocci rotti lo distrasse …
-Signor Shimamura si è fatto male? –
-No, tutto a posto … -Joe guardò i pezzi della tazza rotta fra le sue mani, incredulo di quello che aveva fatto senza accorgersene …
-Doveva essere difettosa e con il caldo la crepa si deve essere aperta..-
-Shin, basta blaterare! E vai a prendere qualcosa per medicare la ferita del signor Shimamura! Sbrigati!-
-No, non vi preoccupate … non è niente … è solo un graffio ..-
Quando Françoise tornò e vide la scena , impallidì …
-Ma che è successo?-
-Niente tesoro … lascia stare .. ci pensiamo noi … -
Joe si stava tamponando la mano ferita con un tovagliolo, mentre Hyun si assicurava che non fosse niente di grave.
-Sarà il caso di chiamare un medico … -
-No, non importa … mi basta una benda ed è tutto a posto-
Shin corse in casa a prendere la cassetta del pronto soccorso e gliela porse .
-Shin! Dai una mano al signor Shimamura a bendarsi!-
-Sì, certo … -
-No, non importa … faccio da solo … - e mentre pronunciava queste parole, Françoise , lasciando stupiti un po’ tutti, si avvicinò e gli prese la mano ferita, togliendogli il tovagliolo per medicarlo … il primo istinto di Joe , fu quello di ritrarre la mano, ma si controllò … il suo tocco lo fece vacillare per un attimo, quando gli sfiorò la mano un brivido lo percorse lungo tutto il corpo, provocandogli quasi un sussulto di dolore. Era così strano risentire il suo calore: questa volta lo poteva percepire chiaramente rispetto al giorno prima, in cui si erano dati una stretta di mano fuggevole, onde evitare di prolungare quel contatto il meno possibile … Ora, le sue dita gli sfioravano la mano … e gli passarono davanti quegli anni in cui lei lo aveva accudito e medicato dopo ogni battaglia e una fitta lo colse al petto, togliendogli il respiro. La guardava, mentre in silenzio gli medicava la ferita: intorno a lui si creò il vuoto … non c’era più nulla o nessuno … solo loro … pensò che per il suo tocco avrebbe potuto oscurare il sole, per un suo sguardo rubare la luna e per le sue labbra morire … Si riscosse da quei pensieri, un attimo prima che lei finisse di medicarlo ... riuscendo a dire solo un debole e impersonale grazie …
-Prego … - fu tutto quello che riuscì a dire invece lei, con un filo di voce che tradiva una certa emozione .
“Sono impazzita! ma come mi è saltato in mente di fare una cosa simile? Medicarlo e … sfiorargli la mano … no! Non lo devo più rifare! Non devo avere più alcun tipo di contatto con lui! E’ stato peggio che essere trascinata via dal mare in tempesta, toccarlo … maledizione!”
Françoise si mise a sedere sul divano in salotto, la testa le aveva cominciato a fare male … si chiedeva perché fosse intervenuta … era solo una banale ferita … non c’era motivo per farlo … eppure quando lo aveva visto ferito, si era precipitata da lui … come in passato … Si portò una mano alla tempia ed iniziò a massaggiarsela, tentando di riunire i pensieri e, soprattutto, ad impedire alla sua testa di ripercorrere i ricordi di quando era ancora un guerriero …
Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla, si spaventò e si voltò di scatto.
-Shin … -
-Tesoro , tutto bene?- lui la guardava preoccupato …
-Sì … ho solo un po’ di male di testa … deve essere ancora il fuso orario … Non l’ho ancora metabolizzato … -
“Maledizione … un’altra bugia …”
-Sicura? … mi sembri pallida … ti porto qualcosa … -
-No … stai qui con me … - allungò la mano verso la sua , pregandolo con gli occhi di avvicinarsi a lei … sentiva il bisogno di essere protetta dal suo caldo abbraccio, per mettere a tacere il suo cuore confuso … Lui si mise a sedere accanto a lei, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla , mentre le dava piccoli baci sulla fronte e la stringeva a sé …
“Ti prego … rimani qui con me … non mi lasciare … Placa questo mio subbuglio interiore con la tua dolcezza … con il tuo amore … Per favore …”
-Tesoro … - sussurrò preoccupato, poteva sentire distintamente il suo malessere, anche se si chiedeva da cosa derivasse … forse dalla telefonata …
-Tesoro … sei sicura che sia tutto a posto? … e poi, chi era al telefono? … -
Lei rispose con voce bassa e un po’ assente :- Sì … erano solo i miei, che volevano sapere come stavamo … e per dirci che sono già andati a dare un occhio alla sala per il ricevimento del matrimonio … - lei si rannicchiò ancora di più a lui, aveva un bisogno infinito di sentirlo vicino … di sentirlo suo … non si voleva chiedere il motivo e non lo voleva sapere, anche se poteva immaginarsi da cosa derivasse quel suo bisogno di lui in quel momento … Era lo stesso per cui, la notte prima, l’aveva spinta a chiedergli di più e a spingere ancora oltre la loro vita intima … La necessità di sentire nel suo cuore quel punto fermo, che era il loro rapporto …
-Shin. – La voce di Hyun risuonò da dietro le loro spalle con rimprovero, vedendoli abbracciati sul divano, in quel atteggiamento poco riguardoso, e facendola infine, riportare alla realtà …
-Padre … Françoise non sta bene e -
-Questo non vuol dire non sapersi dare un contegno. E poi … voglio sperare che tu abbia l’accortezza di sposarti prima, che si veda la pancia della tua signora, allora … Non vorrai portare disonore alla tua famiglia, portando all’altare una donna incinta … - disse con tono irritato e sarcastico.
Gli occhi di Joe si posarono sui due per un attimo, ma li distolse subito, ferito dalla vista del loro abbraccio e della loro intimità … mentre una piccola parte di sé iniziò a morire dolorosamente all’affermazione del padre di Shin …
-Padre … ora basta ! E’ la mia fidanzata e futura moglie! Fatevene una ragione e portatele rispetto!- si alzò in piedi di scatto e da quanto era furioso non riuscì a trattenersi da usare con lui un tono formale, come a voler prendere distanze da lui e dal suo comportamento.
L’uomo sembrò non considerarlo e si girò per andare via :- Porto il signor Shimamura in officina. Raggiungici appena puoi. – I due sparirono dopo poco, lasciando Shin e Françoise senza parole .
-Tuo padre non mi accetterà mai … - disse lei con espressione triste e demoralizzata.
-No, non è questo … Lui è così: te l’avevo già detto … è senza cuore, senza emozioni. Non gli importa di niente se non di sé stesso e della sua ditta … E comunque, non conta cosa pensa lui … Ricordati che l’unica cosa importante siamo noi due … solo noi due … - si inginocchiò davanti a lei e le prese il volto fra le mani, dandole un bacio leggerissimo sulle labbra.
-Devo andare, purtroppo … tu rimani a casa oggi e riposati … ti devi riprendere dallo strapazzo degli ultimi giorni … -
-Va bene … - lo guardò mentre se ne andava controvoglia e la lasciava lì …
“Avrei preferito che non te ne andassi … avrei preferito che rimanessi qui ad abbracciarmi … e avrei preferito che lui non ci vedesse così uniti … che non sapesse della nostra intimità e del nostro amore … “
La ragazza ritornò in camera, si distese sul letto e chiuse gli occhi per un attimo … senza accorgersene, si addormentò … si risvegliò qualche ora dopo, per via di un messaggio che le arrivò sul cellulare :
Tesoro … come stai? … anche se sono solo poche ore che non ti vedo, mi manchi da morire … Appena puoi, fammi sapere come stai …사랑해요 , Shin
Françoise sorrise a leggere quei kanji: erano i primi che lui gli aveva insegnato a scrivere e a pronunciare … In coreano, la lingua madre di Shin, significano: ti amo e secondo lui, con il suo accento francese, il suono di quelle parole era ancora più dolce e melodico …
Non ti preoccupare, amore mio … sto meglio … Credo di uscire a fare una passeggiata in Myeongdong! Appena puoi, chiamami … ho voglia di sentire la tua voce …사랑해요, Fran
Si alzò dal letto, stirandosi e sentendosi molto meglio … la testa non era più pesante e quel senso di oppressione allo stomaco le era passato, facendole tornare anche appetito !Andò all’armadio e passò in rassegna gli abiti che aveva comprato ieri … doveva camminare e girare un po’ da sola … leggings e felpa avrebbero fatto al caso suo, anche se non erano il concetto di elegante che doveva mantenere in casa Park …
Hyun era ferreo su questo: come futura moglie del figlio doveva vestirsi in modo consono e appropriato … in ogni occasione ! … ma proprio in quella, lei era sola e nessuno poteva vederla e nessuno sapeva ancora chi fosse … Per questo, andò contro le regole dei Park e si vestì casual e sbarazzina per quella sua passeggiata improvvisata .
Prima di uscire si diede un’ultima occhiata allo specchio: leggings scuri e una felpa lunga fino a metà coscia, bianca, a forma di palloncino, con una grande tasca sul davanti e il cappuccio e il collo alto e largo, fermato con due bottoni. Si mise un paio di scarponcini scuri alti, con calzettone in vista, un grosso paio di occhiali neri e un cappellino nero con visiera e un fiore da un lato, prese la sua inseparabile borsa da braccio di Prada e uscì di corsa.
Aveva deciso che quel giorno, avrebbe fatto la turista e si sarebbe mischiata tra la gente … anzi tra le altre ragazze della sua età … Con le cuffie infilate nell’orecchio e il cellulare in mano in modalità lettore mp3, andava a giro per Myeongdong : c’erano praticamente tutti i maggiori brand coreani, di cui aveva sentito parlare o di cui aveva letto su alcune riviste … Dove si girava vedeva negozi estremamente femminili e deliziosi … pieni di colori e arredati con estrema ricercatezza … ognuno contraddistinto dai colori tipici della marca e dal loro logo … Si incantò di fronte al negozio di Holika Holika e non riuscì a fare a meno di entrare e di fare acquisti … Come quando si trovò di fronte all’Etude House e da Tony Moly … Era tardo pomeriggio, stava ancora girando per i negozi e aveva già le mani piene di pacchetti e pacchettini … ma si stava divertendo tantissimo! Si fermò su una panchina a mangiare un churros allo zucchero e si scattò una foto, la aggiustò con il Deco Pic del cellulare e la inviò a Shin con su scritto : Fai a metà con me?^.-
Shin non ne poteva più di sentire il padre e Joe, parlare di quella odiosa macchina … era dalla mattina che non parlavano d’altro e si chiese come potessero essere così stacanovisti … e come facessero a non desiderare di stare un po’ in silenzio, all’aperto , ad ascoltare la natura che si stava svegliando dal lungo inverno … Guardò fuori dalla finestra e si chiese se la sua dolce metà si stesse divertendo anche senza di lui e se soprattutto si fosse veramente ripresa…
Aveva dimenticato la suoneria accesa e quando il messaggio arrivò, riscosse tutti bruscamente … Hyun lo guardò con rimprovero, per la mancanza di rispetto nei loro confronti …
-Scusate … - disse quasi ringhiando a tono basso … i due ritornarono a parlare senza considerarlo troppo e lui li guardò con aria rassegnata … Guardò il messaggio e scoppiò a ridere, facendo andare su tutte le furie suo padre.
-Shin … ti stai comportando come un liceale!Datti un contegno! Siamo in riunione e tu, ti metti a giocare con il cellulare … - il tono era esasperato e estremamente stizzito .
-Scusate … - intervenne Joe, più per evitare l’ennesima faida tra i due - Io direi che per oggi siano sufficienti i punti che abbiamo affrontato … Stasera, dopo cena, riguarderò gli ultimi progetti e poi, domani parleremo del resto … - guardò i due, sperando di averli distratti e gli sembrò di esserci riuscito …
-Certo , signor Shimamura … ha ragione: domani a mente riposata affronteremo anche il resto … e poi, giustamente, lei vorrà riposarsi un po’ … visto che è da stamani che sta su quei fogli ... – gli disse sorridendogli bonariamente, prima di rivolgersi al figlio per stigmatizzarlo -E tu, Shin … impara dal signor Shimamura la dedizione al lavoro … Lui non si distrae così facilmente come te … e non si perde dietro alle sciocchezze da adolescente … -
Shin aggrottò un sopraciglio e stava per rispondere al padre quando, Joe lo interruppe :
-Signor Park … penso che suo figlio sia solo ansioso di sapere come sta la … sua fidanzata … Sarei preoccupato anche io , se fossi al suo posto … - ebbe un attimo di esitazione nel scandire “sua fidanzata” e si ammonì per la cosa, che per fortuna passò inosservata alle orecchie dei suoi interlocutori, troppo presi a guardarsi in cagnesco …
-Sciocchezze! Era solo un tipico malessere da donna! Non era niente di grave! Perdersi in cose così stupide è solo controproducente per il lavoro … - detto questo se ne andò, lasciandoli soli …
-Grazie … almeno qualcuno che mi capisce … e si comporta come un essere umano … - si rivolse a Joe, che stava finendo di mettere a posto i fogli in una cartellina e non lo considerava.
-L’ho fatto solo, perché erano già troppe ore che ribattevamo sul solito punto senza venire a capo di nulla … e questo non serve a niente : è solo una perdita di tempo.- finì di parlare, mentre chiudeva la cartellina e se ne andò anche lui …
-Ottimo … - gli sfuggì di bocca mentre era rimasto solo in stanza.- Già non mi stava troppo simpatico … ora, meno che mai … - riguardò la foto di Françoise e sorrise: impazziva per il suo sorriso dolce e tutto si resettava immediatamente quando lo vedeva e pensò che non vedeva l’ora di riabbracciarla …
Capitolo 4
-Allora? Non mi racconti nulla?- gli disse lui , mentre le baciava il collo e la teneva abbracciata da dietro.
-Che vuoi sapere?- gli chiese distrattamente, mentre giocava con la schiuma nella vasca da bagno.
-Dove sei stata? Cosa hai fatto? Che hai comprato? - rise – Ho visto una marea di pacchetti di là … hai svaligiato i negozi, mia shoppaholic?- la stuzzicò lui, strofinandole il naso sulla spalla e poi baciandogliela.
- Uhmmm … ho fatto solo qualche acquisto … per me … per il ricevimento … e per te … - disse lei con un sorriso malizioso …
-Per me? … Vuoi dire che in uno di quei pacchettini fiocchettosi e colorati c’è qualcosa per un uomo rude come me?- continuò a ridere, mentre le scostava i capelli bagnati.
-Uhmmm … vediamo … sì … c’è qualcosa per te … in uno di quei pacchettini fiocchettosi e colorati come dici tu!-
-Ah, sì?- chiese stupito.
-Sì … e smettila di mordermi!- lo scostò dolcemente.
-E’ più forte di me … quando vedo la tua pelle, mi viene da mangiarti … lo sai…- le disse con voce leggermente alterata dal desiderio , mentre a lei sfuggì una risatina …
“Lo so che non riesci a resistermi … e questo mi rende molto felice … Sapere che sono il tuo ultimo pensiero prima di andare a dormire e il primo della mattina, mi rende folle di gioia … e anche sapere che basta un mio piccolo gesto per farti tremare di desiderio … E meraviglioso …“
-Insomma … mi vuoi dire ? Sono curioso!-
-Lo vedrai stasera … dopo cena … quando saremo soli … - abbozzò un sorrisetto velatamente intrigante.
-Uhhhhhh …. Questa è musica per le mie orecchie … ma dimmi una cosa … è qualcosa vietata ai minori?-
-Shin!Ma quanto sei sciocco?!- scoppiò a ridere e lui pure, finalmente, riuscendo a rilassarsi dopo quella lunga e pesante giornata …
-Come va?-
-Bene … -
-Mi sembra di sentirti stanco … -
-Un po’ … ho avuto una giornata pesante – disse mentre si guardava la mano fasciata .
-Che è successo?- esitò un attimo a chiederglielo
-Lavoro … lavoro , solo lavoro … -
-Problemi?-
-Sì, un difetto di cui nessuno si era accorto e che rendeva l’auto, ad alta velocità, poco stabile in curva … -
-Ottimo! Così, quando uno prendeva una curva in quinta si ribaltava … -
-Più o meno … ma sì, il concetto è questo … e il signor Park non ha gradito molto la notizia … ha alzato un polverone, minacciando di far cadere non so quante teste … -
-Immagino … però avrebbe ragione … è un errore grossolano, che dà l’idea di superficialità sul lavoro … -
-Sì, lo so … ma sai anche, che può accadere … -
-Sì, certo … ma … parlando di cose serie … lei?-
Joe ebbe un sussulto alla domanda di Jet, gli tornò in mente la tazza rotta e lei che lo medicava … e poi lei, abbracciata teneramente a Shin …
-Che vuoi sapere?-
-Niente … se vi siete parlati … -
-Il minimo indispensabile … Jet, ora devo andare … è quasi ora di cena e Hyun Park non gradisce la mancanza di puntualità … -
-Certo … capisco … - gli disse poco convinto dall’altra parte del telefono –Ci sentiamo nei prossimi giorni e se hai bisogno di consultarti su qualcosa che riguarda l’auto o … chiamami pure . – conclusero la telefonata e Joe si preparò per la cena.
La cena si svolse, come sempre, ma quella in particolare, in completo silenzio: Hyun era di pessimo umore e non tollerava sentir parlare nessuno e nessuno ebbe coraggio di dire parola … Tutto ciò facilitò Joe a non parlare e a ritirarsi subito dopo finito il dolce …
-Scusatemi , ma … vorrei ritirarmi … sono un po’ stanco e prima di andare a letto vorrei rivedere alcune cose per domani … -
-Sì, certo … si figuri Joe … per lei è stata una giornata molto intensa … e con la mano ferita ha fatto ancora più fatica … A proposito : come si sente? Magari domani faccia un salto all’ospedale per controllare se è tutto a posto … Per lei, le mani sono importantissime con il tipo di lavoro che fa … -
-La ringrazio signor Park, ma sto bene … E’ tutto a posto, non si preoccupi … La mano è stata medicata egregiamente … non ha più bisogno di ulteriori cure… - e mentre lo disse i suoi occhi si posarono distrattamente su di lei.
Françoise alzò lo sguardo verso di lui, incrociando il suo e si chiese per quale motivo avesse sottolineato la cosa … La tensione tra i due era palpabile per entrambi e fecero fatica a non farsi notare dagli altri …
“Era proprio necessario rimarcarlo? … come sempre continuo a non seguire il filo dei tuoi pensieri … Riuscire a starti dietro è veramente impossibile … “
-Bene … io mi ritirerei … Buona notte … -
Lei lo seguì con lo sguardo, mentre se ne andava e non si seppe spiegare il perché, ma ebbe il desiderio di parlargli … anche solo per un attimo …
“Anche solo un attimo … ma avrei voglia di parlarti: di chiederti alcune cose … in particolare, perché sei ancora qui … nonostante me … e Shin … ma forse, neanche ti tocca la cosa … è solo una mia illusione … “
-Ora che siamo finalmente soli … mi piacerebbe vedere cosa hai comprato per me … -
-Curiosone … - gli disse mentre si toglieva i vestiti di dosso con lentezza …
-Fammi indovinare? … il mio regalo è sotto i tuoi vestiti?- e si alzò, andando verso di lei e attirandola a sé.
-Forse … chissà … - lo stuzzicò e lo baciò all’angolo della bocca, prima di allontanarlo dolcemente da lei.
Gli occhi di Shin si accesero di curiosità e desiderio e seguendo il suo esempio, iniziò a spogliarsi rimanendo con i soli pantaloni … mentre lei scoprì un delizioso completino color champagne in pizzo …
-Voi donne, non imparate mai … quei lembi di stoffa, durano solo pochi istanti addosso a voi … E’ inutile che gli compriate … anche se, a dire il vero … è un piacere toglierveli di dosso … -
-Direi, proprio la cosa opposta … lo impariamo molto bene … e per questo che li compriamo … - gli sorrise dolcemente mentre si avvicinava a lui e gli passava le mani sul torace nudo …
-Ah … ecco … ora capisco molte cose … - la prese in braccio e la distese sul letto, guardandola con avidità … era stupenda, più di qualsiasi cosa che avesse mai visto nella sua vita … ed era sua, solo sua … Le rubò un bacio e poi un altro ancora, fino a farla rimanere senza fiato … La voleva con tutto sé stesso e sarebbe stata sua, maledettamente sua, come la notte prima … Bramava di assaporare di nuovo il suo sapore e di sentirla urlare di desiderio, mentre raggiungeva l’estasi sotto le sue carezze … le tolse quegli ultimi ostacoli ai suoi occhi e la amò con passione, fino a farla cadere in un sonno profondo fra le sue braccia …
-Tesoro?-
-Dimmi … - Shin si stava preparando per scendere a colazione, mentre lei era già pronta e lo stava aspettando a sedere sul bordo del letto.
-Stavo pensando di segnarmi in palestra … almeno, quando tu sei a lavoro, occupo il tempo in modo salutare e costruttivo! Così, quando torniamo a Parigi, non sarò completamente fuori forma!-
-Mi sembra un’ottima idea! E so anche dove potresti andare!- le disse abbozzando un sorriso.
-Ah, sì? E dove, tesoro?-
-Vicino agli uffici della ditta di mio padre! Ce ne è una molto famosa e conosciuta! So che vanno ad allenarsi lì numerosi idols … ed è frequentato soprattutto da ragazze … molto alla moda! E poi c’è la piscina, che tu adori … la sauna, l’idromassaggio, il bar e … tutto accompagnato da buona musica! E tu, che sei dipendete dalla buona musica lo apprezzerai moltissimo!-
-Ottimo! Allora sarà sicuramente un bel posto!E soprattutto, adatto a me! – si alzò, andandogli in contro, e poi, buttandogli le braccia al collo per abbracciarlo, lo baciò sulle labbra.
-Ti accompagno mentre andiamo in ufficio, così ti informi … magari la provi e poi decidi cosa fare! E poi, se per pranzo riesco a liberarmi da quei due stacanovisti , ti raggiungo e mangiamo qualcosa assieme! Ti va l’idea?-
-Sì, sarebbe perfetta!Allora, mi porto la borsa da palestra dietro!-
Erano le sei del pomeriggio e stava per dare di matto : aveva passato la giornata a fare avanti e indietro tra ufficio e officina … il progetto faceva acqua in ogni punto … quell’auto, se avessero continuato di questo passo, sarebbe diventata la rovina della ditta del padre …
-Sono sconcertato … come è possibile che abbiate fatto degli errori simili? E’ una cosa vergognosa! Ma qualcuno dovrà pagare caro queste mancanze … - Hyun uscì furioso dalla sala riunioni, sbattendo la porta e lasciando tutti gli ingegneri e i responsabili del progetto senza parole …
Joe aveva ascoltato in silenzio, senza intervenire, i rimproveri di Hyun e pensò che come uomo e capo d’industria fosse veramente in gamba anche se, erano discutibili alcuni suoi modi di fare … ma come padre, si stava dimostrando incapace di gestire la situazione : il figlio era visibilmente infastidito e si vedeva che faceva tutto controvoglia, compreso seguirlo in questo progetto e non capiva perché si ostinasse a forzarlo in questa maniera …
In quei giorni aveva osservato e studiato di nascosto Shin … inconsciamente voleva sapere perché Françoise lo avesse scelto come suo compagno di vita e perché ci tenesse così tanto a quel uomo … perché si vedeva, che lei era molto legata a lui … e che quando lo aveva vicino si sentiva sicura e protetta … Era molto più forte di sé stesso: non riusciva ad evitare quei pensieri, come non riusciva ad evitare un confronto tra lui e Shin … era inevitabile … lui era riuscito a darle tutto quello che Joe le aveva sempre negato … difficile vincere contro l’uomo perfetto e capace di donare tutto sé stesso , senza paura di ferire la donna che ama … difficile confrontarsi con chi nella vita era stato sempre il classico bravo ragazzo, mentre lui era solo un ex delinquente … e avrebbe potuto continuare così, ancora allungo, ma si impose di smettere di farsi del male gratuito … e cercò di distogliere lo sguardo da lui … Tuttavia l’invidia e l’odio verso Shin, non riusciva a controllarli in alcun modo … l’idea che lui dormisse con lei e toccasse la sua pelle, lo faceva impazzire … Ogni volta che lo vedeva abbracciarla o sfiorarla, un moto di rabbia lo assaliva violentemente … e ogni volta che li vedeva salire in camera assieme gli sembrava di impazzire … avrebbe voluto urlare fino a rimanere senza voce … Si chiese per quanto ancora avrebbe retto in quello stato … erano passati solo pochi giorni e già gli sembrava di non aver più fiato …
Giunse la sera del ricevimento e non pochi problemi si presentarono in quell’arco di tempo : la BD era un flop a cui, solo Joe, poteva mettere rimedio e portare al livello a cui aveva aspirato fin dall’inizio il signor Park , anche se la cosa si stava dimostrando sempre più complicata ... e poi, c’era Shin, che non faceva che scontrarsi con Hyun, spesso di fronte a lui e agli altri, destando così, perplessità nei loro dipendenti, in un momento critico come quello e in cui invece, era necessario stare legati e dimostrarsi uniti … e infine Françoise … forse lei era il problema più grosso , inconsapevolmente, per tutti … La forte tensione che vibrava tra lei e il braccio destro dei Park, si stava facendo sempre più insostenibile e rischiava che emergesse agli occhi di tutti … E se fosse successo, sarebbe stato necessario dare delle spiegazioni , che lei non si sentiva in grado di dare … soprattutto al suo compagno … Ma, finalmente, la tanto attesa sera della presentazione del nuovo fiore all’occhiello della ditta di Hyun Park, arrivò e con essa l’annuncio del fidanzamento del suo unico figlio …
-Tuo padre come si sente?- gli stava finendo di sistemare la cravatta e la giacca, e poteva percepire la sua agitazione … la notte prima non era riuscito a dormire e aveva passato il tempo a riguardare i fogli della presentazione dell’auto … Shin doveva fare la presentazione della nuova supercar e la cosa lo stava mettendo sotto pressione, aveva i nervi tesi e spesso era assente … anche con lei era diverso … erano alcuni giorni che non facevano più l’amore … era così teso che la sera, quando arrivava a letto, si addormentava appena toccava cuscino e la mattina, nonostante la sveglia, faceva fatica a svegliarsi …
-Scusa … che cosa mi hai chiesto? – era totalmente assente, non l’ascoltava nemmeno …
-Niente, tesoro … ti dicevo soltanto che stai benissimo vestito così … e che sei bellissimo … - lei gli sorrise e gli accarezzò la guancia con dolcezza.
“Povero amore … Sei sfinito da questa situazione …”
-Scusami, amore mio … ti prometto che da domani tornerà tutto come prima … e non ti trascurerò più, come è accaduto in questi ultimi giorni … -
-Shin … stai tranquillo … pensa solo a rendere questa serata un trionfo! E io ti starò accanto e ti sosterrò … -
-Grazie … se tu mi starai vicino, riuscirò a superare anche questa terribile sera, da vincente … e poi, tesoro … stasera è anche la tua presentazione ufficiale come futura signora Park … - abbozzò un sorriso, che non riuscì a nascondere tensione e stanchezza.
-Giusto! E per questo devo finire di prepararmi! Su, ora lasciami la camera e raggiungi tuo padre!- gli diede un fugace bacio sulle labbra e tornò in bagno a finire di prepararsi …
Tutto era pronto, erano arrivati gli invitati , i fotografi delle maggiori testate del settore, gli sponsor e anche i futuri acquirenti … a quel evento vi partecipavano tra gli uomini più ricchi e influenti della città e a fare gli onori della serata vi erano Hyun Park e suo figlio Shin e il loro braccio destro ed ex campione del mondo di Formula Uno, Joe Shimamura. Tutti gli occhi erano puntati su di loro, il successo di quella presentazione era solo nelle loro mani: erano tutti e tre impeccabili e affascinanti nei loro vestiti da sera e tutti e tre avevano uno sguardo inflessibile e sicuro.
Françoise fece, finalmente, la sua entrata in sala rubando l’attenzione di tutti i presenti … la sua bellezza toglieva il respiro: indossava un abito blu oltremare di chiffon in stile greco, senza spalline e con una rifinitura in brillanti all’altezza della vita, la scollatura a cuore che metteva in risalto i suoi seni bianchi e sodi, e un paio di decolté di Louboutin con plateau e tacco alto, impreziositi da particolari in brillanti. Al collo indossava un girocollo sottile di brillanti e al polso un bracciale che seguiva la linea della collana. I capelli erano riuniti in un semi chignon che lasciava ricadere una parte di essi dal lato destro del collo e fermati con un bel fermaglio a fiore di chiffon, dello stesso colore dell’abito. Gli occhi erano stati sottolineati con uno smokey sul blu e messi in evidenza con un illuminante e infine le labbra erano di un rosa delicato e appena accennato che esaltavano la loro splendida forma …
Il suo arrivo creò uno scompiglio generale, che distolse l’attenzione di tutti dall’auto e la concentrò su di lei … Gli invitati mormoravano e si chiedevano chi fosse quella creatura divina … e molti di loro rimasero senza parole quando videro Shin andarle in contro e offrirle il suo braccio e infine, presentarla come sua fidanzata e futura consorte …
Quando Joe la vide arrivare, sentì un nodo in gola: faceva fatica a deglutire o a respirare e la sua testa iniziò a girare vorticosamente … Dovette mandare giù un generoso sorso di scotch per riprendersi e comunque, non riusciva a fermare l’agitazione che si impadronì di lui …
Per tutta la sera non riuscì a toglierle gli occhi di dosso, cercava di nasconderlo, ma il suo sguardo era completamente perso per lei e anche se faceva finta di sentire cosa gli altri dicevano , lui la inseguiva con lo sguardo ovunque … anche durante la presentazione della vettura, lui non sentì una parola, non riusciva a distogliere l’attenzione da lei, sembrava totalmente drogato …
Françoise iniziò a sentire il nervosismo e la pressione di tutti quegli occhi puntati su di lei e Shin, e faceva fatica a stare calma … aveva affrontato platee intere , venute solo per lei e aveva ballato per un numero indefinito di persone, ma questa volta gli sguardi erano diversi: sì di ammirazione, ma anche di tanta curiosità e attenzione ai suoi movimenti e ai suoi comportamenti … pronti a rimarcare e a giudicare una qualsiasi sua piccola mancanza … Aveva paura di commettere qualche errore di etichetta o di lingua, e di umiliare i Park … era terrorizzata! E per questo cercava di parlare il meno possibile, di evitare il contatto diretto con gli invitati, se non accompagnata dal suo fidanzato … e poi, parte della sua agitazione, derivava anche dagli occhi di una specifica persona, che da quando era arrivata, non le aveva tolto lo sguardo di dosso e la scrutava con attenzione e per questo, lei si sentiva tremendamente a disagio … le sembrava di essere nuda di fronte a lui, tale e intensa era la sua espressione per lei …
“Maledizione! Perché mi devi guardare così?! Mi sto sciogliendo come neve al sole sotto il tuo sguardo … Non ce la faccio più … e se continui a guardarmi così, sento che potrei perdere il buon senso … e fare qualche pazzia … e io non voglio …”
Ad un certo punto, era ormai tardi, si trovò da sola e sentì il bisogno di allontanarsi un momento dal caos, dalla folla e da lui … avrebbe voluto scappare da lì, quella tensione era insopportabile … i nervi le stavano per cedere, doveva riprendersi e calmarsi. Così, iniziò a camminare, fino a raggiungere, senza accorgersene, i garage della villa, dove non c’era nessuno ed erano anche, abbastanza, lontani dalla confusione …
Si guardò un attimo intorno … forse, si era anche fin troppo appartata …
“Ho fatto una scemenza ad allontanarmi così … non dovevo farlo … se qualcuno mi aggredisse , nessuno se ne accorgerebbe … la musica e il chiasso degli invitati coprono qualsiasi suono … Perché sono così stupida?! E tutto questo, solo per allontanarmi da lui !… Se mi succede qualcosa, ben mi sta!Così imparo a farmi intimidire dal suo sguardo … Françoise, calmati!E’ tutto a posto!“
C’era molto silenzio e l’unica luce che vi era, era quella della luna … sospirò e cominciò a sentire il cuore rallentare un po’ e riprendere a battere quasi normalmente … Dalle sue spalle sentì provenire un rumore ed ebbe un sussulto di paura …
“Lo sapevo: non dovevo allontanarmi! Maledizione! … Stupida che non sono altro!”
-Chi c’è? … - la voce era tremante e tradiva un certo timore …
-Sono io … - da dietro una delle colonne, uscì una figura scura e si mosse fino a mettersi in luce, di fronte a lei …
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma la voce le morì in gola … e comunque qualsiasi cosa avrebbe detto sarebbe stata superflua … tacque . Dopo tutto quel tempo … quegli anni senza vederlo … era difficile trovare qualcosa da dire …
-Non saresti dovuta venire fin qui da sola … è pericoloso anche se ci sono i guardiani e tutti gli invitati … -
-Sì, lo so … avevo solo bisogno di riposare la mente … -
“Beh, come inizio non è male … dopo tutto questo tempo, la prima cosa che fa è rimproverarmi … Si comincia bene … Françoise … stai calma … “
Era la prima volta che parlavano, da quando si erano rincontrati … si erano scambiati parole di cortesia, ma non avevano mai scambiato una parola oltre a quello …
-Sembri molto stanca … -
-Questi giorni, sono stati pesanti per tutti … Shin ha passato le ultime notti in bianco a fissare il soffitto e a rigirarsi nel letto … Non riuscivo a far finta di nulla e finiva che rimanevo sveglia con lui a parlare … -
“Un attimo: perché mi sto giustificando con lui?E poi … chi diavolo sei per venirmi a far notare che sono stanca !… questa tua allusione velata è proprio di cattivo gusto …”
Lui l’ascoltava in silenzio, senza muoversi da dove era, come se in quel punto si sentisse al sicuro …
-Capisco … ma la serata è stata un successo, quindi ora è solo in discesa … vedrai che … il tuo Shin tornerà ad essere il fidanzato premuroso di sempre … - gli sfuggì quel tono sarcastico ed ironico involontariamente , o forse no …
“Sì, lui è premuroso con me! Al contrario di come sei sempre stato … tu … “
-Non mi stavo lamentando di lui … - rispose lei, stizzita, per quella bassa insinuazione -Ho solo detto che era molto teso e sotto pressione e questo gli nuoceva alla salute … non vi era alcun altro tipo di riferimento … -
-E’vero: è stato un periodo snervante … che ha messo a dura prova, tutti però… non è l’unico e soprattutto, non è la persona che ha avuto la maggior pressione … Se non è in grado di sostenere situazioni del genere, gli conviene ritirarsi e andarsene … - il suo tono continuava ad essere duro e irritante e ad attaccarla gratuitamente …
-Shin … sa sostenere benissimo le situazioni, non è un incapace … Ed è vero che, forse , non era quello che aveva la maggior pressione, ma lo stress dei continui contrasti con il padre lo hanno veramente sfinito … -
-Non capisco perché lo stai giustificando con me … -
-Perché lo stai attaccando e giudicando senza sapere … - si irrigidì bruscamente.
“Perché riesci a tirare fuori il peggio di me? … “
-Ti vorrei ricordare che c’ero anche io quando discutevano … lo so bene … -
-E allora perché lo stai attaccando?-
Joe rimase in silenzio, senza risponderle e guardandola fissa negli occhi …
-Perché, semplicemente … non lo sopporto … ecco tutto.- si stupì della facilità con cui lo ammise, non sembrava neanche lui a parlare …
Françoise rimase ammutolita di fronte a quella confessione e non riuscì a ribattere …
-Mister perfezione, so tutto io, so fare tutto io … faccio tutto io … e gli altri non capiscono e non sanno … Se riesce ad essere un fidanzato perfetto e un amante ancora migliore, non vuol dire che al di fuori di questo sia così perfetto … - le sue parole erano dure e tradivano irritazione e antipatia verso Shin.
“Ora sì, che sono arrabbiata con te … “
La ragazza ebbe un moto di rabbia, a quelle brutte e false insinuazioni, e si avvicinò per tirargli uno schiaffo, ma lui le fermò la mano a mezz’aria. Perse l’equilibrio e ricadde su di lui, fra le sue braccia … i loro volti erano a pochi centimetri l’uno dall’altro … gli occhi negli occhi e il cuore che batteva inspiegabilmente allo stesso ritmo …
“Questo no … non deve accadere … non devo rimanere tra le sue braccia … o avrò voglia di baciarlo …”
I think I have deeply fallen for you
Love is magic – I think I’m cast under a spell
If it’s not you, no one can save me boy
Hurry, quickly, come to me
This night I’m all alone, there are words I couldn’t say to you
In this coldly cooled room, I’m waiting for your call
You have no tact and don’t even know that I’m burning up as I wait (hey you)
I know You know love me
You know I know kiss me
When tomorrow comes, it’s the end1
Neanche lei si spiegò cosa le fosse preso o cosa l’avesse spinta a comportarsi così …
“No, non devo farlo … non posso e non devo baciarlo … Françoise non fare sciocchezze … non avvicinarti alle sue meravigliose labbra … Maledizione, non ci riesco … ho una voglia viscerale di baciarlo …” ma si avvicinò alle sue labbra e gliele sfiorò con le sue …
Joe sentì un brivido che lo percorse lungo la schiena, qualcosa di estremamente piacevole e proibito …
La vista le si appannò e sentì i sensi cederle, perdere autocontrollo e inibizione … la sua bocca cercò con desiderio quella di lui e se ne impossessò con passione, mentre le loro lingue si incontrarono e giocarono sensualmente con dolci movimenti …
“Questa è la mia resa incondizionata … Non riesco a fermarmi … Lo voglio più di quanto avessi osato solo immaginare … “
I loro corpi tremarono di desiderio e si cercarono disperatamente, mentre le loro mani erano avide di ogni centimetro di pelle …
Finirono sul sedile posteriore di un auto della rimessa: mentre lei era sopra di lui, gli prese il volto tra le mani e guardandolo negli occhi, lo baciò dolcemente … si staccò un attimo e gli iniziò a baciare il collo, mordendoglielo leggermente e a lui sfuggì un gemito … Era completamente perso per lei e lei ne era cosciente , mentre sentiva il suo desiderio contro di sé, e la cosa la inebriava fino ad ubriacarla : c’era uno strano senso di piacere a sapere che era completamente in suo potere … che lo teneva in scacco e che se avesse voluto, lui avrebbe fatto tutto per lei …
“Non puoi neanche immaginare quanto ho sognato questo momento … quanto l’ho aspettato … quanto l’ho desiderato … quanto desiderassi che fossi completamente mio … e ora lo sei … sei completamente stregato da me … “
Un senso di potere, misto a piacere si impadronì di lei , facendole perdere ogni freno … gli sbottonò la camicia e iniziò ad accarezzagli il torace e poi a scendere giù fino ai pantaloni … glieli slacciò e lo accarezzò , lo sentì tremare e anche il suo corpo, ormai pronto a lui, tremò , chiedendo soddisfazione a quel tormento … lo fece scivolare lentamente dentro di sé ed emise un gemito di piacere: Joe reclinò la testa indietro, ansimando e assaporando quel momento come fosse l’ultimo della sua vita, imprimendosi nella mente quell’estasi suprema, data dal calore del corpo di lei che lo avvolgeva …
Françoise fu colta da un turbine di emozioni che la fece perdere ogni contatto con la realtà : iniziò a muoversi sopra di lui e si rese cosciente che lui era così intimamente dentro di lei … i loro movimenti erano lenti, maledettamente lenti e profondi , e ad ogni loro movenza sentivano forti scosse elettriche che li attraversavano con violenza … Lo teneva stretto a sé, abbracciandolo, mentre lui aveva appoggiato la sua testa sul suo candido seno e l’abbracciava a sua volta, con una forza che nascondeva disperazione e paura di perderla … Lo sentì arrivare all’apice, sentì il suo caldo piacere esploderle dentro e subito dopo, anche lei fu colta da quella stessa sensazione disarmante e di estasi: urlò nel silenzio della stanza e della notte … mentre il suo desiderio fluiva ancora in lei, si arrese tra le sue braccia, senza forze o voglia di staccarsi da lui … non riusciva a muoversi e non voleva che lui si muovesse … avrebbe voluto che tutto si fermasse così, immobilizzato nel tempo e nella dimensione …
“Ti prego tempo … fermati qui … o quando riprenderai a scorrere, io sarò persa nelle tue tenebre … “
Nessuno dei due, seppe dire quanto tempo fosse passato prima, che si staccassero l’uno dall’altro : erano rimasti in silenzio, abbracciati allungo, ma lentamente ripresero padronanza di sé e del loro corpo … tornando alla realtà … Lei si stacco da lui, controvoglia, e si risistemò i vestiti … aveva ancora le guance rosse e lui, dolcemente, gliele accarezzò e gliele baciò … Uno strano lampo attraversò gli occhi di lei che realizzò cosa aveva fatto … e subito dopo, si staccò bruscamente , sfuggendogli dalle braccia e scappando via da lui e da quel luogo che era stato teatro del suo crimine …
Rientrò in casa e corse in camera, senza farsi vedere da nessuno, si chiuse in bagno … si guardò allo specchio e non si riconobbe … scoppiò a piangere disperata ... Che cosa aveva fatto …? Perché l’aveva fatto? Chi era quella sconosciuta che stava guardando allo specchio ?
“Dio mio … cosa ho fatto …?” il trucco le colò sul volto , trasformando il suo bel viso in una maschera infernale … si strappò il vestito di dosso e si gettò sotto la doccia, aprì l’acqua calda e la lasciò scorrere su di lei … cadde in ginocchio mentre le lacrime si mischiavano all’acqua corrente, avrebbe voluto urlare, ma si trattenne e si morse il labbro fino alla carne viva, fino a sentire il sapore del suo sangue … stette così, persa senza tempo e dimensione, per molto tempo finché non sentì bussare alla porta del bagno …
-Françoise … sei la dentro? – era Shin … impallidì e si sentì mancare l’aria , non riusciva a respirare , quando una voce, di cui lei stessa era ignara, rispose:
-Shin … sì, sono sotto la doccia … arrivo fra poco … - aveva parlato lei, ma non sapeva come avesse fatto a pronunciare quelle parole … la disperazione? la pazzia? Non ne aveva idea …
Capitolo 5
-Cosa? Che hai detto?Ma sei impazzito?- Jet urlò al di là del telefono.
-Mi stai spaccando un timpano … -
-Altro che timpano?! Ti spaccherei la faccia, se fossi lì! Ti ha dato di volta il cervello?-
-Jet … calmati … -
-Calmarmi? Stai scherzando? Mi hai appena detto che hai fatto l’amore con lei! Con una donna praticamente sposata con un altro!-
-Non hai bisogno di ricordarmelo … - la sua voce si fece stranamente bassa e triste …
-Tu sei folle … Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Sei andato a letto con la donna di un altro !… -
-So molto bene anche questo … -
-Ah, beh … certo che lo sai … ora! Ma ieri sera? Non ti è passato per la mente neanche per un attimo?-
- … no … - disse sospirando …
-Avevo immaginato !… Ascolta … tra me e te, ne abbiamo viste di cose … e penso che ormai niente ci sconvolga, ma … è possibile che non ti è balenato neanche per un momento che la cosa era sbagliata?-
- … no. In quel momento no. –
- … mi lasci senza parole … ma almeno fingi!Fingi di averci pensato … sarebbe meno grave! … ma che diavolo ti è preso? Non sei mai stato il tipo che si lasciasse trasportare da istinti del genere … e avere un comportamento così scorretto con un’altra persona … -
-Jet … non ti ho chiamato per sentirmi dire quello che so già … -
- … e io che credevo che l’avessi fatto perché volevi che ti aiutassi a rinsavire !-
-Come se ormai servisse … -
-Ah, certo … tanto ormai il latte è versato : non piangiamoci sopra! Voltiamo pagina!-
-Smettila di essere ironico … ho bisogno di capire … ho bisogno che tu mi aiuti a capire … -
-Cosa? Che sei un’idiota? –
-No! Che cosa fare?- quasi glielo gridò disperato … i nervi stavano iniziando a cedere … più tempo passava e più, prendeva coscienza di quello che aveva fatto … se in un primo momento era come se vivesse su una nuvola e tutto era ovattato e inconsistente … ora, lentamente iniziava a razionalizzare e a capire cosa, quello che era successo, implicava …
-Perché? Che cosa vorresti fare? Mi sembra che tu abbia fatto già abbastanza!O mi sbaglio?-
-Jet .. ti sto chiedendo aiuto … - la sua voce era diventata improvvisamente debole e fragile …
L’amico rimase in silenzio per un attimo …
-Ok … ti aiuterò … non so come … perché, non c’è modo di porre rimedio a quello che hai fatto … Comunque … per prima cosa: cerca di starle il più lontano possibile nei prossimi giorni … almeno, finché non fai il punto della situazione e ritorni con i piedi per terra … -
-Sì … hai ragione … -
-E soprattutto, non cercare di parlarle … evita qualsiasi spiegazione per il momento … sarebbe soltanto un’occasione di buttare benzina sul fuoco … e non mi pare il caso … Non ora che stai in questo stato … Prima, devi riprenderti e fartene una ragione di quello che hai combinato e poi … si vedrà che fare … Ora devo andare … ma chiamami se per caso succedesse qualcosa…-
Joe riagganciò e rimase a guardare il cellulare come imbambolato … la testa gli stava per esplodere e i sensi colpa lo stavano assalendo inesorabilmente , senza dargli tregua … “E’ stato solo un errore … e a tutto c’è rimedio … “ cercava di ripeterselo e di convincersene , ma sembrava che non riuscisse proprio a farsene una ragione ...
Era stato un ex delinquente e di cose scorrette ne aveva viste molte … e lui stesso, aveva fatto molti sbagli, ma questo … forse esulava del tutto da lui … andare a letto con la donna di un altro … si sentiva meschino e colpevole … e ripensando alla sera prima si ammonì ulteriormente :”Non riesco a pentirmi per quello che ho fatto … E’ più forte di me … Non ho vie di uscita … questa è la realtà. Sono colpevole.“
Mentre si incamminava verso la villa dei Park, gli passarono per la mente mille domande: si chiese con quale coraggio lo avrebbe guardato in faccia … e poi, lei ?… come avrebbe reagito a vederselo di fronte la mattina dopo ?… glielo aveva detto? gli aveva confessato la loro colpa?… il loro crimine? …
Entrò in sala e l’agitazione che lo pervadeva era visibile anche sul suo volto … Quando arrivò, erano già tutti a tavola, che stavano facendo colazione in silenzio e con facce più o meno distese … Il suo primo istinto fu quello di cercare il suo volto e i suoi occhi … e lei, si accorse subito della sua presenza e lo guardò per un attimo, per poi distogliere subito lo sguardo …
-Buongiorno … - la sua voce era totalmente atona , mentre salutava tutti …
-Buongiorno, signor Shimamura!- Hyun gli rivolse un sorriso raggiante , mentre Shin non alzò neanche gli occhi per rispondere al suo saluto: -Buongiorno anche a lei, nostro uomo del giorno!- ma, nel suo tono c’era un certo sarcasmo … sembrava più dettato da fastidio che da rabbia: se avesse saputo, gli si sarebbe scaraventato contro per picchiarlo , mentre la sua reazione era troppo blanda … ci doveva essere altro … e improvvisamente riprese padronanza di sé …
-Come, prego?-
-Non ha letto i titoli dei giornali? Sono tutti per lei! E’ l’uomo dell’anno! - il tono sarcastico continuava ad accentuarsi …
-Shin … smettila! Non fare il ragazzino … Sai bene, che la riuscita di questo progetto è tutto nelle sue mani … non esserne geloso … -
-Non sono geloso!E non sono certo un ragazzino !… ma ieri sera c’eravamo anche noi a presenziare la serata e per la stampa non sembra neanche che ci fossimo !- il tono da sarcastico si mutò in arrabbiato.
-Ma non è vero! Hanno parlato anche del tuo matrimonio … e la tua dolce metà ha conquistato tutti, ammaliandoli con la sua bellezza! Un vero successo! Da futuro membro della famiglia Park, è fondamentale, che sia stata accettata così calorosamente, soprattutto da stampa e sponsor !-
Shin guardò il padre con disprezzo … -Ma non riesci a pensare altro che all’apparenza? Non riesci ad andare oltre? Sono comunque il tuo unico figlio … che a breve si sposerà … e tu , invece di essere felice di ciò, ti importa solo se chi ci circonda abbia approvato o meno, Françoise … Sei meschino, padre!- e dicendo così si alzò di scatto e se ne andò … Françoise si alzò a sua volta e scusandosi con i presenti, lo inseguì …
-Shin!Shin! Aspettami!- sembrava che neanche l’ascoltasse mentre continuava a camminare per la sua strada, ma ad un certo punto si fermò e lei lo raggiunse .
-Shin … calmati … -
-Calmarmi ? … mi chiedi una cosa veramente impossibile oggi … -
-Ma lo devi fare! … non puoi farti assalire dalla rabbia così!-
-Ma non lo sopporto! … - in un primo momento lei non comprese le sue parole, ma poi ne prese coscienza e il suo cuore sobbalzò .
-A cosa ti stai riferendo? … -
-A lui! A quel tizio, che mio padre venera! E’ venuto qui e ha ribaltato tutto: ha preso i progetti dell’auto e li ha strappati, dicendo che tutto era da rifare … che niente andava bene e che quell’auto non era degna neanche di essere chiamata auto … figurarsi supercar! Ma chi diavolo si crede di essere?- si portò la mano alla testa, come per calmarsi , mentre Françoise stava in completo silenzio …
-Lo odio! -gridò- Sa solo lui ,come risolvere tutto!Ci pensa lui a risolvere i problemi di questo progetto! Noi altri possiamo anche andare in ferie e fare sogni tranquilli! Perché intanto noi, non abbiamo idea di cosa significhi guidare o fare un assetto di un auto! Insomma:siamo inutili!-
-Calmati … stai esagerando … -
-No, non sto esagerando! E’ perché tu non ci hai lavorato assieme!Perché non sai quanto sia presuntuoso nel suo modo di fare! E soprattutto, è perché non lo conosci!Altrimenti lo odieresti anche tu!-
La ragazza ebbe un sussulto nel sentire quelle sue affermazioni e un urto di nausea la colpì alla bocca dello stomaco …
“Io … io … e lui … abbiamo fatto l’amore …” impallidì e si sentì mancare la terra sotto i piedi … Shin la guardò e si accorse del suo malore … -Tesoro …?- le corse incontro prendendola fra le braccia e la sentì andare giù … gli occhi le si appannarono e si aggrappò a Shin, senza però avere la forza di tenersi …
La distese sul letto e le portò un panno fresco da mettere sulla fronte …
-Tesoro mio, come stai? … - la sua voce e il suo volto tradivano una forte preoccupazione.
-Ora meglio … - riuscì a dire con voce tremante.
-Forse, è meglio chiamare un medico … -
-No, non importa … è stato solo un capogiro … Non ti preoccupare … -
-E’ stata colpa mia … non dovevo sfogarmi con te … Tu sei così sensibile … e sentirmi parlare in quel modo ti deve aver spaventato … -
Le accarezzò la guancia e le sorrise dolcemente … -Vuoi un po’ d’acqua?-
-Sì , grazie … -
-Vado a prenderla … arrivo subito !-
Uscì dalla camera e Françoise si portò una mano alla testa … le martellava terribilmente , si sentiva stanca senza una vera spiegazione e poi una lacrima le scese lungo il viso … il senso di colpa la stava dilaniando … non era altro … era solo quello il motivo del suo malessere … e doveva prenderne coscienza …
“Che cosa ho fatto? … come ho potuto fare una cosa simile?Come? E ora? Che devo fare? … Forse … dovrei lasciarlo … forse dovrei andarmene … “
doveva prendere una decisione … confessare o no , la sua colpa? … aveva bisogno di calmarsi e decidere cosa fare … appena avesse recuperato un po’ di testa, avrebbe iniziato a riflettere … se lasciare Shin e andarsene oppure …
Shin e Joe non si rivolsero la parola per il resto del giorno, sembrava ormai chiaro che non si sopportassero vicendevolmente … ma per forze maggiori dovevano coesistere nello stesso ambiente ancora per un po’ … e mentre Joe era totalmente preso dal lavoro, Shin era completamente da un’altra parte … Quando fu l’ora di tornare a casa, quest’ultimo si defilò in pochi attimi e Joe ebbe un moto di gelosia … sapeva bene da chi stava correndo … e sapeva bene che si sarebbe buttato tra le sue braccia … e che l’avrebbe baciata … e la sola idea gli infliggeva una ferita profonda al cuore … ma lui non poteva accampare diritti di alcun tipo , neanche dopo quello che era successo …
Quella sera, pensò per un attimo, che sarebbe impazzito: durante la cena, che gli sembrò interminabile, li ebbe di fronte a sé per tutto il tempo … parlavano come se niente fosse e lei, ogni tanto, lo guardava di sfuggita … Gli era intollerabile quella condizione: non sopportava Shin e la sola idea che tutto era come se non fosse successo nulla lo irritava … Quando poi, lo vide prenderla per mano e portarsela in camera … riuscì a stento a trattenersi dal mettersi ad urlare di dolore … Se ne tornò nella sua dependance con gli occhi che gli bruciavano : si rendeva conto che quella era una situazione folle e assurda , ma sembrava non riuscire a venirne fuori e soprattutto a combatterla …
Il giorno arrivò con i suoi primi raggi, illuminando quello che sarebbe stato l’inizio di un crimine …
Shin accompagnò Françoise in palestra, salutandola con un piccolo bacio sulla guancia …
-Amore mio … mi raccomando … non ti sforzare troppo oggi … non ti sei ancora ripresa completamente dal malessere di ieri … -
-Stai tranquillo, Shin! Sto bene … e comunque oggi avevo solo intenzione di fare qualche sauna e qualche massaggio … ma niente di faticoso … -
-Ok … non so se sarò in grado di raggiungerti per pranzo … cercherò di chiamarti per sapere come stai … -
-Va bene … e io cercherò di non disturbarti!- lui rise e poi salutandola nuovamente con un bacio se ne andò …
Mentre lo vide allontanarsi in auto, Françoise pensò che sembrava come se non fosse successo niente : lui non sapeva e farglielo sapere sarebbe stato un colpo enorme … ma lei non riusciva ad accettare quella possibilità … mentirgli non era giusto … ma rovinargli la vita non era altrettanto giusto … qualsiasi scelta avesse preso alla fine, avrebbe portato molta sofferenza … Si girò per entrare in palestra e lo vide : Joe era in auto, fermo al semaforo e la stava osservando … “Perché sei qui? Shin ti potrebbe vedere … vattene …. Subito … vai via, lontano da me … “ si guardarono un attimo negli occhi e poi lei, presa da uno stato, misto a stupore e nervosismo, si girò di nuovo e se ne andò definitivamente , entrando in palestra …
Fu una giornata molto lunga per tutti … Joe e Shin si trovarono a dissentire su molte cose, l’uno dell’altro, finendo anche per discutere animosamente su una delle caratteristiche dell’auto …
-Shin, se il signor Joe dice che non sia il caso di implementare questa caratteristica dobbiamo dargli retta … -
-Padre, questo è assurdo! Era una delle caratteristiche base dell’auto! E ora non lo è più perché arriva il primo che capita e dice che è meglio sviluppare altre cose! -
-Se mi posso permettere … non credo di essere il primo che capita … e penso di aver portato sul tavolo sufficienti motivazioni per cui sia controproducente sviluppare una caratteristica simile … -
-Ah, già … dimenticavo … lei, signor Shimamura, ha sempre ragione … -
Joe aggrottò un sopracciglio e lo guardò con aria divertita … era ridicolo: si comportava come un ragazzino viziato … nella sua ceca antipatia nei suoi confronti non si rendeva conto di perdere credibilità … e per un breve momento, i suoi sensi di colpa nei suoi confronti svanirono …
Si stava dirigendo verso la sua auto, nel parcheggio della ditta, stanco e completamente sfinito da quella continua lotta verbale con Shin … quando si accorse di una figura accanto alla sua vettura … e si ritrovarono faccia a faccia…
- … se stai cercando il tuo fidanzato se ne è andato da un bel po’ … -
-No, cercavo te … -
“Acido … “
-Bene, mi hai trovato … eccomi – e mentre diceva quelle parole aprì l’auto, una bella R8 spider nera, e infilò le carte che aveva con sé sul cruscotto .
-Perché sei passato davanti alla palestra ?-
-Perché ho sbagliato strada? … - disse lui ironico …
“Spiritoso … ti sembra il momento giusto per fare dell’ironia?”
-Poteva vederti … -
“Come fai a non capire? Ma ti rendi conto di quello che abbiamo fatto? Delle sue ritorsioni?”
-E anche se mi vedeva , cosa sarebbe cambiato ?… Lui non sa … o almeno per adesso non sa … -
-E non saprà.- la sua voce era decisa, stranamente sicura …
A quelle parole Joe, rimase un attimo spaesato … e sentì il sapore dell’amarezza investirlo in pieno …
-E’ stato … solo un errore. Un grosso errore … ma voglio porre rimedio … -
“Che bugiarda che sono … quasi mi credo … “
-Mentendogli? … -
-Tutti possono sbagliare … ed io so di averlo fatto, ma … non voglio perderlo … non voglio rinunciare a lui … e poi … lui non merita di soffrire … - mentre si sentiva parlare, stentava a riconoscersi … era così fredda e immorale che si disgustò di se stessa , ma era la cosa migliore da fare … per tutti …
“E’ la cosa migliore … sì, devo convincermene …”
Joe la guardò incredulo … era possibile che parlasse veramente lei? Che fosse così fredda e distaccata? Che non avessero contato nulla quegli attimi assieme, l’uno abbracciato all’altro?
Senza parole e sconvolto, riuscì solo a dire che se era ciò che voleva, lui avrebbe taciuto …
-Questo è tutto ... dimentica l’altra notte … - si girò e se ne andò , lasciandolo solo .
Mentre risaliva la rampa del garage la sua auto gli si fermò accanto:
-Sali … -
- No. –
-Sali. – insistette lui, guardandola negli occhi e facendola cedere alla sua richiesta.
Lui guidava in silenzio , guardando la strada … sembrava che stesse riflettendo su qualcosa e poco gli importasse di cosa lo circondava …
-Dove stiamo andando? … -
Joe non rispose , non sembrava neanche sentirla , tanto era preso dai suoi pensieri …
“Potresti anche rispondere … Questo silenzio mi sta sfinendo i nervi … “ inconsciamente iniziò a girare l’anello … era decisamente nervosa e faceva fatica a rimanere lucida … le sembrava di vivere in una situazione surreale, tanto era stordita da quelle ultime ore e … dalla sua vicinanza …
Arrivarono davanti all’officina dei Park … e lui scese portandosi dietro le carte … Françoise lo seguì fino al suo ufficio: aveva il cuore in gola e non si spiegava il perché, ma … non era fastidio e neanche dispiacere … era qualcosa di molto più vicino all’impazienza che ti coglie, quando stai desiderando disperatamente che avvenga qualcosa …
Non vi era più nessuno, l’edificio era completamente vuoto , il silenzio era pesante e oscuro …
-Lascio il progetto … -
-Cosa?- lei spalancò gli occhi e improvvisamente fu riportata con i piedi per terra da quella sua affermazione .-Che vuoi dire che lasci il progetto?-
-Quello che ho detto … non ne posso più … né di Shin né di questa assurda messa in scena … - la sua voce era dura e amara allo stesso tempo .
-Non puoi andartene … rovineresti il loro sogno !-
- Francamente … del loro sogno non mi importa più nulla arrivato a questo punto … Voglio solo andarmene il più lontano possibile da te … e poi, mi auguro, che per nessun altro stupido scherzo del destino, mi ritrovi sulla tua strada nuovamente … - quelle parole la colpirono così duramente che gli occhi le si riempirono di lacrime, avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma sembrava che non avesse più fiato per parlare … Rimase ferma, immobile, per alcuni minuti di fronte a lui, chiuse gli occhi come per metabolizzare quelle sue parole …
-Va bene … vattene!Lavatene le mani di questo progetto in cui ci avevi riversato una parte di te … distruggi la vita di persone che non centrano nulla e che non ti hanno fatto niente per il tuo egoismo … -
-Egoismo? … Credo che tu ti stia confondendo con te stessa … - le sue parole erano taglienti come lame e la ferirono così profondamente che lo schiaffeggiò per la rabbia …
-Vattene! Vattene e sparisci dalla nostra vita!Nessuno qui, ha bisogno di te … Prima che arrivassi tu, era tutto perfetto … e continuerà ad esser così dal momento in cui te ne andrai!Quindi, vattene!-
“Vattene via … ti prego … prima che sia troppo tardi …”
Scese un silenzio agghiacciante, che gelò entrambi … -Lo ami così tanto? Tanto da mentire a te stessa e a resto del mondo per lui? –
-Sì!-
Gli sembrò che la terra gli si aprisse sotto i piedi …
-Perché? Che cosa ha lui di cosa tanto speciale, che io non ho … -
Françoise si trovò impreparata a quella domanda , a cui non riusciva a dare risposta … perché? Eppure era semplice … lei lo amava .. lui gli aveva donato totalmente il suo cuore e l’aveva sempre amata senza paura, accettando anche quella parte più triste e oscura del suo animo … e allora perché non riusciva a rispondere a quella domanda? …
Baby, watch me girl.
You-you don’t know my love.
I got my eyes on you.
Listen to my words.2
-Rispondimi … - gli si avvicinò e la guardò negli occhi, aspettando una sua risposta …
“Non ti avvicinare così a me … ti prego! … E così pericolosa la nostra vicinanza …” lui si avvicinò ancora di più, tanto che lei poteva sentire il suo respiro sul suo viso … e un brivido la percorse.
“Ti prego no … allontanati … sento già di non resistere … il tuo profumo e il tuo sguardo sono una droga per me … mi sto già arrendendo a te, ancora prima che tu mi stia per baciare …” … sapeva già che cosa stava per accadere … il suo corpo stava già fremendo per un suo tocco … e tutto le sembrò così ridicolo … le parole dette fino a quel momento,inutili ... parole vuote e crudeli, che non avevano senso , dette per disperazione, con la speranza di mettere a tacere quel desiderio che si impadroniva di lei quando lo aveva vicino … Girò la testa verso la sua e lui la baciò , da prima lievemente e poi con sempre maggior forza e trasporto …
Le sbottonò la camicia con frenesia, lasciandola solo in reggiseno … il suo respiro si era fatto affannoso e questo lo faceva impazzire di desiderio … le abbassò le spalline del reggiseno, mordendole avidamente la pelle delle spalle e del seno e desiderandola, ogni oltre limite, la spinse verso la sua scrivania e la costrinse a sdraiarsi su di essa … Françoise sentiva il freddo marmo del ripiano della scrivania contro la sua schiena nuda, e inconsciamente inarcò la schiena offrendosi ancora di più a lui … Sentiva le sue mani risalire lungo le sue gambe e insinuarsi sotto la sua gonna … il suo tocco la inebriò e la fece desiderare disperatamente che lui l’amasse … il suo corpo non le apparteneva più, sentiva solo il piacere crescere dentro ed emise un leggero gemito di soddisfazione quando lo sentì entrare dentro di lei … fecero l’amore lentamente, assaporando ogni loro movimento, sempre più profondo e indicibilmente intimo … i loro corpi erano stati creati per amarsi e ogni fibra di loro se ne accorgeva e non lo negava, ma lo enfatizzava senza pudore … fino al limite dei sensi …
Restarono abbracciati per molto tempo, senza respiro e senza forze … come due guerrieri finita la battaglia …
Le sue gambe erano ancora avvinghiate a lui quando gli sussurrò che l’indomani l’avrebbe aspettato all’angolo della strada della palestra a pranzo … e lui annuì, senza più forze e senza più voglia di ribellarsi a quel destino …
“D’ora in avanti … dovrò convivere con questa colpa per il resto della mia vita … Porterò questo terribile segreto custodito nel mio cuore per sempre … senza potermene mai liberare … e scontando la mia pena, ogni giorno e ogni volta che mi specchierò nei suoi occhi … ”
Capitolo 6
Erano passate ormai tre settimane da quando era iniziata tutta quella storia e da quando lui era rientrato nella sua vita … e tutto era cambiato …
Quella mattina Shin si era alzato molto presto per accompagnare il padre a una riunione fuori città e lei aveva colto l’occasione per dormire fino a tardi .
Quando si svegliò era quasi l’ora di pranzo e doveva ancora lavarsi e poi uscire … Scese dal letto ancora mezza assonnata e si infilò in doccia: lasciò che l’acqua scorresse su di lei per molto tempo, come se riuscisse a portare via i suoi pensieri e la svegliasse da quel torpore che le pervadeva anima e corpo … Uscì dal bagno e iniziò a vestirsi lentamente, scegliendo in modo accurato il suo abbigliamento : indossò della biancheria nera in pizzo con balconette e slip a vita bassa e infine, un paio di autoreggenti nere con balza in pizzo … Si guardò di sfuggita allo specchio, approvando la scelta, mentre prendeva dall’armadio un tubino grigio perla scollato e aderente in taffetas, fino al ginocchio e infine, un paio di decolté nere classiche a tacco alto …
“Decisamente sexy … non mi sono mai sentita così sensuale … “
Si guardò allo specchio, questa volta soffermandosi a guardare ogni linea del suo corpo e poi, sistemandosi la scollatura del vestito … Pensò che non si era mai preparata con così tanta attenzione e agitazione per nessun altro appuntamento … Si vergognava ad ammetterlo a sé stessa, ma provava una strana eccitazione nel prepararsi per quel incontro …
“Françoise … sei immorale … sei così agitata … così ansiosa di vederlo … di stare con lui … di farti accarezzare dalle sue mani … Dovresti vergognarti di quello che stai facendo … ma tu non lo fai.”
Iniziò a truccarsi: eyeliner e mascara neri, un filo di blush rosa sulle guance e infine un lip tint rosa … mentre applicava quest’ultimo, sulle labbra con il pennellino, sentì una strana inquietudine impossessarsi del suo corpo e del suo cuore … si guardò un’ultima volta allo specchio , prese la borsa, controllando di avere portafoglio e cellulare e uscì …
Gli amanti clandestini camminano indolenti.
Fiori di loto. 3
Erano le due del pomeriggio e nel quartiere di Busan c’era poca gente a giro … Sotto gli occhiali neri da sole, Françoise girava sola fra i negozi, guardando una vetrina e poi l’altra distrattamente, mentre sentiva crescere in lei quell’agitazione che la coglieva ogni volta che lo vedeva …
L’ R8 era parcheggiata davanti a un negozio e quando lei montò in auto, non detestò l’attenzione di nessuno, tanto naturale fu il suo gesto…
Quel giorno potevano rubare più tempo per stare assieme …
Mi trovi meravigliosa? gli chiese lei un giorno […].
No, lui rispose.
Perché?
Perché ci sono tante ragazze meravigliose. Immagino che oggi centinaia di uomini abbiano chiamato meravigliose le loro innamorate, ed è solo mezzogiorno.
Non puoi essere come centinaia di altre.4
Mentre la spogliava con lentezza, le baciava ogni centimetro di pelle che scopriva, procurandole dolci brividi per tutto il corpo e facendola sospirare ad ogni contatto …
“Quanto mi piace quando mi tocchi così … Continua … ti prego … voglio perdermi in te … Voglio dimenticare quello che sto facendo … per qualche istante non voglio sentire la mia colpa sovrastarmi … voglio solo sentire la tua pelle inebriarmi fino ad ubriacarmi … Quando sarò di nuovo sobria, continuerò a scontare la mia colpa … ma ora fermiamo il tempo come solo noi sappiamo fare … “
Rimase in biancheria, facendosi guardare con desiderio da lui … si distese sul letto aspettandolo, chiuse gli occhi e cercò di sgomberare la mente … lo sentì sopra di lei, sentì la sua pelle contro la sua e il suo corpo iniziò a chiedere di più … le mani di Joe l’accarezzavano con sensualità e sapienza, sembrava che conoscessero da sempre come volesse essere sfiorata e toccata … come far crescere il suo desiderio di donna … divennero sempre più audaci, fino a giocare maliziosamente con il pizzo dei suoi slip mentre le baciava il collo … il suo respiro aumentava di intensità e le sue mani iniziarono a cercarlo … sentiva un dolce calore insinuare le sue membra e il bisogno di lui rubarle l’anima … sospirò, quasi dolorosamente :
-Ti voglio … ora … - gli sussurrò con le labbra vicine alla sua bocca e aggrappandosi smaniosamente con le mani alla sua schiena forte e muscolosa … Lui la guardò con intensità negli occhi e poi scivolò dentro di lei, strappandole un grido di piacere … Era lei che conduceva il ritmo della loro passione e lui la assecondava con infinito amore …
Alcune ore dopo erano distesi sul letto: lui la teneva stretta tra le braccia, abbracciandola da dietro, mentre lei si lasciava cullare dal suo amore... Le dava piccolissimi baci sulle spalle e l'accarezzava con la guancia, mentre aspirava il suo buon profumo... e pensava a quanto fosse meraviglioso averla lì, accanto a lui … era una sensazione così bella poterla sentire sua e guardarla senza timori, osservare ogni particolare di lei con dolcezza …
-Devo andare...é tardi...- mormorò debolmente.
“Quanto male fa … “
Joe sospirò un va bene molto triste e la liberò dal suo abbraccio... La osservò in silenzio, mentre si rivestiva: quel giorno stava facendo fatica a lasciarla andare... Nei giorni passati, il tempo che avevano potuto trascorrere assieme era sempre stato molto breve ... Spesso solo il tempo di un bacio o di una carezza, ma in quel giorno avevano fatto l'amore lentamente e allungo, e aveva avuto il tempo di coccolarla e tutto ciò gli rendeva estremamente difficile staccarsi da lei... A malincuore si rivestì anche lui e la riaccompagnò nel punto dove si erano incontrati...
-Che fine avevi fatto?Sono giorni che non ti sento... E se devo essere sincero : la cosa non mi piace per niente...-
-Ero solo preso dal lavoro...-
-E...?-
-E...niente...-
-Niente, eh?Ma chi vuoi prendere in giro?Come se non ti conoscessi, "mister se posso combinare un guaio, lo combino"! Che é successo?E vedi di non raccontarmi frottole... -
-Credo, che sia meglio che tu non sappia...-
-Ma se vengo lì e ti spacco la faccia?!Idiota!Come se non immaginassi che cosa hai combinato!?Ti avevo detto di starle lontano!E soprattutto di non parlare!...ah, già...non avete parlato! È quello il problema!-
-Calmati...non sono un ragazzino...-
-Calmarmi? ... Spero che ti vada di scherzare!...ti prego...dimmi che non è quello che penso...dimmi che non sei diventato il suo amante...-
Dall'altra parte del telefono ci fu silenzio e Jet cacciò un urlo inveendo …
-Ma hai coscienza di quello che stai facendo?Ti stai portando a letto la donna di un altro!Tra l'altro del figlio del tuo capo!E come se non bastasse:ti ricorderei, che stanno per sposarsi... Sempre che a questo punto non salti tutto...ormai mi aspetto tutto da te!...-
Joe continuava a stare in silenzio, anche volendo non avrebbe potuto controbattere...come poteva farlo di fronte alla semplice e pura verità?
-Tu non sei in grado di fare l'amante a tempo perso... Non puoi affrontare una situazione del genere...ti logorerai soltanto l'animo!Tu non sei il tipo da vivere in questo modo... Te ne rendi conto?-
-Ormai sono già alcuni giorni che sto reggendo... e in fondo ciò che non ti uccide, ti rende più forte...-
-Alcuni giorni?- rimase quasi scioccato- Stupido! … E comunque, ciò che non ti uccide, ti fa male, razza di idiota!Perché non lo capisci?Tu non hai coscienza di ciò in cui ti sei imbarcato... Non ti rendi conto di quello che dovrai affrontare...del male che ti assalirà e ti ucciderà lentamente...-
-Non me ne importa...non posso pensare al domani...voglio solo godermi quello che sto vivendo ora...-
-Mi fai paura....tu non avresti mai parlato così qualche settimana fa...tu non ti saresti mai portato a letto la donna di un altro...Eri la persona più onesta che avessi mai conosciuto e ora... Questo tuo folle amore ti ucciderà, ti lascerà senza nulla...Perché stai cercando di rimediare al tuo errore in questo modo?L'hai lasciata andare e non l'hai voluta quando lei non aspettava altro che te...perché ora hai cambiato idea?-
-Ho fatto molti errori in passato...-
-No. Ne hai fatto uno solo:quel giorno a Parigi.Te ne sei andato.-
-Fu lei a chiedermi di andare via...non potevo fare altro,dopo tutto quello che era successo con Rousseau...-
-Ti sbagli:potevi rimanere...lei ti amava...Ti ha mandato via e tu come al solito, per paura di affrontare una tua scelta , hai lasciato che fosse lei a decidere anche per te...e ora stai facendo la medesima cosa...lei ha deciso che sarete amanti e tu hai accettato senza battere ciglio, incurante delle conseguenze di una situazione simile su di te...ti tiene in scacco e non ti accorgi...sei un burattino nelle sue mani...ti fa fare quello che vuole...e sinceramente, te lo meriti!...fino a quando non sarai tu a decidere, questa storia sarà una storia senza fine... Mettici un punto o rovinerai l'unica cosa veramente bella nella tua vita...-
-E che dovrei fare....?-
-Non sono io che te lo devo dire...Fino a quando non batterai la testa e non ti ridurrai a pezzi, non lo capirai...Ci devi arrivare da solo, se vuoi darvi una speranza...Ricordati le parole che ti ho detto...Ora devo andare...ci risentiamo fra alcuni giorni...ah...-si fermò un attimo - un'ultima cosa...sei felice quando sei con lei?-
-Sì...-
-Allora, goditelo finché puoi e finché dura...questo è solo il primo step, ne hai altri da passare...e ti assicuro meno piacevoli...-riagganciò e Joe rimase a pensare a tutto quello che l'amico gli aveva detto, senza però capirne il vero significato... ma intuì che presto avrebbe capito e che, probabilmente, quello che avrebbe scoperto e provato sulla sua pelle, non sarebbe stato molto piacevole …
Ma in quel momento, l’unica cosa a cui pensava era la sensazione di immensa felicità che sentiva quando lei era tra le sue braccia e l’amava …
Ripensò alla prima volta, in auto nel garage, quando sentì la sua pelle sotto le sue mani, le sue labbra sulle sue e infine, quando si unirono in un unico corpo … fu invaso da una tale sensazione di felicità e completezza, che ne era rimasto sconvolto … sentirla così intimamente sua, lo rendeva folle di gioia e così era ogni volta che faceva l’amore con lei … cercava di imprimersi nella sua mente ogni suo palpito, ogni suo respiro e la sentiva talmente, che spesso faceva difficoltà a non perdersi in lei … Sapeva di risultarle quasi doloroso il suo modo di amarla, perché prolungava ogni suo fremito, ogni suo spasmo fino al limite … la portava fino a quel punto dove dolore e piacere erano fusi in un’unica sensazione e lui, soddisfaceva il suo bisogno di lei …
Fu percorso da un brivido, rendendosi conto che avrebbe dovuto provare un minimo di vergogna per quello che stava pensando, e invece non lo provava , ma non desiderava altro, che giungesse al più presto il loro prossimo incontro … e per un attimo si chiese che razza di uomo fosse diventato …
Capitolo 7
Quel pomeriggio Shin era tornato a casa prima perché non si sentiva bene...
-Scusami, tesoro...mi spiace averti fatto saltare i tuoi piani per il pomeriggio...-
-Shin...non dire sciocchezze...Non volevo lasciarti solo a casa in queste condizioni...-
-Ma non é niente...sarà solo un virus...vedrai che già, stasera, starò meglio...- lei gli toccò la fronte, per sentirgli la temperatura.
-Non hai la febbre...-
-Lo so...stai tranquilla!Ora mi riposo un po’ e vedrai che mi riprenderò subito ... se poi, magari, hai voglia di farmi compagnia ... qui accanto a me ... sicuramente, penso che mi riprenderò prima ... -le disse con sguardo malizioso, mentre lei rise dolcemente e lo rimproverò per i suoi pensieri poco opportuni in quel momento!
-Non mi brontolare!Sono malato ... ho bisogno di una dolce fanciulla che mi accudisca ... non ti stavo proponendo tra le righe di giocare al dottore ...-e scoppiò a ridere, notando il volto di lei perplesso e contrariato!
-Smettila di scherzare!E riposati!Mi metterò accanto a te, ma tu riposati e stai buono!-
-Agli ordini, capo!-
Françoise si mise a sedere sul letto, accanto a lui,con la sua testa appoggiata sul suo grembo: Shin si addormentò dopo poco mentre lei si soffermò ad osservarlo, accarezzando con le dita il suo volto e scostandogli i capelli ribelli ...
In genere era lui che la contemplava mentre dormiva … a lei era capitato raramente, ma quelle poche volte che era successo, si era incantata a guardarlo ... i suoi lineamenti, tipicamente orientali erano perfetti sul suo volto ... i tratti coreani sono differenti da quelli giapponesi e lei ne era rimasta subito colpita ... Erano piccole differenze, ma li poteva distinguere chiaramente ... Shin aveva un volto molto delicato, ma anche estremamente maschile ...deciso e sensuale , in particolare aveva delle labbra estremamente sexy ... era un uomo molto affascinante, con quegli occhi scuri e i capelli neri leggermente lunghi, legati in un codino dietro alla nuca e alcune ciocche che gli ricadevano sul volto ribelli ... il fisico magro e asciutto, non era molto muscoloso, ma quando era nudo aveva il fisico perfetto di una statua greca... In ogni suo movimento traspariva la sua forte virilità ,cosa che lui accentuava con il suo modo di vestire da manager trasandato: capelli spesso arruffati, camicia con la cravatta allentata e giacca elegante, jeans e scarpe più ricercate ... come lo definiva lei: un finto trasandato! ...le tornò in mente che una delle prime cose che attirarono la sua attenzione fu proprio il modo di portare la cravatta ... Era tipico di Joe portarla dismessa e lei se lo ricordò ... fu uno dei motivi per cui sulle prime, cercò di allontanarsi ... in qualche modo e lato di lui, glielo ricordava molto...
Il cellulare vibrò e lei ritornò in sé …
Dove sei? Che è successo?
Nella fretta di tornare a casa con Shin si era dimenticata di avvisarlo … e lui doveva averla aspettata al solito posto, per molto tempo … Cominciò a giocare nervosamente con il cellulare, si sentiva in colpa … ma con chi? … forse con entrambi … Guardò il suo fidanzato e sentì una fitta al cuore per quello che gli stava facendo … lui non se lo meritava … no, era troppo buono per fargli così male … si sentì terribilmente cattiva … malvagia … lussuriosa … e volubile … e per un attimo ebbe il desiderio di confessargli tutto, ma poi … Una tale notizia lo avrebbe ucciso … lo avrebbe lasciato senza speranze e pieno d’odio …
Continuò a girare il cellulare tra le mani … non sapeva che scusa dare a Joe … scusa? bugia? anche con lui non poteva essere sincera … essere sincera con Joe, sarebbe stato follia pura … se solo avesse voluto, lo avrebbe ridotto in mille pezzi … lui era in suo completo potere … e questo, se da una parte la faceva sentire estremamente soddisfatta, dall’altra la uccideva … avere tutto quell’ascendente su di lui era deleterio per il suo cuore … Sapere che lui avrebbe fatto tutto per compiacerla o che bastava un suo sguardo o un piccolo movimento per farlo impazzire di desiderio, la esaltava … Quello era un gioco estremamente piacevole, ma infinitamente mortale e tagliente …
“Che situazione misera …” le sfuggì dalle labbra , piegandole in una smorfia di dolore…
Ho avuto un problema e sono dovuta tornare a casa … Non ho avuto modo di avvisarti.
… mentire, non le era mai riuscito bene … cercare di omettere era l’unica cosa che poteva dirgli, senza essere né troppo crudele né troppo bugiarda con lui …
-Non te lo vorrei dire … ma quel messaggio suona molto di scusa finta … Sa molto di un bel due di picche … -
-No, non penso … probabilmente è successo qualcosa … - era in vivavoce con Jet, mentre stava guidando verso il suo ufficio.
-Se lo dici tu !… se ne sei proprio convinto! E ti va bene così … Allora, perché mi hai chiamato? –
Joe rimase un attimo in silenzio, non riusciva ad ammettere a Jet che, quando aveva letto il messaggio, si era sentito assalire dalla rabbia e dal nervosismo … e poi dalla tristezza e dalla paura … e ancora dall’ansia … quante, troppe sensazioni contrastanti in lui …
-Allora? Perché mi hai chiamato?Rispondi … è meglio che tiri fuori quello che senti …-
Esitò un attimo … ma aveva bisogno di sfogarsi e non riuscì a trattenersi oltre da confidarsi con l’amico … -Rabbia … tanta rabbia … ansia e paura … -
-Immagino … posso capire come ti senti … ma, è meglio che non ci pensi .. –
-Che vuoi dire? -
-Quello che ti ho detto: prendi il messaggio per quello che è … prendine atto e passaci sopra … -
-Dovrei? … -
-Sì … dovresti. E’ inutile mentirti … ne arriveranno altri di messaggi come quelli … e non solo, ma … se non li superi allora, è meglio che fai i bagagli e te ne vai … Questo fa parte del gioco … un gioco che è tutt’altro che rose e fiori … ogni volta sarà come un po’ morire dentro … sentirai la tua anima soffrire come non mai e poi … rinascere e cancellare tutto quando sarete di nuovo assieme … -
Joe l’ascoltò in silenzio, pensando a ogni parola che gli diceva l’amico e poi si chiese, per un attimo, se sarebbe mai stato in grado di porre fine a quella tortura … ma Jet lo riscosse dai suoi pensieri prima che si potesse rispondere …
-Ascoltami … qualunque sia il motivo per cui ti ha inviato quel messaggio , tu sai la risposta … conosci e sai, che c’è un’unica risposta in ogni cosa che la riguarda e che non puoi ignorare … Shin … Non perdere mai di vista che lui è lì ed è onnipresente … Non dimenticarti mai che lui verrà sempre prima di te … sempre … Lui, non ha l’esclusiva, ma ha la priorità … e tu lo sai … tu sì e lui no. Rifletti anche su questo … tu giochi avvantaggiato rispetto a lui … e questo, forse, ti potrebbe tornare utile in futuro … -
-Tu ne stai parlando come se fosse una strategia di guerra … -
-Beh, ci va molto vicino … La conclusione è la stessa: sopravvivere al nemico … -
Quell’ultima affermazione gli inflisse un forte dolore al petto … stava cominciando a capire cosa volesse dire Jet … gioia e dolore che si mischiavano, alternandosi e annullandosi reciprocamente oppure prendendo il sopravvento l’una sull’altro … e tutto questo sulla sua pelle … poteva già sentire la sofferenza che gli bruciava l’animo …
-Sarà molto simile al sale su una ferita aperta … preparati … -
-Perché? Non potrebbe essere diverso? Non potrebbe andare in un’altra maniera?-
L’amico sospirò al di là del telefono ed ebbe un moto di compassione verso di lui … Da una parte lo voleva mettere in guardia, anche se non era giusto rivelargli verità che lui non poteva comprendere ancora, ma dall’altra … pensare a cosa gli aspettava … al dolore e alla sofferenza che avrebbe provato, lo muoveva a pietà e tentò di avvisarlo …. Ma dalle sue risposte si rese conto che era totalmente fuori dalla realtà e cercò di mitigare la cosa …
-Speriamo … te lo auguro … comunque ora devo andare … devo andare a prendere l’aereo … -
-Dove stai andando? … -
-A Berlino … per questioni di lavoro … -
-Ah … hai avvisato Albert?-
-Sì, l’ho sentito … gli ho già detto che a breve sarò lì … Ci risentiamo nei prossimi giorni … e … -esitò un attimo … - … non dirle mai che l’ami, mi raccomando … -
La frase lo lasciò senza parole, era ammutolito da quello che gli aveva detto Jet … un po’ perché non se lo aspettava … un po’ perché era stata una cosa improvvisa … e un po’ perché non capiva quell’assurdo monito …
Riagganciò e mentre spegneva il cellulare per salire sull’aereo, pensò che quell’ultima frase lo doveva aver destabilizzato … ma sperava fortemente, che non commettesse , almeno per il momento, quell’errore …
Shin si era svegliato tra le braccia di Françoise e dal suo aspetto sembrava stare molto meglio …
-Amore … - allungò una mano e le accarezzò la guancia.
-Come ti senti? … -
-Meglio … ma sei stata tutto il tempo qui, con me?-
-Sì , certo … -
-Grazie … -
Lei si piegò su di lui e lo baciò dolcemente sull’angolo della bocca, Shin si mosse e cercò le sue dolci labbra … per lui erano come miele a cui non sapeva resistere e ora che si sentiva meglio, non aveva voglia di resistere … Il suo baciò diventò sempre più profondo e l’attirò a sé, avvicinando il suo corpo al suo … sentiva il suo desiderio crescere di pari passo all’intensità del suo bacio, pretendendo soddisfazione piena … il corpo di lei si lasciò cullare da quel desiderio, prepotente, appena nato e non fece resistenza quando lui iniziò a spogliarla … si lasciò trasportare da lui e assecondò le sue mani, aiutandolo a spogliarsi e a spogliarla. .. Iniziò ad accarezzarla , prima dolcemente e con lentezza e poi sempre più intensamente e profondamente , finché non sentì palpabile il suo desiderio … allora la fece sua : fu un amore veloce , ansioso e che pretendeva appagamento rapidamente … Shin percepì qualcosa di strano nel suo modo di fare l’amore, ma fu un attimo, perché poi si perse totalmente in lei, toccando l’apice dell’estasi e dimenticandosi subito quella strana sensazione …
Quando Shin e Françoise scesero a cena , Hyun e Joe erano già sotto ad aspettarli al tavolo …
Appena la vide arrivare, Joe la guardò, cercando il suo sguardo e una spiegazione … ma lei lo distolse, evitando i suoi occhi, e confermando le sue paure e i suoi pensieri … Ebbe un urto di nausea … e poi sentì il suo cuore sgretolarsi in mille pezzi … lei era stata con lui … glielo poteva leggere in faccia … Leggere quella conferma sul suo viso, lo stava distruggendo … Sapere che lei non era andata da lui perché era con Shin … che quando doveva essere fra le sue braccia era a letto con lui … era peggio di una ferita a morte …
Trascorse la cena in completo silenzio, mangiando appena e facendo finta di essere interessato a quello che diceva Hyun … Mentre si doveva trattenere quando sentiva parlare Shin … gli risultava assolutamente fastidioso e gli saliva il voltastomaco … sentiva amarezza, rabbia, tristezza … si sentiva un completo stupido … un’idiota …
A fine serata si ritirò subito e mentre tornava nella sua dependance , cominciarono a scendergli lacrime, copiose, lungo il viso … voleva urlare e se avesse potuto, si sarebbe strappato il cuore dal petto … e lo avrebbe gettato in mezzo alle fiamme, per non sentire quel male … Entrò in casa sbattendo la porta, era assolutamente fuori di sé, iniziò ad urlare disperatamente e a piangere come non aveva mai fatto nella sua vita … non riusciva a farsene una ragione di tutto quel dolore …
Fu una lunga notte per Joe … non chiuse occhio e la sofferenza lo oppresse per tutto il tempo … passò quelle lunghe ore a darsi di idiota … nessuno gli aveva mai fatto credere che se faceva l’amore con lui, non andava a letto anche con il suo fidanzato … da dove mai gli era venuta quella stupida illusione? E poi, era un illusione o semplicemente non voler vedere la realtà? D’altronde Shin era il suo uomo … e lo era ancora … lei non gli aveva mai detto nulla, non lo aveva mai illuso promettendogli di restarle fedele … già, come se si potesse rimanere fedele ad un amante … all’altro … e non a quello ufficiale…! Ridicolo! Era ridicolo … uno stupido, idiota, ridicolo … Pensava veramente che le cose fossero rose e fiori? E improvvisamente realizzò … lui era solo l’amante .. il suo giocattolo nel tempo libero … nel suo poco tempo libero … Per lui non aveva mai tempo … solo qualche minuto … in cui lui era felice … in cui gioiva per quei attimi di estasi fra le sue braccia …
Sentimenti contrastanti lo colsero amaramente … era invidioso, perché lei era sua e gli dedicava tutto il suo tempo … era geloso , perché faceva l’amore con lui … era arrabbiato, perché si era buttato in quella assurda situazione e il suo fidanzato arrivava prima di tutto … era triste, perché si stava comportando in quella maniera disonesta, portandosi a letto la donna di un altro … era assalito dai sensi di colpa verso Shin e in contemporanea non riusciva a fare a meno di lei … della sua pelle, delle sue labbra … del suo corpo … e solo di quello : perché la sua anima apparteneva a Shin e non a lui … anzi, per la precisione, lei era completamente di Shin … anima e corpo. Lui aveva solo le briciole …
Ebbe un momento in cui pensò di essere impazzito … iniziò a ridere, ma era una risata amara e ironica e si aggrappò a un’ assurda idea … in fondo, era lei che lo cercava … in fondo, era lei quella che aveva una doppia vita, ma … se era così, probabilmente, lui non era abbastanza per lei … A Françoise mancava qualcosa, di molto più profondo che il semplice rapporto fisico … e pensò che forse … forse, solo lui riusciva a completarla …
Arrivò il mattino e lui era distrutto … decise di chiamare Hyun per dirgli che sarebbe rimasto a casa a riposare … aveva ancora bisogno di riflettere e di capire cosa gli stava succedendo … perché era molto confuso, non sapeva più cosa voleva e cosa non voleva … cosa era disposto ad accettare e cosa no … quale era il limite prima che lui si spezzasse …
Intanto a Berlino, era già notte fonda e Jet e Albert erano a parlare in un locale …
-E … questa è la situazione … Ora che sai … vorrei che tu mi dicessi cosa ne pensi … -
-Che vuoi che ti dica ..? Mi sembra palese che la situazione sia disperata … e anche molto preoccupante … -
-Appunto … sono venuto fino a qui apposta, per parlarne di persona con te … -
-E questo mi conferma che la situazione è grave … ma non so che dirti … non saprei neanche come aiutarti … -
-Ma tu … ci sei molto amico … -
-Proprio per questo … non saprei assolutamente come aiutarti … -
-Albert … parlami di loro due … voglio sapere se ha, almeno una speranza, o se si sta uccidendo lentamente, rincorrendo una causa persa … -
-Io non trovo giusto parlarti di Françoise e Shin … devo essere sincero … soprattutto per aiutare Joe … -
-Puoi mettere da parte il fatto che ce l’hai con lui? Per favore … è anche amico tuo, tutto sommato … -
-Mi viene difficile ricordarmelo … soprattutto quando combina delle idiozie simili … -
-Capisco , quello che vuoi dire, ma … questa volta è una cosa seria … -
-Lo è sempre stata una cosa seria … solo che , prima, a stare male, era lei … e non lui! Ora si sono invertite le situazioni … e solo per questo dovrebbe essere più seria, la cosa? Mi vuoi prendere in giro? Credevo che volessi un po’ di bene a Françoise … e che non stessi solo dalla parte di Joe … -
-Voglio bene a Françoise … e lo sai … sai bene che … a suo tempo … provavo qualcosa per lei … ma lei ha sempre amato Joe … non ha avuto occhi che per lui … -
-So bene entrambe le cose … c’ero anche io mentre si consumava quella assurda tragedia schekspiriana per anni .. vedevo te, stare male per lei che non si era mai accorta di te e in contemporanea, essere amico di quello di cui lei era innamorata … un triangolo perfetto … direi la tipica tragedia d’amore … Proprio per questo, non credi che sia ora di porre fine a questa commedia grottesca?-
-Sì, ma non al prezzo della sua vita … e poi, non sta sbagliando solo lui … E’ partito tutto da Françoise… è lei che lo sta attirando nella sua ragnatela e lo fa girare come una trottola a suo piacimento … è il suo giocattolo … gli fa fare tutto quello che vuole … perché sa, inconsciamente, che se lui ha accettato tutto questo è solo perché la ama ancora … -
-Non ho mai detto che Françoise sia nel giusto … o che non denigri il suo comportamento … ma lei sta facendo solo il suo gioco … e lui l’asseconda … Non è un ragazzino … è un uomo … si deve prendere la responsabilità di quello che fa … delle sue scelte … Nessuno gli ha imposto di essere il suo amante … è stata una sua scelta … e a quanto pare, da quello che mi racconti, felice … visto che ha mandato a quel paese anche la correttezza e l’onesta per seguirla in questa follia … -
-Tu sai .. che lui non si rende conto … questa felicità presto gli si ritorcerà contro … e diventerà sofferenza , ferendolo profondamente … -
-E quindi? -
-Perché sei così cinico? E con lui … in fondo è sempre stato un tuo buon amico … E’ possibile che devi giustificarla quando ha torto marcio e si sta comportando in modo così deplorevole … ? –
-Tu continui a dire che io sono dalla sua parte e che sono contro Joe … ma non è così … tu non mi hai mai chiesto di commentare il suo comportamento … mi hai solo chiesto di capire Joe … e per questo ti posso dire che mi spiace per lui, ma sta facendo tutto con le sue mani … e per quanto riguarda Françoise … sta sbagliando pesantemente … non è da lei fare una cosa del genere … ma prova a chiederti quanto male può essere stata se, ora, la sua anima sta reagendo così … pensaci un attimo : credi davvero che lei non soffra? Che non stia patendo per questa situazione? … che si diverta ad uscire da un letto per entrare in quello di un altro? Non credo proprio … Non è un tipo lussurioso o disonesto … non è mai stata scorretta … Ha solo il cuore pieno di dolore … ed è sola … sola come probabilmente, non lo è mai stato neanche Joe fin dall’inizio di questa storia … Probabilmente neanche sa cosa sta facendo … o forse si sta logorando per il suo comportamento … Shin la ama … moltissimo! … e lei lo sa !… ne è cosciente . Quindi, pensi veramente che lei si stia divertendo in questa situazione? … è per questo che non ti voglio aiutare … perché credo che lei stia già soffrendo come non mai … Lasciala fare … conosciamo entrambi Joe … è una testa calda … rischia di fare guai … e di complicare questa storia … lasciala gestire a lei … comunque sia, sarà sempre meglio di lui … -
Jet rimase in silenzio , valutando le parole di Albert … ma sembrava che le avesse sentite solo in parte …
-Lo ama?Lo ama quanto ha amato Joe?-
-Tu non mi ascolti … vero?-
-Rispondimi … ho bisogno di saperlo … -
-Non sei tu quello che ha bisogno di saperlo …. È Joe! E io non voglio muovere un dito per lui … -
-Ma così affondi anche lei! Non lo capisci che ora è una mina vagante? Io ho seriamente paura che possa far saltare il matrimonio … -
-Non salterà … lei non lo farà saltare … fidati .. E questo, è tutto quello che ti dirò. –
Jet ricadde all’indietro sulla poltrona, ammutolito e sconsolato, sentendo proprio quello che non voleva sentire …
Capitolo 8
Non lo aveva più sentito da quel messaggio del pomeriggio precedente … sapeva che aveva chiesto a Hyun di rimanere a casa, perché non stava bene … ma poi …
La sera prima l’aveva visto amareggiato e triste … era visibilmente provato dalla situazione e … quello che le aveva letto in volto … gli aveva fatto male … estremamente male … Non era stata in grado di sostenere il suo sguardo indagatore … nei suoi occhi c’era una domanda a cui lei non riusciva a mentire … non riusciva ad essere così bugiarda … negare davanti all’evidenza … ancora , fino a quel punto non era arrivata … non era andata ancora così in basso, ma era vicina a farlo … se ne rendeva conto … aveva intrapreso una strada senza uscita … poteva andare solo in una direzione … quella direzione …
Ciò che lei pensava di sé stessa … era off limit … non riusciva neanche più a guardarsi allo specchio normalmente, senza avere un urto di ribrezzo verso di sé … stava devastando la vita a due persone … e a sé stessa … ma questo era l’ultimo dei suoi pensieri … In cima vi erano loro due … prima Shin e poi lui … o forse … prima Joe e poi Shin … Non lo sapeva neanche lei … aveva una tale confusione dentro che non sapeva più, neanche chi amava …
Uno giorno, di fronte allo specchio, dopo essersi vergognata di sé, per quello che era diventata, si chiese :” Chi ami veramente? Lui o l’altro? Ma soprattutto, hai mai iniziato ad amare l’uno e smesso di amare l’altro?…“. Rimase a guardarsi per molti minuti … aspettando una risposta dalla sua figura riflessa … ma la sua testa si rifiutava di risponderle …. Per non parlare del suo cuore … aveva chiuso le comunicazioni con lui dal giorno del suo tradimento … Iniziò a piangere disperata, chiedendo al suo riflesso una risposta … non ce la faceva più a continuare così … Non sapeva quanto ancora avrebbe resistito prima di impazzire del tutto … mettendo il caso, che non fosse già impazzita … Quando faceva l’amore con Shin si sentiva sporca … e spesso rimaneva cosciente , sfuggendole alcune lacrime di dolore … negli ultimi periodi stava facendo fatica a far finta di nulla … eppure, avrebbe pensato che con l’abitudine … avrebbe reagito meglio … invece , no … Lo sentiva dentro di lei, sentiva il suo piacere esploderle dentro e si sentiva morire per quello che gli stava facendo … Sentiva il suo amore, e il suo cuore si frantumava … ma il dolore non la abbandonava neanche quando era con Joe … non riusciva a dirgli di no a nulla, il suo corpo era quello di lui … aveva tutto di lei e si era preso tutto di lei … amandola alla follia … non vi era niente di sporco nel suo modo di amare … ogni suo gesto, era solo un modo nuovo per amarla, per farla sentire sua … totalmente sua … ma, proprio quello, proprio quell’assenza di limiti la rendeva così fragile … la faceva sentire una poco di buono … senza ritegno … lussuriosa e volgare …
Quel giorno e i giorni a venire, lui non si fece sentire … era stata ad aspettarlo nel punto in cui si ritrovavano, ma lui non si era mai fatto vedere … e non aveva dato segni … non veniva neanche più a colazione o a cena … seppe giorni dopo , che era partito … per dei motivi di lavoro non chiari … per chissà dove … nessuna sapeva niente … nessuno sapeva neanche se sarebbe mai tornato, in realtà … Shin ci scherzava spesso : - Secondo me non torna più … e ci affossa tutti … distrugge la ditta di mio padre … e ci fa diventare lo zimbello di tutto il paese … -
Ogni volta che lo sentiva parlare così, una piccola parte di sé si spegneva … come se la sua anima fosse stata fatta di tanti lumini che si stavano spegnendo uno alla volta … e lasciavano la sua anima nelle tenebre … Tuttavia, da quando non lo vedeva e non lo sentiva, le cose con Shin erano migliorate … paradossalmente, ma era così … erano tornati ad avere quel affiatamento che si era un po’ spento da quando erano lì … facevano l’amore appena ne avevano l’occasione e quando erano insieme sembravano di stare su una nuvola , lontana dalla terra … era tornato quello stato di beatitudine che avevano quando vivevano a Parigi … anche i preparativi per il matrimonio stavano procedendo bene … Hyun si sforzava anche di dar loro una mano … sembrava quasi che in quel momento di difficoltà, che apparentemente non c’era , i legami si fossero rafforzati …
Passarono molti giorni e la situazione cambiò , tutto sommato, così rapidamente che anche lei stentò a crederlo … ed effettivamente, nella vita basta veramente poco perché le cose cambino … e le cose, alla fine, cambiarono nuovamente …
Era tarda mattinata e Françoise si stava finendo di preparare per andare in palestra, aveva preparato tutto l’occorrente per la sua lunga giornata fuori casa, che si sarebbe protratta , in realtà, fino a cena … infatti, la sera aveva un evento importante, a cui doveva essere presente con il suo fidanzato, e per questo si era portata un cambio adatto, visto che si trattava di un aperitivo d’affari in una delle ville degli sponsor dei Park … Si era comprata un delizioso vestitino da cocktail in shantung, bianco con bustino, senza spalline che dall’altezza della vita scendeva morbido a diversi veli con diversi spacchi … quando camminava, si vedevano attraverso gli spacchi e il gioco di trasparenze dell’abito, le sue lunghe e perfette gambe … e per esaltare ancora di più l’effetto, aveva abbinato un paio di scarpe di un disegnatore italiano, le “MaryJane peep-toe rosse in vernice” con tacco dodici … avrebbe poi abbinato una bella collana in corallo e un bracciale in oro rosso con ciondolo a forma di cuore … aveva anche pensato ai capelli e al trucco … doveva solo aspettare sera e poi si sarebbe trasformata nella bellissima e diafana futura moglie Park … così l’avevano denominata giornali e sponsor … Anche se preferiva i vestiti semplici e comodi a quelli firmati, capiva che per Shin era importante avere una compagna all’altezza delle situazioni … e così, come quella sera, diventava la fidanzata dei sogni di ogni uomo … bella, dal fisico perfetto e morbido, intelligente e perfetta conoscitrice del bon ton … Avrebbe saputo intavolare qualsiasi tipo di discussione, anche sportiva se gliela avessero chiesto … stava diventando la compagna perfetta del prossimo erede Park, ma …
Shin la stava aspettando in auto e appena arrivata, partirono subito … mentre uscivano, incrociarono una grossa auto con i vetri oscurati che stava dirigendosi verso la villa …
-Chi sarà? … - si rivolse a Shin che stava guidando e pose poca attenzione al resto …
-A chi ti riferisci? -
-A quell’auto che abbiamo incrociato … stava andando verso la villa … - sentiva uno strano presentimento …
-Non saprei … forse mio padre aspettava qualcuno … oppure era uno degli sponsor … lo sai: ultimamente gli stanno parecchio con il fiato sul collo … per via dell’auto … la Black Diamond è ferma da quando … il signor Shimamura ci ha abbandonati senza dire nulla … i lavori sono rimasti fermi lì … ormai sono già due settimane che non viene montato neanche un bullone … -
Françoise ebbe un sussulto a sentire pronunciare quel nome … aveva tentato disperatamente di cancellare le settimane passate e con molta fatica anche la sua presenza … era impossibile far finta di nulla, lo doveva ammettere, ma stava tentando di raccattare i cocci della sua vita e di dargli una minima parvenza … e poi, il tempo passava … era già inizio estate e il matrimonio si stava avvicinando … mancava ancora un po’ fino a settembre, ma sentiva già la pesantezza dei preparativi … forse perché, a fine agosto era prevista anche l’uscita della BD (Black Diamond) e ancora , la realizzazione sembrava molto lontana … tutto quella pressione si era riversata anche su di lei : Shin era molto preoccupato … mentre Hyun alternava momenti di tranquillità a momenti di nervosismo … Era difficile vivere con quella tensione, ma a lei fu di aiuto per superare i suoi crimini … Non li avrebbe mai superati, a dire il vero … era solo un’illusione, perché avrebbe dovuto vivere per sempre con quei sensi di colpa e quel rimorso … e senza sapere che fine aveva fatto Joe … Si augurava solo, che fosse chissà dove nel mondo e che avesse cominciato una nuova vita … dimenticandosi del male che gli aveva fatto … e che potesse in qualche modo tornare ad essere felice, un giorno …
Aveva passato la giornata nella piscina della palestra … aveva bisogna di sentire l’acqua scorrere sul suo corpo e tonificarla … era estremamente rilassante nuotare e lasciarsi sollevare così … poteva sentire il peso delle sue colpe meno forte, anche se solo per pochi istanti , mentre si lasciava cullare da quelle acque calde che la coprivano come un leggero velo … Quando uscì dall’acqua sentì nuovamente tutto il peso dell’anima e pensò che prima o poi, se ne sarebbe fatta una ragione, altrimenti le sarebbe costata la felicità di Shin … e questo, lei non lo voleva …
Si preparò con estrema cura e quando fu pronta, si diede un’ultima occhiata allo specchio … Stava molto bene vestita e truccata in quel modo, quel vestito sembrava esser stato cucito su di lei, da quanto le stava bene … metteva in risalto tutte le sue forme femminili … sarebbe stata la più desiderata della serata e avrebbe reso Shin fiero di lei … Prima di uscire dallo spogliatoio, applicò un lip tint rosso mela all’interno delle labbra e poi un lip balm lucido , conferendo alle sue labbra un intrigante aspetto da Biancaneve … era perfetta, avrebbe attirato l’attenzione di tutti … Quando arrivò all’auto , trovò Shin ad aspettarla appoggiato allo sportello e lui rimase a bocca aperta a vederla così bella …
-Ma sei meravigliosa … -
-Grazie … - rispose , diventando leggermente rossa sulle guance … gli occhi del suo fidanzato non mentivano: aveva visto in essi ammirazione e desiderio, nel vederla vestita così …
Giunsero alla villa , leggermente fuori Seoul, poca prima dell’inizio dell’aperitivo …
-Siamo in leggero ritardo … sbrighiamoci o mio padre non la finirà più …!- disse lui, scendendo rapidamente dall’auto per andarle ad aprire la portiera e aiutarla a scendere … mentre l’aiutava, i suoi occhi la percorsero da testa a piedi … quella sera era veramente di una bellezza straordinaria … era sensuale come non mai e qualcosa in lei, lo attraeva in maniera quasi imbarazzante … pensò che avrebbe atteso la fine di quella serata con enorme impazienza …
La prese sotto braccio e fece la sua entrata con lei accanto, attirando gli occhi di tutti i presenti … sentì una certa eccitazione, mista a soddisfazione, nel notare che tutti la guardavano , bramandola e che solo lui poteva averla … Le si avvicinò all’orecchio , sussurrandole : “Ti guardano tutti … Stasera farai girare la testa a molti uomini … peccato per loro, che sarò l’unico ad averti a fine serata … “ lei arrossì, abbassando leggermente lo sguardo e pensando a quanto lui la stava desiderando …
Attraversarono il giardino della villa e raggiunsero Hyun, indaffarato a parlare della BD con alcune persone … Françoise ebbe un sussulto e impallidì, notando con chi stava parlando il padre di Shin …
“Oh, no … ti prego no … non può essere … “
-Chi non muore si rivede, signor Shimamura… - il tono di Shin sembrava tutto meno che amichevole …
-E’ sempre un piacere rivederla, signor Park … - si guardarono negli occhi in maniera poco amichevole e piena di astio … da ogni loro muscolo trapelava l’antipatia che avevano l’uno per l’altro … Dopo un primo momento di tensione, Joe cercò di allentare la situazione e introdusse Sandara …
-Signor Shin, le presento la mia assistente , Sandara Yoon … -
Si fece avanti una bella ragazza dai lineamenti coreani, con i capelli castani chiari e mossi, gli occhi a mandorla grandi e verdi, le labbra rosse e un sorriso molto dolce …
-Piacere di conoscerla signor Park … - Shin rimase sorpreso da quella presentazione e per un attimo pensò che forse, il signor Shimamura aveva qualcosa di umano …
-Il piacere è tutto mio signorina Yoon … - fece un attimo di silenzio e poi continuò – Le presento la mia fidanzata e futura moglie … Françoise Arnoul … -
Le due si guardarono, studiandosi rapidamente per un istante e poi si sorrisero …
“Non ci posso credere … e io che credevo di essere immorale! Tu mi batti … la spacci per la tua segretaria … Mi stai facendo venire la nausea …“
Joe osservò la scena con attenzione, curioso di vedere la sua reazione … e appena carpì ciò che gli interessava, la salutò con un filo di ironia: - Piacere di rivederla … futura signora Park … - nel suo tono c’era qualcosa di estremamente sarcastico e irriverente, che non le sfuggì, ma che fece finta di non capire …
Il ricevimento era un aperitivo all’aperto e gli invitati giravano da un lato all’altro, chiacchierando e scambiandosi opinioni su questo e su quello …
Françoise camminava per il giardino, cercando di evitare il suo sguardo intenso ed enigmatico nei suoi confronti , che non riusciva a comprendere … Credeva che non l’avrebbe più rivisto … che se ne fosse andato via, lontano da tutto e invece, ora se lo
trovava lì, di fronte e per di più con quella ragazza … diceva che era la sua assistente … le venne da ridere a quella affermazione … poteva immaginarsi che tipo di assistente potesse essere … e a quel pensiero, fastidio e gelosia la attraversarono …
Si irrigidì visibilmente e un moto di rabbia la colpì nel cuore … Cercava di calmarsi, ma tutto era inutile … prese un bicchiere di champagne e cominciò a sorseggiarlo lentamente … se era fortunata, le sarebbe salito alla testa e tutto le sarebbe sembrato più sopportabile … o almeno sperava … Involontariamente le cadde gli occhi su di lui e Sandara … lei gli stava risistemando il colletto della giacca, con gesto molto intimo e questo la fece vacillare … Subito nella sua mente si affacciarono i peggiori pensieri … In tutti quei giorni che era mancato … era stato con lei? E se sì … non era sicuramente per lavoro … Si diede di stupida … e lei che si era preoccupata !… che aveva paura che avesse fatto qualche stupidaggine !… invece, no … era semplicemente a divertirsi con un’altra … Gli sfuggì un sorriso amaro sul suo bel volto triste …
“Stupida … povera piccola stupida … tu che ti preoccupavi … per lui!Ah!E lui che era tra le braccia di un’altra a spassarsela …”
Si mise a sedere sul bordo della fontana ed inconsciamente si mise a girare l’anello tra le dita, sovrappensiero come era, non si accorse neanche che lui la stava fissando con attenzione, studiando i suoi movimenti e le sue reazioni … quando si alzò e si allontanò per entrare nella villa, lui la seguì, notando che Shin era preso a parlare con il padrone di casa e non stava prestando attenzione né a lui né a lei …
Si diresse verso il bagno del piano di sopra, quello più appartato della villa … voleva stare da sola e calmarsi, senza che nessuno se ne accorgesse o che la disturbasse … si sarebbe buttata un po’ d’acqua sul volto, per riprendersi e poi si sarebbe rifatta il trucco con calma …
“Devo calmarmi! Françoise inizia a respirare! Vai in bagno, buttati un po’ d’acqua in faccia e fatti una ragione della tua stupidità … e della tua idiozia.“
Era così tanto assorta da sé, che nemmeno si accorse che Joe l’aveva seguita, fino a quando lui le bloccò la porta del bagno e lei si spaventò, rimanendo sorpresa di vederlo lì …
-Che vuoi?- fu l’unica cosa che il suo cervello riuscì a formulare quando se lo trovò di fronte …
Lui chiuse la porta alla sue spalle, ponendosi davanti a questa e bloccandole ogni via d’uscita … la cosa la agitò profondamente …
“Maledizione … sono in trappola …”
-Che vuoi?- insistette lei nervosamente, sentiva il cuore che le batteva in modo inaudito mentre sentiva che le stava mancando l’aria … lui si appoggiò alla porta, incrociò le braccia e le gambe … e iniziò a guardarla …
-Smettila di fissarmi … mi da fastidio! Dimmi cosa vuoi … ed esci da qui !-
Joe continuava a stare zitto e a guardarla intensamente, sembrava che la stesse spogliando con lo sguardo, e lei ebbe l’istinto di coprirsi …
“Smettila di guardarmi in modo così indecente … “
-Non mi hai mai cercato in tutti questi giorni … non ti sei mai preoccupata di sapere come stavo … o dove fossi finito … - le sue parole suonavano come accuse e lei lo guardò incredula …
-Stai scherzando? Sei venuto a dirmi questo?- sul momento rimase perplessa e poi, scoppiò a ridere nervosamente … - Non mi fare ridere … non mi sembravi in cattiva compagnia … quella ragazza sembra molto disponibile … nei tuoi confronti … Non credo che ti abbia negato nulla … o che non ti abbia fatto passare il tempo in modo … piacevole – l’ultima parola le uscì, involontariamente, come una smorfia … le aveva procurato un certo dolore dire quello che aveva detto e la cosa la inquietò …
“Perché fa così male ? Che cos’è questo dolore sordo? “
Lui non si era mosso e la sua espressione era rimasta impassibile … la cosa la innervosì terribilmente e fece per avvicinarsi alla porta e uscire, ma lui glielo impedì… la prese per un polso e ribaltò i ruoli: ora era lei con la schiena contro la porta mentre la teneva ferma per le mani e il corpo di lui premeva sul suo … Joe continuava a guardarla negli occhi e lei distolse lo sguardo : non riusciva più a sostenerlo … era stanca … di lui, del suo sguardo, di tutto … non ne poteva più …
“Basta … ti prego … non ho più forze per portare avanti questa storia … “
Erano passate solo poche ore da quando l’aveva rivisto e lei sentiva già, che stava cedendo e venendo giù come un castello di carte: era arrivata al punto di rottura … averlo rivisto, dopo quei giorni in cui si era illusa che qualcosa si potesse salvare … e vederlo poi, con l’altra, l’aveva fatta crollare definitivamente … non ce la faceva più .. voleva solo sparire definitivamente dalla faccia della terra … sarebbe stata comunque una punizione blanda, anzi … in realtà sarebbe stata la sua liberazione !… ma era troppo bello perché potesse essere vero … le sfuggì un sospiro e chiuse gli occhi , al limite della forza … si arrese totalmente , non opponendosi neanche più alla sua stretta …
One more time
Baby one more time
Let me blow your mind
Baby one more time
Don’t stop me
So I can tempt these times of ecstasy
Let me blow your mind
Hold me again
So it never stops
Baby one more time5
Joe se ne accorse e allentò la presa , si avvicinò al suo volto e a un centimetro dalla sua bocca le disse che la voleva … gli occhi di lei si spalancarono increduli … quella era follia pura …
“Sei folle! Hai perso la testa!Non possiamo!”
Non fece in tempo a dire nulla che le labbra di lui si impadronirono delle sua con forza, in quel bacio non c’era niente di dolce, ma solo una passione devastante … così come nelle sue mani, che percorsero il suo corpo senza vergogna e con impudenza … provò ad allontanarlo da lei, ma la teneva così stretta che non riusciva neppure a respirare … come non riuscì a impedirgli di insinuare la mano sotto la sua gonna e a sfilarle gli slip … Mentre l’accarezzava e la faceva fremere di desiderio, il suo corpo fu percorso da piccole scosse elettriche, che la fecero perdere ogni equilibrio e la fecero aggrappare a lui, ansimando … Sentiva le sue mani che l’accarezzavano con un audacia che non aveva mai provato, neanche immaginare, possibile … Sotto le carezze delle sue dita, che erano così intime e profonde, il suo piacere crebbe a dismisura, fino a quando si sentì umida di eccitazione e si odiò, perché sentì il suo corpo cedergli e dimostrargli il suo desiderio . Lo udì sospirare di piacere quando, a quel contatto così caldo e piacevole, gli fece capire che era pronta per lui e lei, invece, avrebbe voluto dirgli di fermarsi … non lì … non così … non con Shin così vicino … ma non oppose resistenza neanche quando lui le alzò la gonna e l’afferrò per i fianchi, tirandola su e facendola avvinghiare le gambe al suo corpo …
Entrò dentro di lei con un desiderio, mai provato prima, strappandole un urlo, che mise a tacere con un bacio profondo … la prese con frenesia: ad ogni suo spasmo di piacere lui aumentava il ritmo del loro amore e l’unica cosa di cui era cosciente era che in quelle settimane le era mancata da impazzire …
Quando, quella sera, l’aveva vista arrivare vestita così e con quel qualcosa di estremamente sensuale che traspariva da ogni sua movenza , era impazzito di desiderio … fino alla follia pura: fino al punto di fare l’amore con lei contro la porta del bagno, ad una festa con una miriade di persone che avrebbero potuto sentirli e con Shin a pochi metri da loro … Il fuoco della passione bruciò rapidamente i loro corpi e i loro cuori, lasciandoli esausti e tremanti l’uno tra le braccia dell’altro … niente era cambiato:sembrava che fosse stato premuto il tasto rewind e che il tempo fosse tornato addietro … qualsiasi illusione che le cose potessero sistemarsi, finirono per infrangersi contro il muro della realtà … Se in passato aveva creduto che ci potesse essere anche una sola via d’uscita, ora si rendeva conto che era stata una stolta … una povera stupida … e mentre lo teneva stretto al suo corpo e lo sentiva tornare in sé lentamente, si chiese se la sua vita fosse destinata ad essere così per sempre …
“Basta sogni Françoise … e ora di svegliarti … la realtà è che tutto questo fa male … prendine coscienza … non negare l’evidenza … e soprattutto prendi atto delle tue colpe … “
Capitolo 9
Tu mi fai girar
tu mi fai girar
come fossi una bambola
poi mi butti giù
poi mi butti giù
come fossi una bambola
Non ti accorgi quando piango
quando sono triste e stanca tu
pensi solo per te
No ragazzo no
No ragazzo no
del mio amore non ridere
non ci gioco più
quando giochi tu
sai far male da piangere
Da stasera la mia vita
nelle mani di un ragazzo no,
non la lascerò più
No ragazzo no
tu non mi metterai
tra le dieci bambole
che non ti piacciono più
oh no, oh no6
Françoise cercò di darsi un contegno prima di ripresentarsi tra gli altri invitati … ma era una cosa che le risultava difficile … il suo volto era ancora stravolto dalla passione consumata, mentre i suoi occhi erano rossi per tutte quelle lacrime trattenute … lui se ne era andato e l’aveva lasciata sola ... nel suo dolore, nella sua amarezza … alzò gli occhi verso il suo riflesso nello specchio del bagno e in preda alla rabbia lo spaccò con un vaso, ferendosi alla mano … “Sgualdrina! Non sei altro che questo!... la sua sgualdrina a tempo perso …” non sentiva neanche il dolore, tanto era l’odio nei suoi confronti … Infine, con molta fatica si diede una parvenza e uscì dal bagno , andando a cercare Shin …
-Tesoro, dove eri finita? Ti ho cercato ovunque … -
-Ero in bagno … non mi sono sentita molto bene … -
-Lo vedo … hai un viso così sconvolto … Forse, è meglio che torniamo a casa … - e così dicendo la prese sottobraccio incamminandosi a salutare prima il padre e poi il padrone della villa, per ringraziarlo dell’invito … mentre stavano montando in auto incrociarono Joe e Sandara:anche loro stavano lasciando la festa …
-Interessante … non avrei mai detto … ma il nostro signor Shimamura sta dando segno di essere umano … -
-In che senso?-
-Sta accompagnando la signorina Yoon a casa … - fece una risatina maliziosa – e considerando la fretta con cui sta montando in auto, direi che … abbia premura a farlo velocemente … - lo disse con una certa soddisfazione, come se avesse voluto sottolineare quel particolare …
La ragazza si lasciò sfuggire un sospiro e un senso di vergogna mista a disgusto, l’assalì … “Come hai fatto a cadere così in basso?” Era ancora intontita, ma aveva capito bene l’allusione che il suo fidanzato aveva fatto … e la cosa le fece particolarmente male … Si lasciò ricadere in silenzio sul sedile dell’auto, mentre Shin guidava verso casa … In quel lasso di tempo si chiese se veramente lui era con lei … se veramente dopo quello che era successo aveva intenzione di passare la notte con un’altra … erano tutte cose che non le dovevano interessare a dire il vero … ma non riusciva a non farlo …
“Vorrei non pensare a lui e a lei assieme … ma non ci riesco … mi sento così sporca … mi sento usata come una bambola … e questo mi indigna di me stessa … perché lo sto accettando? Perché? Perché sto facendo questo a me e a Shin?”
Quella mattina tornò tutto come sempre, lui era lì, con loro a fare colazione, come se niente fosse successo , come se non fosse mai mancato …
-Sono felice che sia di nuovo dei nostri, signor Joe!-
-Anche io , signor Hyun … - rimase un attimo in silenzio e poi si rivolse a Françoise, destando lo stupore di tutti …
-Signorina Arnoul, posso chiederle che cosa ha fatto alla mano? –
La ragazza rimase stupita, non si era mai rivolto a lei direttamente da quando era lì e non riusciva a capire quel suo comportamento anomalo …
-Niente di grave … è solo un graffio … Grazie , per il suo interessamento, signor Shimamura. - Shin prese la parola al posto di lei, ma il suo tono nascondeva un certo fastidio … non aveva preso di buon occhio che lui si fosse rivolto a lei direttamente … non c’era niente di male, ma preferiva che non entrasse in confidenza con la sua fidanzata … che continuasse a rivolgerle la parola solo per il minimo indispensabile … Joe si accorse del nervosismo che aveva colpito l’altro e gli sfuggì un sorriso ironico di cui nessuno si accorse a parte Françoise …
Ore dopo, era in palestra e stava correndo sul tapis roulant quando le arrivò un messaggio …
Ti aspetto al solito posto …
Si sentì spaesata … era incredula di leggere quel messaggio e rimase così per un po’, cercando di realizzare la situazione, come se stesse tentando di svegliarsi da un brutto sogno … ma poi guardò l’ora e qualcosa la spinse ad uscire …
Lui era lì, in auto, di fronte al solito negozio ... salì senza dire una parola e lui partì …
-Cosa hai fatto alla mano?-
-Niente … - disse a bassa voce, quasi assente … assorta completamente dai suoi pensieri e dai suoi sensi di colpa … e poi ancora dai suoi dubbi … dubbi che stavano diventando incalzanti e che stavano aumentando il suo nervosismo ..
“Come se te ne importasse veramente qualcosa … ”
Lui la guardò interdetto e non disse più una parola fino a quando non arrivarono all’albergo dove avvenivano i loro incontri … Salirono in camera, ma lei era del tutto distratta, lontana da lì … sembrava una bambola, una marionetta con i fili tagliati … iniziò a spogliarsi quasi meccanicamente, mentre lui la osservava … le si avvicinò e la fermò …
-Se pensi che ti abbia portato qui solo per divertirmi … possiamo anche andare via…- il tono di Joe era molto vicino all’infastidito e all’offeso …
-Davvero? … credevo che volessi soddisfare le tue voglie … come hai fatto ieri sera… - parlò senza accorgersene: le parole le uscirono fuori dalla bocca senza controllo …
La squadrò, non sembrava in lei … ma non fece in tempo a dire altro …
-Riportami indietro … non voglio stare qui … - i suoi occhi erano incomprensibili, come la sua voce …
- No. - fu secco nella sua risposta e lei lo guardò contrariata.
-Io voglio andare via da qui.- scandì parola per parola, mentre nel suo sguardo si accese lentamente la fiamma della rabbia.
- No. Almeno finché non avremo parlato … -
-Parlato? Di cosa? Del tempo?- disse ironica, tornando quasi in sé …
-Parlato di queste ultime settimane … e se vuoi anche di ieri sera … -
-Ne faccio volentieri a meno … soprattutto di ieri sera … -
Lui la guardò , non capendo a cosa si stesse riferendo, e notò gli occhi di lei iracondi nei suoi confronti …
-Ti sei divertito? E’ stato divertente farlo nel bagno? Usarmi come una bambola a tuo piacimento? Soddisfatto della tua performance? O ti sei divertito di più, dopo … quando te ne sei tornato via ? – Joe continuava a non capire il senso delle sue parole e stava tentando di comprendere quelle frasi senza un senso …
-Ma di che stai parlando? … -
-Non fare il finto tonto … Ti ho visto quando sei andato via con lei … -
La guardò allibito e quando capì il senso delle sue parole, gli sfuggì una risata incredula e ironica allo stesso tempo …
-Sei gelosa!Non ci posso credere … -
-Cosa? Gelosa? Io? Di te? … ridicolo!-
-Invece no … sei gelosa! … proprio tu … - c’era qualcosa di trionfante nella sua voce, che ferì profondamente Françoise e la fece rimanere di sasso …
-Incredibile … sei gelosa di me … -
-Ora , basta con queste idiozie!Io non sono gelosa di te!Non me ne importa nulla con chi vai a letto!Lei o chiunque altra che sia … Non mi interessa! Io amo Shin! E basta!- gridò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre lo sguardo di lui si fece cupo e iroso … Stava per dare di matto, come quella sera di due settimane prima … sentiva che stava nuovamente perdendo il controllo di sé … ma all’improvviso, qualcosa mutò in lui … e tornò tranquillo, lasciando stupita anche lei …
-Ti riporto indietro … - non disse altro e uscì dalla stanza, senza aggiungere niente …
Guardò l’orologio … era ancora presto secondo il fuso orario dell’Europa … ma aveva bisogno di parlare con lui …
-Sandara, mi chiami questo numero e poi me lo passi … -
-Sì, signor Joe!-
Dopo qualche attimo il telefonò iniziò a squillare …
-Pronto … - la voce era ancora assonnata e si percepiva un certo fastidio.
-Sono io … -
-Me lo immaginavo … - ringhiò dall’altra parte del telefono e poi facendo uno sbadiglio .
-Scusa l’ora … stavi ancora dormendo?-
-Secondo te?! … dimmi ... se mi hai chiamato vuol dire che è successo qualcosa … -
-Sì … -
-E allora parla!Mi hai svegliato all’alba e sto ancora mezzo dormendo … non penserai che abbia voglia di tirarti le parole fuori dalla bocca! Perché se è così, richiama più tardi … ora non ho voglia di stare a giocare … - la sua voce assomigliò vagamente ad un grugnito di rabbia.
-Abbiamo discusso. –
-E quindi? Non capitasse mai! … mi sembra una cosa abbastanza normale, vista la situazione … -
-E’ per quello che ha detto … e anche per quello che non ha detto … -
-Smettila di fare la sibilla e parla chiaro!Che cosa non avrebbe detto?!- si stava irritando palesemente e il tono della sua voce non lo nascondeva …
-Non mi ha chiesto neanche che cosa mi fosse capitato nei giorni passati … Che fine avessi fatto … e non le è importato neanche di sapere se stessi bene o meno … -
-E … ? tutto qui? … -
-Tutto qui … -
-Ma cosa pretendevi? Che ti si buttasse tra le braccia appena ti vedeva? Che ti chiedesse, tutta preoccupata, come stavi e che fine avessi fatto? Ma hai perso la testa del tutto ?! … Primo: poteva benissimo immaginarsi il motivo per cui eri sparito … Il fatto che quella sera avesse distolto lo sguardo, aveva capito che tu avresti intuito … non è stupida e non pensa che tu lo sia! Anche se dovrebbe secondo me … Secondo: si immaginava benissimo come stavi … sei un libro aperto,tu … non riusciresti a nascondere una ciambella, figurati come eri disperato di aver capito che era stata con lui! Terzo: se ti ha visto tornare voleva dire che ti eri ripreso … ti devo spiegare altro? O è chiaro? –
Joe rimase in silenzio, non aggiungendo altro.
-Fammi indovinare … Tu invece, quando l’hai vista, hai perso la testa … -
-Sì … -
-Non c’era da stupirsi … non ti smentisci mai! Hai passato queste due settimane a piangerti addosso … Anzi, la prima non hai aperto bocca … Sei sceso dall’aereo e la prima cosa che hai detto a me e ad Albert è stata “Non voglio più tornare indietro…” e poi non hai più parlato! Ti limitavi a respirare, assente, sulla poltrona del salotto di Albert con un bicchiere di whisky in mano e girandolo come una trottola! La seconda settimana hai finalmente parlato e ci hai raccontato quello che era successo … e io ed Albert , ti assicuro, che ci siamo trattenuti da prenderti a botte … La tua stupidità sembrava non avere fine … Poi, non si sa bene quale meccanismo ti abbia svegliato, ma hai ripreso possesso della tua mente .. per quanto fosse possibile, intendiamoci … perché sei voluto tornare a Seoul … e questo è tutto dire … -
-Ero stravolto … -
-Che fossi stravolto , non ci voleva molto a capirlo … Comunque , ora che sei tornato ti arrendi già? –
-Io … -
-Io, cosa?! Forza, dimmi cosa ha detto … tanto me lo posso immaginare … -
- … che lo ama … -
-Che novità!? –
-Jet … -
-Ribadisco: cosa vuoi che ti dicesse?! O che facesse? Tanto avevi già fatto tutto tu! … me lo posso immaginare come sia andata a finire quando vi siete visti … o sbaglio? Ma riesci a capire in che situazioni ti trovi? Tu sei l’amante. Basta. Non ti ha mai detto che ti ama o non ti ha mai promesso che se veniva a letto con te , smetteva di andare a letto con lui! Sveglia! Fra poche settimane si sposano! Mettitelo in testa! E se continui ad essere così stupido .. le cose resteranno così per sempre … E questo quello che vuoi? Fare il suo amante a tempo perso anche dopo che avranno convolato felicemente a nozze?- Jet era arrabbiato e Joe non gli poteva dare torto … si stava comportando da completo beota …
-Ho capito … scusa, se ti ho disturbato … - riagganciò e rimase l’intero pomeriggio a riflettere su quello che gli aveva detto l’amico, cercando una minima via d’uscita a quella pazzia …
-Fammi indovinare? Da come urlavi ed eri furibondo … ti deve aver richiamato Joe… - Albert era seduto sul divano , con il giornale in mano e il caffè , mentre guardava Jet che sbatteva la porta di camera.
-E’ un idiota!-
-Che scoperta … ! –
-Non si rende conto della situazione in cui si trova … e finisce per perdersi in un bicchiere d’acqua … -
-E’ innamorato … perso … come non lo è mai stato … e probabilmente , come non lo sarà mai più … -
-E questa è una scusante alla sua stupidità? -
-Sì … quando si è innamorati si perde la capacità di vedere chiaramente … si tende a fare cose stupide … e senza senso … a non ragionare … -
-Da come ne parli … sembra quasi una malattia … -
-Beh, quando arrivi al punto in cui è Joe .. lo è … è ossessione pura … è un tarlo che ti scava dentro l’anima … -
-Quindi … è una causa persa … Se continua così la perderà definitivamente … -
-Probabile … -
-Probabile … - involontariamente ripeté la parola appena pronunciata da Albert … come se stesse pensando qualcosa …
-Hai fatto male … -
-A fare cosa? – Jet alzò lo sguardo verso l’amico, perplesso del suo commento ..
-Ad appoggiarlo nel voler tornare indietro … da lei … Dovevi dirgli la verità … -
-Quale verità? Né io né tu abbiamo una sfera magica per sapere cosa c’è nel suo cuore … e neanche se ritornerà sui suoi passi … -
-Che Joe, sia un illuso è comprensibile … ma tu? – Albert alzò un sopracciglio contrariato.
-Non sono un illuso … credo solo in lei … -
-Allora sbagli … e di grosso ! L’unica cosa su cui puoi contare, ora come ora, per come stanno le cose, è solo un errore di Shin … Altrimenti … considera i giochi già conclusi … - la voce di Albert era molto sicura … lui la conosceva fin troppo bene … conosceva anche Shin e loro due come coppia … se parlava così … forse, per Joe era veramente la fine di tutto, però …
-Ma perché sei così convinto che lei non possa decidere di tornare indietro ? Di tornare sui suoi passi ? … d’altronde è lei la causa di questa situazione … c’è qualcosa in lei che non le dà pace … qualcosa che la divora e … -
-Fammi indovinare : il suo amore per Joe? … -
-Allora, lo ammetti? E’ ancora innamorata di lui?-
-Non travisare le mie parole … e non dare loro il senso che vuoi tu … ho solo concluso il tuo pensiero … o mi sbaglio? Tu pensi che Françoise lo ami ancora …-
-E mi sbaglierei? Considerando la situazione e quello che è stata in grado di combinare … beh … il dubbio è lecito! Se amasse veramente Shin … non si sarebbe buttata nelle braccia di Joe … non starebbe agendo in modo così sconsiderato e disonesto … -
-Forse non ti sbagli, ma … tu non stai considerando un’altra cosa ..forse più importante … -
-E cosa?- Jet lo guardò perplesso e stranito, come se l’amico gli stesse facendo notare qualcosa di impossibile …
-Ciò di cui uno si vuole convincere … Tu non stai mettendo in conto la sua testa … stai vagliando solo il suo cuore … e su quello sicuramente non ti sbagli … Neanche io penso che lei abbia mai smesso di amarlo … anzi, ti dirò : la vedo una cosa abbastanza assurda, però … la sua testa non ne vuole sapere di ammetterlo .. Ha sofferto troppo … e tu sai che un cuore ferito, come il suo, difficilmente si riprende dal suo dolore e si chiude … non vuole più sapere di soffrire … E allora, la mente prende il sopravvento … gestendo tutto in maniera … se vuoi … meccanica e senza sentimenti … decidendo la cosa migliore e più giusta … -
-Ma i sentimenti non si possono gestire come se fossero un algoritmo di un computer!-
-Appunto … ti sei già risposto … e infatti vedi cosa sta accadendo … poi il cuore si fa sentire e agisce ad insaputa della testa … la parte della mente, quella più nascosta … quella inconscia, dove sono espressi i desideri più segreti e che non vogliamo ammettere … quelli più scomodi e inconfessabili … quelli che fanno male … e che ti fanno agire in un modo, spesso assurdo e sconsiderato, senza un perché … o meglio … il perché è racchiuso nella parte di te che non vuole ammettere la verità … -
-E quindi? Non riesco a capire cosa vuoi dirmi … -
-Che Françoise non vuole ammettere a sé stessa i propri sentimenti … li ha segregati nel profondo del suo cuore, pensando di averli , in realtà, cancellati … e probabilmente, piuttosto che prenderne coscienza, preferisce andare avanti per la strada che ha intrapreso … anche se sbagliata … -
-Ma così si precluderà la possibilità di essere felice! E farà del male a tutti! A Shin: perché starà vicino ad un uomo che non ama, facendogli credere la cosa opposta! A Joe: perché lo vuole rinchiudere nella sua gabbia di solitudine, senza amore e tristezza … e a lei … perché si farà del male con le sue stesse mani … rovinandosi la vita … -
-Lo so … ma lei non ne è cosciente … e soprattutto: si vuole convincere di altro … Ha voluto staccarsi da Joe e dal male che le ha fatto, in ogni modo … prima andandosene … e poi mettendosi con Shin … e non accetta che ciò sia diverso … Per questo ti ho detto che i giochi sono conclusi : Françoise non ammetterà mai a sé stessa la verità, arrivata a questo punto … significherebbe accettare il fatto che, tutto quello che ha fatto in questi anni per cambiare la sua vita, è stato inutile e senza senso … una sconfitta per il suo orgoglio, difficile da digerire … per lei , ma per tutti in generale … se ci pensi bene … Quindi, l’unica possibilità è che Shin commetta qualche errore, per cui la metta di fronte alla realtà … altrimenti … Joe non ha speranza … -
Jet rimase in silenzio, ad ascoltare le parole di Albert … era turbato da quello che aveva sentito dirgli … e stupito … la mente e il cuore umano, quanta oscurità possono avere dentro di sé? E i meccanismi che li fanno agire così? Come fanno ad essere così contorti e insensati? Come si può non voler vedere la verità? … il dolore può essere un buon deterrente, ma … non c’è un limite a tanta assurdità e sofferenza? … dopo un forte shock o un grande dolore, capita che la mente si rifiuti di ricordare … rimuove, apparentemente tutto, come sistema di autodifesa … per salvaguardarsi dall’impazzire … è vero … però:è possibile che la loro amica avesse sofferto così tanto? … già:bella domanda … non si era mai soffermato su questo particolare … non aveva mai pensato a quanto lei avesse potuto soffrire … Françoise è sempre stata forte e tenace … ha sempre avuto un carattere invidiabile da questo punto di vista … e lui non si era mai posto il problema … lei aveva sempre avuto la forza per sostenere sé stessa e non solo … ai vecchi tempi, era la forza d’animo del gruppo … e in particolare di Joe … forse … era stato uno stupido a pensare che non arrivasse ad un punto in cui lei, potesse crollare e venire giù … forse, in fondo, a parte Albert e forse, anche il Dottore, nessuno aveva capito il vero motivo della sua partenza … era semplicemente arrivata al punto di rottura … non ce la faceva più … e come darle torto? Se dall’altra parte non vedi neanche un po’ d’aiuto … un po’ di buona volontà … alla fine i sogni si infrangono e smetti di sperare … di credere che le cose possano cambiare … ti disilludi e vieni giù … e, semplicemente, era quello che aveva vissuto lei, ma … purtroppo non aveva messo in conto gli scherzi strani della vita …
-Probabilmente hai ragione … i giochi non solo sono conclusi, ma forse non si sono mai aperti realmente … ma sono convinto anche di una cosa, Albert … Niente accade per caso … a tutto c’è una spiegazione! E se il fato li ha rimessi sulla stessa strada, significherà pur qualcosa … -
Era sera , Joe aveva passato l’intero pomeriggio chiuso nel suo ufficio: aveva tentato di concentrarsi sul progetto della BD …
-Signor, Joe? -
-Dimmi, Sandara … -
-E’ molto tardi … è passata da molto l’ora di cena … Anche il signor Park ha chiamato per sapere che fine avesse fatto … e come lei mi aveva chiesto, gli ho detto che stava finendo una modifica importante sulla BD … -
Guardò l’ora e si accorse che era molto più tardi di quanto pensasse …
-Sandara?come mai lei è ancora qui? Il suo turno è finito da molto … -
-Mi dispiaceva lasciarla da solo … - sorrise dolcemente, un po’ imbarazzata .
-Mi perdoni … è stata colpa mia … almeno ha mangiato qualcosa? –
-No … -
-Se vuole … possiamo andare a mangiare qualcosa assieme? – le sorrise , ma la ragazza notò subito la tristezza nel profondo dei suoi occhi …
Andarono in una piccola ramineria, nel centro di Seoul, che Sandara conosceva molto bene.
-Non immaginavo che anche a Seoul si potesse mangiare un ramen così buono!-
-Me lo ha fatto scoprire il mio fidanzato! Lui adora la cucina giapponese! Quando abbiamo qualcosa da festeggiare, veniamo qui! Fanno anche dell’ottimo sushi e dell’ottimo sashimi! –
-Allora la prossima volta torniamoci con il tuo ragazzo!-
-Sì, volentieri!Sarebbe felice di andare a cena con lei! Era il suo mito personale quando ancora correva in Formula Uno!-
-Davvero? … è passato così tanto tempo da allora …. – gli occhi di Joe si velarono di malinconia e la ragazza se ne accorse , chiedendogli se gli fosse tornata la voglia di ritornarci … soprattutto dopo il progetto della BD …
-No … non credo , che tornerò a correre … soprattutto dopo la BD … - qualcosa nella sua voce, tradiva nostalgia e sofferenza e Sandara si dispiacque di aver tirato in ballo quel argomento …
-Signor, Joe … posso farle una domanda?-
-Sì, prego .. -
-E’ chiaro che lei ha qualche pensiero … che la sta facendo soffrire … e io … mi chiedevo se potevo esserle d’aiuto in qualche modo … dopo tutto quello che lei ha fatto per me … -
Lui gli sorrise dolcemente e scosse la testa … - Ti ringrazio Dara … ma non puoi farci nulla … nessuno può farci nulla … mi sono messo in una situazione che non sono in grado di gestire … e ora … ne sto pagando le conseguenze … e poi, tu non mi devi nulla … non ho fatto niente per te … -
-Si sbaglia! … quando ci siamo incontrati … quel giorno … che mi avevano licenziato dal mio lavoro, ero disperata … non sapevo come avrei potuto pagare l’affitto della casa qui a Seoul … e … i soldi che servivano per aiutare i miei genitori … Lei mi ha dato di nuovo la possibilità di vivere normalmente … Con il lavoro di cameriera , che avevo prima, a stento riuscivo a mangiare … tutti i soldi che mi avanzavano li mandavo ai miei … per aiutarli … la pensione di mio padre non bastava neanche per pagare le bollette e la spesa … erano più le volte che, saltavano i pasti, che quelli che facevano … Lei mi ha dato un lavoro: con cui riesco a pagare tutto e anche , a mettere qualcosa da parte per me e il mio ragazzo … per quando andremo a vivere assieme e ci sposeremo … Le devo tutto … -
Rimase senza parole : quella ragazza, che aveva aiutato, per caso … quello stesso giorno in cui Françoise non si presentò al loro appuntamento , gli era veramente grata e avrebbe voluto aiutarlo veramente … ma non aveva modo di farlo …
-Dara … ti ringrazio di cuore … e non sai quanto le tue parole mi rendano felice, ma … è meglio che tu rimanga fuori da questa situazione … e comunque, anche se ti raccontassi … tu non avresti modo di fare nulla … te l’ho già detto:è una situazione senza via d’uscita … devo cavarmela da solo e … rassegnarmi di fronte alle conseguenze che verranno … -
-Signor Joe … si ricordi, che a tutto c’è una soluzione … a volte è solo difficile vederla … -
E dicendo così, gli strinse la mano teneramente …
Il giorno dopo, Joe andò subito in officina, saltando la colazione a casa Park: aveva da completare una modifica importante e poi, doveva portarla il prima possibile dai meccanici …
Quando rientrò in ufficio, era già giunta ora di pranzo …
Mentre saliva le scale della ditta, il suo sguardo cadde involontariamente su una panchina del parco e vide Dara, tutta sola, a mangiare un panino … non sapeva bene il motivo, ma un sentimento di tenerezza si mosse in lui … si avvicinò, salutandola e sorridendole e le chiese se avesse voglia di accompagnarlo a mangiare qualcosa insieme …
-Grazie per l’invito, signor Joe! –
-Chiamami Joe! Ora non siamo in ufficio … non importa che tu mantenga un comportamento formale … a me non importa … -
-Grazie … Joe! -
-Vedi il lato positivo della cosa … pago io e se facciamo tardi, il tuo capo non può rimproverarti!- si mise a ridere e lei gli sorrise … sembrava un poco più sereno rispetto alla sera prima …
A fine pranzo, Joe non aveva molta voglia di tornare in ufficio … era stanco … aveva lavorato sul progetto per tutta la notte e la mattina aveva fatto gli ultimi accorgimenti, prima di portarli di corsa in officina …
-Dara? … e se ti dessi il pomeriggio libero? Tu ne saresti felice?- la ragazza lo guardò un po’ perplessa …
-Libero? Come mai? –
-Ammetto che non ho molta voglia di tornare a lavoro, dopo la tirata di ieri e stanotte … avevo voglia di prendere un pomeriggio libero e andare a fare un giro per la città! … Da quando sono arrivato non ho avuto modo di visitarla … e poi, mi dispiace lasciare te a lavoro, mentre io mi sto riposando … -
-Va bene … ma se vuoi ti faccio compagnia!Ti posso accompagnare a visitare Seoul, se vuoi!E poi … se hai voglia … mi potresti aiutare a scegliere il regalo per il compleanno del mio ragazzo! Avrei proprio bisogno di un consiglio maschile!- lui le sorrise e accettò l’invito con piacere!
Sandara portò Joe a visitare alcuni dei posti più significativi di Seoul …
-Questo è Changgyeong Palace: originariamente era la residenza estiva dell’imperatore Goryeo, della dinastia Koryo. Ha una caratteristica tipica del periodo Koryo, ovvero ha un orientamento da est a ovest, al contrario di altri palazzi della città che hanno una disposizione da nord a sud … Inoltre è singolare la sua storia: durante il periodo coloniale Giapponese costruirono sul posto uno zoo, un giardino botanico e un museo! –
-Interessante! Le mie origini arrivano fino nel cuore di Seoul! Non me lo immaginavo!-
-Eh, sì! La cultura giapponese ha molto influenzato il nostro paese!Dai, che ti voglio ancora portare in un paio di posti! E poi … mi devi aiutare a trovare il regalo per Jung-Su!Assolutamente!-
Lui rise e alzò le mani in segno di resa: -Ok!Allora sbrighiamoci! Si sta facendo tardi! Quando il tempo passa in allegria, passa sempre troppo veloce!-
-Vero!Allora … andiamo alla porta di Dongdaemun, che alla lettera significa porta dell’est! Vedrai che ti piacerà! Il posto è famoso per il suo mercato! A dire il vero: è un complesso di numerosi mercati tradizionali e da alcuni centri commerciali moderni!Ma ovviamente non è questo il motivo per cui ti voglio portare lì!-
-E io, che giuravo che volevi tuffarti in uno dei centri commerciali per trovare il regalo di Jung-Su!-
-No!Non lì! Per quello andremo in Gangnam!-
-Quello della canzone?- accennò divertito.
-Sì, quello!Ma ascolti la musica coreana?-
-Diciamo che la mattina accendo la radio per andare a lavoro!-
-Ah, ecco! Non ti avrei mai considerato un tipo da musica di quel genere!Sei troppo serio!-
-Dici?-
-Sì!Dovresti rilassarti di più … - suggerì lei, mentre arrivavano a Dongdaemun …
Lui si fermò un attimo a riflettere … probabilmente aveva ragione … ma , in quella situazione non era facile distrarsi … e gli tornarono in mente le parole di Françoise … Io amo Shin!E basta! … gli tuonarono nella mente e si incupì visibilmente , tanto che lei lo guardò dispiaciuta e gli disse … : -Non pensarci … non ora … - gli rivolse quelle parole come se lei sapesse e la cosa lo turbò …
-Prima mi hai interrotto, ma ti stavo spiegando perché ti ho portato qui!Questa è una delle quattro porte principali di Seoul , chiamata anche da noi coreani Heunginjimun, ed è il Tesoro Nazionale numero uno!Fu costruita da re Taejo nel 1396, ma la struttura come la vedi oggi, risale al 1869, ad opera di Re Gojong!-
-Capisco … quindi è il vostro primo monumento, il cuore della Corea e non solo di Seoul!-
-Esatto!Non potevo non portarti qui! E ora … andiamo a Bongeunsa , il tempio buddista a cui fa capo la più grande comunità buddista della Corea, nel quartiere di Gangnam!-
-E poi, facciamo shopping!- sembrava tornato di buon umore mentre scherzava con lei, ma Dara intuì che era solo apparenza …
Alcune ore dopo, stavano uscendo da uno dei negozi del quartiere di Gangnam con un pacchetto in mano …
-Finalmente! Grazie, per avermi aiutato a scegliere! Non avrei saputo minimamente come fare senza un tuo consiglio!Grazie!-
-Basta, ringraziarmi!- rise- Ora andiamo a prendere qualcosa da bere, che tutto questo shopping mi ha messo sete!-
-Ma se abbiamo girato appena due negozi!-
-Appunto!Per un uomo è troppo!- scoppiarono a ridere, attirando l’attenzione di molti passanti e …
-Ma guarda quanto è piccolo il mondo! Signor Shimamura … lei, qui, a Gangnam a fare shopping con la sua assistente … davvero molto curioso …!- Shin li stava guardando divertito, mentre teneva per la mano Françoise … Lo sguardo che si scambiarono i due, non fu molto amichevole …
-Signor Park … anche lei qui? E come vedo, è anche accompagnato dalla sua fidanzata … - il suo tono, voleva lasciar intuire qualcosa e Shin si innervosì …
Françoise rimase in silenzio, a quella velata ironia che, aveva intuito solo lei … I suoi occhi, involontariamente, si spostarono prima su di lui e poi su di lei … sembrava felice … anzi, sembravano felici assieme … e poi, lei teneva quel pacchetto stretto in mano, come se fosse un tesoro … probabilmente era un regalo di Joe … si morse le labbra, per trattenere le lacrime …
“Stupida illusa che non sei altro! Di cosa ti stupisci? Di cosa ti ferisci?”
-Beh, sì … ho portato la mia dolce metà a fare shopping! Siamo andati nella boutique di Samantha Thavasa, la famosa designer di borse! Volevo fare un piccolo regalo a Françoise … per il nostro anniversario … - disse con una certa soddisfazione …
Joe ebbe un sussulto … il loro anniversario … ma si ricompose abbastanza velocemente : - E io che pensavo che per un anniversario si facessero regali più simbolici … e meno frivoli … Ma evidentemente mi sono sbagliato … -
Shin si irrigidì a quella frecciatina e avrebbe voluto , con piacere, stampargli un pugno sul suo viso da playboy …
-Beh … ognuno fa i regali che crede … Comunque , signorina Yoon … si faccia accompagnare dal suo capo … a farsi comprare una bella borsa … Una bella donna come lei, si deve far viziare … -
-Shin … attento a quello che stai dicendo … stai mancando di rispetto alla signorina Yoon … - Joe sembrava furioso, i suoi occhi si erano semichiusi per la rabbia …
-Attenzione, tu … non ti puoi permettere di parlarmi così .. sei solo un mio dipendente … - i due si guardarono in malo modo e Françoise si spaventò: anche se Joe si fosse trattenuto, Shin avrebbe avuto, sicuramente, la peggio …
-Shin … calmati … - gli tirò la mano, riscuotendolo -Andiamo … è tardi!Tuo padre ci aspetta per cena … - fu l’unica cosa che riuscì a mettere insieme … la situazione l’aveva messa a disagio e la sua preoccupazione la stava quasi facendo tremare …
-Sì … scusa , tesoro … andiamocene … Non disturbiamo ancora … i signori … - Si scambiarono uno sguardo assassino e Joe fece fatica a trattenersi da prenderlo a pugni…
-Mi spiace, per quello che è successo prima … -
-Non ti preoccupare Joe … è tutto a posto … - lei sorrise tranquilla, mentre sorseggiava il suo tè …
Lui era visibilmente provato e sconvolto , stava in silenzio e osservava il tè nella tazza …
-Ti va di mangiare qualcosa assieme stasera? – azzardò lei …
- … stasera? … sì, perché no? … basta che il tuo fidanzato non si ingelosisca,però ! –
-Tranquillo! Sa bene che per me sei solo un caro amico … oltre che il mio capo!- sorrise e continuò - e poi … lui si fida di me … sa che lo amo e che non lo cambierei con nessun altro … E’ la mia metà … l’altra parte della mela … e quando le due parti si ritrovano … niente le può dividere … -
Rimase stupito a sentire quel discorso e … pensò … a lei … a lui … all’altro … chi era l’altra parte della mela tra i due? E poi … era così veramente? Le due parti della mela , una volta che si incontrano, non si lasciano più? …
Stavano camminando lungo la strada di ritorno e Dara gli confidò un pensiero …
-Sai … neanche io avrei mai fatto un regalo così futile per l’anniversario … -
Si fermarono e si guardarono negli occhi …
-Per il nostro primo anniversario … gli feci un regalo … molto simbolico … avevo pochi soldi … e non potevo permettermi di fargli un regalo più impegnativo … così, gli feci … delle jeotgarak … - mentre lo diceva, arrossì,e anche se era buio, Joe se ne accorse e si intenerì .
-Sai cosa sono? Vero? –
-Sì … sono le vostre tipiche bacchette … -
-Sì, esatto … e so che poteva sembrare un regalo strano, ma … Più per nostra cultura che per quella delle altre , le nostre bacchette sono diverse … e hanno una simbologia…-
-Devo essere sincero … non so molto in merito … però, potevo immaginarmelo … le vostre bacchette sono in acciaio inossidabile, più lunghe delle hashi e accompagnate sempre da un cucchiaio … -
-Esatto … ora ti spiego cosa significano secondo la cultura tradizionale coreana … e poi, capirai il mio regalo … -prese fiato ed iniziò a spiegare – Come hai detto tu … le nostre bacchette , le jeotgarak, si differenziano dalle vostre hashi per la lunghezza … per la forma : le nostre sono piatte e non tondeggianti … e poi sono di acciaio inossidabile e non di legno … L’acciaio inossidabile è una lega che unisce ferro e carbonio, due materiali diversi e che unendosi si completano e danno vita a un materiale resistente alla corrosione … e quindi al tempo … - Joe iniziò a capire cosa Dara gli voleva dire … -E poi, come hai notato giustamente, sono sempre accompagnate da un cucchiaio dello stesso materiale … Nella nostra tradizione rappresentano lo ying e lo yang, come complementarietà dell’utilizzo dei due … -
-Lo ying sono le bacchette e lo yang è il cucchiaio … -
-Sì … l’uomo e la donna … Regalai a Jung-Su le bacchette e io tenni il cucchiaio … come segno della nostra complementarietà … come segno che lui era il mio ying e io il suo yang … per il resto della nostra vita, lui sarebbe stato le mie bacchette e io il suo cucchiaio … - le sfuggì una lacrima per l’ emozione …
-Che bellissimo regalo … suppongo che sia stato molto felice quando l’ha ricevuto…-
-Sì … più o meno!- sorrise- E’ un uomo … e non capisce certe sottigliezze se non glieli spieghi … - e scoppiò a ridere.
-Giusto!- e si mise a ridere anche lui.
Ripresero a camminare silenziosamente, verso casa di Dara, mentre la luna li fissava silenziosi da lassù …
-Come è bella la luna stasera! … Mi ha sempre affascinato … fin da quando ero piccola !… Sai, spesso stavo sveglia di nascosto, fino a tardi a guardarla … Non so perché, ma me la sono sempre immaginata come una bella principessa triste … come lei … -
Joe la guardò interdetto, non capendo a chi si stesse riferendo … e lei, capendo, il suo dubbio gli spiegò …
-Mi riferivo alla fidanzata del Signor Park … - lo guardò un attimo negli occhi, come se aspettasse una sua reazione … e poi continuò –E’ veramente bellissima … ma è sempre così triste … anche quando sorride, nei suoi occhi puoi leggere un’infinita malinconia … La conoscevo dalle riviste … quando fu annunciato il fidanzamento e la data del matrimonio … i giornali si riempirono di sue foto … che parlavano della sua bellezza e della sua carriera di ballerina di danza classica … In ogni foto che guardassi , lei era triste … un alone di dolore, velava il suo sguardo … e la prima volta che la vidi … quella sera al ricevimento … lei aveva lo stesso sguardo … Ne rimasi molto colpita … non riuscivo a capire le sue ragioni … E’ una donna bellissima, un angelo della danza, e poi, aveva Shin accanto … un uomo, che si vede palesemente, che le ha messo il suo mondo ai piedi … Il sogno di ogni donna! L’uomo che per te farebbe follie … e lui, per lei, ne aveva fatte tante … - si interruppe un attimo … - Non riuscivo proprio a capire, ma immaginavo che avesse un motivo … e … lo capì quella sera … - lasciò cadere il discorso … mentre Joe sentì una fitta al cuore …
-Dara … -
-Non mi interessano spiegazioni … Non ti giudico … e neanche lei … ma lascia che ti aiuti ad affrontare questa cosa … Tu non ci riesci … sei troppo coinvolto … -
-Ascoltami … è meglio che tu ne rimanga fuori … è una cosa troppo grande … e …-
-Non aggiungere altro … se stavi per dire sbagliata … Non posso e non voglio mentirti … non è una cosa giusta, ma … amore e sbagliato sono due parole che non mi piacciono che si accompagnino … -
Si guardarono un’ultima volta e poi lei lo abbracciò …
-Lascia che ti aiuti … -
Joe rimase in silenzio, stretto nel suo abbraccio così caldo e materno, nel buio di quella notte estiva, dalla luna così grande e triste …
Capitolo 10
Françoise stava camminando tra i negozi del quartiere, spiluzzicando un panino , prima di tornare in palestra … Si trovò, casualmente, di fronte ad un negozio di musica e le venne voglia di entrare …
“Vediamo qualche CD carino da acquistare per la mia collezione a Parigi … “
Si guardò a giro, guardando qualche album e sentendo un po’ di musica … Le copertine di alcuni dischi erano veramente belle e attirarono la sua attenzione … si mise ad ascoltare qualche canzone con le cuffie … Tra le mani aveva alcuni CD che le interessavano , alcuni titoli l’avevano colpita ed era curiosa di ascoltarle …
La canzone iniziò, le prime note la colpirono subito … erano così melodiche e tristi…
By the sin of loving you,
I live everyday with deep sighs.
Even if I close my eyes, close my mouth,
I only look for you.
Even if I try hard to swallow the memories,
It still remains in my heart,
that makes me cry out your name again,
I miss you.
Because I love you,
Because you're my everything,
I want to use my life for you.
Even if I smile ten times, and cry a thousand,
I only want to love you,
I want to shout out to the world,
I love you, I love you,
Because I love you, I live even today.
Because of my weak heart,
I don't think I can make it without you.
I think of you again, I look for you again,
Memories are bitter.
Because of my small love,
You must've suffered a whole lot,
If it was the sin of loving you,
I'll take it all.
Because I love you,
Because you're my everything,
I want to use my life for you.
Even if I smile ten times, and cry a thousand,
I only want to love you,
I want to shout out to the world,
I love you, I love you,
Because I love you, I live even today.
I can't guarantee any days without you.
How would I forget you, I would I erase you,
Even if it hurts.
The reason that I can smile in front of seperation,
is because of the memories you presented me with.
While I'm living, I don't know how many times I'll look for myself.
I miss you, I miss you,
Because I miss you, I wait,
Even today.7
Quando anche l’ultima nota suonò, i suoi occhi si riempirono di lacrime e una di queste sfuggì , scendendo lungo la sua guancia … Si tolse le cuffie con mani tremanti e guardò il CD da cui aveva ascoltato la canzone … Rimase un attimo a pensarci … e infine, decise di comprarlo … Mentre stava pagando , riconobbe le note della canzone che aveva messo la commessa e, per un attimo, si sentì mancare l’aria …
Story of my life
Searching for the right
But it keeps avoiding me
Sorrow in my soul
Cause it seems that wrong
Really loves my company
He's more than a man
And this is more than love
The reason that the sky is blue
The clouds are rolling in
Because I'm gone again
And to him I just can't be true
And I know that he knows I'm unfaithful
And it kills him inside
To know that I am happy with some other guy
I can see him dying
I don't wanna do this anymore
I don't wanna be the reason why
Everytime I walk out the door
I see him die a little more inside
I don't wanna hurt him anymore
I don't wanna take away his life
I don't wanna be...
A murderer8
Uscì, quasi scappando dal negozio … Il testo di quella canzone le ricordò la sua situazione … in fondo, lei non era altro che una traditrice … una svergognata … una donna lussuriosa e senza morale … che stava tradendo l’unico uomo che l’avesse mai amata con l’unico uomo che lei aveva amato … paradosso della vita … ingiustizia nella sua vita, che aveva già visto tanta sofferenza e tanto dolore … Camminava, confusa e con gli occhi bassi, senza guardare dove stava andando … sentiva le persone che le passavano accanto e la sfioravano, ma le sembravano così lontane da lei … o forse, era lei che era così lontana da lì … Andò a sbattere contro una persona che usciva da un negozio … gli chiese distrattamente scusa , senza guardare in volto l’uomo … non sapeva neanche in che lingua glielo avesse detto, tanto era confusa …
-Françoise … -
Si riscosse improvvisamente, qualcuno l’aveva chiamata … aveva sentito bene: qualcuno aveva pronunciato il suo nome … si girò verso la fonte della voce …
Si guardarono senza parlare , mentre le persone passavano loro accanto …
-A volte … il destino gioca a dadi con le nostre vite … - Joe la stava guardando intensamente, nel profondo di quei suoi occhi cerulei così tristi … gli tornarono in mente le parole di Dara … i suoi occhi tristi … Le si avvicinò e l’attirò a sé dolcemente … lei non oppose resistenza … e si lasciò abbracciare … appoggiò la testa contro il suo petto e le lacrime, troppo trattenute, cominciarono a scendere copiosamente …
Hard mode, soft mode, whatever you choose
If you like it, it’s up to you, baby
If you don’t feel a bit of sadness, it doesn’t make much sense, right?
Are you going with me? It’s up to you, baby9
Diverso tempo dopo, erano in una stanza di un albergo … Nudi, coperti solo da un leggero lenzuolo, e distesi l’uno accanto all’altro sul letto: lui l’abbracciava mentre lei si era rannicchiata nel suo caldo abbraccio e si era addormentata placidamente … Non riusciva a smettere di guardarla … di guardare quel suo viso così dolce e così tanto provato dalle lacrime che aveva versato … Mentre avevano fatto l’amore, lei aveva pianto silenziosamente … lui avrebbe voluto fermarsi, ma lei non aveva voluto e anzi, con un filo di voce, gli aveva detto che aveva bisogno di lui …
Guardò l’ora … era tardi .. per un momento , gli passò un pensiero per la testa … avrebbe voluto non svegliarla … avrebbe voluto svegliarsi con lei l’indomani … Così sarebbe venuto tutto fuori … la loro verità … il loro crimine … sarebbe uscito tutto alla luce del sole … e finalmente sarebbero stati liberi da quella schiavitù … ma, proprio mentre lo pensava, realizzò che non era possibile … la sofferenza di quella verità svelata l’avrebbe uccisa … non era in grado di sostenerla … e decise di non pensare più a quella possibilità … e di lasciarsi morire dentro lentamente , fino all’ultimo giorno che avrebbe potuto stare con lei … probabilmente, da lì a breve …
La svegliò con un bacio e lei si stirò debolmente …
-E’ tardi … si è fatto quasi ora … - disse con voce triste .
Si alzò, stanca e controvoglia : sentiva il suo corpo pesante , le sembrava che pesasse una tonnellata … Si infilò in doccia per togliersi il suo odore di dosso … il suo crimine … Lasciò che l’acqua le scorresse addosso per alcuni minuti e poi si lavò con del sapone … si sentiva un’assassina, che si stava togliendo il sangue della sua vittima … proprio come diceva quella canzone , che le era entrata in testa … Appena uscì, iniziò a vestirsi rapidamente e rientrò in camera … Lui si stava ancora rivestendo … si chiese come mai, lui non si facesse mai la doccia, dopo che avevano fatto l’amore … Shin lo faceva sempre … diceva che altrimenti gli rimaneva il suo profumo addosso per il resto della giornata e non era il caso che si presentasse a lavoro profumando di vaniglia e cannella …
Lo sguardo le cadde poi, su un pacchetto incartato , lungo e stretto, che fuoriusciva dalla tasca della sua giacca … sembrava un regalo … forse per Sandara … fu la prima cosa a cui pensò … distolse lo sguardo dolorosamente e un moto di rabbia verso di sé la colpì profondamente …
Rimase in silenzio per tutto il tragitto, Joe non ebbe il coraggio di dire nulla … aveva quasi paura a interrompere il filo dei suoi pensieri … ma in realtà, se solo avesse saputo cosa le stava passando per la testa, lo avrebbe dovuto fare … La lasciò nella strada parallela a quella della palestra e non si scambiarono neanche un saluto …
Joe stava guardando il pacchetto incartato , appoggiato sul tavolo, di fronte a lui …
-Signor, Joe … - la voce di Dara lo riscosse dai suoi pensieri ..
-Dimmi … -
-Tutto bene?- chiuse la porta dietro di sé e lo guardò preoccupata …
-Sì … tutto bene … -
-Dal tuo sguardo … non sembra … -
Sospirò e chiuse gli occhi … -L’ho vista ieri sera … -
-Capisco … e me lo potevo immaginare … dal tuo sguardo … e dal tuo profumo … -
Lui la guardò interdetto … -Che vuoi dire … ?-
-Quella sera al ricevimento … tu non mi hai chiesto come ho fatto a capire .. di voi due … -
-No, è vero … non te l’ho mai chiesto .. -
-Il suo profumo … Ogni volta che stai con lei tu, non lo togli … Probabilmente è perché ti sembra che sia meno lontana così … o comunque per ingannare la separazione … o semplicemente perché adori avere il suo profumo addosso … Non so, comunque … quando tornammo in auto, riconobbi subito il suo profumo … Mi era rimasto impresso quando ci avevate presentato quella stessa sera … -
Lui annuì con la testa, aveva capito come Sandara aveva saputo di loro … e ora si stava chiedendo se non stesse giocando pericolosamente con il fuoco, a causa del suo comportamento … Si portò le mani alle tempie e cominciò a massaggiarle … Jet aveva ragione su di lui … non era assolutamente in grado di gestire una cosa come quella …
-Stai tranquillo … vedrai che nessuno se ne è accorto … - sembrava che gli stesse leggendo nel pensiero … - Shin è un tipo molto geloso … quando li abbiamo incontrati l’altra sera, nonostante le sue insinuazioni nei miei confronti, la prima cosa che ha fatto, è stata quella di stringerle la mano ancora di più e di attirarla a sé … come per ribadire che è di sua proprietà … Uno così, appena si accorge di qualcosa … scatta subito … Non aspetta in silenzio … -
-E questo mi dovrebbe consolare? –
-Beh, sì … se pensi che la prima persona su cui rivolgerebbe la sua ira è lei … -
Lui alzò gli occhi verso Dara, di scatto, spaventato e preoccupato …
-Stai tranquillo … Lui non lo sa … fidati … Ho un buon sesto senso … -
Lui non sembrò calmarsi molto anzi, la sua espressione passò da triste a estremamente preoccupato in pochi istanti …
-Per il resto … è andato tutto bene? … intendo con lei … -
-Sì … per lo meno non abbiamo discusso … Sto passando da uno stato di umore all’altro, a una tale velocità, che spesso non mi accorgo neanche come mi sento … Sono alti e bassi … una volta è tutto a posto … la volta dopo , no … -
-E’ normale … Credo che sia estremamente difficile mantenere uno stato di mente costante, in una situazione di tensione come questa … Le emozioni, spesso si confondono … non sono ben distinte … dolore e piacere … gioia e tristezza … sono totalmente indefinite … e questo può confondere il cuore … i nervi cedono … e poi si finisce per dire cose sbagliate … che non si pensano … oppure a comportarsi in modo innaturale … - Lui l’ascoltava e per la prima volta, gli sembrò di capire meglio quella situazione … quella folle e delirante condizione di vita, in cui si era buttato a occhi chiusi, inconsapevole del male che faceva e generava intorno a sé, per seguirla … Il suo volto si dipinse di smarrimento e turbamento, come così, i suoi occhi che divennero ancora più scuri e tristi …
Sandara notò, subito, il suo cambiamento di sguardo e si avvicinò a lui … Le sembrò così indifeso e fragile che, inconsciamente e con fare materno, come una madre che vuole consolare il proprio bimbo, gli accarezzò la guancia … ma proprio in quel momento si aprì la porta …
Françoise rimase quasi stordita a vedere quella scena e indietreggiò incredula … i suoi occhi avevano visto quello che non era vero , ma nel suo cuore era tutto più che chiaro … Sandara la guardò, capendo subito il malinteso, ma non fece a tempo a dire nulla che lei se ne era già andata, defilandosi con un -Scusate … ho sbagliato stanza…-
Scappò così velocemente che, neanche lei, seppe mai come fosse riuscita ad arrivare così lontana …
Si ritrovò in un parco del quartiere, parecchio lontano dall’ufficio di Joe, e si confuse tra la gente che camminava tranquillamente … Iniziò a guardarsi a giro e cercò una panchina dove mettersi a sedere un attimo, sentiva che le gambe le stavano per cedere … Sembrava intontita … non si era nemmeno accorta che il suo cellulare stava suonando da parecchi minuti, se non si fosse avvicinato uno sconosciuto e glielo avesse fatto notare, probabilmente infastidito da tutto quel rumore nel silenzio del parco …
Prese il cellulare … cinque chiamate perse … un messaggio … Guardò la lista delle chiamate e quasi impallidì … erano tutte di Shin … Compose rapidamente il suo numero …
-Françoise ! Finalmente! Dove sei? Che fine hai fatto? Sono arrivato in ditta e il portiere mi ha detto che ti ha visto lasciare sconvolta e di corsa l’edificio … Che è successo? Per l’amor del cielo: dimmi qualcosa! Non so più da quanto tempo ti sto cercando e da quanto ti stavo chiamando! Tu rispondi sempre subito al telefono … e il fatto che non lo facessi, mi ha fatto pensare al peggio … - la sua voce era totalmente sconvolta e impaurita …
-Scusami Shin … mi era solo venuta voglia di fare una camminata e mi sono persa … Sono entrata nel panico e non ho sentito il cellulare … -
-Ma perché, sei andata via? Avevamo fissato nel mio ufficio a quell’ora!-
-Sì, scusami … credevo di essere arrivata parecchio in anticipo e .. –
-Ok … lascia stare … non mi interessa … dimmi solo dove sei! Ti vengo subito a prendere!-
La ragazza gli spiegò dove si trovava e poi riagganciò …
“Neanche una sua telefonata … Non si è dato neanche pena di darmi spiegazione…“ Sentì il cuore sgretolarsi …
Quando Shin arrivò, lei gli andò incontro e lo abbracciò … una lacrima le scese dagli occhi … Lui non se ne accorse, era troppo felice di riabbracciarla e di sapere che stava bene ….
-Ma come hai fatto ad arrivare così lontano ? … -
-Non lo so … forse, perché avevo paura di fare tardi ed ho camminato di passo svelto e … –
-Comunque sia … l’importante è che tu stia bene … Non conosci ancora la zona … e rischi di perderti … La prossima volta stai attenta e non ti allontanare più!- la teneva abbracciata a sé, la sentiva tremare … pensò che aveva avuto paura e cercò di tranquillizzarla tenendola vicina …
-Perché mi hai impedito di rincorrerla? O di chiamarla?-
-Perché … tanto non ti avrebbe ascoltato … Tu non hai visto il suo sguardo quando ci ha visti … - si sentiva in colpa per quel malinteso e si strinse tra le braccia.
-Dove sarà? … e se le fosse successo qualcosa?- lo prese il panico e afferrò le chiavi dell’auto per uscire a cercarla
-Non andare … a quest’ora sarà già con Shin … -
-Che vuoi dire? … Shin … -
-Sì … ho sentito Shin che aveva fissato con lei, in ufficio, questo pomeriggio … Credo che abbia confuso gli uffici … ed è entrata nel tuo per sbaglio … anche per questo non l’abbiamo sentita bussare … -
Joe si fermò sulla porta, con le chiavi in mano …
-Chiama Shin … inventati una scusa e chiedigli se sono assieme … - la sua voce era carica di amarezza …
-Sì, subito … - uscì in silenzio e si mise alla sua scrivania, cercando il numero di telefono …
Dopo qualche minuto rientrò nell’ ufficio di lui …
-E’ tutto a posto … sono insieme … -
-Non avrei mai pensato di dirlo, ma … per fortuna sono assieme … -
-Joe … scusami … è tutta colpa mia … -
-No … tu non centri … è solo questa maledetta situazione … che ti fa vedere le cose per quelle che non sono … dubbi sopra dubbi … sfiducia … gelosia … odio … -
-Mi spiace … davvero tanto … - rimase, in silenzio, nella stanza con lui, mentre osservava i suoi occhi chiudersi in un espressione di sofferenza …
-Fa parte del gioco, vero? – la sua voce assunse la forma di un sospiro doloroso e quasi impercettibile …
Sandara annuì … - La verità si maschera di falsità … e così l’opposto … -
-E’ un gioco al massacro … cosa rimane alla fine? Ceneri di noi … -
-Non è una bella situazione … lo so … ma devi esser forte … -
-Non ce la faccio più … Continuamente fraintendimenti , discussioni, incomprensioni, gelosie … sono stanco … -
-Non dire così … Pensa a lei … -
-Proprio perché penso a lei , non ce la faccio più … Non sono stato del tutto sincero, prima … l’altra sera, è vero, siamo stati insieme e non abbiamo discusso, ma … a che prezzo? Mentre facevamo l’amore ha pianto per tutto il tempo … - era stanco , sfinito, demoralizzato … era giunto al capolinea questa volta … per davvero … gli sembrava di aver toccato il fondo , anche se … ogni volta era così e poi succedeva qualcosa che lo faceva affondare ancora di più, in un buio impenetrabile e opprimente … era così, che Jet gli aveva detto che sarebbe finito, all’inizio di tutta quella storia? …
-Lei non sta bene … -
Alzò gli occhi verso Dara, ancora mezzo sconvolto … -Che stai dicendo? … -
-E’ alcuni giorni che la osservo : credevo che te ne fossi accorto … E’ dimagrita … ha perso molto peso … ha il viso scavato … Ho paura per lei … -
Joe si riscosse, gli sembrò di ricevere uno schiaffo in pieno volto …
-Tesoro … sicura di stare bene? – l’aiutò a distendersi sul letto, ed ebbe una strana sensazione … le sembrava leggera come una piuma …
-Sì … ho solo bisogno di riposarmi … mi sono spaventata quando mi sono persa … Scusami, sono stata una stupida … -
-Non ti preoccupare … vuoi che rimanga qui con te? –
-Sì, grazie … - si avvicinò a lei e l’abbracciò dolcemente, sembrava una bambina …
-Su , dormi … vedrai che dopo una bella dormita starai meglio! E poi … domani mattina, se starai bene ti porterò a fare colazione in un bel posto …! –
-Davvero? … allora starò sicuramente bene!- e mentre diceva così, gli si chiusero gli occhi … sentiva le palpebre tremendamente pesanti … e cadde in un sonno profondo e senza sogni …
La mattina, quando si svegliò, Shin era ancora accanto a lei : l’abbracciava e la teneva stretta a lui … Ebbe un flash : le tornarono in mente quelle mattine, a Parigi, nel suo letto, quando si svegliavano assieme e il sole li riscaldava e li destava dolcemente … aveva quella stessa sensazione di benessere … e per un attimo si chiese se non fosse stato solo un brutto incubo …
-Buongiorno amore mio … come stai oggi?-
-Meglio … -
-Allora te la senti di venire con me? Ricordi? Ti avevo detto che se ti riprendevi, ti avrei portato a fare colazione in un bel posto … -
-Sì ,me lo ricordo … Allora, che aspettiamo? Mi è venuta fame!- gli sorrise e lui, le accarezzò la guancia dolcemente …
-Va bene!Prepariamoci e andiamo! –
Si alzarono ed iniziarono a prepararsi … Shin la osservò mentre si vestiva … ed ebbe la conferma alla sua supposizione: era dimagrita … aveva perso parecchio peso … qualcosa in lei non andava, qualcosa la faceva soffrire e, probabilmente, la logorava interiormente … e poi quei strani comportamenti : rimaneva ore, chiusa in bagno, sotto la doccia e quando stavano insieme era così … lontana … sembrava che lo assecondasse solo per farlo contento … e ancora la sera prima … perché era scappata così ?… Cercò di mettere i pezzi assieme e di capire … ma la risposta a cui giunse lo turbò profondamente … non era disposto ad accettare quella verità, così scomoda e dolorosa, e allora cominciò a valutare le altre possibilità … poteva essere la stanchezza per i preparativi del matrimonio , ma … in genere è la cosa che piace di più ad una futura sposa … poteva essere che risentisse della tensione sulla BD .. d’altronde, era diventata un’ossessione per tutti … non si faceva altro che parlare di questa maledetta auto, che aveva portato ombre e oscurità su tutti … ogni cosa verteva su di essa … la sua riuscita valeva l’impero di suo padre … Era preoccupato, ma non sapeva neanche cosa fare per aiutarla … lei continuava a ripetergli che stava bene e non aveva nulla … Probabilmente non lo voleva far stare in pensiero … ma così, sosteneva da sola tutto il peso …
Shin aveva portato la sua fidanzata al Lotte World, un magnifico parco giochi leggermente fuori Seoul … Era il parco più famoso della Corea ed era pieno di attrattive: dalle ambientazioni fantastiche a quelle fiabesche e poi, a quelle marine!
-Ma è magnifico! Questo è il famoso Lotte World! Ne avevo sentito parlare, ma non credevo che fosse così enorme … e poi la sua locazione è incredibile! Sembra di essere in mezzo alla foresta e invece siamo solo a pochi km dalla capitale!-
-Lo so!Qui ogni tuo sogno può diventare realtà! Puoi tornare bambina e divertirti quanto vuoi!-
-Andiamo in tutte le attrazioni?-
-Sì!-
-Tutte, tutte?-
-Sì!Te l’ho già detto!Scegli tu ed io ti seguo!Però … prima facciamo colazione!-
-Ok!-
Il bar aveva un’ampia scelta … dalla colazione all’americana con uova e bacon, a quella europea con brioche e marmellata … bastava solo scegliere!
Shin la guardava osservare i dolci … -Sei la solita golosa! Pensi solo ai dolci!- e scoppiò a ridere.
-Lo sai! Sono molto golosa!-
-E quindi? Quante brioche?-
-Una brioche con burro e marmellata di fragole!-
-Addirittura?! Una brioche intera con burro e marmellata!- fece il finto stupito e lei gli diede una pacca sul braccio, perché la stava prendendo in giro.
-Dai! Non prendermi in giro! E mangiamo! Voglio entrare in tutte le attrazioni del parco! E anche nella piscina con le onde finte!- sembrava una bambina …
-Calma , calma … una cosa alla volta!E poi … possiamo fare con calma … ho prenotato una camera all’albergo del parco, quindi abbiamo anche tutto domani!-
-Che meraviglia! Grazie Shin! Che bellissima sorpresa!Ma … -
-Ma … ? Che c’è? C’è qualcosa che non va?-
-E’ che domani … è il nostro anniversario … -
-Lo so … pensavi che me ne fossi dimenticato? Domani sera ho prenotato un tavolo in uno dei più belli e spettacolari ristoranti di Seoul … vedrai …!-
-E come faremo a prepararci?Se stiamo qui anche domani …? –
-Donna di poca fiducia!Sono sempre un Park … Il mio cognome conta qualcosa qui!- scoppiò a ridere a guardare la sua faccia dubbiosa!
Passarono la giornata a girare in lungo e in largo per il parco, fermandosi a visitare le varie attrazioni, a farsi foto, a mangiare qualche ghiottoneria , salirono sulle montagne russe e girarono per il parco anche la sera , quando era tutto illuminato e sembrava veramente di stare nel mondo delle favole … sembrava tutto tornato come una volta … forse era stato veramente solo un brutto incubo …
Anche l’albergo era da sogno … avevano una camera con una vista strepitosa … e la stessa camera sembrava una reggia! Rimasero a mangiare in camera: erano sfiniti dalla giornata e poi, nella stanza c’era una temperatura ideale, dopo tutto il caldo della giornata … Dopo cena fecero un bel bagno rigenerante , per riprendersi dalla stanchezza …
Shin la teneva fra le braccia , mentre lei gli dava la schiena …
-Questa vasca è enorme … -
-Sì … effettivamente non ha niente a che vedere con quella tua a Parigi!-
-Il nostro bagno, non è grande come questo! Non entrerebbe mai una vasca simile!-
Lui intanto aveva cominciato ad accarezzarle la schiena e a darle piccoli baci sul collo …
-Shin … -
-Tranquilla … non voglio fare nulla … voglio solo coccolarti un po’ … e’ da tanto che non lo faccio … -la sua voce era molto dolce … -Rilassati … -
Lei chiuse gli occhi e si abbandonò totalmente al suo abbraccio … era da così tanto tempo che non si sentiva così bene … Si rilassò tanto che, perse la cognizione e si addormentò … si risvegliò più tardi , mentre Shin la portava in braccio verso il letto … provò a protestare … voleva mettersi il pigiama … ma lui la posò delicatamente sul letto e la baciò … -Ora dormi … non hai bisogno del pigiama … - appena mise la testa sul cuscino si riaddormentò subito, l’ultima cosa di cui ebbe sentore fu il corpo di Shin accanto al suo e le sue braccia che la cingevano …
Quando la mattina si svegliarono, Shin la stava ancora tenendo teneramente tra le braccia e a lei sembrò di vivere in un sogno …
La giornata fu meno stancante della precedente e, verso una certa ora, Shin invitò la fidanzata a tornare in albergo …
-Come mai in albergo?-
-Curiosa!-
-Ma io voglio sapere!-
-Saprai quando sarà il momento!- e dicendo così l’accompagnò in camera, lasciandola da sola …
-Perché te ne vai? … e soprattutto dove stai andando? Che sono tutti questi misteri?-
-Non essere così tanta curiosa! Ora vedrai … - le aprì la porta e davanti a lei, si trovò tre donne … Françoise la guardò interdetta … e Shin scoppiò a ridere, guardando il suo volto perplesso! – Sono: la truccatrice, la parrucchiera e la sarta … loro ti aiuteranno a prepararti per stasera …! E poi … quando sarai pronta … ti verrò a prendere …!- dicendo così , le diede un bacio sul naso e se ne andò …
Appena la truccatrice e la parrucchiera ebbero finito, la sarta le portò l’abito da indossare … Era un abito lungo in raso, color champagne, con spalline e con una profonda scollatura, che arrivava fino a sotto il seno e da lì partiva un corpetto semirigido che le fasciava la vita e le metteva in risalto fianchi e seno … La linea era classica ed essenziale, tipico gusto del suo fidanzato … si vedeva che l’aveva scelto lui … Appena fu pronta, Shin venne a prenderla … bussarono alla porta e lei andò ad aprire: si trovò di fronte un enorme mazzo di rose rosse a gambo lungo … e dietro a questo il suo fidanzato …
-Shin … che meraviglia! –
-No, tesoro … la meraviglia, sei tu … ti sei vista quanto sei bella stasera?Sembri una goddess … - lei arrossì e lui la prese tra le braccia e le sussurrò all’orecchio … -Saranghaeyo … - Françoise tremò, chiuse gli occhi e cercò di non piangere … si strinse a lui , come se fosse l’ultima volta che lo poteva fare … lui se ne accorse e le prese il viso fra le mani … -Guardami tesoro … non avere paura … Io starò per sempre accanto a te … per sempre … non ti lascerò mai … Nessuno ci può dividere…- e posò dolcemente le sue labbra sulle sue, sfiorandole appena … si staccò da lei e, prendendola sottobraccio, la portò di sotto: ad aspettarli c’era una grandissima limousine nera …
-Questa, ci porterà a destinazione e poi, questa notte sarà nostra … Fermerò il tempo per te, amore mio … e ti farò vivere in una favola … la nostra favola … dove il principe salva la principessa dall’oscurità, con il suo amore … e poi vive felice e contento con lei per l’eternità … - mentre lui finì di pronunciare quelle parole, Françoise desiderò ardentemente che ciò, accadesse … e sperò, di non tornare più alla realtà …
Capitolo 11
Certe volte le donne vivono “addormentate”.
Mangiano dormendo.
Lavorano dormendo.
Amano dormendo.
Fanno shopping dormendo.
Si sposano dormendo.
Fanno progetti di vita dormendo.
Sono di tutte le età queste donne. Di tutte le nazionalità. Di tutte le classi sociali. Di tutti i livelli culturali. Le puoi incontrare per strada, di fronte a casa, all’uscita dal cinema, in treno, al supermercato.
Fanno tutto ciò che devono fare, dormendo.
Poi, certe volte, inaspettatamente succede qualcosa: si svegliano!
Non è un momento facile.
Si guardano intorno e si chiedono: «Ma dove sono?».
Mentre se lo chiedono vedono tutto ciò che prima era di fronte ai loro occhi in modo nuovo.
«Non ha la stessa luce » pensano dubbiose. «Non sembra la stessa cosa».
È il momento del travaglio. In cui ci si sente strane, scombussolate.
« Ma come ho vissuto fino ad ora? » si domandano. Forse hanno trent’anni, forse settanta. Non importa.
Il risveglio è uguale per tutte: traumatico.
Però il risveglio è anche affascinante.
Ci si arrabbia con se stesse all’inizio. Perché quando si viveva con gli occhi chiusi si amava l’uomo sbagliato. Ci si faceva sfruttare dagli altri. Si sceglievano cose che non piacevano, solo per far contenti tutti. Ci si considerava poco capaci. Oppure ci si sentiva troppo capaci e ci si arroccava da qualche parte.
« Che rabbia » esclamano le donne all’inizio. Quanto tempo ho buttato. Quante occasioni ho perduto...
Ma all’anima non importa del passato. Non importa del tempo.
All’anima importa del risveglio.
Lei ha solo un timore: che tu ti riaddormenti.
Accade: è un momento critico il risveglio.
Può succedere di fuggire: chiudendo gli occhi di nuovo.
Se ti sei svegliata non farlo … la vita ti aspetta … e tu meriti di viverla …
Da: La Via Femminile
Di Simona Oberhammer
Françoise si svegliò : era tarda mattina e Shin era già andato via … era già lunedì, doveva tornare a lavoro … doveva metter da parte quel weekend da favola, che avevano vissuto per il loro anniversario, e tornare alla vita di tutti i giorni …
Si guardò attorno … erano tornati alla loro solita vita … diede un occhio al cellulare … Aveva ancora l’antenna spenta : l’aveva chiusa da quella sera che li aveva visti assieme … Joe e Sandara … Si alzò con fatica, a sedere sul letto, e accese il telefonino … Prese antenna … qualche secondo e poi un beep … un messaggio …
A stasera .
Lei reclinò la testa all’indietro … appoggiandola alla testata del letto … Guardò l’ora a cui era stato inviato … era di qualche ora prima … probabilmente dopo che aveva visto arrivare Shin a lavoro ed era sicuro che non fosse con lei …
“Non era solo un brutto sogno … è tutto vero … sì … questa è la mia vita … la mia triste e deplorevole vita …”
Il tempo in palestra volò, più di quanto lei potesse mai immaginare … non voleva vederlo … non dopo quegli ultimi giorni … dopo averlo visto con lei … le faceva troppo male saperlo con l’altra … e poi, continuava a chiedersi come potesse fare una cosa del genere proprio a Shin … E come sempre, finì per guardare l’ora … e per un meccanismo, a lei sconosciuto, si vestì ed uscì …
Era amareggiata … arrabbiata … triste … e rassegnata … sentiva di odiarlo, inconsciamente, per quello che aveva visto giorni prima, ma non riusciva a stargli lontano … sentiva quasi di desiderarlo ancora di più … perché? Quale assurdo meccanismo si era innescato in lei? Malattia? … Ossessione? … Delirio? …
L’unica cosa a cui riuscì a pensare , quando lo ebbe tra le braccia, fu quella di farlo impazzire e sospirare … lo voleva sentire bramare il suo corpo, farlo soffrire di desiderio, tenerlo sospeso sul filo che separa dolore e piacere … quello in cui lui si diverte tanto a giocare con lei … lo voleva sentire implorarla di amarlo e di farlo raggiungere l’estasi dentro di lei …
Anche se lei non lo esercitava mai, tutto il potere che aveva su di lui, non voleva dire che non sapesse di averlo … se solo avesse voluto, lui avrebbe fatto tutto per lei … per un suo bacio … per il suo corpo … Ne era fin troppo cosciente e quella volta, con tremenda freddezza, dettata dalla gelosia, decise di giocare fino al limite e vedere fino a che punto arrivasse la sua influenza su di lui …
If you want to say, that you love me then listen,
You’ll need, my permission before you tell me.
You know, That you’re helpless against me, because I control your mind.
My mind is like this, I’m the only one that can harm you.
Right now, You can’t tremble at all unless I allow you.
Say farewell to the old you, I know you’ll just say goodbye.10
Guardandolo dritto negli occhi, con desiderio, si avvicinò, lo abbracciò e iniziò a baciarlo sul collo, lasciando una scia infuocata sulla sua pelle … lui chiuse gli occhi, concentrandosi sul suo profumo, mentre lei gli toglieva la giacca … poi, iniziò a sbottonargli la camicia, sfiorando con le dita il suo torace e sentendolo sussultare ad ogni suo tocco … Quando lo sentì sospirare, lo spinse lontano da lei e lui riaprì gli occhi , infastidito dal fatto che lei lo avesse allontanato dal suo corpo … Iniziò a spogliarsi con estrema lentezza, guardandolo in volto … e notando ogni suo sguardo ardente … Percepì il suo corpo desiderarlo quasi dolorosamente … ma doveva aspettare : voleva lasciarlo ancora in sospeso … voleva che, la voglia di lei, diventasse insostenibile … Ormai, coperta solo da quei leggeri e trasparenti lembi di stoffa nera della biancheria, gli si avvicinò di nuovo e lo spinse a sedersi sul bordo del letto … era in suo potere … e la soddisfazione di ciò, la pervase … provocandole un piccolo gemito … un piccolo sussulto che lo fece fremere per lei …
Joe l’afferrò per i fianchi, attirandola a sé, e iniziò a baciarle la pancia dolcemente … la sua pelle era così morbida e dolce che iniziò a darle piccoli morsi … la sentiva gemere , mentre lei insinuava le sue dita fra i suoi capelli e reclinava la testa all’indietro …
Françoise si morse un labbro, mentre sentì il suo corpo finire di ribellarsi alla sua mente … era pronto per lui e le mani di Joe, che la sfioravano e finivano di spogliarla, la inebriavano : le sentì risalire lungo la pelle morbida delle sue gambe, fino ai suoi seni e poi, soffermarsi ad accarezzarli … e ancora, a stuzzicarli con le dita … Lei si piegò leggermente verso di lui e lo baciò leggermente, sfiorandogli le labbra con la punta della lingua … prese una delle sue mani ed iniziò a baciarla e lo sentì tremare … e si chiese come, una piccolo gesto come quello, potesse creare in lui così tanto scompiglio … Si inginocchiò di fronte a lui e lo accarezzò, sentendo il suo desiderio tremare … lo sentì gridare, mentre lo baciò così intimamente e gemere, quando lo stuzzicò … Presto, si sentì divorare, anche lei, da quella stessa passione che stava divorando lui e il suo corpo non sostenere più il suo bisogno di Joe, ma cercò di resistere ancora un po’, finché lui non la pregò di porre fine a quella sensuale tortura … Solo allora, lei gli permise di riprendere in mano le redini del gioco e di lasciarlo impossessarsi del suo corpo … la obbligò con dolcezza e impazienza a mettersi su di lui ed entrò in lei …
Una lacrima sfuggì dai suoi occhi cerulei, scendendo lungo il suo dolce e stravolto viso …
“Perché, deve essere così bello quando facciamo l’amore?Perché, non riesco a fare a meno di te?Perché?Perché, non riesco a smettere di desiderare il tuo calore esplodere con il mio e fluire in me ?…”
Il suo corpo assecondava quello di lui e si perse definitivamente nel suo abbraccio … Spasmi di piacere si susseguirono uno dopo l’altro , senza darle tregua, facendola vibrare come una corda di violino, fino ad arrivare al limite , fino a sentire l’estasi di entrambi diffondersi in lei …
Era esausta: con le ultime forze che aveva, lo tenne stretto al suo corpo, mentre sentì i suoi ultimi spasmi … nel completo silenzio che era sceso nella stanza, il suo cuore saltò un battito quando lui, sospirò un debole e silenzioso “Ti amo”… aveva immaginato tutto? Qualcosa in lei si gelò e il suo corpo improvvisamente si irrigidì leggermente … rimasero allungo, abbracciati, mentre la sua mente cominciò a riprendersi e a mettere i pezzi assieme … era possibile che avesse veramente detto quelle parole? No, non era possibile …
Improvvisamente, si staccò da lui e dal suo abbraccio, quasi bruscamente … e si gettò sotto la doccia … si appoggiò con la schiena alla parete e diresse il getto d’acqua addosso a lei … doveva riunire i pensieri …
Quando uscì, lo guardò come se lo stesse vedendo per la prima volta …
-Tutto bene? – lui gli si avvicinò e l’accarezzò sul viso , preoccupato … e un lampo attraversò la sua mente … possibile che … in quel momento, ciò che aveva pensato, gli fosse sfuggito dalle labbra e lei avesse sentito ?…
-Sì … - disse con un filo di voce e distolse lo sguardo da lui … qualcosa di strano, molto simile a dolore e irritazione mischiati, le attraversarono il cuore … - Devo andare … Shin fra poco passerà a prendermi in palestra … - appena finì di parlare, si chiese perché lo avesse nominato con lui … era un tacito accordo il loro: quel nome non doveva essere pronunciato quando erano assieme …
“Non avrei dovuto nominarlo … perché mi è sfuggito così?Che mi è preso?”
Joe si irrigidì : non l’aveva mai nominato in sua presenza …
-Certo … lui viene prima di tutto … - quelle parole gli sfuggirono, rivelando tutta la sua amarezza.
-Lui viene prima di tutto e di tutti … - il suo tono si fece duro , mentre il suo sguardo si fece assente … - e poi … non voglio trattenerti oltre da tornare da lei … - era inutile, quel pensiero le era rimasto in testa per tutto il tempo … l’idea che lui dormisse tra le braccia dell’altra, l’aveva assillata da quella sera … non capiva il motivo, ma l’infastidiva …
-Lei? … - lui la guardò improvvisamente turbato …
-Sandara … la tua assistente … o come preferisci chiamarla … - mentre parlava così, si chiese cosa le stesse prendendo … non riusciva a trattenersi … sentiva un’onda di nervosismo assalirla … -Hai presente? Quella che ti accarezzava nel tuo ufficio l’altra sera? Quella … che probabilmente divide anche il tuo letto … o tu il suo!Non saprei … e sinceramente, non mi interessa! – continuava a non capire cosa le stesse prendendo …
“Françoise, taci! Smettila di parlare! Cosa stai dicendo?Non te ne accorgi che sei stupida e ridicola?!”
-Lascia fuori da questa storia Sandara … lei non centra … non è come pensi tu … -
Nella testa di Françoise, quelle frasi cominciarono a prendere un senso … ma ovviamente non quello giusto …
-Perché dovrei? … perché, la tua donna non si deve toccare? E’ troppo meravigliosa per confondersi con me?-
-Ma che stai farneticando?-
-Io? Stai con lei o no?- lo voleva sapere , quella domanda la stava tormentando da giorni e non resistette oltre dal chiederglielo …
Joe si chiese se era possibile, che lei fosse veramente così gelosa di Dara …
-E se fosse? Se stessi con lei? Che problema ci sarebbe? … tu stai con Shin … - i nodi stavano venendo al pettine … con forza e dolore di entrambi …
- Se è così … stai attento a quello che dici … - il suo volto era arrabbiato e confuso, e sembrava che si stesse trattenendo, a fatica, dal dire quello che aveva nel cuore …
-A cosa ti stai riferendo? – la sua sicurezza si stava sgretolando … si stava sentendo fragile e indifeso …
-Se stai con lei … c’è qualcosa di sbagliato se dici a un’altra che la ami … - era arrabbiata come non lo era mai stata in vita sua … di incoerenze ne aveva viste tante da lui, ma questa toccava il fondo …
“Sei uno stupido! Come ti possono esser sfuggite delle parole simili? Come? Non capisci il male che mi hai fatto?”
Joe abbassò gli occhi, confuso e senza sapere cosa dire …
-Non le voglio più sentire quelle parole … dille a lei! Io non ti ho mai promesso niente … e neanche lo farò! Io amo Shin … ricordatelo! Tra di noi non c’è niente … solo divertimento … e quando finisce il divertimento, finisce il gioco!- e dicendo così, prese la sua roba e se ne andò via, lasciandolo solo …
-Che è successo? … - quando lo vide arrivare si spaventò : il suo volto era irriconoscibile, da quanto il dolore lo aveva trasformato …
-Che è successo Joe? – continuava a non risponderle , mentre con fatica si mise a sedere sulla poltrona .
- … le ho detto che l’amo … -
-Cosa … ? –
-Mi ha detto che … non dovevo dirlo … che non mi ha mai promesso nulla … che lei ama Shin … e che potevo tornare da te … - il suo sguardo era perso nel vuoto, completamente assente …
-Da me?! Che vuoi dire? –
-Che lei, crede che stiamo assieme … -
Sandara rimase un attimo in silenzio … il suo viso passò dall’incredulo al dubbioso in pochi istanti, ma riprese velocemente padronanza di sé - Raccontami per filo e per segno cosa è successo … fin da quando vi siete incontrati … - lui la guardò con sguardo interrogativo … non capiva la sua richiesta … ma iniziò a raccontarle tutto…
-Avete fatto l’amore e a te è sfuggito che l’ami … e poi ha tirato in ballo me? Arrabbiandosi, che le avessi detto una cosa simile visto che stavi con me … e infine ti ha ribadito che ama Shin .. e che non ti ha mai lasciato a intendere altro … - Sandara si ripeté quelle parole fra sé e sé, mentre Joe cercava di calmarsi …
-Beh … diciamo che i suoi nervi stanno crollando … ma in realtà, dovresti essere quasi felice … - lui la guardò perplesso, mentre lei continuò - Una donna, gelosa e innamorata, può reagire in modo incomprensibile, soprattutto quando non capisce quale sia la verità … - fece un attimo di pausa – Provo a spiegarti … Lei , probabilmente, non ha mai ammesso a sé stessa il motivo del suo tradimento … anzi, sicuramente, ha tentato di mettere a tacere qualsiasi voce che le parlasse … Per lei, era più semplice spiegarsi la cosa come solo divertimento … mentire a sé stessi, in situazioni come queste, è facile … E poi, considera che lei è sola … non ha nessuno con cui sfogarsi … è totalmente confusa … persa tra giusto e sbagliato … non sa cosa fare … Non voglio neanche provare a immaginare il male che la sta divorando … Povera anima … - ebbe un sussulto di dispiacere per quella ragazza che, in fondo, era così sola, in una situazione così dolorosa ..- E poi, tu le hai detto che l’ami … la sua testa è andata nel pallone … perché nel suo cuore c’era quel tarlo … che tu ed io avessimo una storia … e quelle parole andavano in totale contrasto con tutto … La deve aver assalita il panico, non capendo più … Pensaci Joe: se ami una persona non la tradisci con un’altra … e non le dici che l’ami … Lei pensa che stiamo insieme …-
-Aspetta un attimo … lei sta con Shin … ma in base a quello che dici … lei, allora, non lo ama veramente … -
-Di questo … non posso esserne certa, ma è probabile … e comunque, il suo fidanzamento con Shin, non mi pare che abbia impedito , in qualche modo, quello che sta accadendo … E poi, considera che non mi sembra che il tuo cuore e la tua testa siano sempre limpidi nei suoi confronti! Sono più le volte che fraintendi i suoi atteggiamenti, che quelli in cui li capisci … E anche tu, dai di matto in quelle situazioni! Non può essere, semplicemente, successo anche a lei?-
-Sì, ma io continuo a non capire … -
-Appunto !… pensa a lei e a quanto può essere confusa! … Non sa che cosa prova per Shin e cosa prova per te … non sa il motivo del suo comportamento … perché non lo vuole ammettere e in più … tu la confondi … averle detto che l’ami può averle fatto aprire gli occhi … e ricorda: che lei non ha mai voluto aprire gli occhi fin dall’inizio con te … e poi tu cominci a comportarti come lei … Suppone che tu stia con me e poi ti vedi con lei … Ammetti che la cosa confonderebbe un po’ tutti … -
-E perché, dovrei essere felice di questa situazione?-
-Uomini!Proprio non ci arrivate?!Per voi, il cuore di una donna rimarrà sempre un mistero!Ma non capisci che se ha reagito così, forse … c’è una speranza per te!-
Lui la guardò scettico e confuso … non riusciva a stare dietro ai discorsi visionari di Dara … si era perso molto prima … la sua mente si era fermato alle parole di Françoise e non era andata oltre … Si chiese, come dopo quelle parole, riuscisse a stare ancora in piedi … e fosse ancora lì, invece di esser scappato come al suo solito … e pensò che forse era impazzito del tutto … oppure si stava lentamente abituando al quel sadico meccanismo …
-E’ tardi … devo ancora passare in officina … per stasera credo che basti così … - si alzò e se ne andò , senza neanche salutarla …
Come se non bastasse c’erano anche quei problemi con la BD …
Quando arrivò in officina, i meccanici stavano ancora finendo di apportare gli ultimi cambiamenti che Joe aveva fatto al progetto … Si mise a guardare l’auto … era a buon punto … se solo non ci fossero stati quei continui problemi … quegli strani contrattempi …
Erano ormai alcuni giorni, che Joe pensava che ci fosse qualche talpa … qualcuno che stava sabotando il loro progetto … ma non capiva come potesse essere … gli unici, che potevano accedere alla BD, erano i meccanici di cui Hyun aveva piena fiducia … erano lì da anni … e si erano sempre dimostrati leali nei confronti dei Park … poi, c’erano alcuni ingegneri, ma anche loro, secondo il signor Park, non erano corrotti … non è che restassero molte persone … Si guardò attorno, per l’officina, cercando di capire se ci fosse qualche spia o telecamera nascosta … se qualcuno li stesse osservando a loro insaputa … quando notò, uno dei meccanici, che stava parlando in modo concitato con Shin … li osservò e si insospettì … Cercò di avvicinarsi senza farsi notare, ma come sempre, Shin sembrava aver un radar per lui e si accorse della sua presenza …
-Signor Shimamura … come mai da queste parti?-
-Piuttosto lei, signor Park … che ci fa qui?- i loro sguardi sembravano sfidarsi reciprocamente, mentre Joe si avvicinò a lui.
-E’ l’officina dei Park … e io sono un Park … mi sembra logico! Non so cosa possa sfuggire a lei, piuttosto!- era il solito acido borioso di sempre …
-Giusto … comunque … visto che lei è qui … Colgo l’occasione per esporle un problema … -
-Mi dica … - glielo disse così infastidito, che le sue parole assunsero la forma di un brontolio rabbioso …
-Ultimamente … sono accadute delle cose strane in fase di catena di montaggio … Degli avvenimenti anomali … piccoli imprevisti … niente di che, intendiamoci … ma, tutte insieme danno da pensare … -
-Sentiamo … cosa suggerisce il nostro signor Shimamura?-
-Penso a un sabotaggio … dall’interno … - si stava per spazientire di fronte alla sua saccenza e stava cercando di trattenersi da stenderlo a terra con un pugno …
-Davvero? E da chi? Da un fantasma? … Non è, che è semplicemente il suo progetto, che fa acqua ovunque? E ora sta tentando di aggrapparsi a illazioni simili?- lo provocò di proposito e, il suo intento di farlo, non sfuggì a Joe …
-Vorrei che fosse un problema del mio progetto … sarebbe sicuramente più semplice da risolvere! … tuttavia, credo di non sbagliarmi … -
-Ribadisco: chi sarebbe il sabotatore? Un fantasma? Questa officina è un bunker … solo poche persone hanno l’accesso … e tutte sono registrate dalle telecamere e devono firmare il registro … Quindi? Vuole insinuare che è qualcuno che lavora al progetto? Uno di noi? … Mi sembrano affermazioni pesanti … Io starei attento a fare discorsi simili … rischia di passare male … - c’era una certa soddisfazione nella sua voce … anche troppo palese per i gusti dell’altro …
-Beh, se lei non mi crede e non mi ascolta… posso sempre parlare con suo padre … -
-Faccia pure … non è una cosa che mi interessa … -
-Dovrebbe invece … -
-No … questo è interesse di mio padre … non il mio … -
-Ma ne va della vostra ditta e del buon nome della vostra famiglia … -
-Lei pensi alla BD … al buon nome della mia famiglia ci penso io … -
- Un’ultima domanda : ma … la sua futura sposa? Non andava a prenderla in palestra come tutte le sere? Mi sembra tardi … eppure lei è qui … -
-Che vorresti insinuare? … - erano gli occhi negli occhi e i loro sguardi non promettevano niente di buono …
-Niente … solo che non mi sembra bello lasciar aspettare una signora … -
-Non sono cose che ti riguardano … E soprattutto, gira a largo da lei … - Shin gli si avvicinò con fare minaccioso, fronteggiandolo … ma qualcosa lo fermò e indietreggiò … i suoi occhi improvvisamente erano diventati preoccupati e indagatori … indietreggiò e senza aggiungere altro, prese e andò via …
Il comportamento di Shin risultava molto strano … forse troppo, per i gusti di Joe … e poi … come mai lui era lì? Françoise aveva detto che lui l’avrebbe passata a prendere in palestra … c’era qualcosa che non quadrava in tutta quella storia … e per un momento, si dimenticò i suoi problemi, intuendo che le cose fossero molto più intricate di quanto sembrassero …
-Che vuoi dire? Che lui stesso sta sabotando il progetto? –
-Non lo so … ma è sospetto … ha un comportamento strano … E poi … stasera era lì, nonostante l’ora … in genere va a prendere Françoise in palestra … -
-Beh, ce lo avrei anche io un atteggiamento strano, se avessi i suoi problemi … -
-Che vuoi dire? –
-Tu lo sottovaluti … non sono del tutto sicuro che lui non abbia intuito qualcosa … -
-A cosa ti stai riferendo? … -
-A voi due , idiota!… Un uomo se ne accorge , allungo andare, se la sua donna lo tradisce … e voi state portando avanti questa storia ormai da tempo … Non penso, che sia un tale cerebroleso, da non accorgersi che c’è qualcosa di strano nella sua dolce metà … -
-Non può essere … -
-Io comincerei a guardarmi le spalle, se fossi in te … e anche la questione dei strani imprevisti … se c’è lui di mezzo … beh, comincia a pensare che vi abbia scoperti … Quei problemi potrebbe averli escogitati solo per metterti fuori gioco … -
Joe impallidì … e un brivido di paura gli percorse il corpo …. Ripensò a una cosa che gli disse tempo fa Dara … a proposito di Shin e del suo carattere … e del fatto che la prima che avrebbe pagato le conseguenze di tutto, sarebbe stata proprio Françoise …
-Non può essere così … ti stai sbagliando … - in cuor suo si augurò che Jet avesse sbagliato …
-Mi sbaglierò … non lo so, ma comincia lo stesso a guardati alle spalle … Piuttosto … con lei? Come stanno andando le cose? –
Rimase un attimo in silenzio … era difficile da spiegare …
-Fammi indovinare … avete discusso di nuovo? … il tuo silenzio è abbastanza significativo … -
-Sì … -
-Quindi normale amministrazione? –
-Dipende da cosa intendi … -
-Che è tutto come sempre !… Litigate … discutete … lei fa la permalosa perché non sei abbastanza diligente a seguire i suoi ordini … Tu, ti fai prendere dallo sconforto appena lei si arrabbia con te … ma poi finite a letto assieme e tutto torna normale … pronti per un altro giro di ruota … Alti e bassi … più bassi che alti, ma compensate a letto … -
-Jet … -
-Brucia la verità? … però, è così!Da quando è iniziata questa storia è così !… Ogni volta che ti sento, mi racconti la stessa cosa … siete un po’ monotoni … Quando hai intenzione di cambiare giro alla ruota? … -
-E se invece lo avessi fatto? … se avessi cambiato giro alla ruota? -
-Mi complimenterei con te .. se fosse vero! Sentiamo … che hai combinato?-
-Le ho detto che l’amo … - senza che potesse impedirselo, la sua voce tremò …
Ci fu un attimo di completo silenzio … Joe guardò il cruscotto dell’auto, assicurandosi che la linea non fosse caduta mentre attraversava uno dei mille cavalcavia di Seoul …
-Jet? Ci sei ancora? … -
-Disgraziatamente sì … - il suo tono si era incupito …
-Disgraziatamente? –
-Sì … io getto la spugna con te … Ti avevo detto di non dirglielo per nessun motivo al mondo! E tu … invece, che fai? Glielo dici … Sei veramente uno stupido … -
- Sarò uno stupido, ma … -
-No, no … sei un idiota!Hai ragione!Ma come ti è saltato in mente? … Non dovevi dirglielo!-
-Ma perché?-
-Perché, se la volevi far scappare, ci sei riuscito! Razza di idiota! Lei, su di te, sapeva solo che, per un motivo a lei sconosciuto o meglio, che non voleva assolutamente sapere , facevi l’amante a tempo perso … e ribadisco: non ha mai voluto sapere il perché lo facessi! … e si era sempre guardata bene di darsi una risposta !… e tu, invece gliela fornisci … Ottimo! Si sarà spaventata e sarà anche andata in crisi … è un miracolo, se ti vorrà ancora vedere di striscio … figurati in un tet a tet … -
- Tu e Sandara, sembrate avere una risposta a tutto … capite ogni sfaccettatura del suo comportamento … mentre io … sembra che sia solo un idiota, che non sa neanche in che situazione si trova … che non si rende conto di nulla … -
-Forse perché lo sei?!Forse perché … non siamo invischiati in questa cosa?! Il problema è che tu hai perso ogni barlume di buon senso … va bene, non saper gestire la cosa … ma tu non impari mai dai tuoi sbagli! … Continui sulla tua strada finché non batti la testa !… Comunque … ora mi sembra meglio che tu ti concentri su Shin … ora come ora, mi sembra il problema più importante … sia per la tua reputazione che per la tua situazione … Anche perché con la stessa facilità con cui Sandara ha capito di voi, lo possono capire anche altre persone … Sei proprio un principiante e un incapace! Ti sei fatto subito scoprire … e poi da chi? Da una ragazza dolce e ingenua come Dara!… Mi chiedo: se Shin non l’abbia già scoperto da tanto e stia tramando alle vostre spalle … E se non lo avesse capito … beh, avresti avuto una fortuna micidiale, a trovare uno più stupido di te … -
-Grazie Jet … parlare con te fa sempre bene alla mia autostima … Comunque penserò anche a Shin … - riagganciò, innervosito dalle parole di Jet … era la verità, ma … non importava farglielo sempre presente !… Si sentiva già uno schifo e un incapace da solo, senza che ci fosse sempre lui a ricordaglielo …
Accese la radio e guidò fino a mattina , non aveva voglia di tornare alla villa … non quella sera … doveva stare solo e riflettere su quello che gli avevano detto Dara e Jet … e anche, capire come gestire la situazione con il suo odiato rivale …
Quando Françoise arrivò a casa, era già ora di cena e Shin la stava aspettando …
-Tesoro .. come mai hai fatto così tardi? –
-Avevo voglia di fare una camminata e sono tornata a piedi a casa … scusa … ci ho messo più di quello che pensavo … -
“Bugiarda … bugiarda … bugiarda … Inesorabilmente una patetica bugiarda … “
-Tranquilla … vieni a mangiare … poi, ti preparo un bel bagno rilassante, così ti riprendi dalla tua camminata! –
-Grazie … - si avvicinò a lui e l’abbracciò , lasciandosi cullare dal suo abbraccio …
-Tesoro … tutto bene? –
-Sì … andiamo … Non facciamo aspettare oltre tuo padre … -
“Sono diventata veramente brava a mentire … alla fine vincerò l’oscar per la miglior attrice protagonista … patetico … assolutamente … patetico … “
-Hai ragione … - le diede un bacio sulla fronte e poi,prendendola per la mano, la accompagnò in sala …
Capitolo 12
Aveva guidato tutta la notte, in lungo e in largo, per le strade di Seoul … Era veramente una bella città … soprattutto di notte, illuminata dalle luci … Con la compagnia della musica e il silenzio della notte era riuscito a farsi un’idea della situazione … o per lo meno, gli sembrava così … Anche se sperava che Jet si fosse sbagliato, valutò attentamente la possibilità che Shin avesse capito … che lui sapesse del loro tradimento … Ma se aveva accettato questa ipotesi, doveva assolutamente parlare con lei … sì, doveva avvisarla …
Ti aspetto al solito posto. Non mancare.
Françoise lesse il messaggio incredula … come poteva avere il coraggio di contattarla ancora, dopo quello che era successo ? … Doveva aver perso il senno! No, questa volta non ci sarebbe andata … che senso aveva, dopo quello che lui gli aveva detto? Perché, se stava con Dara, continuava a cercarla? … e di nuovo, quel piccolo dubbio le si affacciò in testa … quelle parole che aveva pronunciato … Ti amo … Scosse la testa con forza, per allontanare quel pensiero …
“Françoise … non dire sciocchezze … cosa ti passa per la mente?Falla finita di fare questi pensieri stupidi … ti stai per sposare … e lui sta con Sandara … E poi … ricordati come ti sei sentita dopo le sue parole …”
eppure, qualcosa in lei era cambiato … qualcosa di molto intimo e segreto … la notte precedente, da quando stavano assieme lei e Shin, non era riuscita a far l’amore con lui … Sembrava che il suo corpo lo rifiutasse … quando lui era entrato dentro di lei aveva sentito così tanto dolore che le era sfuggito un urlo … aveva provato a sopportare, ma le era stato insostenibile … Non riusciva a capire cosa le fosse preso, ma gli aveva dato noia anche il modo in cui lui l’aveva toccata e l’aveva quasi costretta a cedere alle sue carezze …
Stava ascoltando la musica che trasmetteva la palestra, cercando di concentrarsi sul ritmo e di non pensare a che ore fossero, ma lo sguardo continuava a caderle sull’orologio a muro … si chiedeva se lui la stava aspettando e un senso di rimorso si impadronì di lei … avrebbe potuto anche mandargli un sms per dirgli che non ci sarebbe andata, ma non fece in tempo a finire di pensarlo, che se lo trovò di fronte …
-E tu che ci fai qui? -
-Ti avevo detto di non mancare … ora, muoviti … ti aspetto fuori … -
-No … io non vengo con te … -
Lui la guardò con uno sguardo che non ammetteva repliche e lei, alla fine, lo seguì …
-Qui non ci dovrebbe vedere nessuno … - diede un rapido sguardo nello specchietto retrovisore, per assicurarsi che nessuno li avesse seguiti o che sguardi indiscreti li spiassero …
-Perché sei venuto a cercarmi in palestra? Stavi cercando di farci scoprire da Shin?- la sua voce tradiva disagio e nervosismo …
-Già … è proprio per questo che era importante che ci vedessimo … -
Lei spalancò gli occhi e con voce tremante gli chiese cosa intendesse …
-C’è una remota possibilità che lui sappia … intendo di noi … -
-Remota? Che vuoi dire? Parla!- gridò involontariamente, mentre la sua mente cominciò ad oscurarsi e il panico iniziò a prender possesso di lei …
Joe chiuse gli occhi, non sapeva bene da che parte cominciare …
-Ecco vedi … non ho le prove, è solo una ipotesi … ma … se fosse così … devi stare attenta … -
-Ma cosa stai dicendo? Prima mi fai prendere un colpo e poi mi dici che è solo un’ipotesi? A che gioco stai giocando?-
-Vuoi calmarti?! E ascoltami! … è partito tutto … dagli strani incidenti che si sono verificati in officina … -
-Di cosa stai parlando? Di quali incidenti?-
-Nelle ultime settimane sono successe cose strane … pezzi mancanti da un momento all’altro … oppure danneggiati … fogli del progetto che sparivano nel nulla o su cui casualmente cadeva qualche sostanza e per cui non erano più utilizzabili … e ancora altre cose strane … progetti che avevano correzioni di cui io non sapevo nulla … e ..-
-E questo cosa centra con Shin e con noi?-
-Io … credo che dietro a tutti questi piccoli sabotaggi … ci sia Shin … - la sua voce si affievolì fino a diventare impercettibile …
Françoise era incredula … sconvolta … non si capacitava di quello che stava ascoltando …
-Perché stai insudiciando il suo buon nome? Che ti prende? … questo non me lo aspettavo da te! – urlò piena di rabbia verso di lui … nei suoi occhi si affacciò disprezzo e disgusto ... tentò di scendere dall’auto , ma lui la fermò .
-Ascoltami! Non ti sto dicendo bugie!E’ la verità! Non so, se sia lui il diretto responsabile, ma centra con tutto quello che sta accadendo e … se è così … c’è un unico motivo … - si fermò un attimo e poi continuò –Se è così … lui lo fa solo per buttarmi fuori dal progetto … e per quanto mi possa odiare … lui non rischierebbe mai di distruggere il sogno di suo padre, se … non avesse un buon motivo .. –
Lei continuava a guardarlo frastornata e incredula … -Non ti credo! Shin non farebbe mai una cosa simile! Lui è buono e onesto! E’ una persona meravigliosa! Non potrebbe mai comportarsi così … -
-Ne sei proprio sicura? Sei così convinta di conoscerlo così bene? … anche la persona più buona di questo mondo, potrebbe perdere la testa se gli stessero portando via la persona più importante della sua vita … - la ragazza ebbe un sussulto …
-Ma io … -
-Alla luce dei fatti … se sa di noi … non sa che cosa ci sia … sa solo che tu hai un’altra storia … con un uomo che odia … -
Ammutolì, persa nel vuoto di quella notizia scioccante … le faceva uno strano effetto sentire quelle parole, pronunciate da lui … non ne avevano mai parlato della loro colpa … quando stavano assieme, spesso stavano in silenzio … si abbracciavano … si baciavano … si amavano, ma in silenzio … come se ogni parola fosse superflua … come se una parola, potesse rovinare tutto … e poi, di cosa potevano parlare? … erano perfettamente coscienti di cosa stavano facendo …
-Mi dispiace … avrei preferito che non fosse neanche una possibilità, ma … è possibile e … - deglutì con fatica – Se lo sa … devi stare attenta … -
Si girò verso di lui con sguardo interrogativo …
-Che vuoi dire? –
-Che … potrebbe farti del male … se perdesse il controllo … -
-No, quello no … lui non farebbe mai male a nessuno!Tantomeno a me!E non è giusto che tu ne parli così … - le lacrime le si affacciarono agli occhi …
-Se ne parlo così … e solo perché ho paura della sua reazione … Ho molta paura che possa farti del male … Ti ama … su questo non c’è dubbio … ma la linea che separa l’amore dall’odio è molto sottile … quasi invisibile in alcune situazioni … Un grande amore si può trasformare in odio, molto più facilmente di quanto tu possa credere …-
-Lui mi ama … non potrebbe mai farlo … ne sono sicura … -
-E se ti sbagliassi? Se non fosse così? … non potrei mai sopportarlo se invece lo facesse … Posso accettare, a fatica, che tu stia fra le sue braccia, ma non che ti possa far soffrire … -
Sentiva che stava per mettersi a urlare … non sopportava più le sue parole … i suoi discorsi …
-Non ti deve riguardare … Non metterti più in mezzo a me e a lui!Lascialo stare!Le tue sono solo bugie!E io non voglio più ascoltarti! Basta! Basta!- si portò le mani alle orecchie, scuotendo la testa mentre stava piangendo disperata …
-Non sono bugie … mi dispiace … e il mio, non è uno basso tentativo di dipingerlo ai tuoi occhi in modo spregevole … Non avrebbe senso … perché, per quanto tu non ci voglia credere … io ti amo … e l’unica cosa che voglio è che tu stia bene … anche se, questo, significa mettermi da parte e lasciarti per sempre a lui … - mentre pronunciava quelle parole, gli occhi gli si riempirono di lacrime e iniziarono a fargli male per trattenersi …
Françoise urlò con tutto il fiato che aveva in gola … -Basta! Non voglio più sentire una parola dalla tua bocca! Basta! Io non credo neanche ad una delle cose che dici! Sei solo un bugiardo! E io … non voglio più vederti! Mai più! Mai più!- era sfinita, tremava da quanto stava male … quella notizia l’aveva distrutta . Scese dall’auto, sbattendo la portiera e corse via da lì, da lui …
Arrivò a casa, aveva avvisato Shin che sarebbe tornata prima ,da sola, perché era stanca di stare in palestra … Sbatté la porta di camera con violenza … gettò la borsa per terra … e si gettò sul letto, con il viso premuto contro il cuscino … ed iniziò ad urlare … avrebbe voluto urlare così tanto da rimanere senza voce … e avrebbe voluto piangere tutte le lacrime che aveva … per non sentirle più scendere dai suoi occhi stanchi … stanchi di piangere e di vederlo … perché gli aveva permesso di rientrare nella sua vita? Perché non era riuscita a tenerlo fuori dal suo cuore?
“Perché non ho mai smesso di amarti?Perché?Perché fa così male?E perché continuo ad amarti dopo quello che hai detto su Shin?Dovrei odiarti … ma non ci riesco … non ci sono mai riuscita … come non sono mai riuscita a dimenticarti … ”
Si teneva le braccia attorno alle gambe e la testa appoggiata sulle ginocchia … doveva calmarsi … doveva tornare in sé … Si alzò e andò in bagno … si guardò allo specchio : si disprezzava infinitamente … l’unica persona che riusciva ad odiare era solo sé stessa … Prese un paio di forbici dal cassetto e si tagliò i suoi bei capelli lunghi … Da quando aveva lasciato il centro ricerche Gilmore, li aveva fatti ricrescere ed erano arrivati fino a metà schiena … Mentre li tagliava con rabbia, gli tornarono in mente tutte le volte che Joe le aveva accarezzato i capelli … e tutte quelle volte che aveva insinuato le dita tra di essi … e ancora, quando si era messo a giocare con qualche sua ciocca di capelli , mentre la teneva stretta a sé …
-Basta … basta ricordarsi di lui e di quei momenti … devono finire nel cestino … insieme a miei capelli … -
erano tornati ad essere corti come una volta … come quando, quel giorno, decise di andarsene e se ne andò nella notte … senza neanche salutarli … e non li aveva più voluti vedere … Solo tempo dopo, aveva ripreso contatti con alcuni di loro … con Albert si sentiva spesso … e ogni tanto riuscivano a rivedersi … spesso con la scusante che lei, gli inviava i biglietti per qualche suo spettacolo a giro per l’Europa … A lui, per primo, parlò di Shin … e fu anche uno dei primi amici a cui l’aveva presentato … Si ricordava bene quel giorno … era passato molto tempo … anni … ma se lo ricordava bene …
-Albert … ti devo dire una cosa importante … Ho conosciuto una persona … -
-Una persona … -
-Sì … una persona speciale … molto speciale … Voglio che tu lo conosca … io credo che … sia lui … Voglio dire … quello giusto … quello che ho aspettato da sempre …-
-Piccola … -
-Ti piacerà … vedrai … Lui mi ama … e non ha paura di dimostrarmelo … non lo nasconde … -
-Françoise … sono felice per te … Se è così … sarò felicissimo di conoscerlo … anzi, ne sarò onorato … -
-Grazie … ci tengo molto che tu lo conosca … E’ molto importante per me … -
Era così felice allora … le sembrava di toccare il cielo con un dito … Era così bello stare con lui … quando lui gli teneva le mani tra le sue e gliele baciava dolcemente … quando l’abbracciava e la coccolava … quando le regalò l’anello … Improvvisamente si guardò la mano … e riguardò quel piccolo cerchio di oro bianco … con quella dedica … “One heart for two”… e poi tutto era svanito nel momento in cui i suoi occhi si erano incrociati con quelli di Joe … come la prima volta che si erano visti … in cui le loro vite si erano incrociate … e poi si erano intrecciate in un modo così contorto e doloroso … Quella sua incapacità ad amarla alla luce del sole … e ad ammettere i suoi sentimenti per lei … perché continuava ad amare un uomo che non riusciva ad ammettere i suoi sentimenti ?… anche se … qualche ora prima, lui gliela aveva detto direttamente …
“No,basta … basta … smettila di pensare a lui! Smettila di illuderti che le cose possano cambiare … Non importa cosa ha detto … Lui non ti ha mai amato veramente!Fattene una ragione Françoise!Maledizione!Non essere stupida!Non distruggere tutto quello che hai ottenuto così duramente … per due parole … solo due parole … che hai sempre aspettato di sentirgli pronunciare …“
Si asciugò le lacrime e poi si lavò il viso … gli occhi le bruciavano da morire … erano rossi e lucidi … e il suo volto era tirato e pallido … in quelle settimane aveva perso molto peso … e ora ne risentiva a livello fisico … era particolarmente stanca e spesso si trovava senza fiato … non aveva molto appetito, nonostante si sforzasse di mangiare … Doveva reagire … doveva trovare quella forza per risalire … per lei … per Shin … sì … era l’unico che l’avesse mai amata … per lui, doveva trovare quella forza e tornare a splendere …
-Tesoro … i tuoi bellissimi capelli … perché le hai tagliati? – era visibilmente interdetto, di fronte a quel cambiamento di aspetto.
-Si erano indeboliti … avevano bisogno di un bel taglio! E comunque ricrescono! – le disse sorridendogli.
-Certo, però … fare un cambio così estremo proprio a ridosso del matrimonio … Ne eri proprio convinta? –
-Sì … proprio per questo ho deciso di tagliarli … Voglio … darmi un tono più maturo in vista del matrimonio … Non voglio che la tua famiglia pensi che ti stai sposando con un’adolescente, ma con una donna … degna di essere la tua compagna per il resto della tua vita … -
Lui di tutta risposta l’attirò a sé, baciandola dolcemente e stringendola con amore …
-Mio padre … avrà da ridire per questa tua scelta … Secondo la nostra cultura, i capelli lunghi sono il simbolo della femminilità … una donna con i capelli corti è vista più come una donna in carriera … però, so che tu hai ragionato secondo i tuoi canoni e la tua cultura … quindi , capisco la tua scelta … e … anche se a me, non importava assolutamente, cosa avrebbero potuto pensare gli altri … ti appoggio in ogni tua scelta … Se tu ti senti meglio così, a me va bene … -
-E poi … lo sai: quando una donna si taglia i capelli … è perché sta affrontando un cambiamento molto importante nella sua vita … e io sto per diventare la tua compagna … -
-Sì, lo so …. Sarai la mia meravigliosa e dolce sposa … la donna con cui mi sveglierò tutte le mattine per il resto della mia vita … quella con cui affronterò ogni momento bello o brutto della mia vita … e con cui invecchierò felice … Mi immagino già, quando saremo anziani e mi brontolerai, per aver lasciato la mia dentiera per la casa!- Scoppiarono a ridere!
-Non è proprio una visione così idilliaca, Shin!-ma continuava a ridere di cuore, mentre piano si scioglievano dal loro abbraccio …
-Dici? A me sembrava un momento da immortalare! – la prese in giro, mentre finiva di prepararsi per andare a lavoro …
-Shin … oggi preferisco non andare in palestra … Andrò a fare un giro per negozi … Voglio andare a vedere delle cose per il matrimonio .. –
-Come vuoi, tesoro! Tra l’altro … oggi non avrei neanche potuto passare a prenderti … ho da presenziare a una noiosissima riunione che non so neanche quanto si protrarrà … probabilmente fino a tarda sera … e questo , grazie al nostro esempio di stacanovismo e rigorosità che è il nostro signor Shimamura! … Se non pianta grane, sembra che non sia soddisfatto! .. Credo che, non si senta realizzato se non puntualizzi su tutto !… Non riesco proprio a capire come la signorina Yoon riesca a sopportarlo! … probabilmente, i soldi tirano più di tutto … oppure avrà doti nascoste… Chissà?!- Françoise seguì quel suo discorso in completo silenzio, senza intervenire … Shin gli diede un bacio sulla guancia e poi la salutò, prima di lasciarla sola a riflettere su quelle parole …
-Questa è una cosa estremamente grave … Si sta parlando di sabotaggio! Non stiamo parlando di un errore! E soprattutto … è tradimento verso di me e la ditta! Io mi auguro che, alla fine di questa storia … risulti che sia stato tutto un malinteso … Altrimenti … chiederò le teste dei colpevoli! –
Hyun era visibilmente nervoso e rigido, mentre parlava ai suoi dipendenti … Guardava tutti con sguardo inquisitore, nessuno era escluso …
-Ho cresciuto delle vipere in seno … e se è veramente così, sarò io stesso a sopprimerle! Non pensiate che, se c’è un colpevole, questo venga graziato in alcun modo! Giuro che il responsabile, non troverà mai più un lavoro in tutto il paese … e lo ridurrò a meno di niente! Dopo tutto il rispetto e l’affetto che io, come vostro capo, vi ho dato … mi ripagate così? … Io non dimostrerò pietà … nessuna pietà!- il suo pugno sul tavolo risuonò nell’intera sala … la tensione era alta e i volti dei dipendenti erano tutti intimoriti … terrorizzati dall’ira che era dipinta sul viso del loro capo.
Shin intervenne, improvvisamente, chiedendo la parola al padre …
- In qualità di vicepresidente della ditta, vorrei intervenire in merito a questa discussione … Sinceramente, non penso che ci siano delle serpi velenose, cresciute nel grembo di questa nostra grande famiglia … Appena saputo di questa insulsa idea, la mia prima reazione è stata quella di pensare a una semplice e stupida illazione, senza senso … Sporco, buttato gratuitamente su onesti e fedeli lavoratori … e solo per coprire le proprie mancanze … E’ sempre facile dare la colpa agli altri , per nascondere i propri errori e la propria incapacità! Per questo … io sono convinto che questa situazione si risolverà, dimostrando a tutti chi è il vero colpevole … chi sta tentando di coprire i propri misfatti, con il buon nome degli altri!-
Hyun e Joe lo guardarono con occhi stupiti e arrabbiati … il padre di Shin era incredulo di sentire il figlio parlare così … incredulo, del fatto che non lo appoggiasse, ma che remasse controvento rispetto a lui e, soprattutto, che accusasse così palesemente Joe, reputandolo l’unico colpevole di tutto … anzi, colui che stava macchinando, addirittura un sabotaggio e quindi, incolpando altri innocenti, per coprirsi dai suoi errori …
Joe ascoltò in silenzio le sue parole ed ebbe un moto di rabbia nei suoi confronti:
stava tentando di rovinargli reputazione e credibilità e in più, lo stava accusando, pubblicamente, di una cosa falsa ...
Sandara , che assisteva alla riunione, insieme agli altri dipendenti, rimase sconvolta… una cosa del genere avrebbe affossato chiunque … per non parlare poi, della bruttissima immagine che aveva dato il comportamento di Shin, nei confronti del padre, non appoggiandolo … ma anzi, che gli desse addirittura contro, minando anche la sua posizione di capo e titolare della ditta! Quello era stata una cosa che, probabilmente, aveva sconvolto i dipendenti ancora di più delle accuse fatte loro … Non mostrare un fronte unito in una situazione simile, era indice di un crollo imminente all’interno della compagnia …
-Scusate, ma credo che sia necessario anche un mio intervento … a questo punto.- Joe prese la parola con tono sicuro , ma che non tradiva un certo nervosismo . – Capisco che questa situazione abbia sconvolto tutti … facendo subentrare fra di noi, sfiducia e rabbia … Purtroppo, i problemi da me riscontrati, sono fatti … e non semplici e stupide illazioni … come è stato ipotizzato. Chi sta lavorando con me, giorno e notte, a questo progetto, sa che non mi sbaglio … La BD e la sua realizzazione sono state compromesse gravemente, portando ad uno slittamento della sua uscita … ma sono convinto, che riusciremo a rispettare la nuova tabella di marcia che è stata fornita a tutti voi … e … tutti i progetti e i lavori verranno dirottati in officina, sotto il mio stretto controllo … Non verrà mai più fatta una modifica o un lavoro senza la mia approvazione e la mia presenza … sarò costantemente con tutti voi e lavoreremo tutti assieme … non più in locazioni diverse, ma nella stessa … Sarò io, il diretto responsabile di tutto … e il signor Park , ha affidato completamente a me, ogni responsabilità e potere in merito. Da oggi … dovrete prendere ordini solo e esclusivamente da me. Nessun altro avrà potere sul progetto BD. Quindi, chiunque, oserà mettere bocca o darvi ordini sul progetto o, ancora, qualunque cosa che non sia stata approvata da me, non dovrà neanche essere presa in considerazione. … chiunque esso sia … Non verrà più montato neanche un bullone senza il mio permesso. Saranno giorni molto duri … quelli a cui andremo in contro … ma ce la faremo tutti insieme …. E i responsabili saranno puniti … chi è innocente, non si deve sentire intimorito … anche perché, nessuno verrà mai accusato senza cognizione di causa … - concluse il suo discorso con un applauso generale dei dipendenti e Sandara, dalla platea gli sorrise, facendogli capire che era riuscito a risalire dal fondo con molta bravura , riuscendo a portare dalla sua parte tutti e recuperando il suo carisma e la fiducia in lui …
Ormai era chiaro … Shin lo voleva affondare … lo voleva distruggere. E per farlo, non aveva premura … avrebbe portato a fondo anche la ditta dei Park, per riuscire nella sua vendetta …
Lo guardò con la coda dell’occhio e capì dal suo volto, che quello era solo l’inizio …
“Se il tuo odio ti sta portando a tanto … cosa potresti mai fare a chi l’ha causato? A chi farai pagare le conseguenze di tutto? A me … o a lei … o forse a entrambi …” Mentre Joe pensava a quella ipotesi, lui si alzò e se ne andò, lasciando la sala della riunione …
Era preoccupato … non riusciva a stare calmo … Da quel momento in poi, si doveva concentrare sul progetto BD e questo voleva dire essere onnipresente in officina e non avere sotto il suo sguardo quel folle di Shin … era terrorizzato all’idea che le potesse fare del male … anche se lei sapeva come difendersi, aveva ,lo stesso, paura di cosa potesse aggirarsi nella mente di lui … cosa avrebbe potuto escogitare per farle del male … di quello che sarebbe potuto accadere a sé stesso, non gliene importava, ma … di lei, sì. Sapeva già, che se Shin avesse avuto la malaugurata idea di torcerle un solo capello … di lui non sarebbe rimasto neanche la cenere.
-Ti vuoi calmare!-
-Come faccio? E’ chiaro che lui sa … -
-Questo te l’avevo già detto io ! Ma non perdere il controllo della situazione! … Devi essere lucido … ogni tuo errore potrebbe esserti fatale!-
-Di quello che può accadere a me, non me ne importa!Lo vuoi capire?! Sono terrorizzato di quello che potrebbe fare a lei!-
-Calmati! Lei sa pensare a sé stessa! Sa difendersi! Non è una stupida!E non è neanche una sprovveduta! Ha affrontato cose ben peggiori!-
-Ti sbagli … un uomo innamorato tradito … non è una cosa da sottovalutare … -
- Ci avresti dovuto pensare prima, che se lui, lo avesse saputo, avrebbe potuto reagire male!Se fossi stato io, al suo posto , io ti avrei fatto fuori! A quest’ora eri morto! Ti avrei ammazzato con le mie stesse mani! Ti è andata di lusso, che stia solo tentando di rovinarti la reputazione! –
-Può fare quello che vuole!Non mi interessa!Io sono abbastanza forte anche per sostenere una cosa simile … non sarà la cosa che mi ucciderà!E altro … che non potrei mai affrontare e a cui non potrei sopravvivere … -
-Ascoltami … io non credo che le farà mai del male … per ora si è sempre comportato come il fidanzato esemplare … non le ha mai fatto mancare nulla e soprattutto si sta comportando con lei, come sempre … non ha dato adito di essere cambiato nei suoi confronti … Anche Dara te l’ha confermato … Non credo che dovresti temere per Françoise … dovresti concentrarti solo su di te … -
-A me fa paura sapere che adesso siano assieme … e siano soli … -
-Non posso dirti che non capisco le tue paure … ma se vuole, lei lo stende tranquillamente da sola! Cerca di calmarti … - rimase un attimo in silenzio - L’unica cosa che posso fare … è raggiungerti, se vuoi … e mentre tu ti occupi della BD, io posso controllare Shin a vista … -
-Sarei tentato ad accettare il tuo aiuto … ma, ho paura che la tua presenza possa suscitare più problemi … -
-Beh … dipende!Dipende da come mi presento … o meglio, da come mi nascondo … lascia fare a me !… prenderò il primo aereo per Seoul e quando arriverò non saprai neanche tu, che ci sono … -
-Ma almeno, mi avviserai quando arriverai?-
-Se vuoi ingannare il nemico, devi prima ingannare l’amico … Fidati di me … sai che non ho mai mancato … soprattutto ad occuparmi di Françoise in tua assenza ... –
Riagganciarono e Joe riconobbe che l’intervento di Jet in questa situazione lo stava leggermente tranquillizzando …
Shin la prese tra le braccia ed iniziò a baciarla dolcemente, Françoise sembrava completamente imbambolata … lo sentì che stava iniziando a sbottonarle la camicetta e ad accarezzarle il seno … sentì un brivido percorrerle la schiena, ma non era di piacere … e impulsivamente gli mise le mani sul petto, allontanandolo leggermente da lei, come a mettere distanza tra loro … Lui l’attirò con più forza e le rubò un bacio con prepotenza, mentre le toglieva la gonna che ricadde ai suoi piedi … la spinse sul letto e la coprì con il suo corpo, pretendendo da lei una risposta al suo desiderio …
-Shin … aspetta … non ce la faccio … -
Shin si alzò sulle braccia e la guardò …
-Non ti senti bene? … anche ieri sera … mi hai respinto … Ormai sono alcuni giorni, che sfuggì al mio contatto … C’è qualcosa che non va? Hai dei pensieri? –
-No … è solo che … mi sento molto fiacca … mi sento senza forze … e non riesco a … -
-E’ per la perdita di peso … Ne hai perso troppo … Lo avevo notato , ma tu … hai sempre evitato il discorso … Ogni volta, che ti ho chiesto se andava tutto bene, se era tua volontà quel dimagrimento, hai sempre divagato … Mi sto preoccupando … -
-Hai ragione … scusami … è solo … che non volevo darti altri pensieri … Ne hai già tanti con la BD e con tuo padre … per non parlare del nostro matrimonio … -
-Tesoro … non ti devi preoccupare di nulla … io ho le spalle abbastanza grandi per entrambi: per sostenere i miei, ma anche i tuoi pensieri … Te l’ho sempre detto: non devi tenerti tutto dentro … finché saremo insieme … riusciremo a superare tutto … ma … io voglio sapere una cosa … e voglio una risposta sincera da te … -la guardò dritta negli occhi – Tu … vuoi ancora sposarmi? Sei ancora convinta di noi due? Hai dubbi? Anche uno solo … che possa in qualche modo turbarti e che non ti faccia più essere convinta di noi? … -
Françoise lo guardò perplessa … non si aspettava quelle domande da lui … la cosa la turbò profondamente … e un campanellino le risuonò in testa … le parole di Joe … Rimase un attimo in silenzio , mentre la sua mente stava facendo il punto della situazione … poi, allungò la mano verso la sua guancia e, accarezzandogliela, gli rispose di no … che non aveva alcun dubbio, né su di loro né sul matrimonio …
-Sei sicura? … -
-Sì, Shin … Io ti voglio sposare … voglio vivere con te per il resto della mia vita … -
Lui le sorrise, la baciò dolcemente e poi più profondamente … ma Françoise si irrigidì … sentì che qualcosa era cambiato nel suo bacio …
Shin cercò la sua lingua, insinuandosi nella sua bocca, senza lasciarla, tenendola schiacciata sotto di sé e con un filo di voce rotta dalla passione, la pretese … -Allora fai l’amore con me. – Più che una richiesta, quella suonò come un ordine … qualcosa a cui lei non poteva sottrarsi … cercò di liberarsi dalla sua presa, ma non ci riuscì .. per la prima volta si accorse di quanto fosse forte … e la situazione la spaventò … si gelò e non riuscì ad opporsi alle sue mani , lo sentì strapparle il reggiseno di dosso e impadronirsi dei suoi seni con violenza … le sfuggì un lamento di dolore quando lui la morse sul collo …
-Shin!Basta!Mi stai facendo male!Ti prego … smettila! – cercò di divincolarsi e di respingerlo con tutta la sua forza, ma sembrava non riuscirci … e lui sembrava non sentirla … La sensazione che lei percepì, fu che lui fosse fuori controllo … mosso da rabbia? … nervosismo? … entrò in uno stato di panico: per la prima volta, da quando si conoscevano, ebbe paura di lui …
Quando lo sentì toglierle gli slip contro la sua volontà , si pietrificò … iniziò a tremare come una foglia … ed iniziò a piangere … pregandolo di fermarsi …
-Ti prego Shin … ti prego … fermati … - stava piangendo disperata e qualcosa improvvisamente si accese in lui … si fermò e la guardò … vide il suo bel viso terrorizzato e stravolto dalle lacrime … i suoi occhi implorarlo di fermarsi … e si accorse che stava tremando visibilmente … Allora si staccò … si passò una mano sugli occhi ed iniziò a piangere …
-Perdonami … non so cosa mi sia preso … Non volevo farti del male … amore mio … credimi … io … sono sfinito da questa maledetta situazione … non ce la faccio più … la BD mi sta uccidendo lentamente .. mi fa comportare come non vorrei … lo sai … io non potrei mai farti del male … - era stravolto anche lui … turbato … spaventato e dispiaciuto … tremava per l’agitazione e girava come un animale in gabbia per la stanza, per riprendere il controllo di sé … Non riusciva a smettere di piangere e di chiederle scusa … era disperato.
Françoise era ancora sconvolta, ma il suo cuore si strinse a vederlo in quello stato …
e dopo essersi rimessa una maglia addosso, andò da lui e l’abbracciò …
-Stai tranquillo Shin … è tutto a posto … non è successo nulla … - sapeva di mentire a sé stessa … quello che stava dicendo era una bugia, ma quello non era il momento per parlarne … anche lui era troppo fuori di sé per discuterne … e così cercò di mitigare la cosa … lo tenne abbracciato , cullandolo come una mamma fa con il proprio bimbo … e dopo aver continuato allungo a piangere e a ripeterle che gli dispiaceva, si addormentò, esausto, sul suo grembo … Lei invece, passò il resto della notte a riflettere sull’accaduto …
“Shin … “
Capitolo 13
-Sei più nervoso del solito … -
-E come potrei non esserlo, padre! … - nel suo tono c’era una vena di sarcasmo – Hai affidato a un completo sconosciuto il comando di tutto! Lasciando nelle sue mani, tutto il tuo regno … Ma non è questo che mi preoccupa di più … la cosa che mi fa più paura è che hai dato fiducia a un incompetente … a un bugiardo e a una squallida serpe, che sta minando la nostra società … oltre che la nostra famiglia … -
-Non dire sciocchezze! E metti da parte la tua gelosia nei suoi confronti … Non è un incompetente … E’ un uomo che sa il fatto suo! Sa benissimo quello che sta facendo! E sta portando avanti la cosa con perizia e solerzia … Non ha mai dimostrato di mancare, neanche una sola volta, e ha sempre lavorato per noi! –
-E le settimane in cui è sparito? Anche in quelle, ha lavorato con noi? O semplicemente, se ne è fregato ed è andato a divertirsi con la sua assistente!O ancora, era a dare i dettagli della BD alla concorrenza? –
-Smettila con queste insinuazioni! Io so benissimo dove fosse e cosa stava facendo! Era volato a Berlino, da un collega per chiedere un aiuto sulla BD … In quelle settimane, ha lavorato costantemente al progetto, facendosi aiutare a finire il progetto e a portarlo a termine! –
-Come fai a saperlo? Come fai ad esserne sicuro? –
-Il giorno dell’aperitivo nella villa dei Sunwoo … dopo che te ne eri andato via, ad accompagnare la tua fidanzata in palestra, Joe mi ha raggiunto direttamente dall’aeroporto, portandomi il progetto finito della BD … con tutte le nuove modifiche e i cambiamenti che, lui e il suo collega, avevano apportato affinché, avesse tutti i requisiti per essere la migliore supercar sul mercato … -
Shin ripensò a quel giorno: se lo ricordava bene … forse anche troppo … in particolare il volto di Joe, quando gli era venuto a parlare durante l’aperitivo … gli sarebbe rimasto indelebile nella mente, per il resto della vita …
Ripensò poi al mattino di quello stesso giorno e al fatto che, Françoise gli aveva fatto notare l’arrivo di una grossa auto scura alla villa .. scambiandola per quello di uno degli sponsor ...
-Ah … quindi … lui era solo andato ad interpellare qualcuno che lo aiutasse nel suo progetto che faceva acqua da ogni parte … -
-Shin … perché lo devi attaccare sempre? Il suo progetto non fa e non faceva acqua! E’ un ottimo lavoro! Da come ti comporti con lui … sembra quasi , che ti abbia fatto qualcosa di personale … e che non sia solo un’antipatia a pelle, come sembrava all’inizio … Devo essere informato di qualcosa? – lo guardò con sguardo indagatore , cercando di carpire qualche segno dal figlio …
-No, padre … non ti preoccupare … Non devi essere informato di nulla … perché non c’è nulla di cui preoccuparsi … Non c’è niente di personale … e comunque … se ci fosse … lo risolverei da solo … - il suo sguardo sembrava tranquillo, ma nascondeva qualcosa e Hyun si chiedeva cosa fosse …
I giorni stavano passando e Joe non usciva praticamente più dall’officina … a stento tornava a casa la sera … evitando anche di mangiare con i Park : preferiva esimersi da qualsiasi contatto con loro … e in particolare con lei …
Si alzava all’alba e andava direttamente a lavoro, ci rimaneva fino a tarda notte e poi rientrava … Spesso, saltava anche i pasti per seguire i lavori e lui stesso, si era messo a lavoro con gli ingegneri e i meccanici … Sandara si occupava di lui: Joe sembrava che si fosse scordato completamente di sé stesso … se non gli avesse portato da mangiare , non avrebbe mai messo un boccone nello stomaco … era completamente assorto dal lavoro e dalla BD …
-Joe … dovresti riguardarti di più … Non dormi e non mangi a sufficienza … Sei stanco … molto stanco … hai un viso molto tirato … così, ti finirai … -
-Stai tranquilla , Dara … ho un fisico resistente … Ci vuole altro per mettermi ko … - le sorrise dolcemente, mentre mangiava il bento che gli aveva preparato .
-Sarà , ma … - la ragazza era molto preoccupata, lo vedeva troppo provato … in ogni senso … -Ascolta … ma … lei? Non mi hai più detto nulla … e credo, che da quando sei entrato in esilio, qua dentro … tu non l’abbia più vista … -
Posò le bacchette e il suo sguardo si perse nel vuoto, diventando triste e senza parole…
-E’ da molto che non la vedo … -
-Quindi tu non sai … -
-Di cosa? – si spaventò , pensando al peggio, ma poi si ricordò di Jet … là fuori, da qualche parte, c’era il suo migliore amico che vegliava su di lei … e che se fosse successo qualcosa di grave, glielo avrebbe comunicato certamente …
Dara sospirò prima di cominciare a parlare … - Si è tagliata i capelli … ora sono molto corti … e questo mi ha dato molto da pensare … Ho sempre notato quanto ci tenesse ad averli lunghi … Erano sempre perfetti e curati … e poi le piaceva giocarci con le dita … Senza, considerare che Hyun e Shin si sono molto arrabbiati … Shin, in particolare, si è innervosito molto … Da quello che so … il giorno dopo, a lavoro, era molto furioso e irritato: ha risposto male a tutti … e il motivo, sembra che sia derivato da questo fatto … o meglio, che lei non lo avesse interpellato prima di tagliarli … -
-Perché?Gli doveva chiedere anche il permesso? Non è libera di fare quello che vuole? – si era innervosito a sentire quel discorso … minare il diritto di una persona alla propria personalità, gli sembrava da egoista e da oppressore …
-No, per quello … è solo che … Io penso … che lui sappia il significato di un gesto simile … -
-Che vuoi dire ?… non capisco … -
-Beh, vedi … una donna fa un tale gesto, in particolare, quando va in contro a un grosso cambiamento interiore, nella sua vita … qualcosa che la cambierà profondamente e a cui lei, vuole accompagnare anche un cambiamento del suo aspetto … -
Joe improvvisamente si ricordò di una cosa che le aveva detto una volta Françoise, quando abitavano ancora nella villa sulla rupe …
-Sai … una volta avevo dei capelli lunghissimi … Ai tempi dell’accademia di ballo, me li ero fatti crescere … mi piacevano … mi sembravano così femminili … e poi, mi piacevano quando li sistemavo in varie pettinature … era divertente … - iniziò a giocare con una ciocca di capelli …
-E poi, perché li ha tagliati? … - sentiva che la risposta a quella domanda non sarebbe stata bella, ma non riuscì ad esimersi dal farla …
-Poi … mi hanno rapito … e sono diventata quella che sono … - i suoi occhi si abbassarono mestamente e le lacrime si affacciarono sui suoi occhi - … non era più il tempo di giocare: vestiti, trucchi e vezzi simili da ragazze … Non c’era più tempo: dovevo solo crescere e diventare grande … affrontare quello che era successo … quello che ero diventata e che sono ancora … solo una guerriera cyborg … Per questo, dopo che il Dottor Gilmore mi spiegò cosa mi era accaduto … decisi di tagliarli … Non aveva più senso tenerli lunghi … - si teneva le gambe strette al petto, come se cercasse di sentire meno male , mentre i suoi occhi si velarono di tristezza .
Joe non sapeva cosa dirle, era disarmante il suo silenzio e l’unica cosa che riuscì a fare, fu quella di rimanere lì, accanto a lei, senza dire nulla … e ascoltare solo il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli …
-Come ti sembra che stia? … voglio dire … -
-Sì, ho capito … beh, con i capelli tagliati e i chili persi … sembra ogni giorno di più il fantasma di sé … -
-E con Shin ? -
-Con lui … mi sembra tutto normale … sono molto impegnati … -
-Con i preparativi del matrimonio … -
-Sì … mi spiace … -
Joe posò il bento sul tavolo e poi reclinò la testa all’indietro, chiudendo gli occhi …
-Joe … -
-Dara … puoi andare … Grazie per il pranzo … -
La ragazza si alzò e se ne andò … provava molta tristezza e un forte senso di impotenza … non si era mai sentita così … così inutile …
Dopo giorni intensi di estenuante lavoro, la BD avrebbe finalmente visto la luce … Joe e gli altri, che lavoravano all’auto, erano riusciti a finire in tempo per il suo debutto …
L’estate stava volgendo alla fine … erano già i primi di settembre e il forte caldo se ne era andato, lasciando posto a un clima decisamente più mite … e la BD era pronta per il suo grande ingresso nel mondo delle supercar …
Françoise stava finendo di prepararsi … avrebbe voluto non esserci, ma Shin aveva insistito che fosse presente all’evento, quale sua futura moglie .
“Se solo potessi astenermi dal rivederti … Non ho voglia di guardarti … Non ho voglia di sentire il tuo profumo che mi avvolge … E non ho assolutamente voglia di vederti con lei …”
Finì di indossare la giacca del tailleur rosa cenere in seta e si risistemò la camicia a righe grigio perla , si passò le mani sulla gonna a tubino, che le arrivava fino al ginocchio, sulla piega dello spacco e infine indossò un paio di decolté in pelle grigio chiaro, del colore della sua borsa di Prada. Si era truccata, ma non era riuscita a nascondere le occhiaie … erano giorni che non riusciva a chiudere occhio: l’idea che avrebbe rivisto di nuovo Joe, dopo tutto quel tempo, le faceva paura … Per fortuna era una giornata di sole e poté indossare gli occhiali da sole … forse, così, nessuno si sarebbe accorto di nulla … forse …
-Tesoro, sei pronta? – Shin entrò raggiante in camera e quando la vide si illuminò
- Sei bellissima ! – la prese tra le braccia e le diede un piccolo bacio sulla guancia.
-Grazie … Shin … -
-Non mi devi ringraziare … Tu sei veramente la più bella donna che io abbia mai incontrato … e sono felice che presto, potremo coronare il nostro sogno … -
-Sì … - fu quasi un sospiro sofferto, quella affermazione che le uscì dalle labbra …
-Ora andiamo! Non possiamo fare tardi proprio oggi! E’ il giorno del debutto della BD! E’… il giorno che ci libererà da tutta questa sofferenza … - Shin diventò improvvisamente serio, mentre Françoise lo guardò in modo interrogativo.
-Che vuoi dire, Shin? –
-Che finalmente … dopo che la BD sarà presentata, tutta questa storia finirà … e noi torneremo alla nostra vita … o meglio, inizieremo la nostra nuova vita assieme!- l’abbracciò forte, stringendola a sé e lei sentì un brivido gelido percorrerle le vene … quelle frasi, avevano un tono sinistro … non si spiegava il perché, ma sentiva che stava per accadere qualcosa …
“Perché ho questa brutta sensazione? E poi … il tono di Shin … mi ha fatto quasi paura …”
Cercò di calmarsi durante il tragitto verso l’ippodromo , ma sentiva che il cuore le batteva in modo irregolare e che uno strano senso di agitazione, diverso da quello dei giorni passati, l’aveva assalita .
Quando arrivarono, sponsor, fotografi e acquirenti erano già tutti sul posto … c’era molto fermento e la tensione era palpabile … sarebbe stato un grande giorno …
Hyun era in mezzo alla pista, accanto all’auto ancora coperta dal telo : gli occhi gli brillavano, erano accesi come due fiaccole ed era palese che fremeva dal desiderio di scoprire la sua creatura … Shin e Françoise lo raggiunsero …
-Ebbene , ci siamo! Finalmente la creatura che hai tanto desiderato è qua … pronta per stupire tutti!-
-Sì, ci siamo! E non vedo l’ora! Appena il signor Shimamura arriverà, saremo pronti a fare la presentazione ! – Françoise ebbe un sussulto e si augurò di non crollare proprio in quel momento …
Joe entrò in pista, con la tuta da pilota e il casco in mano, seguito da Sandara , sotto gli occhi attenti e silenziosi di tutti … nell’istante in cui aveva messo piede sul circuito, la platea si era zittita improvvisamente … il tanto atteso momento era arrivato …
-Signor Shimamura, ci siamo … i nostri sogni si stanno per avverare … oggi, finalmente, raccoglierà gli applausi e la stima che si merita, per questa creatura … che le deve l’esistenza! … - Hyun gli porse la mano e se la strinsero reciprocamente, mentre evitava accuratamente di guardare gli altri presenti … anche se, gli fu impossibile impedirsi di guardarla per un breve attimo e vederla tenere gli occhi bassi, per non incrociare il suo sguardo …
Il padre di Shin si girò verso gli spettatori e cominciò la presentazione, breve, ma decisa e pragmatica, alla cui conclusione Joe scoprì l’auto . Ci fu un esclamazione generale di apprezzamento … la BD era degna di essere chiamata così: era un vero diamante nero … la sua carrozzeria richiamava una linea moderna, ma era supersportiva e sfruttava ogni caratteristica dell’aerodinamica … bassa, vetri fumé antiriflesso con ruote estremamente grosse e cerchi in lega dalla forma futuristica ed elegante. Era impressionante … sembrava che divorasse la strada , ma era anche di classe … Françoise si avvicinò per guardarla da vicino , la osservò attentamente, guardando anche gli interni … e in essa ritrovò il tipico gusto di Joe … quell’ auto era stata creata da lui e si percepiva in ogni sua sfaccettatura … ne rimase sbalordita: aveva creato un vero capolavoro …
-Françoise … - Shin richiamò la sua attenzione e le fece segno di raggiungerlo .
Li raggiunse, appena in tempo, per sentire Shin che pregava i fotografi, di fare una foto a tutta la famiglia Park, insieme alla BD e al suo creatore.
Si avvicinarono tutti all’auto e si misero in posa … mentre venivano scattate alcune foto di prova, il cuore di Françoise iniziò a tremare e la sua mente tentò, disperatamente, di non pensare a lui e alla sua vicinanza … ma le era veramente impossibile … se non che, fu riscossa da quel turbine di emozioni da alcune parole, sussurrate dal suo fidanzato … “Sarà la foto del secolo … “ il suo tono sembrava sarcastico e lasciava ad intendere qualcosa di malvagio e trionfante …
Prima di lasciare la pista, Shin si avvicinò a Joe, per dargli la mano, con grande stupore di Hyun, di lei e di Sandara, che da una parte assisteva alla scena …
-Complimenti … è arrivato fino a qui, signor Shimamura … avrei giurato che sarebbe uscito fuori dal gioco molto tempo prima , ma è arrivato all’ultimo round … ma purtroppo per lei ho vinto io … - gli sorrise freddamente, mentre gli porgeva la mano.
Joe gliela strinse e a sua volta, gli sorrise e gli rispose: - Vedremo … signor Park … Non è mai detta l’ultima parola … - si scambiarono un ultimo sguardo e poi si staccarono .
La prese per un braccio e la portò in tribuna – Da qui avremo un ottima visuale … Non ci perderemo niente … - sembrava così serio e tranquillo, ma Françoise, non capiva perché, quel suo tono la spaventava così tanto … Quando Joe accese l’auto, il rombo della BD sembrò far tremare la terra … sembrava il ruggito di un drago , tanto era potente e forte … Partì, rettilineo, prese velocità, scalò in curva e ancora l’auto riprese potenza e velocità in pochi istanti, sembrava rispondere bene ad ogni sollecito e ad ogni difficoltà a cui il pilota la sottoponeva … si vedeva che si divertiva a metterla sottostress, perché gli piaceva la sua risposta … era agile e sfrontata, l’auto perfetta … era riuscito a creare la supercar senza difetti e se ne sentiva fiero … arrivò, finalmente, alla prova del nove: doppia curva di cui una a 90 gradi e poi rettilineo … ingranò la marcia e sentì uno strano rumore al cambio, poi uno schianto, perse il controllo dell’auto e si schiantò ad altissima velocità contro il muro di cemento armato a bordo pista … un botto e l’auto esplose …
Gli occhi di tutti erano spalancati ed increduli …
Françoise sentì Sandara urlare … non riusciva a credere ai suoi occhi, la voce non le usciva dalla bocca … tentava disperatamente di dire qualcosa, ma non ci riusciva … all’improvviso si sentì strattonare e portare via di lì con calma … era sotto shock … niente le sembrava vero, intorno a lei tutto era alterato … sentiva le urla e le grida delle persone, le sirene dell’ambulanza e dei pompieri avvicinarsi … e lei che veniva trascinata via … non capiva … cosa stava succedendo ? … non riusciva a metter insieme le cose … era un incubo? Si stava per svegliare? E poi, qualcosa la fece girare verso chi la stava strattonando … era Shin … la stava portando all’auto … non seppe neanche lei da dove spuntò quel filo di voce, ma tremando gli chiese dove stessero andando ..
-Ti porto a casa. Qui non abbiamo più niente da fare.- si riscosse da quel suo stato di semi incoscienza e ritirò il braccio dalla sua stretta.
-Ma cosa stai dicendo? Non possiamo tornare a casa! C’è stato un incidente! Devi intervenire! – lentamente stava tornando cosciente, mentre la disperazione prendeva possesso della sua voce.
-Non c’è motivo. Non c’è più niente da fare. – era insolitamente freddo e distante e la cosa la turbò profondamente, lasciandola allibita di fronte a quelle affermazioni …
-Che vuoi dire? C’è una persona ferita!Non puoi andartene!-
-Sì, che posso … -
-Ma cosa stai dicendo? Torna indietro! Devi fare qualcosa!-
-Te l’ho già detto: non c’è niente da fare!E ora andiamocene! – il tono e lo sguardo di Shin si fecero improvvisamente duri e intransigenti …
-No!- gridò con voce alterata dallo spavento e dallo shock, mentre allontanava la sua mano che l’afferrava di nuovo per il braccio .
-Andiamo! –
-No! Io non vengo con te! Tu non puoi lasciare morire una persona, in questo modo!-
-Sì, che posso … visto che a quell’esplosione è impossibile che sia sopravvissuto!-
-Ma cosa stai dicendo? Perché parli così? Non ti riconosco più! – non capiva quelle affermazioni senza senso ed era sempre più confusa dal suo strano atteggiamento..
Shin si passò una mano tra i capelli e poi la guardò : -C’era una bomba nell’auto … è impossibile che sia sopravvissuto.-
Françoise si portò le mani alla bocca, per trattenere un urlo
-Shin … Che cosa hai fatto?! Sei impazzito! –
-No! L’ho fatto per noi! Senza di lui, tra noi tornerà tutto a posto! Non ci saranno più problemi! –
A quelle parole realizzò … Shin sapeva … sapeva di loro … rimase sconvolta …
-Non è possibile … tu … sapevi … di noi … e per tutto questo tempo sei stato zitto … non mi hai mai detto nulla … perché? Quando te ne sei accorto?-
-Quando? … - gli sfuggì una risata nervosa – La sera dell’aperitivo dai Sunwoo … Ritornò prima di te e fece il pessimo errore di venirmi a parlare … Chissà perché, credeva che non mi accorgessi di nulla … Il suo volto soddisfatto e il profumo che aveva addosso … Era impossibile non riconoscerlo : era il tuo profumo … Ora che ci penso … forse l’ha fatto apposta … perché me ne accorgessi e perché, si divertiva troppo, a sbattermi la cosa in faccia … Tu pensi che gliela avrei fatta passare liscia? Si è portato a letto la mia donna … non avrebbe dovuto neanche guardarti … e invece lui ha osato giocare con il fuoco … e non una volta sola … E questo lo so bene … non c’è stata solo quella volta … e ogni volta lo sapevo … il tuo profumo su di lui era una prova inconfutabile … -
-Ma perché ti sei vendicato solo su di lui?! Ero io, l’unica che meritava di essere punita! Ero io la tua donna … la tua fidanzata … ero l’unica che aveva colpa … perché?-
- Perché? Perché l’ho fatto? Perché ti amo! Perché tutti possono sbagliare! Anche tu … ti sei fatta soggiogare dal suo fascino … ma non importa … Io ti perdono per quello che è successo … Dimenticherò il tuo tradimento e andrà tutto bene … -
-No, non può andare bene!Hai commesso un atto abominevole! … E’ mostruoso il tuo comportamento! Te ne rendi conto? – si guardò a giro spaesata e poi , come se si fosse svegliata da un incubo, si tolse l’anello dall’anulare e glielo lanciò addosso …
-Non ti voglio più vedere! Mai più! Sparisci dalla mia vista! – le lacrime le scendevano lungo le guance, con disperazione .
-Ma lui non ti merita! Non lo capisci? Io ti amo!-
-Ma lui non avrebbe mai fatto, quello che hai fatto tu! Lui non avrebbe mai tentato di ucciderti per avermi! Era disposto a lasciarmi a te … e a mettersi da parte … non ha mai pensato di nuocerti in qualche modo!Anzi, ha messo tutto sé stesso nella BD … per aiutare tuo padre, a realizzare il suo sogno e a non rovinare l’immagine della vostra ditta! E tu lo ripaghi così? –
-Se è per questo … si è occupato anche di te! Anche fin troppo bene! – lo schiaffo che gli arrivò in pieno volto, lo destabilizzò e lo gelò totalmente.
-Augurati che sia ancora vivo, o ti giuro … che diventerò il tuo incubo peggiore … - e dicendo così, se ne andò, lasciandolo solo, per sempre.
Françoise sentiva le lacrime che le scendevano copiose … il cuore a pezzi … e la testa che le martellava … corse in pista, dove l’auto si era schiantata e dove si erano riuniti i soccorsi … quando arrivò, trovò Dara completamente stravolta, ricoperta di sangue, che teneva fra le braccia il corpo esanime di Joe … e piangeva disperatamente…
-La prego … signorina … lo aiuti! La prego!- piangeva , mentre parlava tra i singhiozzi convulsi della disperazione …
I soccorsi erano fermi, per loro non c’era più niente da fare … Hyun era completamente sconvolto e atterrito per l’accaduto … Erano tutti visibilmente sotto shock …
Françoise cadde in ginocchio di fronte a Dara che la pregava in lacrime …
-La prego, signorina … faccia qualcosa per salvarlo … la prego … la scongiuro … Non merita di morire … -
Con mani tremanti, accarezzò il volto di Joe … -E’ tutta colpa mia … Se sei in queste condizioni è solo colpa mia … Mio Dio … come ho potuto ? – rialzò gli occhi verso l’altra, sembrava che improvvisamente fosse diventato tutto chiaro nella sua testa.
– Devi aiutarmi … dobbiamo portarlo via di qua … -
Presero una delle auto nel circuito e lo caricarono sopra, mentre Françoise guidava, Sandara lo teneva tra le braccia e sentiva il suo respiro diventare sempre più debole … piangeva disperata e pregava per lui … Dopo una quantità di tempo indefinita per entrambe, in cui il tempo si era fermato, giunsero a quello che sembrava un ospedale … forse un centro ricerche …
Françoise entrò correndo nella struttura :
-Signorina mi chiami urgentemente il Dottor Jeoung! E’ un urgenza! Gli dica che si tratta della signorina Arnoul! Presto! – la voce le tremava e aveva un tono quasi isterico, mentre si rivolgeva alla ragazza della reception .
Dopo poco, un uomo abbastanza anziano arrivò camminando di passo svelto nella hall .
-Dottor Jeoung! Ho bisogno del suo aiuto! – corse in contro all’uomo quasi urlando.
-Che è successo Françoise? Perché sei sporca di sangue? –
-Le spiegherò dopo, ma ora prenda una barella e venga con me!- l’uomo fece segno a degli infermieri di seguirlo con una barella, intuendo che la situazione era grave .
Quando arrivarono all’auto, Joe quasi non respirava più e il cuore batteva sempre più lentamente …
-Presto!Portiamolo dentro!E’ in blocco respiratorio!E il cuore sta andando in arresto cardiaco!Ossigenatelo!Presto! – il dottor Jeoung e gli infermieri trasportarono rapidamente il ragazzo dentro la struttura, correndo dentro la sala operatoria.
Passarono alcune ore … Françoise e Dara stavano aspettando fuori dalla stanza : erano entrambe ancora sotto shock … sporche di sangue … del suo sangue … gli occhi ancora rossi e pieni di lacrime …
-Si salverà, vero? –
Françoise avrebbe voluto dirle di sì … ma non lo sapeva : la faccia del dottore Jeoung era molto preoccupata, quando aveva appurato il suo stato …
-La prego … signorina … mi dica che si salverà … Io non riesco neanche immaginare che … -
-Si salverà … ma tu devi essere forte!E non devi pensare neanche per un momento che gli possa accadere qualcosa … - parlò con tono duro, anche se sembrava totalmente assente … Dara percepì il suo dolore e cercò di calmarsi … se lei stava male, Françoise stava peggio di lei … doveva starle vicino … Joe avrebbe voluto che lo facesse … sicuramente … e lei sentiva di dovere molto al ragazzo … Sarebbe stata forte e avrebbe sorretto anche lei , finché lui non sarebbe stato bene …
Passarono ancora un paio di ore e finalmente il Dottore Jeoung uscì dalla sala operatoria .
-Dottore … - le due lo chiamarono all’unisono .
Si tolse il cappellino chirurgico, lo sguardo del dottore era molto serio e cupo .
-Dottore … la prego … -
La guardò un attimo prima di parlare :- Per ora la situazione è stabile, ma … è entrato in coma … -
Le due ragazze impallidirono .
-In coma? … -
-Sì … Voglio essere sincero … la situazione è critica , nonostante sia stabile c’è rischio di una ricaduta rapida … il suo corpo ha sofferto molto … e … - guardò Françoise – Ti chiederò delle cose … spero che tu saprai rispondermi …. Altrimenti, sarà necessario chiamare Gilmore al più presto … il mio sapere sul suo lavoro è molto superficiale … io ho potuto fare quello che potevo … non ho la sua conoscenza … Appena ti sarai ripresa … ne parleremo … - Jeoung se ne andò lasciandole sole.
-Sandara … forse è meglio che tu vada … rimarrò io qua , con lui … Torna indietro … prendi pure l’auto … io farò in qualche modo … -
-No … non voglio andarmene … resterò qui con lei e Joe … Almeno finché non sarà fuori pericolo … -
Si girò verso di lei … effettivamente, era stata egoista a mandarla via … era sempre la sua donna … E improvvisamente si chiese se sapeva che … lei e Joe avevano avuto una relazione … probabilmente sì … ma allora come faceva a restare così calma con lei? Avrebbe dovuto odiarla e invece, sembrava quasi che la volesse proteggere … si chiese che tipo di rapporto avessero … sembrava molto speciale … ma non riusciva a capire … era così innamorata che le andava bene che la tradisse con lei? E accettava la sua presenza anche in quella situazione? … E poi, lei non sapeva la verità … nessuno sapeva cosa era successo: di quale colpa si fosse macchiato Shin e perché l’avesse fatto …
Il dottor Jeoung offrì loro una stanza al centro di ricerche, così da potersi dare una lavata e riposarsi un po’, mentre aspettavano con ansia notizie più precise su Joe.
Entrò in doccia , sembrava un automa, da quanto faceva le cose meccanicamente … rimase alcuni minuti sotto l’acqua corrente e poi si diede una lavata rapida, uscendo rapidamente e rivestendosi altrettanto velocemente, per essere pronta appena l’avessero chiamata … si asciugò alla meglio i capelli … e mentre si guardava allo specchio e non si riconosceva, pensò che forse non era lei, quel corpo senza anima che si rifletteva di fronte … scoppiò a piangere … Il telefonò della sua camera suonò e il suo cuore si fermò per un attimo … si precipitò a rispondere tra le lacrime …
-Françoise vieni da me … ho bisogno di chiederti le informazioni di cui ti accennavo prima … -
-Sì, arrivo … - riagganciò e scese nell’ufficio di Jeoung.
-Dottore … mi chieda pure … se posso esserle d’aiuto … -
-Françoise … ho bisogno di più informazioni possibili su … come il Dottor Gilmore vi ha costruito … -
-Sì, le darò tutte le notizie che mi chiederà … -
-Eri la sua assistente … vero? –
-Sì, ma … non sono mai intervenuta quando si trattava degli altri … però, credo di poterle dare comunque, le informazioni di cui ha bisogno … -
-Lo spero … e soprattutto spero di riuscire a sopperire alle cure del mio caro amico Gilmore … - abbassò gli occhi – Quando ti ha mandata da me, mesi fa, ero già scettico che riuscissi a intervenire su di te … Il tuo corpo è estremamente delicato … ha dinamiche molto particolari … nel tuo caso la parte meccanica è minima e si fonde perfettamente con quella umana … nel suo caso invece è quasi, totalmente, meccanica ed io non ha mai lavorato su un corpo come il suo … Tu , sai … io mi occupo di protesi meccaniche su corpi umani … non so minimamente come sia un cyborg … -
-Lo so … il Dottor Gilmore, quando mi diede il suo recapito, mi spiegò che se avessi avuto bisogno di risolvere qualche piccolo problema, avrei potuto contare su di lei , ma … se il problema fosse stato più grave, sarei dovuta tornare necessariamente da lui … -
-Esatto … e questa è una situazione molto grave … il tuo amico, è un miracolo che sia ancora vivo … Se fosse stato come te, non sarebbe mai potuto sopravvivere … la sua fortuna è che il suo corpo … sia molto più simile a quello di una macchina … altrimenti, sarebbe morto … -
-Dottore … mi dica la verità … quante possibilità ci sono? –
-Non saprei … finché non avrò tutte le notizie di cui ho bisogno e non interverrò almeno un’altra volta su di lui … non saprei dirtelo … ora come ora, è tra la vita e la morte … sospeso su un filo sottile … Ho bisogno di sapere come intervenire su di lui al più presto … -
Françoise annui ed iniziò a raccontare a Jeoung i dettagli di cui aveva bisogno … Passarono alcune ore chiusi in ufficio, il Dottore prendeva appunti mentre Françoise gli spiegava quali fossero i meccanismi che li facevano vivere, i materiali che erano stati usati e come si fondessero, perfettamente, con quel poco di umano che era rimasto in loro …
-Mi hai detto che lui è quello che è stato creato più recentemente e anche il migliore che Isaac abbia costruito … Questo è una cosa positiva :vuol dire che potrò usare anche i materiali che ho disposizione … devo ricostruire alcuni parti di lui … e questo mi da buone speranze … - la congedò e lei andò da lui.
Dara era seduta sulla sedia vicino a Joe e lo guardava con occhi disperati … gli accarezzava dolcemente il viso …
-Sandara … -
-Si riprenderà? … -
-Non lo so … ancora è troppo presto … -
-Non può morire … lui no … - la sua voce era interrotta dal pianto e faceva fatica a parlare dal dolore che sentiva.
-Sandara … - rimase un attimo a guardarla, mentre non staccava gli occhi dal suo volto e continuava ad accarezzarlo . Si accomodò sull’altra sedia accanto a lei … ed iniziò ad aspettare … che lui si svegliasse …
Passarono la notte al suo capezzale, ma lui non diede segni di ripresa … sembrava che dormisse profondamente, non che fosse tra la vita e la morte …
A mattina Jeoung arrivò a controllare il suo stato.
-Ancora tutto stazionario … Questo è positivo … posso intervenire già oggi, con la prima operazione … e poi, vediamo come reagisce … - Se ne andò a prepararsi, mentre gli infermieri vennero a prelevare Joe, per portarlo in sala operatoria …
Capitolo 14
A volte succede qualcosa di dolce e fatale,
come svegliarsi e trovare la neve,
o come quel giorno che lei mi sorrise,
ma senza voltarsi e fuggire.
Vederla venirmi vicino fu quasi morire,
trovare per caso il destino,
e non sapere che dire,
ma invece fu lei a parlare.11
Erano passati diversi giorni e Joe era stato sottoposto a parecchi interventi …
-Devo intervenire un poco alla volta … sia per la sua situazione che per le mie possibilità … Dovete avere pazienza … per ora resta tutto stazionario e questo, anche se poco, può far ben sperare in una sua futura ripresa … -
Il Dottor Jeoung era stato chiaro …“può far ben pensare in una sua futura ripresa…”, ma non vi era certezza … Françoise e Dara cercavano di farsi forza a vicenda, anche se parlavano poco, si scambiavano solo poche parole durante il giorno, la loro sola presenza era di conforto l’una all’altra …
-Io, devo tornare a Seoul … ma appena possibile tornerò da voi … - Sandara, doveva tornare in città e a malincuore dovette lasciarli … vide Françoise che accettò la sua notizia con rammarico e dispiacere e questo le fece piacere da un lato … voleva dire che era riuscita nel suo intento di starle accanto … ma dall’altro, le dispiaceva abbandonarla … proprio ora che probabilmente aveva più bisogno di lei … ma non aveva scelta … doveva rientrare a casa.
Anche se fisicamente non era lì, cercava comunque, di farle sentire la sua presenza e le scriveva e la chiamava quasi ogni giorno … anche più volte nell’arco della giornata … Era sempre molto preoccupata ed ansiosa di avere nuove notizie su Joe, ma molte volte la sentiva anche molto apprensiva con lei … le chiedeva se aveva mangiato … se era riuscita a dormire … e come si sentiva … si comportava come un’amica e questo destabilizzava infinitamente Françoise ...
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Passarono ancora parecchi giorni, ma Joe non dava segni di ripresa, nonostante i continui interventi su di lui … era sempre in coma e le sue condizioni continuavano a non cambiare …
Françoise stava accanto a lui e non lo lasciava praticamente quasi mai … si assentava solo pochi minuti al giorno, giusto per darsi una lavata e una spazzolata , ma per il resto non si muoveva di lì … la notte dormiva, per quel poco che ci riusciva, sulla sedia accanto al suo letto … e durante il giorno, seguendo il consiglio del Dottor Jeoung , cercava di parlargli , di raccontargli di momenti passati , fargli ascoltare suoni a lui conosciuti … Portò anche una piccola radio e l’accendeva per fargli sentire un po’ di musica, con la speranza che facesse breccia in quel muro cupo che lo separava dalla vita … ma sembrava tutto inutile: non rispondeva a nessun stimolo …
Una sera, Françoise invece di sedersi vicino a lui, si mise a sedere sul divanetto sotto la finestra e si mise ad osservarlo da lì … si sentiva senza speranza, stanca e sfinita … cercava di trovare la forza per andare avanti … ma non vedeva uscita, non vedeva la fine di quel tunnel buio in cui era precipitata … non vedeva la luce … quella luce che desiderava ardentemente rivedere … il suo sorriso …
Si alzò e si mise a sedere per terra, con le braccia e la testa appoggiate sul suo letto … senza accorgersene iniziò a cantare debolmente, con voce rotta dal pianto …
When the summer’s sun is hiding and
Winds are harsh against our backs
Everything seems to overlap
I’ll sing in your memory
All the times you’ve spent with me
We’ve lost your name but I’ll sing for you12
e si addormentò cullata da quegli stessi versi che molto tempo prima, in una lontana sera d’estate, aveva cantato in sua presenza …
La notte sognò di una colomba bianca che prendeva il volo, libera nel cielo azzurro… Arrivò il mattino, accompagnato dai tiepidi raggi dell’alba e mentre riapriva gli occhi, da quel sonno così profondo eppure così agitato, una lacrima le scese lungo la guancia … era ancora assonnata e rimase con la testa appoggiata sul letto, quando sentì qualcosa che sfiorava leggermente i suoi capelli … all’inizio pensò di averlo sognato, ma poi lo sentì di nuovo … alzò la testa e guardò verso di lui … aveva gli occhi semiaperti e con la mano la stava accarezzando …
-Ti sei svegliato … - i suoi occhi si riempirono di lacrime e la sua bocca si piegò in un sorriso di gioia .
Una settimana dopo Joe lasciava il centro …
-Mi raccomando Françoise … non deve sforzarsi. Assoluto riposo e per qualsiasi problema hai il mio numero … -
-La ringrazio Dottor Jeoung! Stia tranquillo: mi occuperò io di lui! –
-Sì,lo so … Ricordati, il martedì e il giovedì, vi aspetto per i controlli … -
-Certo! Non si preoccupi! Arrivederci Dottore!-
Joe la stava aspettando in auto, mentre la vedeva parlare con il Dottore, e pensò che quella situazione aveva dell’assurdo … fino a poche settimane prima la loro vita era completamente diversa e ora …
Salì in auto e lo guardò: -Tutto bene? –
-Sì … -
-Ok … allora andiamo … - gli sorrise e poi mise in moto.
Che strana sensazione lo colse, mentre la vedeva accanto a sé e guidava lei … in passato era l’opposto, ma ora … per parecchio tempo, non avrebbe potuto farlo … le sue gambe avevano ancora bisogno di alcuni interventi per tornare ad essere quelle di prima … Il Dottor Jeoung non riusciva ad intervenire su di lui, come avrebbe potuto fare il Dottor Gilmore … gli ci voleva tempo, non conoscendo come è fatto un cyborg … sospirò e lei se ne accorse …
-Sicuro che sia tutto a posto? … -
-Sì … tutto a posto … stai tranquilla … - le sembrò assente e pensieroso, mentre le rispondeva, ma non ne capiva il motivo, o forse …
-Ho avvisato Sandara … le ho dato l’indirizzo della casa che ho affittato … mi ha detto che verrà a trovarti questo fine settimana … -
Joe annuì, senza prestare troppa attenzione a quello che le aveva detto …
-Ho affittato una piccola villetta qui vicino, abbastanza appartata, così non verrai disturbato dai rumori … e poi, ha una bella terrazza sul giardino … Così se ti va di fare due passi, li puoi fare in tutta tranquillità … - continuava a non risponderle, era totalmente da un’altra parte …
Giunsero a destinazione e Françoise lo aiutò a scendere dall’auto , gli porse le stampelle e poi aspettò che arrivasse sulla veranda .
-Se vuoi, puoi stare anche un po’ qui , mentre apro la casa e la aereo … oggi è una bella giornata d’autunno … si sta bene fuori … - lui la guardò un attimo e poi senza dire nulla, si mise a sedere su una delle sedie fuori, con lo sguardo perso nel vuoto …
-Vuoi che ti porti dei cuscini? –
-No, va bene così … grazie … - lei lo guardò un’ultima volta prima di aprire ed entrare in casa , chiedendosi a cosa fosse dovuto quel suo atteggiamento così assente e distante .
In tardo pomeriggio Joe era ancora a sedere sulla veranda …
-Ti va un po’ di tè ? .. –
-No, grazie … -
-Va bene, ma … è da stamani che sei seduto lì … senza dire una parola … Che c’è che non va? E’ per via di Sandara? … Se è per lei … devi avere pazienza … ha degli impegni e … –
-Perché sei qui? A quest’ora saresti dovuta essere in luna di miele … felice e lontana da questo maledetto posto! Che è successo? –si voltò verso di lei … il tono della sua voce era alterato dalla rabbia e i suoi occhi cercavano una spiegazione …
-Io … il matrimonio è saltato … -
-E Shin? … ti ha lasciato andare così? Senza battere ciglio? Che è successo? –
Françoise non sapeva cosa rispondere , se lo doveva aspettare che, prima o poi, glielo avrebbe chiesto, ma era stata così presa dalla riabilitazione dopo il suo risveglio, che aveva rimandato la cosa …
-Allora? … Perché, tu sei qui?-
-Perché … Sandara non si poteva momentaneamente occupare di te e allora, io mi sono offerta di … -
Joe girò la testa stizzito, alzando gli occhi al cielo e mal celando il suo nervosismo, troppo tempo trattenuto …
-Non dire sciocchezze … Cosa mi stai nascondendo ? Non hai più l’anello al dito … -
Abbassò lo sguardo, si sentiva una bambina che stava dicendo una bugia e che stava prendendo un rimprovero …
-E’ una storia molto lunga … -
-Ho tutto il tempo che vuoi! Non mi posso muovere a mio piacimento, quindi sono bloccato qui, finché il Dottore Jeoung non avrà finito di rimettermi in sesto … quindi, per me puoi cominciare … -
Lo guardò un attimo negli occhi, il suo sguardo pretendeva una risposta e lei iniziò a raccontare … tutto quello che era successo … del suo incidente, di Shin , dello scandalo che ne era derivato e che aveva riempito i giornali per giorni … alcuni di quelli, li aveva conservati per farglieli leggere una volta guarito .
-Quindi … avevo ragione … era lui a sabotare il progetto … Era stato lui a pagare il meccanico affinché manomettesse la BD … tutti quegli strani incidenti … e infine il cambio rotto e la bomba … -
-Sì … era stato lui … - mentre dava conferma ai suoi dubbi, si vergognò come non mai … era cosciente che era l’unica responsabile di tutto quello che era successo … ma non era stata lei a pagare e questo la rendeva ancora più triste …
-E tutto , solo per eliminarmi … per togliermi di torno … - rise amaramente …
-E’ stata solo colpa mia … Se io … non lo avessi tradito, lui … non ti avrebbe mai fatto del male .. –
-Parli come se non fossimo stati in due a farlo … Come se io fossi stato in balia dei fatti e non avessi la mia parte di colpa … ma non è così … Io sono colpevole quanto te … Solo che lui aveva deciso che fosse solo colpa mia … o meglio, ha voluto salvare te dalla sua ira, perché ti amava troppo … ed era disposto a perdonarti … ma giustamente , non era disposto a perdonare me … voleva la mia testa, solo per riversare tutto il suo odio su qualcuno … -
Françoise lo ascoltò, mestamente, in silenzio , non sapeva neanche lei che dire … quella situazione era così folle, che era difficile aggiungere altro …
-E la BD? Come hanno fatto a farla uscire in produzione lo stesso?-
-Sandara mi ha spiegato che … una persona, di cui non si sa nulla, ha portato alla polizia le prove del sabotaggio della BD e la reputazione dell’auto si è ripresa … E’ stata fatta una seconda prova in pista , lasciando tutti sbalorditi … la stampa l’ha riabilitata e così, il signor Park ha potuto metterla in produzione … evitando la rovina della ditta, dopo quello che era successo … I giornali … hanno parlato in modo egregio della BD e di te … che l’hai creata … è stata definita, la migliore supercar uscita fino ad ora … -
-Ne sono felice … e Shin? –
-Non so più nulla di lui … da quel giorno … non ho più avuto sue notizie … e così pure Sandara … neanche lei, l’ha più visto … lo stesso Hyun non ne parla mai … - Joe l’ascoltò con attenzione , stava cercando di raccogliere le idee … riflettere su quello che era accaduto …
-E così, alla fine … il tuo matrimonio è saltato … quel matrimonio su cui non avevi mai avuto dubbi … a cui non avresti mai voluto rinunciare … è saltato … - il tono della sua voce era amaramente ironico …
-Già … proprio quello … - si irrigidì involontariamente … le parole di Joe l’avevano in qualche modo messa a disagio … per non dire ferita …
-Scherzo del destino … ha voluto, nonostante la tua perseveranza , beffarti … -
Si stava innervosendo … quel suo modo di parlarle così sarcastico e ironico, le dava fastidio …
-E’ andata così. Ecco tutto. E’ tardi … il sole è tramontato … è meglio rientrare in casa … Domani, mi voglio alzare presto e andare in città a fare un po’ di spesa … - tagliò corto, evitando di continuare quella discussione che stava prendendo una brutta piega, e rientrò in casa .
Come aveva annunciato la sera prima , il giorno dopo, andò in città a fare un po’ di acquisti : un po’ di spesa … qualcosa per la casa … qualche vestito per lei e per lui... Avrebbe avuto così, un po’ di tempo per stare sola e pensare un po’ a sé stessa … da quando era successo l’incidente, lei non si era mai mossa dal suo capezzale, ma ora che stava meglio e lo poteva lasciare anche solo, aveva avuto il bisogno di allontanarsi e riflettere … Già, neanche quello era riuscita a fare in quelle settimane: la sua testa era stata completamente assorta da lui e dalla sua salute , si era annullata completamente, ma ora voleva fermarsi un attimo e tirare le fila di quello che le era successo … e di cosa avrebbe fatto in futuro …
Stava camminando per le strade della città, guardando distrattamente per i negozi, quando il telefono squillò …
-Pronto? –
-Pronto Françoise … -
-Mamma … -
-Finalmente riesco a parlarti … erano giorni che tentavo di rintracciarti … -
-Mamma … io .. –
-Tesoro mio … stai tranquilla … non mi devi raccontare nulla … So già tutto … -
-Ma … come puoi saperlo? –
-I giornali esteri ne hanno parlato molto … dell’incidente … del matrimonio saltato … e della ditta dei Park … -
-E’ arrivata fino a lì la notizia? … -
-Sì … purtroppo sì … Io e tuo padre eravamo molto preoccupati … ho provato anche a rintracciare Albert … Speravo che lui avesse tue notizie, ma … mi ha solo detto che dovevo stare tranquilla … che sicuramente tu stavi bene e che ti saresti fatta sentire, prima o poi … ma io non resistevo più … volevo sapere come stavi … -
-Mamma … perdonami … sono stata una stupida … avrei dovuto chiamarti subito…-
-Non importa … l’importante è che tu stia bene … -
-Sì … sto bene … -
-Sicura? … e Shin? –
-Shin … io e lui non stiamo più assieme, ma non mi chiedere il perché … -
-Capisco … dimmi un’ultima cosa … come sta Joe? … -
Rimase un attimo spiazzata … - Sta … meglio … è in fase di recupero … -
-Allora … cerca di stargli vicino … dovrà essere molto provato dopo l’incidente … è stato veramente un brutto affare … Mi spiace che ci sia andato di mezzo lui … Mi raccomando … abbine cura … e cerca … di resistere … Sarà difficile … forse ora più di prima, ma fatti forza … e poi, quando ti sentirai stanca e sola, chiamami … ti sosterrò in ogni modo … e cercherò di aiutarti per quanto possibile … -
-Va bene, mamma … grazie … cercherò di superare anche questo momento … e se avrò bisogno di te, ti chiamerò … te lo prometto … -
-Lo so … sei forte tesoro mio … non te lo scordare mai … -
Riagganciò e stranamente si sentì leggermente più sollevata … forse aveva solo bisogno di parlare un po’ con qualcuno … In quegli ultimi mesi si era sentita terribilmente sola … non poteva parlare con anima viva, di quello che stava vivendo … e anche ora, si era ritrovata di nuovo così … ma la telefonata di sua mamma, che tra le righe, le aveva fatto capire che aveva intuito cosa era successo e che non l’aveva giudicata, ma le aveva provato a darle un po’ d’appoggio , l’aveva aiutata …
-Ciao … -
-Ciao … -
-Avevo paura di non risentirti più … -
-Da quando sei così pessimista? .. eppure, dovresti sapere che non sono un tipo che si elimina così facilmente … -
-Sì, questo lo so … ma l’esplosione è stata molto potente … saresti potuto morire … -
-Eri lì … quando è successo? –
-Sì … ho visto tutta la dinamica dell’incidente e dell’esplosione … ma non potevo intervenire … -
-Che è successo? … - si agitò, intuendo che Françoise, probabilmente non gli aveva raccontato tutto …
-Subito dopo l’esplosione … Shin ha trascinato via da lì, in malo modo Françoise, portandola all’auto … per un attimo ho temuto il peggio anche per lei … Avevo intuito che il tuo non fosse stato un semplice incidente e quando l’ho visto portarla via, sono corso dietro a loro … -
-E ? .. –
-Hanno avuto una bruttissima discussione … Shin ha confessato che era stato lui l’artefice del tuo incidente … che aveva messo una bomba al suo interno, per ucciderti … Parlava come un folle … Erano impressionanti le cose che diceva … i discorsi … mi avevano fatto rabbrividire , ma per fortuna … nella sua follia, non voleva farle del male, ma voleva solo portarla via da lì … lontana da te … Per lui, quello era il modo per far tornare tutto a posto tra loro … Non so bene, come Françoise abbia fatto a reggere quella situazione, ma gli ha tenuto testa fino all’ultimo … Poi, se ne è andata ed è corsa da te … Si è fatta aiutare da Dara e ti hanno messo su un auto … Vi ho seguito fino al centro … e lì, sono stato cosciente che potevi farcela, ora che lei era di nuovo con te … si trattava solo di aspettare che ti riprendessi … -
-Dimmi una cosa … sei stato tu a portare le prove alla polizia? –
-Sì … è stato facile raccoglierle e poi inviare il fascicolo alle forze dell’ordine … era veramente un peccato che la BD facesse una così brutta fine … che tutto il tuo lavoro andasse in fumo … e che la tua reputazione fosse rimasta in bilico … -
-Grazie … ti devo più di un favore … -
-No … non mi devi nulla … Tranne che ti riprenda e torni in forma al più presto … -
-Dove sei? Sei tornato a New York? … -
-Non proprio … sono ancora nei paraggi … per il momento sto vegliando su di voi… Voglio essere sicuro che non vi accada nulla … -
-Jet … tu sai Shin che fine abbia fatto? –
-Anche se lo sapessi … non credo che ti debba interessare … Comunque … è molto lontano da qui … -
-Capisco … se ne è andato … -
-L’alternativa era finire in galera … per sabotaggio e tentato omicidio … Non credo che gli convenisse … e poi … si è già sufficientemente rovinato la vita da solo … -
-Non sto cercando vendetta … non era quello il motivo per cui te lo chiedevo … -
-Lo so … Non hai bisogno di dirmelo .Ti conosco bene … e immagino il motivo per cui me l’hai chiesto … a proposito … ora dove è? … -
-E’ uscita … è andata a fare un giro in città … ha detto che andava a comprare delle cose per la casa … -
-Ho capito … aveva bisogno di prendere aria … Non sono state molto facili queste settimane per lei … anzi, questi ultimi mesi … Dara, invece? –
-Dara … è un po’ che non la sento … è molto presa dal lavoro … Hyun l’ha presa come sua assistente personale … e quindi è completamente assorta da altro … comunque , ogni tanto mi manda un messaggio per chiedermi come stanno andando le cose … e ho saputo che questo weekend dovrebbe venire a trovarmi … -
-Bene … ma … l’hai chiarita la situazione? Riguardo a Dara … -
-No … -
-E quando pensi di farlo? –
-Piuttosto, dovrei farlo? … ha un senso? –
-Beh … sì. Anche per Dara … che si sente molto a disagio con lei … e poi, perché a questo punto è meglio che tutto si chiarisca definitivamente … -
Joe rimase un attimo in silenzio,riflettendo su quello che gli aveva detto l’amico .
-Sono arrabbiato … -
-Con lei? –
-Sì … -
-Ti capisco … hai ragione ad esserlo , ma … ha veramente senso esserlo ancora? Dopo tutto quello che è successo? –
-Probabilmente no, ma non è una cosa che riesco a controllare … quando parlo con Françoise, spesso l’attacco senza un motivo … -
-Considera che sei ancora in convalescenza … la tua salute precaria si potrebbe riflettere sul rapporto con lei … Io non ci farei molto caso … vedrai che passerà da sola , questa tua irritazione nei suoi confronti … -
-Ok … vediamo … -
-Vado … ci risentiamo nei prossimi giorni … e se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami pure … ok? –
-Ok … Ciao … -
Riattaccò e si mise a guardare dalla finestra … era già pomeriggio, ma non si era accorto del tempo che era passato … si era messo sulla poltrona del salotto, dopo che era andata via, e poi si era messo a riflettere, fino a quando l’aveva chiamato Jet … e ora si chiedeva che fine avesse fatto … erano ore che era fuori … All’improvviso sentì un rumore di chiavi e la porta aprirsi : era lei.
-Ciao! Scusa se ci ho messo così tanto … ma avevo da fare parecchi giri! Ho preso un po’ di cose! E poi … sono andata anche a fare shopping! Entrambi avevamo bisogno di qualche vestito e cambio, quindi ho svuotato qualche negozio!- si mise a ridere mentre posava tutte le borse e i pacchetti per terra … sembrava aver riacquistato un po’ di serenità e ciò infastidì inspiegabilmente Joe …
-Sembra anche a me … -
-A dire il vero, molte cose sono per la casa! … visto che ci fermeremo per un po’ … ho pensato che era meglio prendere alcune cose! Rimetto a posto e poi vado subito a preparare la cena!Così poi, ti faccio vedere anche cosa ho acquistato! –
-Non avresti dovuto. Non era necessario.- il tono era tagliente e lei colse subito la disapprovazione nella sua voce.
-Perché … ? –
-Non ho bisogno di niente. E comunque, se ne avessi bisogno, andrei da solo a prendermele … -
-Il Dottore ha detto che non ti devi sforzare … Comunque, se non ti piace, riporto indietro i vestiti … però, almeno guardali prima .. – si sentì improvvisamente piccola, piccola … quel filo di serenità che si era affacciato sul suo volto era nuovamente sparito …
Joe non le rispose e lei, prese i pacchi silenziosamente e li portò in sala … Tirò fuori la roba e si mise a metterla a posto: i vestiti per lei li sistemò nella cesta della lavanderia mentre quelli per Joe li pose sul divano .
-Guardali … se proprio non ti piacciono li riporto indietro … -lui non le rispose e guardandola con disappunto se ne ritornò in camera.
Françoise si fermò un attimo a riflettere e poi, facendosi coraggio, andò da lui …
-Ascolta … questa è una situazione difficile per entrambi … ma se continui ad essere così ostile, le cose non miglioreranno!… Non si tratta di molto tempo … Il Dottore Joeung parla ancora di alcune settimane … è poco , rispetto a tutto il resto … E poi, potrai andartene e tornartene alla tua vita … Potrai tornare da Sandara … -
-Lasciami solo … non ho voglia di parlare … -
-Ma così, capisci che stai solo complicando le cose? –
-Ti ho detto che voglio stare solo. Non ho voglia di parlarne ora.-
Joe chiuse la porta dietro di sé e con sguardo rammaricato andò anche lei in camera propria.
Arrivò il weekend e Sandara venne a trovarli …
-Che bello rivederti, Joe! – quando lo vide gli si gettò al collo e l’abbracciò forte a sé.
-Sono felice anche io di rivederti! Mi sei mancata … - Joe era stranamente sollevato di rivederla … era come se, un po’ della sua costante tensione, lo avesse abbandonato dal momento in cui lei aveva messo piede in casa …
-Anche tu … -
Françoise si era messa in disparte, lontana da loro … sembrava quasi in punizione, mentre li guardava con occhi bassi … sentì un nodo alla gola ascoltando le loro parole e così preferì ritirarsi facendo finta di niente …
-Scusate … visto che avrete sicuramente molto da parlare … io vi lascerei da soli … ho delle cose da sistemare per casa … se avete bisogno di qualcosa, chiamatemi pure! … Sul tavolo vi ho lasciato del tè verde e dei pasticcini … se poi, ne volete altri, ve li lascio sul tavolo in cucina .. bene?- e sorridendo si congedò dai due, senza aspettare la loro risposta …
Dara si girò verso di lui. –Non le hai detto ancora nulla? Non le hai ancora detto la verità su di noi? –
-No … -
-Perché? Cosa aspetti a dirglielo? –
-Io … non so se ho voglia di dirglielo … non so, se mi vada bene così … che lei pensi questo … -
-Ma è stupido! E assurdo! Vuoi rovinare tutto?-
-Rovinare tutto? … non ti sembra che sia già tutto rovinato? –
-No! Lei è qui! Per te! Poteva anche andarsene … nessuno l’ha obbligata a stare qui … ad accudire un testone come te! –
-Dara! –
-E’ la verità! Ti stai comportando da stupido! Sembri un bambino che fa le bizze! E chissà, quanto glielo farai pesare!- sospirò – Perché non riesci a capire che questa potrebbe essere la tua ultima occasione? Guarda che il treno passa una sola volta nella vita … e per te è già la seconda … non credo che si ripeta una terza … sai? Faresti bene a rimettere la testa a posto e a chiarirti le idee!-
-Ma sei venuta a farmi la predica?!-
-Sì, se te lo meriti! Non essere stupido … per favore … rischi, per davvero, di bruciarti l’ultima possibilità … -
-Magari … io non la voglio …. questa ultima possibilità … -
Lo sguardo di Dara si incupì, si alzò in piedi di fronte a lui, fronteggiandolo e lo guardò con ammonizione:
-Altre sciocchezze? Ma che stai dicendo? Dopo tutto quello che hai fatto, ora vuoi lasciar perdere ? Hai rischiato di morire per questa storia, e ora fai il sostenuto? Spero solo che sia la botta che hai preso … perché sennò, me ne vado seduta stante...-
La ragazza era arrabbiata e lo guardava aspettando una sua risposta …
-Non ci posso fare nulla … sono arrabbiato con lei! Non riesco a perdonarla .. –
-Ma bravo! Facciamo l’arrabbiato nella situazione sbagliata! Sei furioso? Perché? Perché il matrimonio è saltato per quello che è successo? E non perché lei ha rinunciato per venire da te? Sei arrabbiato per questo? Perché, se Shin non avesse fatto quello che ha fatto, lei ora non sarebbe qui? E’ per questo? Rispondi!-
-Sì! Per questo e anche per altro! Per tutto quello che mi ha fatto passare! … per il modo in cui mi ha trattato! … per quello che ha pensato di me! … per la sfiducia che ha avuto verso di me!- alzò la voce involontariamente contro di lei … - scusami … -
-Sei uno stupido! Ti stai dimostrando uguale a tutti gli uomini! In passato, te l’avevo già detto: quello che sembra non è detto che sia … E poi … con che coraggio mi dici queste cose? E le tue colpe? Dove le metti? Le tue bugie … Sentiamo : dove metti anche quelle? Facile dare tutta la colpa a lei!… molto facile! Ti sei mai chiesto perché , quando una donna tradisce le vengono affibbiati i peggiori nomi, mentre all’uomo no? Pensaci un attimo, prima di parlare! … E poi, anche se non te lo meriteresti di saperlo, dopo quello che hai detto … ho una cosa da rivelarti e che non ti ho voluto dire ai suoi tempi … -
-A cosa ti stai riferendo? … - Joe la guardò improvvisamente preoccupato
-C’è una cosa che io so … e che ho scoperto per caso … e che tu non dovresti sapere, a dire il vero … Però, a questo punto ti potrebbe aiutare a rinsavire … Vedi … dopo l’ultima volta che vi siete visti … quella in cui tu le dicesti dei tuoi sospetti su Shin e le confessasti di amarla, lei … non è più stata con Shin … - Dara lo guardò e lesse nei suoi occhi un certo stupore. – Da quel giorno … Shin non l’ha più toccata … E questo , qualcosa deve significare … -
-E tu come fai a saperlo? … come fai a sapere una cosa simile? –
-Un giorno … passai per caso davanti al suo ufficio … aveva lasciato la porta socchiusa e lo sentì parlare al telefono: era al telefono con Françoise e ho sentito che lui le chiedeva perché erano settimane che trovava ogni scusa per non fare l’amore con lui … Non so cosa abbia riposto lei, ma ho sentito Shin alterarsi e dirle che doveva risolvere quella situazione … e che se c’era qualcosa che non andava tra loro dovevano parlarne. .. Finita la telefonata, Shin da quanto era arrabbiato, lanciò violentemente il telefono contro il muro … Non ti dissi nulla allora … perché non lo trovavo giusto, che tu sapessi una cosa così intima di loro due … all’epoca, comunque il matrimonio era imminente … e avevo paura che ti potessi illudere … In fondo, quando una donna non riesce più a stare con il proprio uomo, è sintomo che le cose si stanno rovinando … che non vanno più bene … che si è rotto inesorabilmente qualcosa e Shin lo sapeva bene … Aveva intuito che Françoise non era più sicura di loro e forse anche del matrimonio … Tuttavia … non potevo esserne sicura e dirtelo poteva essere solo una falsa illusione che ti davo … -
-E’ vero: era una cosa che non avevo il diritto di sapere … e forse, se l’avessi saputo avrei fatto qualche sciocchezza … - abbassò lo sguardo, si sentiva improvvisamente colpevole …
-Joe … rifletti su quello che ti ho detto e trai le tue conclusioni … La prossima volta che verrò a trovarti, mi auguro che tu ti sia chiarito le idee e che le abbia detto di noi … Ora devo andare … si è fatto tardi … Jung-Su mi sta aspettando … - gli si avvicinò , lo abbracciò, dandogli un piccolo bacio sulla guancia e poi se ne andò, lasciandolo a riflettere su tutto quello che si erano detti …
Capitolo 15
-Come mai Sandara se ne è andata così presto? … Se volevi , per me non c’era problema … poteva rimanere a cena … e anche per la notte … - gli stava dando le spalle, mentre finiva di lavare i piatti. Joe non riuscì a vedere il suo sguardo quando pronunciava quelle parole … una parte di sé avrebbe voluto confessarle di lui e Dara, ma un’altra era così arrabbiata con lei che preferì continuare a mantenere quel segreto, nonostante quello che Dara gli aveva detto …
-Aveva degli impegni … -
-Degli impegni? Di lavoro? … anche il weekend? … Hyu … volevo dire il signor Park, la sta stressando molto a lavoro … -
-A quanto pare, dopo l’uscita della BD, il lavoro è aumentato … soprattutto per lei. –
-Bene! La BD si sta confermando un vero successo da ogni punto di vista!- si girò verso di lui e gli sorrise – A proposito … mi sono dimenticata di una cosa … Oggi, mentre stavo mettendo a posto la roba che mi aveva portato Sandara qualche settimana fa, ho trovato una cosa … - aprì un cassetto della madia che c’era in cucina e tirò fuori un pacchetto incartato … Joe lo riconobbe subito …
-Credo … che questo sia un regalo per lei … Penso che le farebbe piacere se glielo dessi … - gli porse il pacchetto e lui si ricordò della sera in cui lo aveva acquistato … quel giorno, quando si incrociarono per caso in mezzo alla folla … quando si erano amati così dolcemente, ma anche così dolorosamente …
-Sì, grazie … - prese il regalo e lo girò tra le mani … avrebbe voluto dimenticare lo stupido motivo per cui lo aveva comprato … chissà cosa si illudeva di fare con quel gesto? Era solo una stupidaggine … eppure era andato a cercarle … quelle perfette per loro …
-Quando … tornerà a farti visita? … -
-Il prossimo weekend … -
-Capisco … Se non ti dispiace, allora andrei a letto ... stasera sono un po’ stanca … - lui annuì distrattamente mentre guardava ancora il pacchetto …
I giorni passarono e i piccoli interventi che il Dottor Jeoung face sul corpo di Joe, lentamente diedero i loro risultati : cominciò a camminare con una sola stampella e poi aveva principiato a fare piccole passeggiate nel giardino , senza l’aiuto di Françoise … piano, piano stava riacquistando la sua forza .
-Il Dottor Jeoung ha detto che probabilmente ci vorranno, al massimo, ancora un paio di controlli e poi … tornerai ad essere quello di prima … Non sei contento? –
-Sì, certo … -
-Bene … allora … dopo che farai? Tornerai a Seoul? –
-Non lo so … non ci ho pensato … c’è ancora tempo … -
-Beh, sì … Io … -
-Sì? Tu cosa? –
-Pensavo che … una volta che sarai completamente guarito … io potrei tornare a Parigi … - lo disse quasi sussurrando e con gli occhi bassi.
-Se è quello che vuoi … - rispose in modo indifferente, come se la cosa non lo toccasse …
-Non c’è motivo che io resti ancora qui … E comunque dovrei tornare lo stesso … devo tornare a lavoro … -
-Sì … hai ragione … hai rubato fin troppo tempo alla danza … -
Neanche lei sapeva bene cosa avrebbe voluto sentirsi dire, ma sicuramente, quelle frasi così fredde e atone la demoralizzarono e la convinsero sempre di più a voler tornare a casa …
Mentre finivano di fare la camminata del pomeriggio , Françoise gli chiese di Sandara….
-E … Sandara? … -
-Sandara? Che intendi? –
-Lei … voglio dire … voi … che progetti avete? … -
-Per ora nessuno … - stava cominciando ad essere bravo a mentire, si stava stupendo di sé stesso …
-Sì, scusa … sono stata inopportuna … Non volevo intromettermi … -
Lui non le rispose e continuò a camminare, senza darle troppa attenzione … era più forte di lui, sembrava quasi provare piacere nel trattarla così … si stava sentendo cattivo … e non capiva perché … perché la stava trattando così? Sentiva l’amarezza che saliva e che gli fluiva nelle vene … forse era dovuto anche al suo stato fisico … d’altronde, se stava in quello stato, era colpa di Shin e della sua follia … follia, giustificata … in fondo, gli stava rovinando la vita … Certo che, non poteva sentirsi un santo, eppure era arrabbiato: con lei, con Shin, con sé stesso e con quella situazione e i sentimenti che generavano in lui … contrastanti, crudeli e meschini … aveva conosciuto la gelosia, l’invidia, la rabbia, l’umiliazione, l’insoddisfazione, il piacere, la gioia, il desiderio, l’inquietudine: tutto mischiato in un’unica situazione … emozioni che contrastavano e coesistevano, che si alternavano portandolo dal fondo al cielo senza che lui riuscisse a controllarli … e poi, non riusciva a farsi una ragione del fatto che, lei non volesse aprire gli occhi su tutto quello che era successo … sulla causa del suo tradimento … e su i sentimenti che li univano … questo lo rodeva dentro , lentamente e dolorosamente … ma era possibile che si ostinasse a non vedere? Oppure era solo lui che si illudeva?
Fu riscosso dai suoi pensieri da uno squillo del cellulare, un messaggio di Dara:
Scusami Joe, ma questo weekend non potrò venire … il Signor Park ha bisogno che finisca delle pratiche importanti per lui … dovrò rimanere a fare straordinari ! U.U uffa! E io che volevo vederti!Mi farò sentire nei prossimi giorni!Promesso!^.^
Françoise lo guardò in modo interrogativo, il suo volto sembrò mutare di umore …
-E’ un messaggio di Dara … dice che non può venire questo fine settimana … -
-Mi spiace … problemi a lavoro? –
-Straordinari … - il tono era infastidito e stizzoso, gli dava fastidio doverle dare spiegazioni e non sapeva perché, aveva sentito la necessità di spiegarle … avrebbe potuto fare a meno, ma sentiva i nervi a fior di pelle … sembrava quasi, cercare un pretesto per discutere, che invece lei tentava di evitare, facendo buon viso a cattivo gioco e lasciandolo sfogarsi …
Era stanca : era continuamente di pessimo umore e tentava sempre di attaccarla … Non riusciva a fare più di due parole con lui, che si innervosiva e la trattava male … anche se poteva capire il suo stato di umore, faceva fatica ad accettarlo e probabilmente, se non si fosse sentita responsabile di tutto, non avrebbe retto a tanto stress … In fondo, se lui stava in quello stato , era per colpa sua … se quella sera non avesse perso il buon senso … se non si fosse fatta trasportare … se non avesse sentito quel desiderio rubarle l’anima e non l’avesse fatta agire in quel modo così sconsiderato … a quest’ora sarebbe stata sposata con Shin … e sarebbe vissuta in una campana di vetro … ma era proprio quello che voleva? Veramente era quello che aveva sempre cercato? Ora che era passata, le erano presi molti dubbi … aveva avuto la sensazione che si fosse svegliata da un lungo sonno, da cui era stata svegliata dal bacio , non proprio classico, del principe azzurro … e anche il principe azzurro era un po’ fuori dai canoni classici … tormentato e dannatamente bello e sensuale … senza macchia e senza peccato, almeno finché non aveva incontrato lei … e lo aveva indotto nella lussuria … o almeno era quello che lei si ripeteva … era solo piacere fisico e niente altro … solo … sesso … quella parola la disturbava … era senza sentimento … ma in fondo lei aveva sempre negato l’esistenza di un sentimento … lo aveva ripudiato fin dall’inizio … e quindi? … era solo piacere … La sua sensualità era cresciuta e aveva scoperto lati di sé che non aveva sospettato esistere, da quando era stata sua … Ogni volta che facevano l’amore era diverso: dolce e sensuale … appassionato e tormentato … lento e intimo … romantico e delicato … era diverso ogni volta e ogni volta il suo corpo scopriva un piccolo confine che superava con lui … e solo con lui …
E infatti, alla fine, aveva dovuto fare i conti anche con il suo corpo : dopo la testa … il suo corpo … Nelle ultime settimane, che precedettero l’incidente , non era più riuscita a stare con Shin … Qualcosa, dentro di sé, glielo aveva impedito … aveva pensato che fosse il peso della sua colpa , ma … Aveva tentato di darsi una risposta, ma quello che si era risposta andava contro quello che voleva … era una cosa troppo scomoda per sé stessa … e per il suo rapporto con Shin …
A cena Joe era stato intrattabile, aveva dato l’idea di una mina vagante … qualsiasi tasto toccasse, le rispondeva male … tanto che arrivò a dirgli che se continuava a fare così, se ne sarebbe andata …
-Se vuoi … per me non è un problema … posso fare tranquillamente a meno di te … ce la posso fare anche da solo … come ho sempre fatto .-
-La puoi smettere di fare la vittima per una volta? Al mondo non ci sei solo tu! E soprattutto, non sei l’unico che sta male! –
- E tu smettila di compatirmi … -
-Io … io non ti compatisco … Sei tu che lo fai! –
-E allora perché sei rimasta qui ad accudirmi? Per quale motivo hai rubato tutto questo tempo alla tua amata danza? Se non è per compassione … che cosa è? Quale motivo ti ha spinto a stare qui? – la guardò con durezza, pretendendo una risposta.
Rimase perplessa da quei discorsi : non sapeva cosa rispondere … o meglio … si sentiva in colpa … quello sì, però … forse c’era altro .. ma cosa?
-Allora? Improvvisamente non sai rispondere? Non sai cosa dire? … si tratta di compassione? Pietà? Sensi di colpa ? … cosa? Sono proprio curioso … -
-Questo discorso è stupido … non ha senso! –
-Ti sbagli … ha molto senso … perché neanche questa volta riesci a darti una risposta … anzi, mi correggo: non te la vuoi dare … è diverso! … è per lo stesso motivo che è cominciata tutta questa storia … continui a non ascoltare la tua anima … Però, almeno prima avevi un buon motivo per non farlo … era troppo doloroso ammettere che non lo amavi veramente …. Ma adesso? E’ lo stesso motivo? … -
-Non ti seguo : stai farneticando … ed io sono stanca di stare ad ascoltare i tuoi discorsi! … Parli a me, ma tutto questo nervosismo deriva solo da Sandara … perché non può venire a trovarti … dì, la verità: è solo la paura che ti ripaghi con la tua stessa moneta? … pensi veramente che lei non abbia capito di noi? Delle volte che sei stato con me e poi sei andato da lei ?… se è così , sei un illuso … Sandara non è stupida … e prima di dire a me di essere sincera con me stessa, parla per te … Te l’avevo già detto in passato … ti dovresti chiarire le idee … anzi, dovresti stare più attento a quello che dici alla persona che hai davanti … -
-Tieni Dara fuori da questo discorso … non è lei il problema … -
-Giusto … sono e sarò sempre io il problema! Non lei! Lei è perfetta così, senza colpa e senza macchia! Lei è quella che va protetta e tenuta fuori da tutto questo rancore e questo odio … - chiuse gli occhi, i suoi discorsi sembravano seguire un filo tutto suo e non capiva perché … forse stava veramente crollando … e non riusciva a controllare i suoi pensieri … desiderò terribilmente che tutto finisse sul momento, che tutto sparisse intorno a lei e che rimanesse sospesa nel vuoto assoluto, a scontare la sua colpa … -Basta così … Ho bisogno di andare a riposare … - e senza aspettare una risposta da lui, se ne andò in camera sua.
Quella stessa notte, Joe ebbe un brutto incubo: un vortice nero che lo inghiottiva senza dargli possibilità di reagire, che lo trascinava giù inesorabilmente … Fu così realistico, che si svegliò urlando e sudando freddo … Françoise lo sentì e si precipitò da lui, spaventata che gli fosse successo qualcosa …
-Tutto bene? Che è successo? –
-Niente … tutto a posto … - era ancora spaventato e tremava visibilmente .
-Sei sicuro? … stai tremando … - non sapeva cosa dirgli, lo vedeva sotto shock, ma lui non voleva parlarle …
-E’ tutto a posto .. puoi andare … - cercò di calmarsi e di riacquistare padronanza di sé.
-Sicuro? … - si mise a sedere sul letto , vicino a lui, guardandolo preoccupata e inconsciamente, allungò una mano verso il suo viso per accarezzargli la guancia, fu un gesto istintivo, che voleva solo rassicurarlo … ma che provocò in Joe una strana sensazione …
I was born and I met you
And I have loved you to death
My cold heart that has been dyed blue
Even if you have left, I’m still here13
Prese coscienza che gli era mancato terribilmente il suo contatto … che si era dimenticato del calore delle sue mani … e della dolcezza che gli trasmettevano … e ritrovarlo, così improvvisamente, lo lasciò stupito … e inaspettatamente gli sfuggì:
-Rimani qui … con me … -
Lei spalancò gli occhi alla sua richiesta , non se l’aspettava e la cosa la turbò profondamente … rendendo il suo sguardo irrequieto e sconvolto …
-Io non credo che sia il caso … - riuscì a formulare solo quelle parole, prima che lui l’attirasse a sé , guardandola con una dolcezza così intensa, da farle tremare l’anima…
-Ho bisogno di te … - la sua voce era una supplica, a cui il suo cuore non riusciva a resistere … lo sentiva già ribellarsi alla sua mente … e il suo corpo pure …
-Io non posso … noi … no – tentò inutilmente di opporsi ai suoi sentimenti, ma la bocca di lui si posò sulla sua, togliendole il respiro e facendole battere il cuore velocemente: ebbe solo il tempo di percepire le sue mani toglierle la camicia da notte, prima che la lasciasse solo con gli slip e la stringesse forte a sé. Il contatto della sua pelle morbida contro la sua, la fece sospirare e deliziare allo stesso tempo …
Joe iniziò a baciarle il collo e mentre le sue mani percorrevano la sua figura, strappandole piccoli gemiti di piacere, scese giù fino a suoi seni, dove si impadronì con la bocca di uno di essi, torturandola dolcemente con la lingua … La sentì inarcare il suo corpo contro il suo, il suo respiro farsi affannoso e i suoi fianchi iniziare a muoversi in una sensuale danza : ma questo per lui era solo il preludio, perché voleva spingersi fino al limite. Cominciò a baciarle la pelle dell’addome e a disegnare con la lingua arabeschi di passione, mentre con la mano risaliva lungo l’interno della sua coscia, facendola tremare di desiderio e di emozione …
Quelle sensazioni che Françoise stava provando, erano così trascinanti che sentiva la testa confusa e leggera, come fosse stata ubriaca … e lei lo era, ma di lui …
Dolci e sensuali come non mai, le mani di Joe si insinuarono sotto i suoi slip, accarezzandola e provocando in lei forti scosse, che la percorsero da testa a piedi … Perse completamente il controllo di sé, man mano che le sue carezze divennero più intime e profonde :era una tortura così sublime a cui era impossibile resistere e il suo corpo non nascondeva il piacere che suscitava in lei e di questo lui era totalmente inebriato …. Lo sentì chinarsi sul suo ventre, scostarle quel sottile lembo di stoffa e poi baciarla, indugiando in quel così intimo atto d’amore … A lei sembrò di toccare il cielo e poi, di morire di felicità …
Quando lo sentì staccarsi, ebbe un sospiro di disapprovazione che la fece tornare in parte in sé … Il suo corpo e i suoi sensi erano ormai svegli, agognanti di lui: finì di spogliarsi, rimanendo completamente nuda e facendosi guardare senza timore o vergogna … Si avvicinò , insinuò le dita delle mani tra i suoi capelli e lo attirò a sé, baciandolo con trasporto … le sue mani si fecero poi audaci come lo erano state prima le sue , scendendo lungo il suo torace asciutto e muscoloso, per finire sui suoi pantaloni e sentire il suo desiderio premere contro di sé … Fece scivolare una mano fino a sentirlo gemere ed iniziò ad accarezzarlo con la stessa intimità che aveva fatto lui … lo sentì tremare contro il suo corpo e istintivamente lo strinse ancora di più … con un filo di voce, riuscì a sussurrargli un debole e dolce - Amami … -
Non ebbe idea di quello che accadde dopo, fino a quando non lo sentì scivolare dentro di lei e strapparle un piccolo urlo … era strano, ma improvvisamente tutto ebbe un significato diverso … si accorse che quel contatto così intimo, le era mancato da sempre … che la faceva sentire viva e felice … mentre lo abbracciava e lo stringeva per sentirlo ancora più vicino, si concentrò su di lui, sui suoi sospiri , sui suoi battiti e sul suo corpo che la pretendeva quanto il suo … Lentamente sentì di essere investita da un susseguirsi di spasmi , mentre Joe aumentava il loro ritmo fino all’estasi, che rubò ad entrambi un urlo di piacere … Françoise rimase abbracciata a lui, quasi disperatamente: qualcosa, dentro di lei, era irreversibilmente mutato, anche se ancora non ne era totalmente cosciente …
Quando si risvegliò , era già mattina e il sole era già alto in cielo … le ci volle un attimo, per capire dove si trovasse, ma iniziò a prenderne coscienza appena sentì il suo corpo nudo contro quello di lui … il suo calore che la scaldava e la faceva sentire così serena e in pace con sé stessa … alzò leggermente la testa per guardarlo: dormiva ancora placidamente mentre la teneva stretta … Si rese improvvisamente conto, che quella era la prima volta che si svegliavano assieme … e la cosa provocò in lei un certa felicità … si accoccolò meglio nel suo braccio stringendolo e premendo ancora contro di lui …
Quel vellutato movimento svegliò i suoi sensi e riaprì gli occhi proprio mentre lei appoggiava la testa nell’incavo della sua spalla: osservò silenziosamente la scena e poi la sorprese dandole un bacio sulla fronte.
Si guardarono negli occhi e si persero l’uno nell’altro: il tempo sembrò fermarsi per un istante … e quando ritornarono in loro, lui le accarezzò il volto dolcemente, soffermandosi sulle sue labbra morbide e rosse: istintivamente si abbassò a baciarla, ma con dolcezza estrema, assaporando la sua bocca e giocando con la sua lingua … Le loro bocche giocarono a rincorrersi, mentre con le mani si accarezzarono sempre più intimamente: passione e desiderio si mischiarono di nuovo e unirono i loro due corpi in una nuova, dolce, appassionata e proibita danza. Sembravano non riuscire a saziarsi l’uno dell’altro, tanto era forte il loro trasporto …
Quando infine si alzarono, era passata da poco l’ora di pranzo … Joe la guardava , completamente perso nei suoi movimenti : sembrava un bambino che osservava, con curiosità e meraviglia, una piuma danzare nell’aria … Improvvisamente, si accorse che non avevano detto più una parola dalla notte prima … erano bastati sguardi, baci e carezze per capirsi e si chiese se quella complicità fosse nata da poco o se ci fosse sempre stata e lui non se ne fosse mai accorto … Entrambi furono riscossi dal suono del telefono, che sembrò svegliarli da un sogno:
-Pronto? … Sì, è qui … te lo passo subito … - il tono di voce di Françoise stranamente si affievolì e il suo sguardo sì abbassò tristemente, mentre gli porgeva il telefono … - E’ Sandara … -
Prese il telefono dalle sue mani e la sentì tremare: il suo volto si tirò dolorosamente e i suoi occhi diventarono lucidi, la vide allontanarsi e chiudersi in camera senza dire una parola …
-Pronto? … -
-Ciao Joe … come sono felice di sentirti! come stai?... Scusa … se ho disturbato, ma visto che la scorsa settimana non sono potuta venirti a trovare e ci siamo sentiti solo per sms … ho pensato di chiamarti … ma forse ho fatto male … - la sua voce sembrava dispiaciuta, come se avesse intuito che la sua chiamata era stata fraintesa dall’altra ragazza.
-No, Dara … non c’è problema … Hai fatto bene a chiamare … Non ti preoccupare! Anche io sono felice di parlare con te! - tentò di addolcire la cosa, ma si rese conto che il problema non era lei …
-Joe? … tu non le hai ancora parlato , vero?-
-No … ancora no … anche se dopo stanotte … - gli sfuggì di bocca la cosa …
-Dopo stanotte?! Che vuoi dire? … uh … non mi vorrai dire che .. oh! Posso gioire? … anzi no!!?! Lei sa che noi stiamo assieme! Ma sei impazzito? Ora pensa che vi siate invertiti i ruoli! Devi assolutamente chiarire la cosa! Hai capito? Subito! O la chiamo io e glielo dico! E poi sono cavoli tuoi! – lo rimproverò leggermente infastidita e molto arrabbiata.
-Calmati! E smettila di brontolarmi, ogni volta con questa storia! –
-Che devo fare?! Guarda che non è bella questa situazione, neanche per me … Io sono fidanzata, ma con Jung-Su e non con te! E poi … ogni volta che la chiamo o la vedo … mi si spezza il cuore a vedere i suoi occhi … Smettila di farla soffrire! –
-Io? … ti deve essere sfuggito qualcosa … perché non sono io il cattivo della situazione! –
-E neanche lei! Basta con bugie e sotterfugi !… E’ mesi che vive così … se vuoi che abbia una crisi di nervi, questo è il modo più veloce! Te ne rendi conto, che stai minando la sua mente?! Io non so ancora quanto resisterà prima di crollare … Se fossi stata al posto suo, io sarei impazzita a questo punto! … E stanotte … voi due … siete stati assieme … - sospirò … - Diglielo al più presto … o peggiori solo la cosa…-
-Non è poi, così semplice da spiegare … -
-Se hai paura delle conseguenze … figurati dopo stanotte … Comunque … non mi piace il tuo comportamento … se pensi di vendicarti così … è veramente un comportamento sbagliato … Tu sai che ti voglio bene … e sai che sono disposta ad aiutarti, ma … ora, stai tirando troppo la corda … rischi di spezzarla definitivamente … per non dire che stai diventando scorretto e sleale … e questo non è da te … tu non sei così , Joe … -
-Dara … -
-Ascoltami … parlale il prima possibile … e risolvi questa situazione … Devo andare … Cerco di venirti a trovare questo weekend … -
-Va bene … ti aspetto … -
Riagganciò e poi si guardò attorno : era solo e lei era ancora chiusa in camera sua … da dove poteva cominciare? Come glielo poteva dire? E soprattutto come avrebbe potuto reagire alla cosa? …
“Non bene … assolutamente … Si arrabbierà moltissimo … e dovrò trovare il modo per non rovinare quello che è successo stanotte …”
Cercò di fare mente locale e di trovare un discorso appropriato, ma non gli risultava facile … Si rendeva conto che aveva esagerato … che ora, quella rabbia che aveva dentro, quella amarezza che voleva far provare a lei, gli si stava per ritorcere contro…
“Beh, me lo merito … ho combinato un grosso guaio …”
E mentre stava tirando le somme dei suoi errori, Françoise uscì dalla sua camera .
Si guardarono negli occhi: i suoi erano terribilmente tristi … mentre quelli di lui erano colpevoli …
-Françoise … io … -
-Lascia stare … non importa … Non mi devi dare spiegazioni … e neanche le voglio. Ora so cosa si prova a stare dall’altra parte della barricata … so cosa significa essere l’altra parte della colpa … e so cosa hai provato , anche se in minima parte rispetto a te … - una lacrima le scese lungo la guancia – Io … non ho più la forza di giocare a questo gioco … e soprattutto, non ho più voglia di giocare … Vado a riprendermi la mia vita … torno a Parigi con il primo aereo da Seoul … - e dicendo così rientrò in camera, chiudendo la porta dietro di sé …
Aveva capito da sola … aveva ascoltato la sua telefonata … Joe pensò che in passato, non lo avrebbe mai fatto … forse, Dara aveva ragione : aveva tirato troppo la corda e ora stava raccogliendo ciò che aveva seminato … gelosia, bugie, slealtà, dolore … e le parole, a quel punto non gli servivano più … erano inutili … come quando lui era l’altro … o come aveva detto lei … era dall’altra parte della barricata … Si sentì improvvisamente vuoto, come fosse stato un bacino d’acqua a cui era stata aperta la diga e tutto era fluito fuori … lasciandolo arido e prosciugato … a riflettere su tutta quella storia … sulle sue colpe e su quelle di lei ….
Passò la notte , solo, a guardare il pacchetto … ancora non si era deciso a darglielo … e forse non glielo avrebbe mai dato … lo rigirava tra le dita delle mani, cercando di pensare a qualcosa … ma gli risultava difficile: era distratto dai rumori che provenivano dalla sua camera … stava preparando le valige … ma riusciva a sentire anche i suoi singhiozzi trattenuti … e quelli furono la goccia che fecero traboccare il vaso … forse, per la prima volta da quando era cominciata tutta quella storia, aveva chiaro cosa fare … quello che Jet gli aveva detto fin dall’inizio … prendere in mano le redini della situazione. E così fece.
Capitolo 16
Era sorto da poco il sole e un nuovo giorno aveva avuto inizio, mentre lei finiva di chiudere la sua valigia … con la coda dell’occhio guardò quell’ultima alba in Corea e pensò che, a breve, ne avrebbe visto un’altra, dall’altra parte del mondo …
Si guardò poi un attimo attorno … aveva preso tutto? Sì … non aveva poi molto da riportare indietro … qualche vestito, qualche paio di scarpe, la borsa … e un cuore infranto … le sfuggì un sorriso amaro … come anni prima, era riuscita a mettere tutto in una valigia … e ogni volta, notava che si stupiva come potesse starci tutta la sua vita in un solo e unico contenitore …
“Evidentemente non ho molto … E comunque, sono solo oggetti materiali … Piuttosto, mi dovrei stupire del mio cuore … che non so come riesca a contenere tutti i sentimenti che ho provato fino ad ora … e la mia testa … tutti i ricordi che ho vissuto …“
Prese la valigia, la sua giacca, la borsa e guardò la porta di fronte a sé … ora si trattava solo di oltrepassarla … e poi dire addio … ma non era una cosa così facile, anche se era lei ad andarsene questa volta … e non era così scontato che ci riuscisse per davvero …
“Come se dire addio fosse facile … non lo è mai … neanche quando è la tua unica via d’uscita … e questa è la mia unica via d’uscita.”
Si fece coraggio …
Joe era seduto su una delle poltrone della sala e quando uscì, lo vide alzare gli occhi verso di lei … uno sguardo imperscrutabile , che la lasciò spaesata e intimidita … Per un attimo si chiese cosa stesse pensando, ma … poco importava a quel punto …
-Io me ne vado … - riuscì appena a sussurrarle con un filo di voce, quelle parole ..
Lui rimase in silenzio, senza battere un ciglio : Françoise abbassò lo sguardo, non riusciva a sostenere il suo e qualcosa in lei vacillò pericolosamente ...
“Non devo crollare proprio ora … l’ultimo sforzo … ci sono riuscita già una volta … digli addio e vattene da qui … al più presto … “
-Io … devo andare … addio – si girò e aprì la porta, si rendeva perfettamente conto che le gambe le tremavano e che la sua camminata era tutto, tranne che sicura … chiuse la porta dietro di sé e sospirò …
“Non mi hai voluto dire neanche addio … Forse è stato meglio così … “ gli occhi le si riempirono di lacrime, fece un bel respiro profondo e cercò di liberare la mente … mentre saliva sul taxi, sentì gli occhi bruciarle in modo insopportabile: si mise gli occhiali da sole e alcune lacrime scesero lungo le sue guance …
Posto n.23, lato finestrino … lo aveva prenotato perché , così, avrebbe potuto guardare Seoul per l’ultima volta e salutarla … una delle più belle città che avesse mai visto … dove aveva vissuto attimi di felicità intensa e subito dopo, aveva visto la sua vita sgretolarsi … teatro di un amore proibito e di un tradimento … di gelosie e slealtà … di colpe e colpevoli …
“Colpe : amato chi non dovevo amare … Colpevole : una sola … io.”
Chiuse le palpebre e sprofondò nella sua poltrona, sospirando in attesa che l’aereo iniziasse le manovre di decollo … aveva di fronte a sé un lungo viaggio e sentiva già gli occhi stanchi e doloranti … quelle ultime ore, forse, sarebbero state le più lunghe e stancanti, da un punto di vista emotivo, della sua vita … prese la borsa e ne tirò fuori il cellulare …
“Un po’ di musica mi farà pensare meno in questa lunga traversata … E se fosse possibile … vorrei proprio non pensare, anche se mi rendo conto che è impossibile non farlo … Forse è meglio che inizi a concentrarmi sui miei impegni di lavoro …”
Un po’ controvoglia e con fatica, dopo aver messo il telefono in modalità mp3 e aver avviato la sua playlist preferita, prese la sua agenda e cominciò a dare un occhio al suo programma per la settimana successiva …
What is love? What is it that it makes even my ripped heart feel precious?
When time passes, everything will be forgotten
I comfort myself like this every day but foolishly
Love is like that, it’s all like that – returning as much as I received from you
Just like back then, pain is only temporary
Because I used to be really happy – foolishly14
“C’è di buono che quando rientrerò, non avrò molto tempo per pensare … ma dovrò anche inventarmi una buona scusa per il matrimonio saltato … mi sento già mancare, a pensare a quanti discorsi dietro alle spalle e a quante malelingue … a quanti mi chiederanno senza ritegno il perché … uffff …”
Sbuffò e l’unica cosa che la rincuorò è che, appena arrivata, si sarebbe rintanata a casa dei suoi genitori … non se la sentiva di tornare in quel appartamento … almeno non per il momento … forse tra qualche giorno … settimana … mese?
“Beh, ci penseremo a suo tempo … “
Era assorta dalla lettura della sua agenda e non fece minimante caso all’arrivo del suo vicino di posto … finché i suoi occhi non si spostarono casualmente su di lui … e sul suo sorriso … rimanendo senza parole … allibita …
-Hai visto un fantasma, per caso? Sei impallidita … - notò il suo volto perplesso e gli sfuggì un sorriso compiaciuto … nel suo sguardo non c’era disapprovazione o rabbia, piuttosto stupore … forse era ancora in tempo per cambiare le cose … la sua ultima possibilità … -Avevo paura di perdere l’aereo … per fortuna ho fatto a tempo … - le sorrise nuovamente da dietro gli occhiali da sole.
-Tu … che ci fai qui? – i suoi occhi si spalancarono ed ebbe un sussulto e … anche se non lo poteva giurare, ma sentì il cuore e il respiro fermarsi per alcuni secondi …
-Faccio ancora fatica a camminare senza stampelle … mi ci è voluto più tempo di quanto credessi … - sembrava perfettamente rilassato e a suo agio … e anche il suo tono di voce sembrava confermarlo …
La guardò, il suo stupore era palese e la cosa lo fece gioire segretamente …
-Che è quella faccia sorpresa ? – la canzonò, cercando si smorzare la situazione …
-Tu! Che diavolo ci fai qui?- si riprese da quello shock momentaneo, sfuggendole un tono poco gentile.
-Vado a Parigi!-
-Mi vuoi prendere in giro?Cosa ci fai qui?- insistette lei, innervosendosi.
-Te l’ho già detto … vado a Parigi … - rispose calmo e serio.
-Tu non vieni a Parigi!Tu rimani qui o comunque vai per la tua strada!-
-Appunto … vado per la mia strada … vado a Parigi … E ora agganciati la cintura: stiamo per decollare!- glielo disse quasi ridendole in faccia.
-Aspetta un momento … tu non puoi venire a Parigi! A fare cosa , poi?!Tu … tu non puoi essere qui!- era sconvolta e senza accorgersene la voce le si alterò, ma fu subito ripresa dalla hostess che le fece presente di allacciarsi la cintura.
A Joe sfuggì una risatina che la fece ancora più arrabbiare …
-Devi scendere!Subito!-
-Difficile … ormai stiamo già decollando!-
Era sconcertata … sconvolta … non riusciva a trovare le parole per definire il suo stato in quel momento …
-Su, rilassati … abbiamo molte ore di viaggio di fronte a noi … cerca di non alterarti subito … risparmiati per le prossime ore … - disse con un filo di ironia.
“Risparmiarmi? Ma ti rendi conto della situazione assurda, per non dire grottesca, in cui ci troviamo?Spero che ti vada di scherzare … è un miracolo che non mi sia messa ancora ad urlare per la disperazione … “
-Spiritoso … molto spiritoso … così tanto che mi viene da ridere … - la sua bocca si piegò in una smorfia di disapprovazione mentre Joe se la rideva tra sé e sé …
-Dici? … e io che ho sempre pensato di essere troppo serio … -
-Era in senso ironico … e comunque,tu stai male … -
-Beh, sì … non posso dire di essermi ripreso ancora completamente dall’incidente …-
Era allibita : la stava prendendo in giro sul serio! … non riusciva a crederci !… aveva ancora in mente la sua espressione indecifrabile di qualche ora prima, mentre adesso, era lì, di fronte a lei, e la stava quasi sbeffeggiando …
-Tu sei matto!-
-Forse … il Dottor Joeung non ha mai detto che le mie funzioni cerebrali non siano state compromesse … - rise.
-Sì, certo … è probabile che la botta sia stata forte, considerato il fatto che ti trovi qui … seduto accanto a me … su un volo per Parigi … –
-Eh, sì … probabile … - rise nuovamente.
-La tua simpatia … è veramente agghiacciante … fuori luogo e pessima!-
-Ok … ora so cosa non devo tentare di fare nella vita: il comico!-
-Questo è troppo … ma ti rendi conto? Hai presente dove sei e dove stai andando?-
-Sì … sono su un volo della Korean Air per Parigi … -
-No!Tu non hai capito!- il suo tono non nascondeva un certo nervosismo.
-Sì, che ho capito!E questa è la mia risposta.- le rispose serio, guardandola negli occhi, senza distogliere lo sguardo dal suo .
Si zittì: era inutile parlare con lui … era pura follia … si girò verso il finestrino e vide appena Seoul di scorcio … erano già alti e lei non aveva potuta guardarla per un’ultima volta … per un attimo pensò che forse, stesse facendo un brutto incubo … si guardò le mani e poi si diede un pizzicotto su un braccio.
-Ahia!- mugolò.
-Perché ti tiri i pizzicotti da sola?!- la guardò contrariato e divertito allo stesso tempo.
“Secondo te? Simpaticone!”
-Speravo fosse un incubo … -
-Fossi?-
-Fosse !… non fossi !… - si irritò … la stava facendo perdere la pazienza.
-Ah … credevo fossi … mi tornava di più … che mi reputassi un incubo … -
“Non ci vai molto lontano … se ci pensi bene … “
Fece finta di non sentire e si girò dall’altra parte. Si guardò le mani … tremavano … e anche il suo cuore … batteva in modo inaudito e per la prima volta capì cosa significasse il modo di dire avere il cuore in gola … e cercò di riprendersi: con mani incerte si infilò nuovamente le cuffie nelle orecchie … forse un po’ di musica l’avrebbero calmata …
“Questo è assurdo!Assurdo!Perchè?Non può essere …”
Joe rimase un attimo in silenzio e poi le tirò via una delle cuffie dall’orecchio.
-Che stai facendo? –
-Non è educazione ascoltare musica mentre stai parlando con una persona !-
-Parlare con una persona? E con chi starei parlando? –
-Con me!-
-No, io non sto parlando con te e soprattutto non ho intenzione di farlo … -
-Quindi? Vuoi che mi annoi per tutte queste ore?-
-Per me … puoi annoiarti per il resto viaggio!-
-Come sei acida … e poco simpatica!Neanche tu avresti un futuro da comico!- la sua bocca si increspò in una risata velata.
-Non è mai stata la mia massima aspirazione, fare la comica!Eh … sì! Sono acida!Molto acida! E non ho intenzione di non esserlo!-
-Dovresti , invece … tutta questa acidità non ti fa bene!E poi non ti si addice … -
-Come se tu sapessi cosa mi si addice!-
-Beh, sì … e se vuoi te lo sussurro … - i suoi occhi si fecero improvvisamente maliziosi, mentre lei arrossì visibilmente per l’allusione …
“Sfacciato!Irriverente!Non si parla così ad una signorina!”
Si voltò di nuovo verso la finestra:
“Maledizione … non ho vie d’uscita!Da un lato ho lui e dall’altro il vuoto!”
-Se stai pensando a un salto nel vuoto da questa altezza, te la sconsiglio … Non credo che neanche io riuscirei a sopravvivere … E poi … credevo di essere meglio di un salto nel vuoto!-
Lo guardò con faccia sconsolata, mentre lui se la rideva.
-Mi stai antipatico … sai?-
-Succede … -
“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Come faccio a reggere le prossime ore in questo stato?!Impazzirò, se già non lo sono!” aveva voglia di gridare, quella situazione rasentava la follia … ma in contemporanea, aveva anche un non so che di piacevole … e sentì il suo cuore stranamente sollevato e più leggero … le sembrava quasi felice … ma felice di cosa?
-Facciamo un patto: tu taci ed io farò finta che tu non sia qui!Che ne dici?-
-Non mi piace molto come patto … Comporta sempre il fatto che io mi annoi … E’ molto più divertente parlare !-
“Vuoi dire : farmi impazzire!”
-Ripeto: facciamo un patto … tu taci.-
-E? … non c’è nient’altro?-
-No!-
“Cos’altro vuoi che ci sia?!?”
-Non mi piace … Mettiamo un’altra clausola … tipo … tu mi intrattieni? – disse maliziosamente …
Françoise divenne paonazza, ammutolendo e rimanendo come imbambolata ad ascoltare i suoi discorsi …
“Ti va di scherzare?! La botta ti deve aver fuso il cervello!”
-Allora? Che te ne sembra? Mi sembra una buona clausola … -
“Nessuna postilla?No, dico! Postille?Nessuna?”
-Sei troppo silenziosa … quando fai così, vuol dire che stai pensando … Non ho specificato il modo in cui pensavo mi intrattenessi … -
Si riprese e con voce alterata gli rispose:
-Sai, com’è! Mi hanno dato un cervello ed io lo uso!Al contrario di te!-
-Eh … non parlare così! Sono ancora in convalescenza … devi avere pazienza con un povero ammalato … - gli venne da ridere per la sciocchezza detta e poi continuò sotto lo sguardo allibito di lei - … ogni volta che salgo su un aereo, mi chiedo sempre perché tutti sognino di fare l’amore nel bagno dell’aereo … deve essere scomodo, non credi? – la provocò, facendola arrossire fino alla punta dei capelli. Stava per scoppiare a ridere, ma cercava di trattenersi … era troppo buffo prenderla in giro in quel modo …
“Aiuto!Fermate il mondo!Voglio scendere!Anzi:fermate quest’aereo per l’amor del cielo!”
-Quindi? La clausola la posso considerare accettata? –
-Clausola? ! Hai per caso anche qualche postilla?- disse ironica, riprendendosi lentamente .
-Postilla?ah, sì!-
“Ah, sì?!?”
-Mi dovresti ospitare per qualche giorno … a casa tua … almeno finché non trovo un posto adatto a me … -
“Cosaaaaaaaaaaaaaa?”
-Come prego?!-
-Sì … spero che non sia un problema … -
“Certo che lo è!!! Ma che domande mi fai?!?”
-Ospitare? A casa mia? … ti va di scherzare? –
-No … sono serio!-
“Idiota!Non ho altre parole per definirti!”
-Ma anche no!- l’affermazione le sfuggì in un tono un po’ troppo alto, cosa che fece girare tutti gli altri viaggiatori e guardarla con disapprovazione …
-Io se fossi in te … modererei la voce … se non vuoi finire in economy … -
-Tu, taci!- sussurrò acida e arrabbiata, mentre si era fatta piccola, piccola sotto gli sguardi di rimprovero di tutti.
Joe rise: si stava divertendo troppo … e pensò che quel viaggio sarebbe stato meno lungo di quanto pensasse …
Passarono alcuni minuti, in cui rimasero in completo silenzio finché lei non interruppe quel silenzio …
-Comunque, no!Assolutamente, no!-
-Cosa? L’intrattenermi? O l’ospitarmi?Clausola o postilla?-
“mmmmmmmmmm … la mia pazienza sta vacillando …”
-Entrambe!Sono inaccettabili!-
-Uhmm … possiamo discuterne se vuoi … abbiamo ancora diverse ore di viaggio …-
-Io non penso proprio! E’ no! E basta!-
-Vorresti negare un posto dove dormire a un povero ammalato ?… - alzò leggermente la voce, in modo che sentissero anche gli altri … suscitando l’attenzione di tutti verso di loro e facendola imbarazzare …
“Questo è un colpo basso … !!!!”
Alzò lo sguardo e vide che tutti la stavano osservando … sentì alcune donne, che se la ridevano, facendo battutine del tipo “Che stupida! Rifiutarsi di ospitare un tale adone!” oppure “Certo che l’ingratitudine delle persone può arrivare parecchio in là!” o ancora “Se non lo ospita lei … lo ospito io: nel mio letto!”
“Quanta voglia avrei di tirarti uno schiaffo su quella tua faccia da sbruffone!”
-Va bene … -
-Cosa? L’intrattenermi o l’ospitare? –
-L’ospitare!-
“Stai attentando alla mia pazienza!Occhio a quello che fai!”
-Ok … meglio di nulla … -
-Per una sola notte.-
-Qualcuna di più?-
-No!- era un no esasperato il suo e in cuor suo desiderava tanto smaterializzarsi da lì … o forse … no! …
-Ma faccio ancora fatica a spostarmi da solo … Lo sai: sono ancora in convalescenza!E hai promesso al dottore di occuparti di me!- rialzò il tono della voce, facendo sì che gli altri lo sentissero di nuovo …
“Io ti uccido!Poco mi importa se sei in convalescenza o sei hai battuto la testa!”
-La smetti? Mi stai rendendo ridicola agli occhi di tutti!E’ imbarazzante!-
-Smettere di fare cosa?-
-Di … ah!Lasciamo stare!Rimani quanto ti pare!Basta che non mi disturbi!- era esasperata! Non ci poteva credere: fino a poche ore prima le sembrava di vivere in una tragedia shackspiriana … che tutto il mondo le fosse caduto addosso, che il cuore le si fosse frantumato in mille pezzi quando era uscita da quella porta e gli aveva dato le spalle per l’ultima volta, senza che lui la salutasse e ora … lui era lì … a pochi centimetri da lei … con quel suo sguardo magnetico e quel suo sorriso che adorava da sempre … era tutto così inverosimile e al limite della follia … le sembrava di vivere in una commedia comica al limite del paradossale! Perché? Cosa stava accadendo? Perché lui era lì? Cosa voleva dimostrarle? E perché, la sua vita si doveva sempre trasformare in qualcosa di grottesco?!
-Facciamo un patto … -
-Un altro? Credevo che non ti piacessero i patti … o meglio, le clausole e le postille…-
“Spiritoso!Ti credi tanto divertente?!?”
-Non mi piacciono i patti che proponi tu … per la precisione !… Tuttavia … io ti ospito … però … -
-Però? … sentiamo la tua clausola … -
-Tu taci!Fino a Parigi non voglio più sentirti dire una parola! Capito?-
-Ok … un’ultima cosa e poi non ti disturbo più … -
-Dimmi.-
-E per la clausola? … non c’è modo di contrattare anche sull’intrattenimento? – i suoi occhi si illuminarono di una strana luce , che le fece battere il cuore velocemente …
-No!Assolutamente, no!Su quello non c’è niente da fare!-
-Peccato … - e fece una smorfia divertita di disapprovazione …
Alzò gli occhi al cielo, sbuffando …
“Se non mi butto giù da quest’aereo è un miracolo!”
Joe non riaprì più bocca fino a Parigi, come aveva promesso … e lei, stranamente, si sentì estremamente a disagio … non riusciva a capire … eppure glielo aveva chiesto lei di stare zitto , ma … era tutto così difficile … così complicato e … strano averlo accanto … andare con lui a Parigi … ospitarlo e … abitare con lui per un tempo indefinito, ma che le sarebbe comunque risultato o troppo lungo … o forse troppo breve …
Durante tutto il viaggio si osservarono in silenzio … sembravano studiarsi l’uno con l’altro e numerose volte si guardarono negli occhi … più volte lei ebbe la tentazione di chiedergli perché era lì veramente … ma c’era qualcosa, dentro il suo animo, che la fermava dal farlo … e lui, lo stesso: avrebbe voluto farle una domanda … avrebbe voluto chiederle se lo avrebbe mai perdonato, per averla lasciata andare via da lui …
Stremata da quella situazione, così emotivamente pesante, si addormentò … Quando Joe se ne accorse non poté fare a meno di perdersi a guardarla … come era successo qualche ora prima … quando erano abbracciati dopo essersi amati … si fece violenza per non sfiorarla … aveva voglia di abbracciarla, di tenerla fra le braccia e amarla … sentì di nuovo quel suo bisogno di lei, che gli toglieva il fiato … non era desiderio … era qualcosa di molto più forte … qualcosa che lui aveva sempre cercato … amore … quell’amore che ti toglie il fiato, che ti riempie l’anima e senza cui non riesci a respirare … Per una vita si era sentito solo … aveva rincorso sentimenti che credeva fossero amore, ma che in fondo non erano quello che lui cercava … nessuno di quei sentimenti lo completavano … nessuno di loro lo rendevano parte dell’universo … era difficile anche per lui spiegarsi … ma ora sentiva che quello che aveva sempre cercato era lì … vicino a lui e che, in realtà, c’era sempre stato … ma lui non aveva mai voluto accettare … si era sempre tirato indietro, ma ora era così vicino da poter toccare … sfiorare … afferrare quella felicità che desiderava … la sua Françoise … era sua … lo era sempre stata … fin dal loro primo incontro … ma lui, l’aveva allontanata più e più volte … l’aveva lasciata andare via da lui … e si era illuso che potesse fare a meno di lei … fino a quando quel ridicolo e assurdo destino li aveva rifatti incontrare … Joe era debitore al fato, perché non lo aveva abbandonato alla sua solitudine , ma gli aveva dato la possibilità di essere felice … e ora si trattava “solo” di conquistare la sua fiducia … di nuovo … era cosciente: non sarebbe stato facile, ma lo avrebbe fatto con tutta la sua anima …
Sentì i suoi occhi farsi pesanti, era stanco … era davvero stato un incosciente a fare quel viaggio, in quelle condizioni fisiche, ma non poteva permettersi di lasciarla andare un’altra volta … avrebbe dovuto farcela … e prima di addormentarsi, sfinito e dolorante, perché ormai erano ore che stava seduto e il suo stato di salute non glielo permetteva, mormorò debolmente …
-Ho dovuto perderti per ritrovarti, ma ora … non ti lascerò mai più … -
Capitolo 17
Fu svegliato dall’alba di un nuovo giorno, dall’altra parte dell’emisfero … il suo primo istinto fu guardare verso di lei … aveva paura che tutto fosse solo un sogno e che lei non fosse lì … Sospirò, rincuorato, quando la vide accanto a lui, con la testa leggermente appoggiata alla sua spalla … sorrise teneramente al suo candido volto …
“Non sarà semplice Françoise … lo so … appena adesso inizierò a battermi sul serio per te … ma prometto che ne uscirò vincente e arriverò a riconquistarmi la tua fiducia … e il tuo amore … “
Mentre finì di realizzare quei pensieri, vide i suoi occhi aprirsi e guardarlo … per un attimo si persero l’uno nello sguardo dell’altro, ma poi lei distolse il suo e alzò la testa, lasciandolo dispiaciuto, per quel contatto che gli aveva tolto improvvisamente…
Françoise si girò verso l’oblò e si fermò ad ammirare il sorgere del sole ad occidente…
-Siamo quasi arrivati … questa è l’alba di un’altra parte del mondo … - nel suo tono, ancora mescolato al sonno da cui si era appena svegliata, Joe sentì una certa amarezza … annuì debolmente a quella sua affermazione e si rese conto di quanto sarebbe stata dura, d’ora in avanti … per lei … per lui … per loro due …
Dopo ore di viaggio, finalmente , giunsero a Parigi …
Mentre scendevano dall’aereo e si spostavano all’interno dell’aeroporto , Françoise notò la fatica con cui Joe camminava … sentì un nodo all’altezza della bocca dello stomaco … come poteva essere stato così incosciente, a fare quel viaggio, in quello stato? …
“Pazzo … folle! … come ti è saltato in mente di rincorrermi e di inseguirmi fino a qui? … perché non riesci mai a vedere i tuoi limiti? Perché? Perché ti fai sempre del male? Perché … non riesci a lasciarmi andare definitivamente?... sarebbe solo un bene per te … dopo tutto quello che è successo … “
Era evidente che sentisse molto male … zoppicava e tratteneva il respiro, probabilmente, per ricacciare indietro un lamento di dolore … ed era abbastanza sicura, conoscendolo, che non avesse preso neanche un antidolorifico, per affrontare quella tortura di tutte quelle ore …
-E le stampelle?Che fine hanno fatto?- lo guardò interrogativa, mentre gli camminava a fianco …
-Non potevo portarle sull’aereo … ho dovuto lasciarle a Seoul. –
Scosse la testa in segno di disapprovazione e poi, senza pensarci, lo prese sotto braccio …
-Appoggiati a me … non devi sforzarti. Il Dottor Joeung era stato chiaro su questo!-
Lui rimase sorpreso dal suo gesto, ma intuì che era stato inconsapevole e che ancora non doveva aver preso coscienza … di lui e del motivo per cui l’aveva seguita … e quindi, dei suoi sentimenti …
Quando Françoise aprì la porta, ebbe un attimo di esitazione che non sfuggì neanche a lui … Per entrambi, fu un po’ uno shock, ritrovarsi lì, assieme, dopo tutto quel tempo e tutto quello che era accaduto negli ultimi mesi … e come poteva non essere così? Ricordavano chiaramente il loro incontro di alcuni anni prima … e lei aveva ancora vivi i ricordi di Shin che girava per casa … le fece una strana sensazione essere lì, senza lui … sentiva vagamente un senso di vuoto … di smarrimento … ma in contemporanea, di agitazione perché vi era Joe con lei …
“E eccomi qua … “
Gli fece strada e poi lo fece accomodare sulla poltrona, mentre apriva le finestre e faceva entrare l’aria autunnale di Parigi, con i suoi tiepidi raggi di sole …
“Finalmente a casa … “
Si girò e si guardò attorno, sospirando … c’erano ancora tutte le loro foto … la coperta sul divano … i suoi libri …
-Devo fare un po’ di pulizia … - la sua bocca si increspò in una smorfia di dolore ... – Prendo delle scatole e arrivo … intanto riposati un attimo … - sparì dietro ad una delle porte della casa …
Joe si guardò attorno … l’unica e l’ultima volta che era stato lì, non aveva avuto il tempo di accorgersi di come fosse strutturato l’appartamento ... Si trattava dell’attico del palazzo, molto spazioso e luminoso … un’unica e grande stanza, divisa in salotto e cucina e poi, alcune stanze su un piano rialzato … il parquet scuro, alcuni tappeti di fattura pregiata e una grandissima libreria a muro, che occupava la maggior parte delle pareti … moltissimi libri … di ogni genere … storici … filosofici … di poesia … politica … classici … molte foto … di Françoise … e di Shin … sentì stringersi il cuore … non era preparato a vederle …
Distolse rapidamente lo sguardo e lo portò sullo stereo … sorrise … non poteva certo mancare in casa sua … notò la sua collezione di vinili e di Cd … accuratamente ordinati per genere e per artista …
Si voltò e rimase colpito da una grande porta finestra che dava sul terrazzo … con lunghe tende bianche ricamate … gli dava un’idea di spazio … di luce … e pace ….
Dopo poco la vide rientrare , silenziosa e con lo sguardo cupo … la vide mettersi in silenzio a togliere le fotografie, una ad una … senza battere ciglio … per un attimo ebbe quasi la sensazione che non respirasse neanche … e all’improvviso si sentì un intruso … si sentiva di troppo in quel momento … era un momento suo … che doveva vivere e metabolizzare senza la presenza di nessun’altro … fece per alzarsi e lasciarla sola, ma fu fermato dalla sua voce …
-Non ti devi sforzare … finisco qui e ti sistemo la stanza.- la sua voce sembrava atona, senza colore e suono …
Osservò ogni suo gesto … il modo in cui tolse le loro foto, in cui le incartò e le pose delicatamente in delle scatole … aveva qualcosa di molto simile ad un rituale … e così pure, quando mise via dei libri … e poi, dei dischi e dei Cd … Non ne era sicuro, ma gli sembrò che, per un attimo, avesse trattenuto un singhiozzo, mentre chiudeva le scatole e le metteva in un angolo …
-Domani penserò dove metterle … ora è meglio che mi occupi di te … - così dicendo, prese le sue valige e le portò in una delle camere. Joe la raggiunse.
-Non è grandissima … ma ha anche il bagno personale … -
-Grazie … -
-Prego … se … avessi bisogno di una mano per sistemare la tua roba, chiamami … non ti devi sforzare ulteriormente … anzi, penso che ti farebbe bene riposare un po’, prima di mettere la roba a posto … - si interruppe, guardandosi attorno e poi, ritornando con lo sguardo su di lui, aggiunse: - Più tardi ti porterò gli asciugamani e le lenzuola pulite … ho ancora da fare alcune cose di là … poi torno da te … -
-Va bene … -
Françoise appoggiò le valige per terra e poi, se ne andò, senza aggiungere altro .
“E ora si comincia dall’inizio … per l’ennesima volta tutto da rifare … “
Guardò l’appartamento e la sensazione che ebbe, fu molto sgradevole : doveva ancora metabolizzare … non aveva avuto tempo, in realtà, di farlo perché si era buttata anima e corpo ad occuparsi di Joe, ma ora che si trovava di fronte i ricordi di quegli ultimi anni … anni felici e pieni di quella vita che aveva desiderato … che ora non c’erano più e che forse, non sarebbero tornati mai più … Non aveva altra scelta : doveva per forza, affrontare la situazione e superarla il prima possibile …
“E l’ora che affronti anche questa sconfitta … e che la superi … al più presto …”
Prese la coperta dal divano e la infilò in una delle scatole . Avrebbe dovuto decidere cosa fare con quelle cose al più presto … non le voleva lì, sotto i suoi occhi, a ricordarle il male di quegli ultimi tempi … anche se … finché Joe rimaneva da lei … la cosa non era molto differente … sospirò …
“Devo chiamare la mamma … e dirle che sono tornata …”
Alzò il telefono e compose il numero …
-Pronto?-
-Pronto mamma … sono io … Françoise … -
-Tesoro!Che bello sentirti ! Sono sempre così felice quando mi chiami … non potendo farlo io quando voglio … è bello quando lo fai te … -
-Mamma … -
-Dimmi tesoro … che c’è? è successo qualcosa? –
-A dire il vero, sì … ma preferirei non parlarne ora come ora … però … in questo momento ti sto chiamando da casa mia … -
-Sei tornata a Parigi? E quando?-
-Stamani … scusa se non ti ho avvisato … è stata una scelta improvvisa … ho preso l’aereo all’ultimo … -
-Capisco … tutto bene?Voglio dire … tu stai bene?-
-Più o meno … -
-Tesoro … Joe come sta?-
Non si aspettava che sua mamma glielo chiedesse così, a brucia pelo … avrebbe pensato che sarebbe stata meno diretta e invece … in fondo la conosceva bene … sapeva che, questi suoi strani comportamenti, erano sempre legati a qualche evento anomalo … e in questo caso … non poteva altro che riguardare lui …
-Mamma … -
-Basta che mi dici che sta bene anche lui … non importa che mi dici altro … - si stupì: sua mamma era preoccupata per la sua salute … non lo aveva mai conosciuto : quello che sapeva di lui era solo per bocca di lei e per quella dei giornali … eppure, lei era così agitata …
-No, stai tranquilla … sta bene … - la sentì fare un sospiro di sollievo al di là del telefono e la cosa la stranì ..
-Per fortuna … mi ero preoccupata … avevo paura che mi dessi qualche brutta notizia … -
-Hai ragione, mamma … negli ultimi tempi non ho fatto che darti brutte notizie … scusami … -
-Amore … non ti devi scusare … Non sono certo colpa tua!-
Sentì una fitta al petto … -Mamma … invece la colpa è mia .. solo mia … di tutto … anche di quello che è successo a Joe … -
La madre di Françoise rimase un attimo in silenzio … -Tesoro … sbagliamo tutti … errori più o meno grandi … e le ritorsioni possono essere impreviste … è vero … però … non è giusto darti tutta la colpa … -
-Ma è partito tutto da una mia scelta sbagliata … -
-E’ vero … e capisco quello che mi vuoi dire … e non ti voglio giustificare, come non voglio illudermi che tu non sia colpevole … Tesoro … hai sbagliato e posso immaginare a cosa ti riferisci … cosa sia successo … però, questo è stato solo la conseguenza della tua testardaggine … -
-Che vuoi dire? … -
-Tu lo sai come la penso … te l’ho sempre detto … tu non hai mai affrontato sul serio i tuoi problemi … fuggire non è il modo giusto per farlo … Anni fa, sei scappata e te ne sei andata, dando le spalle alle cose belle e alle cose brutte … avevi bisogno di tornare a vivere, ma … il modo in cui l’hai fatto non era quello giusto … Hai pensato veramente di riuscire a fuggire dalla tua coscienza? Dico seriamente … pensi che sia possibile? E poi … proprio per te … che metti anima in tutto e la tua coscienza ti comanda in ogni tua decisione! Era semplicemente illusione e stupidità, che fossi in grado di farlo … -
-Mamma … -
-Tesoro … il tuo errore è stato scappare quella notte, senza aver risolto la cosa con lui … senza affrontarlo … senza pretendere una risposta da lui … il resto è stato solo conseguenza … no, mi correggo: avresti potuto chiudere questa cosa quando vi eravate ritrovati , ma non l’hai fatto … Mandare via una persona che ami e che ti ama, che ti prega di non chiuderlo fuori dalla tua vita … non è certo il modo di chiudere la cosa … è solo farsi del male gratuito … Mi spiace parlarti così … ma è quello che penso e tu mi hai sempre chiesto di essere sincera con te … -
-Lo so … e non ti chiederei mai di fare altro … ho capito quello che vuoi dirmi però, ora … è troppo tardi … -
-Non è mai troppo tardi … comunque … tesoro cerca di prendere una decisione giusta questa volta … -
-Onestamente … non so, se ne sono in grado … soprattutto ora … -
-Beh, di tempo per decidere ne hai … e trovarlo per parlarci, penso che non sia un problema per te … -
-Ah, no … quello no … visto che si trova nell’altra stanza … -
-Come? … - la sua voce sembrò stupita.
-Sì … era l’altra cosa che stavo per dirti, prima che … mi facessi notare la mia incapacità a gestire alcune cose della mia vita … -
-Specifica: vita sentimentale … Comunque … è da te? O meglio siete venuti assieme? –
-Sì, ma non come puoi pensare … -
-Ah … ok. A dire il vero, faccio fatica a capire bene il vostro rapporto … -
-Anche io … -
-Beh … domani, magari vi vengo a trovare … -
-Mamma, lascia stare … meglio di no … -
-Magari, hai bisogno d’aiuto … -
-Non ti inventare scuse … tu lo vuoi solo conoscere! Per poi dirmi: Françoise non sai gestire la tua vita sentimentale!-
-Quello, lo sai già da sola! Non hai bisogno che te lo dica io! E … sì!E’ vero: voglio conoscerlo! Non dovrei aver voglia di incontrarlo? … ne ho sentito parlare così tanto, che sono molto curiosa!-
-Saresti curiosa anche se te ne avessi parlato poco!-
-Anche questo è vero … ! Però … tesoro … che hai intenzione di fare? Anche perché … non mi sembri così entusiasta di ospitarlo … -
-Ne avrei voluto fare volentieri a meno … Dice che ha un nuovo lavoro, qui a Parigi … e che ha bisogno di un posto dove stare, almeno finché non trova qualcosa di adatto a sé … -
-Dice? … vuol dire che non ci credi? –
-Ultimamente … credo poco un po’ a tutti … in particolare a lui … -
-Françoise … ricordati … non giudicare con troppa durezza una persona che si è trovata in una situazione più grande di sé … che probabilmente non sapeva neanche gestire … e poi … ricordati una cosa: non dimenticare le tue colpe … soprattutto se sei stata tu, come dici, a trascinarlo in una situazione simile … -
-Sì, ma non me lo ricordare troppo spesso … devo ancora metabolizzare … comunque, se vuoi venire a trovarmi, fai pure … -
-Va bene … domani, cerco di passare in pomeriggio … così ti aiuto anche a portare via la roba … -
Françoise rimase stupita … come faceva sua mamma a conoscerla così bene ? Aveva intuito di lei e di lui … e poi, anche che aveva già tolto tutto quello che riguardava Shin …
-A domani piccola mia … -
-A domani … -
Rimase un attimo a riflettere sopra la telefonata … cercando di raccogliere quella forza che generalmente la contraddistingueva , ma che questa volta stentava a trovare … soprattutto con tutti quei ricordi del passato così vicini e pesanti … quelle scatole piene di emozioni e sentimenti da togliere … e poi, ancora … lui …
Capitolo 18
Finì di sistemare la sua roba e di rimettere le lenzuola …
“E’ tutto così strano … sembra un’altra casa …”
Passò una mano sulla coperta del suo letto ed ebbe quasi la sensazione di sentire il suo profumo … Era strano … nonostante tutto, sentiva la mancanza di Shin ...
“Forse mi mancano di più i ricordi … che lui … forse … chissà … “
Decise di andare a sentire Joe se poteva essergli d’aiuto in qualche modo e poi a portargli le lenzuola e gli asciugamani promessi … anche se, tutto sommato, non se lo meritava …
Bussò …
-Avanti … -
-Posso? –
-Certo … è casa tua … -
-Sì, ma la stanza è in prestito per il momento … - disse abbozzando un sorriso .
-Giusto … il nostro patto … senza clausola!-
“Ancora? … basta!”
-Senza clausola! –
-Lo so … mi sono annoiato tantissimo … -
“Problemi tuoi! Io dovevo combattere contro la voglia di fare un salto nel vuoto!”
-Sono cose che capitano! – disse ironicamente.- Ma … parlando di cose serie … hai bisogno di una mano? –
-No, grazie … sono un povero ammalato che riesce a cavarsela da solo … -
“mmmmmmmmmmm …. Ricomincia!Per fortuna che qui non c’è nessuno che lo possa sentire … “
-Sì, certo … altro? Se non hai bisogno di niente, allora io andrei a fare la spesa … -
-Se vai a fare la spesa , mi potresti prendere qualcosa? –
-Certo … era per quello che te lo dicevo … visto come hai reagito l’ultima volta che ho fatto di testa mia .. –
-Già … è vero. E proprio per questo, ti do una lista di cose che mi servono … -
“Lista?! Ma mi hai preso per la cameriera?!”
-Lista? … ti mancano parecchie cose … -
-Sì … ho dovuto fare in fretta la valigia … e non muovendomi troppo bene, ho preferito lasciare molte cose lì … -
-Potevi fare con calma … e prendere anche l’aereo successivo … -
-No, perché? E perdermi l’occasione di farmi intrattenere da te? – disse ridendo.
“Stupido … “
-Poi, ti è andata male lo stesso … - disse soddisfatta e mal celando la sua risatina.
-No … non è vero … ora sono qui … -
“Ok … uno a zero per te …”piegò un sopraciglio in segno di disapprovazione …
-Ok, dammi questa lista e fammi andare … vorrei tornare prima di pranzo … se fosse possibile! –
Mentre girava per il supermercato e infilava distrattamente la roba nel carrello, le squillò il cellulare … aveva una notifica nell’applicazione di instant messaging …
Dove sei?
Indovina? U.U
Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda!
Al supermercato … dovresti saperlo! U.U
Ancora?
Sai, com’è … la tua lista non finisce più … >.<
Ho bisogno delle cose che ho scritto …
Facevo prima a prendere tutto il supermercato … XD
La smetti di usare le emoticons? Grazie!
No!Perché dovrei? Mi piacciono! XP
Hai finito di scherzare?
Dimmi … che vuoi … mi stai rallentando … U.U
… Mi è venuta fame …
E quindi?
C’è qualcosa da mangiare in casa?
No … altrimenti non sarei venuta a fare la spesa … U.U
Allora sbrigati …
….
Che significano i puntini di sospensione?
….
?
Che non sono ai tuoi ordini e che ci metto quanto ci metto!
Sbrigati … mi sto annoiando …
Problemi tuoi … ¯-¯
Non si risponde così ad un povero ammalato …
…
Di nuovo i puntini?
Sei molesto …
… io?
Sì … non mi far più perdere tempo!
… ok … stai attenta …
A chi? Al lupo cattivo? XD
No … quello abita momentaneamente a casa tua …
O_o e io che credevo che fossi uno stalker … XP
Spiritosa … ti aspetto a casa … fai veloce.
Sicuramente … farò velocissima! Più veloce di superman!
Sospirò … pure per via messaggistica istantanea doveva infastidirla …
“Quanta pazienza dovrò avere nei prossimi giorni … “
Finì di fare la spesa e tornò a casa, ma quando aprì la porta si spaventò … sembrava che fosse passato un uragano da casa sua …
-Che è successo? –
-A cosa ti riferisci? – rispose lui con aria tranquilla.
-Sembra che sia passato un uragano! – si guardò a giro … fogli … cartelline … giornali …
-Ah, ti riferisci a questo? Visto che non arrivavi, mi sono portato avanti con il lavoro … non sapevo cosa fare … - disse ingenuamente.
-Una cosa è non sapere cosa fare e portarsi avanti con il lavoro … e un’altra è disfarmi la casa!-
-Esagerata … - disse mentre scriveva sul pc e faceva finta di non considerarla …
“La mia pazienza ha un limite … non credo che mia mamma riuscirà a conoscerti … ti butterò fuori da questa casa molto prima!”
-Raccogli tutto e metti in ordine … non voglio vedere questa confusione per casa mia! –
-Non posso … devo lavorare … -
-Vai in camera tua!-
-Mi serve molto spazio … -
Françoise sbuffò e lui la guardò divertito …
-Fai come ti pare!- prese le buste della spesa con la sua roba e gliele mise davanti per dispetto. -Queste sono tue!Buon divertimento … -
Joe la guardò aggrottando la fronte – E quindi? –
-Quindi … vai a metterle a posto … -
-Ci puoi pensare tu? … per favore … grazie!- le sorrise facendo il finto ingenuo.
-Ti va di scherzare? … non sono la tua cameriera! –
-Ok … vado io … - si alzò, le prese le buste di mano e zoppicando si diresse verso camera sua … Françoise si sentì improvvisamente in colpa , vedendolo camminare con difficoltà, in quel modo …
-Dai a me … - gli riprese le buste e andò a sistemarle, lasciandolo sorpreso …
Si appoggiò allo stipite della porta e iniziò ad osservarla mentre rimetteva la sua roba a posto …
-Perché mi stai fissando?- si fermò e lo guardò contrariata e infastidita.
-Mi stavo chiedendo per quale motivo avessi cambiato idea … - e gli fece cenno, indicando le buste con la sua roba .
-Così … -
-Capisco … ti ho fatto pena … -
-No … mi sono solo ricordata che il Dottor Joeung ha detto che non ti devi sforzare quando senti male alle gambe … ecco tutto … -
-Certo … è poco credibile come scusa, però … l’accetterò … Piuttosto … non mi hai mai spiegato come facevi a conoscere Joeung … -
-Perché ti interessa saperlo? –
-Così … -
-Me ne ha parlato il Dottor Gilmore … -
-Questo me lo immaginavo … ma … era chiaro che lo conoscevi di persona … -
-E quindi? Anche se lo conoscevo di persona … che problema c’è? –
-Mi stavo solo chiedendo se avevi avuto qualche problema … - la sua voce si fece stranamente bassa e preoccupata …
Françoise prese tempo a rispondere … - Sì, avevo avuto qualche problema … ma niente di grave … - rispose vaga , senza entrare nei dettagli , suscitando in lui un certo disappunto …
-Problema? Di che tipo? –
Alzò gli occhi verso di lui e lo guardò di sbieco …
-Non sono cose che ti riguardano … - tagliò corto lei scocciata , finendo di mettere la roba a posto …
-Perché? Che cosa hai avuto? – nella sua voce c’era molta preoccupazione e la cosa la infastidì.
-Cos’è che non capisci delle parole … non ti riguarda?- si stava innervosendo …
-Nulla, ma non vedo perché devi reagire così … sono solo preoccupato per te. –
-Non dovresti.-
-Ma lo sono.-
-Allora fai male … so pensare a me stessa … e ora basta con questo discorso!-
Tentò di uscire dalla stanza, ma lui la fermò, tenendola per un braccio e lei lo fulminò con gli occhi.
-Che è successo? Cosa hai avuto? E dammi una risposta.- sembrava improvvisamente arrabbiato e il suo sguardo non ammetteva no.
-Niente! … solo un ritardo di due settimane! Contento?- disse esasperata e con le lacrime agli occhi … la notizia lo lasciò perplesso e lo colpì come un pugno in pieno stomaco … le lasciò il braccio e si incupì.
-Di Shin?- fu l’unica cosa che riuscì a dire … e sentì qualcosa sgretolarsi dentro di sé.
-Non è che andassi a letto con tutta Seoul! E comunque non sono cose che ti riguardano … te l’ho già detto … -
-E … ? –
-E cosa?-
-E era solo un falso allarme … o … - non sapeva se voleva saperlo veramente …
-Falso allarme … - la sua voce divenne stranamente fragile e tremante … e con un certo malessere addosso, se ne tornò in cucina a preparare il pranzo , lasciandolo solo e senza parole in camera sua …
Il resto del giorno non disse più una parola, se non lo avesse visto di fronte a lei non avrebbe neanche detto che fosse lì … Anche la sera ebbe un comportamento strano: si ritirò subito dopo cena, in completo silenzio senza neanche darle la buona notte …
Il giorno dopo Françoise uscì presto la mattina, per andare a lavoro … quando lui si svegliò, era già andata via: trovò la colazione pronta sul tavolo e un biglietto in cui gli diceva che sarebbe tornata nel primo pomeriggio e che se avesse avuto bisogno di lei, la poteva cercare al cellulare. Lui guardò il biglietto e si mise a sedere con lo sguardo perso nel vuoto … non aveva fame … e si sentiva strano … quello che aveva saputo il giorno prima l’aveva sconvolto … gli erano passate tante domande per la testa … a cui però non voleva una risposta … anche se, a quel punto, si rese perfettamente conto che aveva veramente rischiato di perderla …
Si fece ora di pranzo, senza che lui se ne accorgesse : aveva fatto fatica a concentrarsi sul suo lavoro e quando ci era riuscito, aveva perso la cognizione del tempo … se non che, fu distolto da questo da un beep …
Sei ancora vivo?
Certo …
Uhmm … O_o
Prego?
Credevo che facessi lo stalker a tempo pieno … >.<
No … devo lavorare ….
Anche io. ^.^
Non sembra …
Spiritoso … U.U
Pausa ?
… pranzo …
Pranzo?
Non hai visto che ore sono?
No … stavo lavorando …
Vuol dire che ancora non hai pranzato?
Mi è bastata la colazione di stamani …
Era sufficiente?
Era per un reggimento …
Era buona?
… sì
… ?
Sì.
Sì, cosa?
Mi stai importunando …
Io? O.o
Tu.
No.
Quando torni?
Te l’ho scritto … non hai letto il biglietto?
Sì.
Allora lo sai.
…
Che vuoi dire?
Quello che ho detto …
Spiritoso … e copione … Stasera che ti va per cena?
Niente di particolare …
Passo a prendere una pizza? ^.-
Pizza?
Pizza … hai presente? O te la devo descrivere?
Certo che so cosa è …
Allora pizza?
Pizza sia …
Che gusto?
Mi fido di te …
^.^ … bene! A dopo!
Uscita dalla sala prove, passò dal fornaio a prendere un po’ di pasta lievitata e poi dall’ortolano … stranamente si sentiva distesa … forse il fatto che fosse rientrata a lavoro e che nessuno le avesse chiesto nulla, l’aveva resa più tranquilla … Si era stupita, ma sembrava che tutti avessero capito la sua situazione e che non volessero infierire … anzi, quando la videro, le corsero tutti incontro, abbracciandola e dandole il ben tornato … Era andata meglio di quanto avesse mai creduto … forse, certe volte, era più pessimista di quanto dovesse … Arrivò a casa e quando entrò vide Joe che stava parlando con sua madre ed ebbe un sussulto …
-Mamma! – non sapeva perché , ma il suo tono di voce apparve allarmato …
-Ciao tesoro! Ti aspettavamo!- le fece un gran sorriso … di quelli che la sapevano lunga … e che ammiccavano velatamente alla figlia!
-Ottimo … ma … non sei arrivata un po’ presto? –
-Un po’ … ero di strada … ero andata a comprare una cosa e ho fatto prima di quanto credessi!-
“Bugiarda!Non resistevi dalla voglia di conoscerlo … “
-Immagino … e cosa sei andata a comprare? –
Sua madre la guardò con disappunto, capendo che la figlia non le credeva …
-Del pane … - e alzò la busta con le baguette ..
Françoise fece un sorriso forzato di approvazione …
-Metto la spesa a posto e preparo qualcosa … che volete?-
-Per me un caffè … -
Annuì con la testa e poi guardò Joe in modo interrogativo … -E tu che prendi? –
Joe sembrò riscuotersi improvvisamente e le rispose che avrebbe preso anche lui la stessa cosa …
-Ok … caffè per tutti … -
“Non ci posso credere! E’ intimorito dalla mamma!Questa è veramente comica!”
E mentre metteva a fare il caffè le scappò una risatina compiaciuta!
Passarono un pomeriggio tranquillo, parlando del più e del meno … la madre di Françoise sembrava molto rilassata e seguiva con attenzione quello che diceva Joe … quando lui riusciva ad aprire bocca! Non era mai stato un gran chiacchierone, ma di fronte a lei sembrava essersi ammutolito del tutto … Françoise osservò divertita la scena … Sua madre era molto brava a gestire la situazione: si era resa perfettamente conto che il ragazzo si trovava a disagio e cercò di essere molto amabile e a dirottare sempre su altri argomenti, quando si accorgeva che si irrigidiva … Era palese: lo studiava attentamente, ma al contempo era anche rapita dal suo carisma … Era stato decisamente un primo incontro particolare il loro … soprattutto per Joe che ebbe un espressione indecifrabile per tutto il tempo!!
-Tesoro … si è fatto tardi … devo andare … Tuo padre mi starà aspettando di già … -
-A proposito … come mai papa non è venuto? –
-Aveva da fare a lavoro … -
-A lavoro?- chiese stupita …
-Eh, sì … - si chinò a darle un piccolo bacio sulla guancia e le sussurrò :-E’ meglio che tuo padre non sappia ancora di lui … Gli ho detto che passerai tu, domani da noi … ok?-
Françoise sospirò e annuì … la salutò e richiuse lentamente la porta , voltandosi verso di lui con un sorriso di soddisfazione.
-Quindi? Pizza? –
-Perché ho alternative? –
-No!-
-E allora perché me lo chiedi?-
-Era così per dire … Mi dai una mano? –
-Devo? –
-No … se vuoi cenare … - gli disse scherzando.
-Allora sarà un piacere aiutarti … Che devo fare? – rispose con finta e divertita rassegnazione, mentre tirava un sospiro di sollievo, senza farsi notare …
-Lava i funghi e poi tagliali! –
Lui aggrottò la fronte, poco convinto della cosa, ma eseguì gli ordini …
-Va bene così? – le mostrò le fettine di funghi e lei annuì ridendo.
-Che ti è sembrato di mia mamma?-
-E’ molto simpatica … -
-E .. –
-E … intelligente … e cordiale .. nonostante sapesse chi fossi … -
-Nonostante sapesse chi fossi … che vuoi dire? –
-Quello che ho detto : che lei sa benissimo chi sono … e anche che mi ospiti qui … -
-Beh … sì … non eri certo il suo pacchetto regalo!-
-Spiritosa … - lo guardò mentre tagliava i funghi e le venne da ridere … -Che hai da ridere? –
-Sei buffo … e imbranato! – rise.
-Come sei simpatica … - finì di tagliare i funghi e glieli porse.
-Grazie!Ottimo lavoro aiutante chef!Ma se ci fosse stato Gordon Ramsey ti avrebbe rimproverato! Li hai tagliati troppo sottili! –
-Gordon Ramsey? E chi sarebbe costui? –
Lei rise e fece finta di nulla, senza rispondergli … mentre distendeva la pasta sulla teglia da forno lui l’osservava con attenzione … non capiva perché, ma ogni suo gesto lo stregava … rubando la sua attenzione … e distogliendolo da qualsiasi altro pensiero …
-Che pizza cuciniamo allora?-
-Quattro formaggi e funghi porcini!-
-Mai assaggiata … -
-Vedrai che ti piacerà …!-
Infornarono la pizza e aspettarono in silenzio che fosse pronta … e anche durante la cena non si scambiarono molte parole … Joe sembrava non aver molta voglia di parlare …
-Che hai? –
-Niente … -
-Sei taciturno da ieri sera … -
-Sto solo pensando al lavoro … -
-E’ solo questo? Non c’è altro? –
- No. -
-Va bene … allora se è così … vado a dormire … così non ti disturbo oltre … -
-Ok … grazie … buona notte … -
-A proposito … domani sera esco con delle mie amiche … -
Lui alzò lo sguardo verso di lei con un certo disappunto …
-Nota informativa? –
-Nota informativa. –
-Capisco … e per cena? –
-Ti preparerò qualcosa prima di uscire … buona notte … - entrò in camera sua e chiuse la porta dietro di sé .
Joe rimase a guardare la porta che si chiudeva, con aria intontita e sovrappensiero … era stata una giornata decisamente diversa dal solito … non era abituato a tutto quel mondo … e a quel modo di vivere …
Era la prima volta che si ritrovava a convivere con una ragazza … solo lui e lei … e poi, anche l’incontro con sua mamma … era stato un fulmine a ciel sereno, che avrebbe preferito non affrontare ancora … e poi le gambe gli facevano ancora male … sapeva che avrebbe dovuto chiamare e andare dal Dottor Gilmore, ma … ora voleva risolvere prima di tutto questa situazione … senza contare che non riusciva a mandare giù quello che le aveva sentito dire la mattina prima …
Guardò l’orologio e poi prese il cellulare …
-Pronto … -
-Joe!!! Sei proprio tu?! Ma da dove mi chiami? –
- … da Parigi … -
-Parigi? … non capisco … -
-Ti ho svegliato? … -
-No … ero già in piedi … mi stavo preparando per andare a lavoro … -
-Dara … ti ho chiamato perché avevo voglia di sentirti, ma … soprattutto perché ti devo delle spiegazioni, oltre che delle scuse … -
-Joe … non ti preoccupare … se sei a Parigi, vuol dire che in un modo o in un altro, le cose stanno andando bene … e questo, a me basta … anzi , mi rende felice! -
-Non proprio … ho solo deciso di seguirla … dopo che ha scoperto di me e di te … se ne è voluta andare via da sola e … io ho capito che non avevo più voglia di lasciarla allontanarsi da me … -
-Era l’ora che te ne accorgessi … forse questo è un nuovo inizio per voi … farò il tifo per te e per lei … sarebbe l’ora che voi due mettiate da parte le vostre paure, le vostre insicurezze e i vostri assurdi dubbi … e vi accorgiate di quello che provate l’uno per l’altra … -
-Speriamo che sia così … come dici tu … ma dimmi di te … come stai? … e a lavoro come procede? –
-Io, tutto a posto … sono sempre a gestire e a risolvere tutte le cose della ditta … non faccio altro che lavorare!Hyun ha sempre mille impegni da seguire … incontri … interviste … viaggi … conferenze … feste … e chi più ne ha, più ne metta! Non si ferma mai … e io gli sono sempre appresso! -
-E’ diventato una trottola impazzita … -
-Sì, da quando è successo il caso BD e non ha più notizie di … -
-Non ha più avuto sue notizie? … -
-No … non sa neanche se è vivo … preferisce non parlarne … una sola volta l’ho sentito nominarlo … definendolo la vergogna della loro famiglia … Piuttosto … era molto che te lo volevo chiedere … -
-Dimmi … di cosa si tratta? –
-Il tipo misterioso che ha portato le prove alla polizia … è un tuo amico, vero? –
-Sì … ma perché me lo chiedi? –
-Così … ero solo curiosa … ho notato un tipo strano che girava intorno alla villetta, ma sembrava più che altro stare attento a che nessuno vi desse fastidio più che ad importunarvi … e poi, mi era sembrato di averlo visto anche il giorno dell’incidente … volevo, solo, essere sicura di aver fatto bene a non denunciarlo alla polizia! –
-Povero Jet … gli sarebbe mancato solo quello … e poi, lo facevano santo … l’ho messo così tanto ne guai e l’ho tediato così tanto che … mi vergogno a ripensarci… -
-Non penso che ti devi preoccupare … gli amici servono a questo … a darti una mano quando tu non ce la fai … Vedrai, che per lui non è stato un problema! Oh, mamma mia! E’ tardissimo! Devo andare Joe! –
-Sì, scusami … ti ho trattenuto più del necessario … è solo che avevo voglia di sentirti e di salutarti … -
-Ti ringrazio … mi ha fatto molto piacere sapere che mi hai pensato … ti voglio bene Joe … e ricordati : se hai bisogno di parlare con qualcuno … puoi sempre contare su di me … Magari … un giorno vengo a farvi visita … magari … per il nostro viaggio di nozze chiederò a Jung-Su di portarmi a Parigi … così da potervi riabbracciare entrambi…-
-Mi farebbe molto piacere rivederti … e soprattutto, poterti riabbracciare proprio qui a Parigi … -
-Te lo auguro … a presto … -
-A presto Dara … - sentì la linea chiudersi e una certa sensazione di tristezza lo assalì … si sentiva, nuovamente, solo …
Riguardò l’ora … e riscorse la rubrica del telefono …
-Pronto.-
-Che ore fai?-
- … come scusa? –
-Che ore fai? – insistette e Joe riguardò l’orologio perplesso …
-Le 23 e 34 minuti … -
-Bene … un’ora avanti rispetto al mio … sei dalla parte giusta del mondo .. e dell’Europa … - anche se non lo poteva vedere, percepì un sorriso di approvazione e soddisfazione …
-Vuoi dirmi che sei da queste parti anche tu? … -
-Ho fatto scalo a Roma prima di tornare a New York … ma riparto tra poche ore .. –
-Ho capito … -
-Ok … e ora parla … non credo che mi hai chiamato solo per sentire la mia voce … -
-Ti volevo ringraziare per avermi dato una mano a prendere l’aereo giusto … -
-Tsk … sei il solito! … non mi devi ringraziare, anche se … dovresti smetterla di svegliarmi nel bel mezzo della notte con le tue idee folli!-
-Non potevo fare in un altro modo … scusami … -
-Sì, sì .. lascia stare … te la perdono solo perché … fin dall’inizio di tutto, è stata l’unica scelta intelligente che hai fatto … -
-Probabile … -
-No, probabile … sicuramente! Fidati! Credo che avrei stappato una bottiglia di Dom Pérignon se l’avessi avuta sotto mano, quando mi hai illustrato la tua idea folle!-
Joe rise …
-Folle, eh? … però giusta … -
-La più giusta che tu abbia mai preso .. –
Si fermò un attimo a riflettere sul motivo per cui aveva chiamato Jet … aveva voglia di dirgli cosa aveva saputo … di sfogarsi, ma …
-Sai … la stavo per perdere veramente … -
-Lo so … e ho sempre sperato che tu te ne accorgessi in tempo … prima che fosse troppo tardi … -
-Grazie Jet … grazie per tutto , ma soprattutto per la tua amicizia … -
-Non dire nulla e … pensa solo ad un modo per riconquistarti ciò che è sempre stato tuo … -
-Sì … è proprio quello che ho intenzione di fare .-
Si salutarono … e Joe pensò che aveva fatto bene a non dire nulla a Jet …
“E’ ora che impari a gestire questa situazione da solo … che prenda le mie responsabilità e che la smetta di andare a piagnucolare da lui … Sì, è ora che cresca sul serio …”
Capitolo 19
Quando la mattina si svegliò, lo trovò seduto al tavolo a lavorare al pc ..
-Buongiorno … -
-Buongiorno … -
-Già sveglio? –
-Sì … avevo da fare … -
-Lavoro? –
-Sì … a proposito … devo uscire anche io oggi … -
-Ah … ottimo … ma io non ti posso accompagnare … -
-Non c’è problema … prenderò un taxi … -
-Ok … cerca di non stancarti troppo, però … sai che stasera ..-
- … Sei fuori con le tue amiche e non puoi occuparti di me … sì, sì … lo so. -
Lo guardò interdetta, non capendo il suo tono …
-Avrei bisogno di una copia delle chiavi di casa … Altrimenti non so come rientrare… -
-Ok … devo avere una copia in camera mia … te la lascio mentre esco … -
-Bene.-
-Bene.-
Mentre prendeva la metropolitana per andare a lavoro, si sentì leggermente agitata … era un po’ preoccupata per lui … ce l’avrebbe fatto da solo ?
Quando arrivò l’ora di pranzo prese il cellulare e accese il programma di messaggistica istantanea … rimase un attimo ferma ad osservare lo schermo … indecisa se scrivergli o meno …
Ehmmm … disturbo ? …
No …
Come stai?
Bene.
…
?
Niente … volevo sapere solo se era tutto a posto …
Sì.
Sì?
Sì.
Ok … allora quando torni stasera?
Non lo so. E tu?
Non lo so …
Uno pari. Palla al centro.
?
Niente emoticons oggi?
… >.<
Mmmm ….
Mi fai sapere quando torni come stai?
Perché? Sei preoccupata per me?
No.
E allora perché dovrei?
Per gentilezza?
Gentilezza? … quando arrivo a casa, se non sono troppo stanco …
Allora aspetto …
Devo andare … mi aspettano.
Ok … (^.^)/
Eh?
Ciao. U.U
Ah …. Ciao.
A fine delle prove, andò a casa dei suoi a trovare sua madre e suo padre, ma ammetteva che non riusciva a stare molto tranquilla … guardava spesso il cellulare e prestava poca attenzione ai discorsi dei suoi … Sua madre se ne accorse e in un momento in cui il padre di Françoise si assentò, le chiese cosa avesse …
-E’ andato a lavoro da solo? –
-A quanto pare … mi ha detto che oggi andava a definire alcune cose del contratto … Non so altro … -
-E sei così preoccupata? –
-Sì … ti vorrei ricordare che è ancora convalescente … e che non aveva finito gli interventi che doveva fare … -
-E come ha intenzione di fare per questi ?… -
-Mi ha detto che andrà dal Dottore Gilmore appena potrà … -
-Appena potrà? … In che senso? Cosa lo costringe a stare qui? … –
-Mah! Suppongo il lavoro! … è sempre stato molto dedito al dovere, più che alla sua salute … - storse la bocca con disapprovazione mentre guardava l’espressione perplessa e confusa di sua madre … avrebbe potuto giurare che c’era qualcosa che non le tornava in quel discorso, ma la vide far finta di nulla …
-Capisco … c’è altro che vuoi dirmi? –
-No … perché? Ci dovrebbe essere altro? –
-No … è solo che … mi chiedevo come stessi … veramente, intendo … -
-Abbastanza bene … ancora un po’ sottosopra … ma il rientro a lavoro è andato bene e questo mi ha tranquillizzato … -
-A questo punto è solo lui l’elemento destabilizzante nella tua vita … -
-Sì … - sospirò riguardando il cellulare …
-Tesoro … se devi essere così agitata è meglio che tu vada!… - le fece notare, rimproverandola bonariamente.
-Ma papa? –
-Tuo padre capirà … hai visto come ha reagito? Era come se tu non fossi mai partita! … stai tranquilla … Unica cosa … evitiamo di dirgli di Joe … almeno per il momento … sai quanto si era legato a Shin … non vorrei che non la prendesse bene… -
-Sì, ho capito quello che vuoi dirmi … Stai tranquilla … vado a salutarlo e poi vado … stasera tra l’altro esco con le ragazze del corpo di ballo … e quindi devo anche preparare la cena prima di uscire … -
-Esci senza di lui?- la guardò contrariata …
-Sì … perché, non dovrei? –
-No … così … fai come credi … sai che non mi piace mettere bocca nelle tue scelte..-
-Non approvi? –
-Non particolarmente, visto che ha ancora difficoltà motorie e poi, abitate insieme … Non mi sembra carino ed educato mollarlo da solo a casa … però fai come credi … -
-Mamma … abitiamo insieme … non è proprio il termine più giusto per definire questa convivenza obbligata … e comunque non abbiamo legami! E io faccio quello che mi pare! E lui pure!-
-Fai come credi … te l’ho già detto … Tanto lo sai come la penso io!-
-Sì, che la mia vita sentimentale è un vero disastro … - mugolò arrabbiata.
-E’inutile che metti il broncio … sai che per me, vale sempre il detto: se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna … -
-Dovrei andare dalla montagna? – fece finta di non capire l’allusione e piegò il sopraciglio.
-Sì … dalla montagna … bambina mia … non scherzare! … è una cosa seria questa volta! –
-E le altre no? … -
-Françoise … non mi far arrabbiare … io non sono lui. E non mi piace giocare.-
-Sì … scusa mamma … sono rimasta in modalità comico-acida … E’ colpa sua! E’ lui che mi istiga ad essere così!-
-Françoise! Nessuno ti istiga a fare niente e smettila, di fare la bambina! Sarebbe il caso che cominciassi a comportarti come una donna!Perché … per ora, ancora non ho visto un tuo atteggiamento maturo, in questa situazione!-
-Scusami … -
-Non ti devi scusare con me! Ma con te stessa! Per tutto quello che ti sei fatta da sola negli ultimi anni! E soprattutto negli ultimi tempi! Hai agito da sconsiderata … e quello che hai fatto … è stata una cosa … veramente brutta … -
Françoise abbassò lo sguardo : sapeva benissimo che quello che le stava dicendo era vero … non si scordava la sua colpa … stava solo tentando di respirare un po’ …
-Françoise … devi mettere un punto … e non i puntini di sospensione a questa storia! Bastava essere diretti fin dall’inizio, invece di scappare dalla verità … Per quanto possa essere dura, era sempre meglio di quello che hai combinato! Sono tua mamma … e posso sorvolare sul tuo comportamento. A me, non importa di quello che possono pensare gli altri … di quello che possono dire … io so come sei … so che, anche se il tuo comportamento è stato sbagliato, sei una brava ragazza … ma io ti conosco … la colpa di ciò che hai fatto, te la porterai dietro per sempre … però almeno, poni rimedio ad uno dei tuoi errori … e cerca di vivere felice e in pace con il tuo cuore … - l’abbracciò, tenendola stretta a sé e poi, dandole un bacio sulla fronte, le sorrise dolcemente, prima di lasciarla tornare a casa … senza parole con cui replicare, ma solo su cui riflettere, silenziosamente …
Stava salendo il primo scalino dell’entrata, ripensando ancora alle parole di sua mamma, quando sentì un’auto fermarsi proprio dietro di sè … Si girò e lo vide scendere da una bell’auto scura … e poi una bella mora prorompente che lo salutava dal posto di guida, con un sorriso malizioso stampato sul volto e una bella scollatura, in bella mostra, che lasciava poco all’immaginazione …
Rimase leggermente spiazzata dalla cosa e un moto di nervosismo la colse, facendole sfuggire una risata irritata e resettandole immediatamente i suoi pensieri … quando le si avvicinò, lo avrebbe tanto voluto prendere a schiaffi …
-Ciao … - le disse sorridendole sicuro e compiaciuto del suo sguardo.
-E’ andato tutto bene … a quanto pare … -
-Eh ? Non capisco cosa intendi … -
“Stupido … è inutile che fai il finto tonto …”
-A lavoro! Ho visto che ti hanno accompagnato!-
-Ah, sì … la mia futura segretaria … - disse ridendo
“Futura segretaria … certo … si ricomincia?!? a chi lo vuoi raccontare? Quella pensava a tutto, tranne che a fare la tua segretaria …”
-Segretaria … certo … -
“Sì, e io sono la regina d’Inghilterra …!Inventatene un’altra!”
-E’ simpatica … e anche in gamba … -
-Bene! Doti fondamentali!-
“E le altre doti? Quelle dove le mettiamo? In fondo alla lista?!”
-Beh, sì … sa guidare anche molto bene, per essere una donna … -
“Che vorresti insinuare? Che io non saprei guidare? E che quella cerebrolesa sa guidare meglio di me?! … Vedrai la cena che ti preparo stasera … mi penserai!”
-Ottimo! Ora come ora, hai bisogno di un’autista a tempo pieno! … - gli ripose con tono leggermente sarcastico, mentre apriva la porta di casa nervosamente ed entrava. Gettò la borsa e la giacca, in modo infastidito, sulla poltrona e si diresse in cucina a preparare la cena, senza prestargli troppa attenzione … -Preparo subito la cena e poi vado a prepararmi … -
-Va bene … io intanto vado a cambiarmi … - la guardò incuriosito un’ultima volta, prima di entrare in camera e si chiese se, quella reazione, fosse proprio gelosia …
Mentre Françoise metteva la zuppa a cuocere, le ritornò in mente la mora dell’auto … la segretaria …
“Ora ti sistemo io! … “ versò una generosa dose di pepe e di paprika forte, tanto che la zuppa assunse un colore rosso scuro … “Stasera mi penserai …!”sulle sue labbra si dipinse un sorrisetto divertito che presto si trasformò in una smorfia di disappunto! … Lo vide, infatti, uscire da camera sua con la camicia sbottonata e la cintura dei pantaloni slacciata … e il fiato le si mozzò …
“Fran … rilassati … non lo guardare!Ti nuoce gravemente alla salute! Perché mi fa sempre questo effetto!?! Maledizione!!! E poi … perché gira seminudo per casa?! Sta attentando al mio autocontrollo! …”
-Che c’è?- sembrava cercasse qualcosa …
-Hai spostato qualcosa? –
-No … non ho messo mano sulla tua roba … perché?-
-Non trovo una cosa … -
-Vuoi una mano?-
-No, faccio da solo … - sembrava estremamente nervoso e lei si chiese cosa avesse perso di così importante …
Alla fine lui sospirò di sollievo : - Trovato … mi ero preoccupato … credevo che fosse andato perso … - Françoise non riusciva a vedere di cosa si trattasse … l’oggetto era coperto dal risvolto della borsa da lavoro …
-Bene … fra poco è pronto … Comincio ad andare a preparami … -
-Sì, certo … fai pure … - le rispose con tono distratto, mentre richiudeva la borsa con all’interno, il suo prezioso oggetto …
Mentre gli passò vicino per andare in camera, ebbe un brivido … si dovette mordere un labbro per non guardarlo con desiderio … era sempre estremamente affascinante … soprattutto quando aveva la camicia sbottonata e si intravedevano i suoi addominali perfetti …
“Françoise!Controllati! Smettila di essere così lussuriosa!”
Entrò in camera, rimproverandosi: si sentiva avvampare dalla vergogna …
“Ma che ti prende? Datti una calmata!E pensa a prepararti!”
Scrollò ripetutamente la testa, come per togliersi la sua immagine di mente e iniziò a passare in rassegna l’armadio …
“Ok … questa è una di quelle sere che non mi piace niente di quello che ho … Ottimo … e fra mezz’ora mi passano a prendere … ! Panico! Non so più come funziona un’uscita tra amiche!”
Accese lo stereo … in genere, la musica l’aiutava a riflettere … in genere! … ma lo spettacolo di pochi minuti prima le aveva acceso i sensi …
“Ma che mi prende?! Da quando i miei istinti sono così sensibili? … respira Fran … è tutto a posto … Concentrati sulla musica e sulle parole della canzone …”
Si rimise a guardare gli abiti nell’armadio e senza accorgersene iniziò a canticchiare la canzone … e a prepararsi per la serata …
Ayo! GG! Yeah Yeah, shall we start?
Gosh! Look at her, look
What happened to her that she cut her hair? huh?
Gosh! Again look at her, look!
From head to toe, her style has changed
Why did she do that? I’m curious to death
why did she do that? Tell me
Ha ha ha ha! Hey let me introduce myself!
Here comes trouble! Follow after me!
Oh oh oh yeah oh, oh oh yeah oh
You really are something else!
Who is she? Ridiculous
Do you know you’re too self-assertive? She thinks I’m average
Yeah, I guess she really liked him!
No way! No way!
She became so pretty and sexy, it’s because of him, right?
I almost asked her what her new makeup was
Truthfully, I’ve seen it for the first time
The deep eyes, like a scarred beast
I was dizzy by just talking to him!
You really are something else! You really are something else!
Oh. Ohh eh oh
(Here’s come trouble, hey girl listen!)
Ohh eh ohh~
You really are something else! (something!)
Oh. Ohh eh oh (Hey!)
Ohh eh ohh~ (Na na na na hey!)
You really are something else!
Ayo! Stop! Let me put it down another way.
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy handsome boy, who took all my heart
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy awesome boy, I must have really fallen for him
Ah, my prince! When are you gonna come save me?
Will you lift me in your arms and fly, like a white dream?
I’m like, surprised, mental collapse!
He wants to see my face without makeup.
I really like him, would it be okay to show it to him?
Oh! Never! Right? Right?
Let’s keep what needs to be kept, right! right!
Don’t ever forget this until you take all of his heart!
Oh. Ohh eh oh, Ohh eh oh
Even if I stay up all night, it’s not enough, everything everything
Oh. Ohh eh oh, Ohh eh oh
Our biggest interest, everything everything
Listen to me, you all know him, right?
He’s a bit young but he’s full inside
Sometimes he is as reliable as an oppa but when he acts charming, he is so cute
Oh. Ohh eh oh, Ohh eh oh
You’re crazy, crazy
Oh. Ohh eh oh, Ohh eh oh
You’re crazy, crazy
I’m really angry, my boy doesn’t look at me as a girl
What should I do when I feel hopeless?
Should I make him feel jealous? I’m so upset! What do I do?
No way! No way!
Don’t stop! Let’s bring it back to 140
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy handsome boy, who took all my heart
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy awesome boy, I must have really fallen for him
Always next to me, it’s you, who’s on my side and listens to me
You oh oh oh oh~ you oh oh oh oh~
I’m happy as it is right now, cause everything will work
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy handsome boy, who took all my heart
I got a boy, a handsome one! I got a boy, a kind one!
I got a boy awesome boy, I must have really fallen for him
I got a boy, a handsome one!15
Si guardò allo specchio per vedere la sua opera completa: aveva indossato un tubino di cotone e viscosa color champagne, con delle rifiniture in pizzo e maniche tre quarti. Un paio di scarpe con tacco alto e collo piede ampio, nere in pelle, abbinate alla borsa Cartier , una bella sciarpa nera di viscosa leggera e il cappotto nero … Si era tirata i capelli all’in su, in un bel chignon morbido,con qualche ciocca scompigliata e una passata a tre cerchi , una linea di eyeliner , tantissimo rimmel che fece effetto doll, un po’ di illuminante nell’angolo interno dell’occhio per aprire lo sguardo, un po’ di blush rosa sulle guance e la sua liptint preferita, rossa e alla mela…
“Beh … direi che ho fatto del mio meglio, in pochissimo tempo e … l’effetto non è male!”
Uscì dalla camera e si guardò attorno … vi regnava il caos … sembrava che fosse passato un uragano … sbuffò …
“Ma perché mi ha ridotto la casa in questa maniera?! Uffa!Ma domani mi sente! Gliela faccio mettere a posto!”
Si diresse verso la porta, ma si fermò … non poteva andarsene senza avvisare … e quindi tornò indietro, controvoglia, e andò a bussare alla sua porta … ma non ebbe risposta … ribussò … ancora niente … mise mano sulla maniglia … esitò un attimo, ma poi entrò …
Non c’era nessuno … e poi, un rumore di porta che si apriva, attirò la sua attenzione … dal bagno, con indosso solo un asciugamano legato in vita, uscì Joe … i capelli bagnati … il torso nudo con ancora alcune gocce di acqua della doccia … quella’aria rilassata e sexy …
“OH. MIO. DIO.” fu l’unica cosa che riuscì a pensare quando se lo trovò di fronte … ma si riprese rapidamente, quando si accorse che la stava guardando e rideva di lei! … arrossì, fino a diventare paonazza ...
-Ero venuta a dirti che sto andando via … - disse visibilmente imbarazzata, sentendo le guance in fiamme.
“Era meglio se non mi mettevo il blush …!!!”
-Immaginavo … mi sembrava strano che ti fossi vestita così, per venire in camera mia … - lasciò intenzionalmente cadere la frase e la vide arrossire ancora di più …
-Beh … io vado … mi stanno aspettando di sotto … -
-Dove andate? … - fece finta di chiederglielo con disinteresse …
-In un locale dove suonano … so che c’è un apericena e poi, da una certa ora, mettono la musica … niente di che … -
-Niente di che … capisco. E con chi vai? –
Lei lo guardò di sbieco …
-E’ un terzo grado? … Dove? Come? Perché? Chi? Etc etc? –
-Uhm … no, solo curiosità … - disse andandole incontro e guardandola da testa a piedi.
-Che c’è? Perché mi stai guardando così?! C’è qualcosa che non va? –
-No, no … è solo che … -
-Solo che?!-
-Non credi che sia troppo corto questo vestito? – insinuò malizioso, mentre le si avvicinò pericolosamente …
Françoise indietreggiò inconsciamente, sbattendo contro lo stipite della porta e, mugolando qualcosa di indefinito, aggrottò la fronte … gli rispose poi, con un secco no, irritata per la sua affermazione.
-Ok … allora buon divertimento … - le disse guardandola intensamente negli occhi .
-Grazie. –
-Prego . E … -
-E? … -
-E, se esci, posso mettermi i vestiti addosso … sempre che … tu non voglia rimanere a guardare … -
Impallidì e sbarrò gli occhi per quella allusione … si girò su sé stessa e se ne andò, senza neanche salutarlo.
Uscì di casa quasi sbattendo la porta .. le dava ai nervi!
“Ma chi credi di essere, per venirmi a dire se ho la gonna troppo corta?! Non sono cose che ti riguardano!E poi … cosa sono quelle stupide avance?! Per chi mi hai preso?Per quella cerebrolesa della tua futura segretaria?!”
Salì in auto , salutando le sue amiche che la erano passata a prendere e decise che una volta che la portiera dell’auto si fosse chiusa, non avrebbe più pensato a lui per il resto della serata. E così fece .. più o meno!
Capitolo 20
Il locale era molto bello: luci soffuse, incenso di mirra nell’aria, arredamento molto chic ed elegante … drappi di stoffe pregiate, divanetti, poltroncine sparse qua e là … tavoli in vetro al cui centro vi erano delle candele intarsiate di diversi colori … Non poteva certo lamentarsi … le sue amiche l’avevano portata veramente in un bel posto … anche la gente era molto particolare ed elegante … e la musica pure … tutto molto ricercato …
“Finalmente serata tra amiche! Era da tanto! Quasi non mi ricordavo come fosse!”
Presero un bicchiere di malvasia e qualche stuzzichino, si misero a sedere ad un tavolo e cominciarono a parlare: Françoise ascoltava le ragazze parlare di lavoro, trucco, vestiti … uomini …
“Ma perché si finisce sempre a parlare di uomini?!?”
Ascoltava in silenzio i loro racconti e ogni tanto interveniva anche lei … finché una sua amica, Carole, quella più vispa tra di loro, introdusse un argomento piccante …
-Allora, ragazze … vediamo di movimentare la serata e di parlare di cose serie … vediamo … quale è il posto più strano dove l’avete fatto? – disse provocando tutte e lasciandole un po’ sgomente … Ascoltando la domanda dell’amica, Françoise improvvisamente si irrigidì … quando le sue amiche finivano per parlare di certe cose, lei si sarebbe sempre voluta esimere, ma alla fine cercava di fare buon viso a cattivo gioco … quando era il suo turno rispondeva con un certo imbarazzo che le amiche notavano sempre … ma per aiutarla a superare la sua timidezza, su certi argomenti, cercavano di sdrammatizzare e la buttavano sul ridere …
-Dai, Fran!!! Non ti vergognerai di noi? Su … dicci … dai che siamo curiose!!- e tutte la incitarono a confidarsi con loro …
-Eh … beh .. non saprei … - disse imbarazzata …
-Non sapresti?Uh!!! Questo vuol dire che hai l’imbarazzo della scelta!!!- la provocarono.
-Io? No, ma che andate a pensare?! – disse contrariata!
-Dai!! Non fare la noiosa e raccontaci!Noi te l’abbiamo detto: ora è il tuo turno!Forza! –
Fece mente locale … per davvero … quella discussione era sconveniente … era troppo per lei …
-Non saprei … contro la porta del bagno? – disse esitando e arrossendo al ricordo di quella sera all’aperitivo dei Sunwoo …
“Ecco … ora che l’ho detto, vorrei proprio sprofondare …”
-Ah, però! Senti, senti la nostra piccola ed innocente Fran!E noi che avremmo giurato che per te, il massimo della perversione fosse la posizione del missionario!- risero , prendendola bonariamente in giro …
-Spiritose … - ogni tanto avrebbe voluto strozzarle …
-Noi saremo anche spiritose, ma … saremo proprio curiose di sapere i dettagli!!-
“Questo poi … no! Mai! Mi vergogno troppo!”
Françoise piegò entrambi i sopraccigli con disappunto … e la sua espressione la disse lunga, sul fatto che non volesse approfondire il discorso con le sue amiche …
-Dai … dicci qualcosa ! … almeno se ti è piaciuto … -
-Eh?! Ma che domande mi fate?-
-Noi siamo curiose … lo sai! … vabbeh , possiamo immaginare che sia stata un’esperienza molto piacevole … e quindi sorvoliamo sui commenti in merito, ma.. – Carole, le sorrise ammiccandole - … dicci almeno qualcosa su questo tipo dalla forte carica erotica … - le amiche annuirono all’unisono, guardandola e aspettando una risposta … ma la videro sbiancare e poi diventare rossa come un peperone …
-Fran … ma quando crescerai?! Ti imbarazzi sempre … Non c’è niente di cui vergognarsi … è una cosa normale! Voglio dire … noi tutte, sappiamo come è fatto un uomo e quali possono essere le sue fantasie erotiche … e non c’è niente di male se lo hai assecondato … basta che ti sia piaciuto … e con piaciuto, intendo che non lo hai fatto controvoglia! –
“Controvoglia? … no, mai … lui non mi avrebbe mai costretto a niente che io non desiderassi ... e cosa più assurda … lui ha sempre saputo cosa volessi… anche prima che lo sapessi io … “
Ripensò un attimo a quella sera … non era riuscita a dirgli di no e non si era neanche opposta … non aveva mai posto limiti al suo desiderio di lei … e al suo modo di amarla … nella frazione di tempo in cui fece questi pensieri, le tornò in mente l’ultima volta che erano stati insieme e sentì l’aria mancarle …
“Fran! Ma che stai pensando! Allontana da te questi pensieri … non vanno bene! … E per fortuna mi ero ripromessa di non pensare a lui per tutta la sera .. .”
Carole notò il suo turbamento e pensò che fosse meglio dirottare l’argomento su un’altra domanda piccante, che avrebbe distolto le altre da Françoise per un bel po’…
-Sentiamo … e cose strane? Chi di voi ha fatto qualcosa over the line ?-
-Over the line ? – quelle parole attirarono la sua attenzione, tanto da ripeterle inconsciamente, con tono sbalordito e suscitare le risate delle altre … vide l’amica iniziare a scuotere la testa, rassegnata di fronte alla sua perplessità … e alla sua incapacità di rimanere zitta nei momenti sbagliati …
-Beh … sì … mi riferisco a non il solito … sesso alla vaniglia … -
-Sesso alla vaniglia? Cos’è? – spalancò gli occhi e chiese con un’ingenuità imbarazzante …
-Beh … ecco … per sesso alla vaniglia ci si riferisce al classico modo di farlo … anche se in posizioni un po’ insolite, ma quello classico … Io mi riferivo a … bondage e cose simili … -
-Bondage? … intendi … - disse esitando ..
-Sì, insomma quello! Ci siamo capite!Ma insomma Fran?! Ma su che pianeta vivi? Dai … che non è poi così strano … insomma! E poi … non è che ti avessi prestato “50 sfumature di grigio” per fermare la porta!?! – tutte scoppiarono a ridere … mentre Françoise si sentì un po’ fuori luogo …
Per fortuna misero la musica e la gente si buttò in pista, comprese le sue amiche, che la lasciarono al tavolo per sua richiesta …
-Dai, Fran! Vieni anche tu! – Carole era in piedi, appoggiata con le mani sul tavolo, rivolta verso di lei e la guardava interdetta.
-Arrivo fra poco … intanto voi andate! Poi vi raggiungo! – sorrise all’amica, facendo finta di niente e augurandosi di essere stata credibile … ma dall’espressione che fece l’altra, capì che non era riuscita nel suo intento … e anzi, la vide sporgersi verso di lei per parlarle.
-Fran … ora che siamo sole … posso farti una domanda? –
-Dimmi … -
-Sei sicura di quello che hai fatto? Voglio dire … ne è valsa proprio le pena? Lasciare Shin … e tutto il mondo che lui ti aveva donato … -
-Perché mi fai questa domanda? … -
-Siamo amiche da quando sei diventata l’etoile dell’Operà … ormai sono alcuni anni e … fui una delle prime a conoscerlo … Uscivamo sempre tutti assieme … io e Alain e tu e Shin … Vi ho visto insieme … eravate molto affiatati e si vedeva che lui ti amava tantissimo … ecco io … mi chiedo se hai fatto bene a rinunciare a lui … So che non conosco i motivi che ti hanno portato a fare una scelta simile, ma … -
-Carole … forse un giorno ti spiegherò … ora non posso … non ancora … fa troppo male … Però … il vero problema è la scelta che ho fatto prima di lasciare Shin … quest’ultima è stata solo una conseguenza … - abbassò gli occhi .
-Capisco … Comunque … tutti possono sbagliare … Nessuno è perfetto e per quanto possa sembrare una frase fatta … errare è umano … fa parte della natura umana! Chi è che non sbaglia? … Non farti abbattere dai sensi di colpa … ragiona e prendine coscienza … capisci i tuoi errori e impara … ma sopravvivi ad essi e vai avanti … non ti fermare e non ti punire per quello che hai fatto o non hai fatto … Non serve a nulla stare lì a piangersi addosso … bisogna reagire ed andare avanti! –
-Sì, lo so … ma è ancora troppo presto … devo ancora metabolizzare … devo capire i miei errori e forse, poi … -
-Fran … prenditi il tempo che ti serve, ma non indugiare oltre … e poi, ricordati che io e le ragazze ti vogliamo bene … puoi sempre contare su di noi ! – le sorrise e avvicinandosi a lei, l’abbracciò. –E ora in pista!E … non farci aspettare troppo! Vieni anche tu! Vedrai che ballare con noi ti aiuterà!- si staccò da lei e si diresse verso le altre ragazze, facendole l’occhiolino prima di lasciarla sola.
“Grazie Carole … sei sempre stata una buona amica … e nel momento del bisogno ci sei sempre stata … Grazie, amica mia … “
Si fermò un attimo … la sua testa si fermò un secondo … si sgomberò da ogni pensiero, come fosse stata resettata, e tutto quello che la circondava, nella stessa frazione di tempo, si immobilizzò … respirò a fondo e tutto riprese vita … anche la sua mente riprese a pensare …
Iniziò a guardarsi attorno … c’era molta gente, per essere una serata infrasettimanale … si stupì un po’ … forse si era dimenticata di cosa significasse la movida con le amiche … e cosa significasse avere una vita comune … normale … Quest’ultima parola era un po’ la sua ossessione … doveva riconoscere che erano anni, che cercava e rincorreva la normalità … ma che voleva dire normalità? Avrebbe mai avuto un senso per lei? Improbabile … lei non sarebbe mai stata normale … o meglio, lei era … no, lei non era … non era più quella di una volta , ma … Si guardò di nuovo intorno … guardò le persone che la circondavano … erano normali? Che cosa voleva veramente dire per lei essere normale?
“Normale … che significa? Vuol dire essere un essere umano … e non un cyborg … ma vuol dire anche altro … e io che cosa ho sempre inseguito? Volevo essere un essere umano o … volevo solo essere felice … accanto ad una persona che mi ama per quello che sono ?… forse, ho perso veramente la mia meta … i miei sogni … forse, ho confuso le due cose … forse … forse … mi sento così sola e persa … non so più cosa voglio … chi sono … perché ho fatto tutto questo ? Cosa stavo inseguendo? Me stessa? O l’amore? … Forse la concezione di normalità è solo un fuoco fatuo … un’idea, una parola creata dall’essere umano per standardizzare … ma è quello che voglio? Voglio essere limitata? Voglio veramente essere una goccia in mezzo al mare? O voglio essere solo me stessa? Come lo sono tutti, poi … perché ognuno ha la sua personalità che non è certo rilegata ad un concetto … quello di normale … “
Respirò di nuovo e cercò di concentrarsi sulla musica … era stanca di riflettere … anche mentre dormiva, rifletteva … il suo cervello era continuamente in moto … non riusciva a staccare, non riusciva a fermarlo … la mattina, quando si svegliava, le sembrava di non aver chiuso occhio da quanto, anche nel sonno, non le davano tregua tutti i suoi pensieri … Si impose di ascoltare la canzone e di seguire le sue parole per darsi pace …
Baby stop breaking my heart
(oh no) you heard me?
No more next time
I hope you got that boy
(Hey girls) It’s gon’ be alright
(Hey boys) better make it right
(Hey girls) We gotcha’ back
Gotcha back
G-g-g-gotcha back
Even though I never said I word you knew how I felt
The way I looked at you
The way you looked at me
And so I waited, waited for the right time
For you to tell me that you’d stay by my side
And the promises did you mean a thing?
Was everything you said just lies again?
Why is it hard to tell me that you love me?
Just say it once and it would melt me
And boy make up your mind
I’m getting tired of the games you play oh
And don’t you know how long that I’ve been waiting
As moments pass hurt a little more inside
(Why you trippin’ boy?)
Why can’t you look at me?
Oh ma boy
Oh ma boy baby
When you’re around my heart it beats faster
But babe it hurts inside
Oh ma boy
Oh ma boy baby
Can you hear the sound of my heart cry?
Don’t let me down boy
I’m going crazy tell me
Why you tryin’ play games with me
Even though I know you look at me
You make me feel
Up and down
Don’t tell me down
Until the tears come down
(oh no) stop breaking my heart
And when you turn away boy don’t you know?
(Don’t know) I got what your looking for
Don’t treat me like this
This is my last warning don’t go
(oh no) this gon’ be the last time
Why is it hard to tell me that you love me?
Just say it once and it would melt me
And boy make up your mind
I’m getting tired of the games you play oh
And all I know is only time will tell me
When the pain inside will start to fade away
(Why you trippin’ boy?)
Just please look my way
Oh ma boy
Oh ma boy baby
When you’re around my heart it beats faster
But babe it hurts inside
Oh ma boy
Oh ma boy baby
Can’t you hear the sound of my heart cry?
Don’t let me down boy
Woo boy
Please don’t do this to me
Woo boy
Don’t hurt my heart like this oh
And when you whisper in my ear
I only hope to hear the words I want to hear
That I’m the one for you
The only one for you
But I know that you can’t hear my heart
Oh ma boy
Oh ma boy baby
When you’re around my heart it beats faster
But babe it hurts inside
Oh ma boy
Oh ma boy baby
Can’t you hear the sound of my heart cry?
Don’t let me down
Ooh ma boy.16
Le venne da ridere, ma era una risata amara … sembrava che quella canzone parlasse di lei … sospirò ancora … e poi sentì un beep …
Toc toc …
Chi è? U.U
Indovina …
Il lupo cattivo?!? >.<
Ma come hai fatto a indovinare?
A dire il vero … la mia prima scelta era uno stalker …
Stalker? … mmmm …. Non direi …
Io, sì! XD
Ancora con le emoticons?
Sì!XP
… che stai facendo?
Chattando con uno stalker … U.U
… a parte questo? Altro?
Sto ascoltando la musica … ma che fai? Mi controlli?
… tutto qui? Sei uscita solo per ascoltare un po’ di musica ?
Sì, perché no?! >.>
Potevi farlo a casa … invece di lasciarmi da solo …
… certo … ma è più divertente fuori con le amiche e senza stalker in giro …
Davvero? Nessun stalker nei paraggi?
No.
Avrei detto l’opposto … con quella gonna corta ….
Che hai contro la mia gonna?Anzi, vestito?
E’ corto.
E quindi?
E’ troppo corto.
?.?
Cosa dovrei rispondere a due punti interrogativi intervallati da un punto fermo?
Non so … vedi tu. Per me significava : cioè?
Cioè, cosa?
Ufffa!La smetti di importunarmi quando sono fuori?!
E io che credevo che sentissi la mia mancanza …
Altre sciocchezze?
Sciocchezze?
Sì, sciocchezze … ora devo andare.
Ok … però, vedi di fare la brava …
La brava? O_O
Sì, la brava bambina …
Se fossi a casa ti prenderei a schiaffi per un’affermazione simile …
Ok … poi , però lo sai come va a finire ogni volta …
Sfacciato …
Per niente … dico solo la verità …
Vado . Non ho più voglia di perdere tempo.
Ok … ah, dimenticavo … grazie per la zuppa! Era decisamente … speziata!
Buona, vero? XD
Decisamente … non ho potuto non pensare a te …
XD
Mentre ti aspetto, penserò ad una degna punizione …
Eh? Spero che tu stia scherzando?!
No.
E’ meglio che sia solo uno scherzo …
Altrimenti? …
….
Puntini di sospensione … i tuoi preferiti …
Sì, i miei preferiti! Qualcosa in contrario?
No … tanto non ti salveranno dalla punizione …
Mi sto arrabbiando …
Io sono già arrabbiato …
Tu? Sono io che sono importunata da te!
Dici? … comunque fai la brava e non dare confidenza a nessuno …
E magari non accettare caramelle dagli sconosciuti … U.U
Vedo che mi hai capito …
Sì , così bene che farò proprio l’opposto! XP
Fai la brava e non farmelo ripetere .
Perché sennò? Che mi fai?!>.<
Uhm … fammi pensare … potrei prendere ispirazione dal tuo libro …
Quale libro?O.o
Quello che stai leggendo … 50 sfumature di grigio … a dopo. E fai la brava.
“E’ impazzito?! Ma che razza di discorsi fa? E poi come si permette di prendere il mio libro senza chiedermi il permesso?!”
Ripensò al libro … e arrossì … “Maledizione! Prima o poi lo cacciò fuori di casa! Come gli saltano in mente certi tipi di discorsi? E di allusioni?!”
Prese la borsa e si alzò infuriata, dirigendosi verso il bancone del bar e chiese un lemon gin … dopo averlo mandato giù, sarebbe stata sicuramente più tranquilla … e forse anche un po’ ubriaca … considerando la sua soglia all’alcol … ma pazienza! … per lo meno non avrebbe pensato a quei suoi stupidi discorsi …
“Punizione?!?! Ma cosa gli passa per la testa?Ma chi si crede di essere? E poi, ha anche il coraggio di dirmi di fare la brava bambina … Senti da che pulpito viene la predica!Proprio da lui che ha una segretaria che sembra una porno star … mah!”
Mentre Françoise era in piedi, appoggiata al bancone ad aspettare il suo drink, si accorse che il barista la stava guardando con la coda dell’occhio .. gli sorrise e lui sfoderò un sorriso molto sensuale … uno di quelli che ti stendono e ti fanno venire i brividi in tutto il corpo … Era il classico bellone, occhi verdi, capelli scuri,con il fisico atletico, la faccia a cattivo ragazzo e un tatuaggio sull’avambraccio, che si intravedeva leggermente da sotto la manica della camicia bianca ed accentuava quell’aria a bad boy … si poteva intuire che avesse molto successo con le ragazze e considerando la fila di donne al bancone, non si doveva sbagliare … le porse il bicchiere, guardandola negli occhi e lanciandole uno sguardo pieno di sottointesi …
-Ecco a te il tuo drink … baby doll … -
-Grazie per il cocktail … ma non credo di essere una baby doll !-
-Davvero? … eppure quel vestito dice la cosa opposta … -
Si irrigidì improvvisamente e si ricordò l’osservazione che gli aveva fatto Joe sull’abito …
- Una bella ragazza come te … qui tutta sola … è un vero peccato … che non possa venire a farti compagnia … -
-Non sono sola … -
-Ah, no? Beh … d’altronde, quale stupido ti lascerebbe andare a giro da sola? … vestita così? Se fossi il tuo ragazzo, non ti lascerei vestirti così in mia assenza, ma forse … stasera vuoi fare la cattiva ragazza … dì, un po’ … dove l’hai lasciato il fortunato? –
“A casa … da solo … a pensare ad una punizione per me … che forse merito, dopo quello che mi stai dicendo … “
-Scusa, ma … devo andare … - fece per defilarsi con il drink, ma …
-Perché? … rimani ancora un po’ a farmi compagnia ... e magari, quando smonto potrei renderti il piacere … -
-Mi spiace, ma … ho promesso di non dare confidenza a nessuno … e soprattutto di non accettare le caramelle dagli sconosciuti! – si girò e se ne andò via, lasciandolo ammutolito …
“Che situazione imbarazzante … “
Si sentiva stranamente colpevole e … a disagio … e la cosa si accentuò quando passò accanto ad un gruppo di uomini sui trent’anni che iniziarono a fare apprezzamenti sulle sue gambe e non solo …
“Uomini … non sanno vedere oltre all’aspetto … “
Si appoggiò ad una delle colonne del locale e guardò persa il bicchiere con il drink … la serata stava prendendo una piega inaspettata …
“Non doveva andare così … dovevo stare con le mie amiche e fare le solite chiacchere da donne … e soprattutto, non pensare a Joe! Alla fine , direttamente o indirettamente, è stato sempre presente nei miei discorsi … Se fossi rimasta a casa, mi avrebbe ossessionato meno! “ strinse gli occhi triste e mise il broncio.
Un tipo, vedendola sola e con quella espressione, le si avvicinò …
-Ehy bellezza … che ci fai qui tutta sola? … vuoi compagnia? Se vuoi andiamo a bere qualcosa assieme … magari in un posto più appartato … -
Françoise alzò lo sguardo allibita verso il suo interlocutore …
-Grazie, ma non mi sembra una buona idea !-
-Su, dai … non fare la sostenuta … quel vestitino la dice lunga sulle tue intenzioni…-
-Come prego?!? –
-E dai … prima vi vestite così per attirare l’attenzione e poi ve la tirate … non si fa così … dovete prendervi anche la responsabilità delle vostre scelte … -
Sgranò gli occhi … disgustata e arrabbiata dalle parole di quel tizio … ma per chi l’aveva presa?! Come osava dirle una cosa simile?! Alzò gli occhi al cielo e contò fino a 10 per non tirargli un destro … riposò lo sguardo su di lui, ma questa volta era furibonda .
-Gira a largo da me … se non vuoi finire KO per mano di una donna … cafone!- prese e se ne andò, lasciandolo sconvolto a fissare il posto in cui si trovava lei, fino ad un attimo prima. Era furiosa … e forse, era dire poco! Ma cosa diavolo stava accadendo? Non le era mai successo di trovarsi in situazioni così seccanti … mai, dei tipi del genere, le si erano fatti avanti con delle avances simili !… All’epoca in cui stava con Shin, aveva indossato abiti ancora più succinti e sexy … era lui che le suggeriva di esaltare la sua bellezza perché, da artista quale era, adorava mettere in evidenza tutto ciò che reputava perfetto … e lei , per lui, lo era sempre stata … quindi, ci teneva molto a vederla vestita in un certo modo … in particolare quando uscivano assieme … ma nessuno mai, si era permesso di fare affermazioni del genere…
“Ma cosa diavolo hanno tutti stasera?! Sembra che tutto il mondo si sia alleato con Joe e le sue stupide idee bigotte!”
Si innervosì tremendamente e prese alla lettera le sue intenzioni iniziali, mandando giù il lemon gin tutto assieme … ma il risultato fu pessimo : le salì alla testa e le fece venire le vertigini … Le sue amiche furono costrette così, a portarla a casa, interrompendo la serata prima del previsto …
-Fran, ma sei sicura? Non vuoi che ti accompagniamo fino alla porta?-
- No. Tutto a posto! – disse con la bocca impastata dall’alcol …
-Ok … ma mi raccomando non addormentarti in ascensore … - Carole la guardava scettica mentre l’aiutava a scendere dall’auto .
-Uhmmm … può esserci una remota possibilità che accada … ma cercherò di resistere!-
-Speriamo … Ci si vede domani, allora … notte … -
-Notte! –
Con passo un po’ barcollante, arrivò fino al portone e lo aprì con non poca fatica … e altrettanto difficile, fu chiamare l’ascensore e salirci … la tentazione di lasciarsi andare contro una delle pareti e dormire lì, era forte … senza considerare che le girava tutto intorno …
Finalmente riuscì ad entrare in casa e appena chiuse la porta, si lasciò cadere sulle ginocchia … era tutto buio … aveva voglia di distendersi per terra … sperava che così smettesse di girarle la testa … ma qualcosa in quel suo stato di smarrimento totale la risvegliò …
“Giusto! Ho un conto in sospeso con mister molestatore alias lo stalker!… Oltre ad avermi disfatto la casa, mi ha anche rovinato la serata!“ si alzò a fatica e andò verso la sua camera, aprì la porta senza bussare … ed entrò … gli occhi avevano fatto fatica ad abituarsi al buio e quando la luce si accese, improvvisamente, fu un dolore fortissimo …
-Non si bussa prima di entrare in camera di qualcuno?- alzò un sopracciglio, palesando la sua disapprovazione …
-E’ casa mia! Quindi faccio quello che mi pare! –
-Parliamone … è sempre camera mia! E comunque … sei ubriaca … -
-No! Sono solo … un po’ confusa dall’alcol … -
-Sei ubriaca.- ribadì secco e arrabbiato, esternando la sua disapprovazione sul suo stato.
-Ma quanto sei noioso?! Piuttosto, domani voglio vedere casa mia completamente in ordine! Non voglio vedere più, neanche un foglio fuori posto! Capito?-
-Mi sembrava di averti detto di fare la brava … e spero, vivamente, che tu non abbia dato confidenza a nessuno … soprattutto in questo stato … -
-Ah! Non cambiare discorso! E poi, chi diavolo sei per dirmi quello che devo o non devo fare?! E comunque, se avessi dato confidenza a qualcuno?! Problemi?!- vide i suoi occhi assottigliarsi e incupirsi alle sue parole …
-Sì e parecchi, se l’avessi fatto … ma ti conosco e so che non l’hai fatto … comunque, quella gonna è decisamente corta … avevi già deciso, da prima di uscire , che avresti fatto la cattiva, per farmi arrabbiare … dispettosa … -
-Eh? Ma che stai farneticando? E non cambiare discorso … E poi … poi … come ti permetti di dirmi che mi punirai? Che idiozia è mai, questa?! E che vuol dire potrei prendere ispirazione dal tuo libro?! –
-Quello che ho detto … Mr.Gray ha dei modi interessanti … alcune sono da cassare a priori, ma altri … li potrei prendere in considerazione … - gli sfuggì una risatina a vederla diventare ancora più rossa e furiosa …
-Sei, insopportabile!E io non so perché sto ancora discutendo con te?!-
-A dire il vero … non saprei neanche io … ti sei fiondata nella mia camera, sbraitando contro di me … ubriaca … e con quel vestito … - mugolò divertito, mentre faceva il finto offeso e le lanciava quella frecciatina maliziosa …
-Basta, con questa storia del vestito! Non ne posso più! E soprattutto smettila con queste continue allusioni!Dì, la verità! Mi hai lanciato qualche maledizione stasera? Sembrava che il mondo intero ce l’avesse con me e il mio vestito! Non ne potevo più!-
Joe dovette trattenersi dal scoppiare a riderle in faccia, anche se gli fu impossibile controllarsi del tutto e, involontariamente, piegò all’in su gli angoli delle labbra … quel gesto risultò molto sexy agli occhi di Françoise , nonostante la sua confusione mentale!… tanto da provocarle un certo scombussolamento … o forse no … Chiuse un attimo gli occhi, le prese una fitta forte allo stomaco e sentì salirle una nausea fortissima … -Oh … Dio … mi sento male … - non fece in tempo a dirlo che Joe scese rapidamente dal letto e la portò di corsa al bagno …
Capitolo 21
Una notte peggiore di quella non se la ricordava … anzi … non c’era stata proprio! Aveva dato di stomaco anche l’anima … le faceva male tutto l’addome e poi le girava tutto a torno, in modo vorticoso … Dopo molto tempo, era riuscita finalmente a prendere sonno , ma quando si era svegliata, non stava per niente bene: mal di testa e vertigini … per non parlare di quel tremendo sapore in bocca … era insopportabile … le sembrava di avere mandato giù mercurio …
“Dio … come sto male … giuro che non berrò mai più … “
Si alzò con fatica a sedere sul letto … si guardò attorno … quella non era la sua camera da letto … e poi fece mente locale … era la camera di Joe … e improvvisamente si accorse che indossava la maglia del suo pigiama … arrossì … e si strinse la coperta al petto … uno strano brivido le percorse le membra … e inconsciamente strinse le gambe …
“Ma che mi prende? … deve essere ancora l’effetto dell’alcol … Sì, deve essere quello … Non può essere altro … “ sospirò e decise di scendere … quel letto e la sua maglia addosso le procuravano troppe sensazioni contrastanti … mentre scendeva , Joe entrò in camera … era vestito di tutto punto : pantaloni e giacca scuri, camicia bianca, cravatta scura a righe …
“Accidenti a te … sei così sexy anche di prima mattina … ma come fai?! Mi vuoi fare impazzire?!Ci credo che la tua futura segretaria ti guardi in quel modo !… con quell’aria sensuale, stenderesti qualsiasi donna … e lei, non è certo immune al tuo fascino … Quando ti ha guardato l’altro giorno, già si immaginava nel tuo letto!”
-Ti sei già svegliata ? Credevo che saresti rimasta a dormire ancora un po’, dopo la notte movimentata che hai avuto … -
Françoise storse la bocca, ripensando alla terribile serata e in particolare alla sua pietosa conclusione … anche se, non ricordava molto bene cosa fosse successo da un certo punto in poi … -Vado in camera mia … -
-Per me puoi rimanere anche qui … Tanto io vado a lavoro … -
-Bene … Sono contenta per te! Appena mi riprendo un attimo, ci vado anche io … -
-Non penso. Ho già avvisato che oggi non ci saresti andata .- le rispose con tono indifferente, mentre finiva di mettere tutti i suoi documenti nella borsa da lavoro.
-Come scusa? Che hai fatto? Hai chiamato a lavoro al posto mio? E come ti saresti presentato? –
-Una domanda alla volta … Ho chiamato. E mi sono presentato come il tuo coinquilino.-
-Ma come ti è saltato in mente di farlo?! –
“E ora, cosa racconto a lavoro?!Da quando avrei un coinquilino con quella voce così sensuale?! … un momento … perché è da ieri sera, che ogni volta che parlo di lui, aggiungo la parola sexy o sensuale?!? Che mi sta prendendo?!”
-Diciamo … che non mi sei sembrata proprio in forma per farlo tu … -
-Spiritoso … dove hai messo i miei vestiti? –
-A lavare … -
Françoise arrossì improvvisamente … si ricordò che quella notte era stata troppo male e che probabilmente aveva sporcato gli abiti … anche se continuava a non ricordare i dettagli …
-Però … se cerchi il tuo reggiseno è sulla poltrona vicino alla finestra … -
Diventò paonazza e deglutì a fatica … non si era accorta che ne era sprovvista … si vergognò da morire, ebbe il forte desiderio di sprofondare …
-Ah … dimenticavo … quella biancheria è un vero attentato al mio autocontrollo … hai rischiato che te la strapassi di dosso … - disse mentre usciva dalla stanza, evitando volontariamente di guardarla in faccia …
“Ha rischiato? … vuol dire che non l’ha fatto … vero? … “ sospirò contraddetta … “Comunque … se lo poteva anche risparmiare l’osservazione … “
A ripensarci, ebbe un sussulto e un ondata di caldo la colpì … sentì l’aria mancarle e istintivamente si coprì fino alla testa … e rimase così allungo, anche dopo che lui se ne era andato …
Stranamente, l’ intenzione di tornare nel suo letto fu rimandata a tempo da decidere … si rannicchiò e inspirò il suo profumo … Non aveva mai capito perché, ma quel profumo la inebriava … sentiva il suo corpo fremere di desiderio ogni volta che lo inspirava … una strana agitazione la pervase … quasi dolorosa … respirò profondamente e si impose di calmarsi … ma un beep che proveniva dalla sua destra la distrasse … era il suo cellulare … doveva essere stato Joe a metterglielo lì …
Sei sveglia?
Sì …
Come stai?
Male …
Così impari a non ascoltarmi …
Spiritoso …
Ti avevo detto di fare la brava bambina …
Ribadisco: spiritoso.
Non ubbidisci mai …
Dovrei?
Certe volte sì … e questa era una di queste …
Anche la gonna rientra in questo?
Anche … anzi, in particolare quella …
Spiritoso … molto spiritoso …
Quella gonna … ops … volevo dire vestito … era una vera provocazione …
Provocazione? Prego?
Provocazione … a fare cose indecenti …
Ringrazia di non essere qui …
Perché? Fammi indovinare … mi avresti preso a schiaffi ?
Esatto … ma come hai fatto ad indovinare?!
Non saprei … comunque … ricordati come va a finire …
Sei insopportabile! E odioso!
Dici? E io credevo di essere simpatico … anche Holly lo dice …
Holly? …
Ah, sì … la mia segretaria …
… già la tua segretaria … miss metto tutto in mostra …
… gelosa …
No.
Sì.
No.
Ok … invidiosa delle sue forme …
Prego? ! ?
Punta sul vivo?
Se permetti … credo di essere molto meglio di lei … e di avere un po’ più di classe …
Uhm … classe sicuramente … per il resto … lei ancora non l’ho vista senza abiti …
Quanto vorrei essere lì per prenderti a schiaffi!
Anche io vorrei che fossi qui a prendermi a schiaffi … dovresti vedere la mia nuova scrivania…
Idiota.
Piano con le offese … o dovrò prendere provvedimenti … ricordati la punizione …
Idiota.
Va bene … peggio per te … la punizione sarà peggiore …
Idiota.
A stasera … preparati …
Guardò l’ultimo messaggio e un moto di rabbia la percosse … improvvisamente si riscosse da quel torpore e si alzò da letto , dirigendosi in camera sua e buttandosi sotto la doccia …
“Ma chi credi di essere? A che gioco stai giocando?Rabbia!!!!! Vuoi la guerra? E guerra sia!Stasera vedremo chi avrà la meglio … Te la faccio vedere io la punizione!”
Era decisamente sul piede di guerra … ma come sempre, negli ultimi periodi, il destino le aveva riservato un imprevisto sul suo percorso … magari, alla fine, avrebbe capito che tutto non capita per caso e che è sempre una conseguenza di ciò che hai fatto … una scelta fatta influenzerà sempre il futuro … in un modo o in un altro …
Era già tardo pomeriggio e lei non ci vedeva più dalla rabbia … non vedeva l’ora di trovarselo di fronte … gliene avrebbe dette quattro … gli avrebbe fatto passare la voglia di fare quegli scherzetti … quando sentì la porta di casa aprirsi, sentì l’adrenalina scorrerle nelle vene .
-Sei in piedi … -sembrava stupito …
-Già … -
-Ti sei ripresa? –
-Sì. –
-Meglio … allora possiamo uscire! … -
-Eh?! – le sue parole le fecero l’effetto di una secchiata di acqua fredda inaspettata … -Come scusa? – la cosa la turbò e tutte le sue intenzioni saltarono come se niente fosse …
-Sì, uscire … ho una cena di lavoro … e mi farebbe piacere se mi accompagnassi –
-Come scusa? – continuava ad essere allibita … e anche un po’ sconvolta …
-Vai a prepararti … o faremo tardi … -
-Io non ho detto che accettavo … -
-Giusto … accetti, vero? Anche perché, sarebbe abbastanza di cattivo gusto presentarmi con Holly … ops .. volevo dire la segretaria … -
“Perché?! Ho anche alternative?! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!Mi fai saltare i nervi!”
-Stai intaccando la mia pazienza … -
-Credevo la tua gelosia … - le rispose mentre entrava in camera a posare la sua roba.
-Stai mettendo a dura prova la mia pazienza … ribadisco . –
-Ok … rimandiamo questo discorso a dopo … ora vai a vestirti … e vedi di non metterti un vestito come quello di ieri sera … Qualcosa di meno provocante , che non faccia venire certi pensieri … primo, perché siamo in pubblico e potrei fare fatica a controllarmi … e secondo, perché la gente, con cui siamo a cena, è abituata a prendersi quello che vuole , anche se è di proprietà di qualcun altro … Quindi, non vorrei dover venire via di lì, a causa tua, prendendo a pugni i miei capi … -
Quelle insinuazioni la fecero saltare i nervi, avrebbe voluto tirargli qualcosa dietro …
-Io non vengo da nessuna parte … non sono un oggetto da mostrare! Ne tantomeno di tua proprietà! E poi mi vesto come mi pare!- sbottò
-Ok … ora che hai finito di fare le bizze da cattiva bambina, vai a vestirti … -
-La smetti? Questi discorsi perversi mi danno fastidio! –
-Perversi? … a cosa ti stai riferendo precisamente? –
-Hai capito benissimo! Io non sono né una buona né una cattiva bambina! E poi smettila con questa storia della punizione … Io non sono una bambola! Mi sembrava di avertelo già detto in passato … –
-Ah … ma questo non è un gioco … io lo penso veramente, che sei solo una bambina capricciosa … e per quanto riguarda la punizione … mi stavo solo ispirando al tuo libro … Visto che lo leggi con tanto interesse … -
Rabbrividì e arrossì visibilmente …
-Sei … sei solo … -
-Sì? Dimmi pure … ti sto ascoltando … -
Si guardarono negli occhi con sguardo di sfida per alcuni attimi … nessuno dei due, aveva intenzione di cedere … fino a che …
-Va bene … ti accompagnerò alla cena … -
-Grazie … -
-Non mi devi ringraziare .- e così dicendo se ne andò in camera sua a prepararsi …
Indossò uno dei suoi vestiti preferiti: un abito nero in seta a tubino, lungo fino al ginocchio, con scollo a barca e schiena completamente scoperta … si mise una collana di Swarovski, a collarino, e un bracciale che riprendeva la stessa linea, mentre nei capelli mise un bel fermaglio che glieli teneva alzati di lato … un trucco che sottolineava sia il colore che la forma dei suoi occhi e le labbra di un bel rosa delicato … Per completare la sua mise, indossò un paio di decolté nere con tacco alto e laccetto alla caviglia … Mentre si guardava allo specchio si soffermò con lo sguardo proprio su queste …
“Decisamente eleganti e sensuali … proprio come il vestito … e ora vediamo chi avrà l’ultima parola!“
Quando uscì dalla sua camera e Joe la vide, rimase senza fiato … e la cosa le fece estremamente piacere … disegnando sulle sue labbra un sorriso compiaciuto …
-Può andare bene così? O … rischio di farti fare brutta figura ? – disse, provocandolo con tono ironico …
-Direi … che va benissimo … non è indecente … e limita i pensieri peccaminosi … -
-Sei sicuro che li limiti? … forse non l’hai visto bene … - e si girò per dargli le spalle e fargli vedere la schiena completamente nuda .
-Ok … mi devo correggere … hai deciso di farmi arrabbiare … -
-Io? … -
-Sì, tu … - rispose secco e leggermente irritato …
-Ti sembra così sconveniente? … E’ quello più casto che ho, secondo i tuoi canoni … da stalker e finto bigotto!-
-Finto bigotto? … cosa vorresti dire?- questa volta era proprio interdetto …
-Quello che ho detto … aria da innocente e voglie molto strane17!-
La guardò divertito … avrebbe voluto risponderle a tono, ma aveva intuito che quel discorso avrebbe preso un’altra piega … e non era il momento … anche se era ciò che desiderava, visto che erano già troppi giorni che era in astinenza di lei e del suo calore … e quel discorso era estremamente pericoloso … i suoi sensi erano già abbastanza turbati dal vederla vestita così … Non era il caso di mettere benzina sul fuoco … perché non si sarebbe riuscito a controllare … quindi smorzò i toni …
-Ottimo, ora che so cosa pensi di me … me ne farò una ragione!E … ti dovrò anche accompagnare a fare shopping … -
-No, grazie … vado da sola … non mi faccio accompagnare neanche da mia mamma!-
-Ma da Shin sì … - le disse gelandola … non si aspettava quell’affermazione e la lasciò spaesata, senza parole … le sembrò improvvisamente di tornare indietro nel tempo … le passarono davanti tutte quelle volte che Shin l’aveva accompagnata a fare spese … e tutte quelle in cui era lui a consigliarle gli abiti … anche quello che indossava in quel momento, era stato preso sotto suo suggerimento … perché diceva che era semplice, ma estremamente sexy … due cose che si sposavano tra di loro perfettamente … la sua visione artistica lo influenzava su tutto .. anche su quelle cose più materiali e frivole …
-Sì, è vero … da lui mi facevo accompagnare … ma erano altri tempi … - il tono era diventato improvvisamente serio e vuoto … quasi freddo come l’aria gelida delle notti d’inverno …
-Le abitudini si cambiano … ci vuole solo tempo, ma poi ti abitui … -
-Ora andiamo .. non so dove si tenga la cena con i tuoi capi, ma non voglio farti arrivare in ritardo … - gli disse cambiando bruscamente discorso e mettendosi il cappotto.
La cena si svolgeva in un noto hotel di Parigi e la ditta aveva avuto premura a prenotare tutto l’ultimo piano dedicato alla ristorazione … era un enorme ristorante in mezzo al cielo della città … le pareti erano tutte di vetro termico e la vista che si poteva gustare da lì era eccezionale … Quando arrivarono, tutti gli occhi si puntarono su di loro. Un uomo, di una certa età, venne loro incontro, con un grande sorriso stampato sul volto e si inchinò di fronte a Françoise …
-Buona sera signori … ma che onore averla qui, Madeimoselle Arnoul !… Non avrei mai potuto immaginare che … il nostro collaboratore di eccezione la conoscesse così bene … tanto da farsi accompagnare da lei e … - lasciò cadere il discorso, con una velata allusione alla sua presenza al fianco di Joe …
-Monsieur Dubois … Grazie per l’invito e … non immaginavo che lei conoscesse Madeimoselle Arnoul … -prese parola senza pensarci troppo, tralasciando le buone maniere … la sua risposta fu nervosa e rapida, senza permettere una possibile risposta di Françoise a quel velato attacco …
-Beh … è l’orgoglio nazionale … l’etoile dell’Operà ! Come potrei non conoscerla? Anzi, posso affermare che sono un suo fan accanito … ho spesso assistito ai suoi spettacoli, ma … non ho mai avuto l’onore di conoscerla di persona … almeno fino ad ora … -
Françoise accennò un debole sorriso forzato e lo ringraziò per i suoi complimenti .. finti come poche cose che avesse mai visto o sentito nella sua vita e che, inconsciamente, percepì estremamente viscidi e allusivi …
-Monsieur Shimamura … piuttosto, lei … non potevo immaginare che dopo tutto quello che è successo … avesse stretto rapporti con Madeimoselle … -
-A cosa si riferisce ? … - il corpo e anche la sua mente si misero sulla difensiva.
-All’incidente della Black Diamond … è a causa di quello che lei è … ancora sotto cure … e la ditta apparteneva all’ex fidanzato di Madeimoselle, se non sbaglio … Ecco ... è molto strano … soprattutto dopo il matrimonio saltato … - quelle illazioni infastidirono Joe profondamente, tanto che non si accorse immediatamente del cambiamento di sguardo della sua dama …
-Madeimoselle non è responsabile di quello che mi è successo e non vedo motivo per cui non dovrei essere in buoni rapporti con lei … - quella mezza verità fece trasalire e irrigidire involontariamente Françoise, generando in lui un certo disagio, accentuato dallo sguardo malizioso del suo capo … che non sembrava credere alle sue parole o che comunque … avesse una sua idea in merito …
-Ma certo … è ovvio! E’ solo che è molto insolito … quante strane coincidenze possano accadere nella vita … Ora vi devo lasciare … anche gli altri ospiti reclamano la mia presenza … Buona serata … -
Dubois si allontanò , salutandoli cortesemente e tornando ai suoi doveri di ospite della serata …
Joe le si avvicinò, senza guardarla in volto, ma intuendo il suo smarrimento, le sussurrò all’orecchio …
- Non fare caso a quello che ha detto … non ci pensare … Dubois è un acerrimo nemico di Hyun Park … parla solo per invidia … -
Lei annuì, senza dire una parola … teneva lo sguardo basso e si appoggiava al suo braccio , come a farsi coraggio …
La serata trascorse tra alti e bassi … molti degli invitati avevano da bisbigliare ogni volta che li vedevano … e lei non la prese bene …
Le donne mormoravano tra di loro a bassa voce …
-Hai visto? E’ venuta qui con lui … allora è vero quello che si dice … -
-Non avevo idea che fosse lui … il motivo per cui era saltato il matrimonio … -
-Beh, come darle torto … l’hai visto? Quale donna avrebbe resistito al fascino di quel tipo … Agli istinti si fa fatica a dire di no … -
-E’ vero … gli istinti sono difficili da domare quando ti trovi un tipo del genere davanti … Neanche io avrei resistito a tanto … -
-Dicono, che il suo fidanzato le avesse messo ai piedi tutto il suo mondo … e lei è andata a letto con l’altro … gli avrà spezzato il cuore a quel povero ragazzo … -
-Sì … certe donne sono veramente indecenti e lussuriose … sono la vergogna del nostro genere! –
-Non credevo che l’orgoglio del nostro paese fosse una sgualdrinella simile … La credevo una donna integra, dai sani principi invece … l’apparenza inganna!Sempre!-
Gli uomini , invece, non si facevano troppi scrupoli a parlarne tra di loro, in modo ancora più sgradevole e palese …
-Beh, fortunato lui che ha vinto il premio … Sicuramente, Madeimoselle non deve essere solo una brava ballerina … se la deve cavare bene anche tra le lenzuola … -
-E’ un bel bocconcino … fossi stato al posto suo, me la sarei portata a letto anche io … e mi auguro per lui che lo abbia fatto più volte! –
-Se è qui con lei … vedrai che non si è risparmiato … Sono d’accordo con voi … ha fatto bene a prendersi ciò che voleva … se poi, lei era ben disposta a concederglielo … ancora meglio!-
-Figurati, se non lo era! Tutte le donne che gli sono girate attorno, sono sempre state molte disponibili con lui … lei compresa, a quanto pare … -
-Già … può segnarsi un altro nome nella lista di quelle che si è fatto … -
Nausea e voglia di piangere si alternarono più volte in lei, quella sera … senza parlare del senso di mortificazione nei confronti di Joe , per avergli rovinato quella cena di lavoro … non era certo un buon modo per iniziare e dare la prima impressione … in fondo, si era presentato con una poco di buono … come dicevano gli altri invitati …
-Mi dispiace … ti ho rovinato la serata … era meglio se ti facevi accompagnare dalla tua segretaria … sarebbe stata, sicuramente, meno fonte di guai rispetto a me … -
-Non hai rovinato la serata a nessuno … e non è colpa tua, se la gente pensa sempre male … e se qui è pieno di malelingue … e di gente invidiosa … -
-E’ vero … la gente pensa sempre male … ma questa volta ha ragione … e non so quanto sia gelosia o solo, falso perbenismo … si fa, ma non si dice … e chi viene scoperto, viene messo alla gogna a scontare le colpe di tutti … anche quelle non sue..-
Quelle affermazioni lo lasciarono senza parole … non si era mai fermato a riflettere su come si fosse sentita lei, realmente, dopo quello che era successo … ma ora poteva capire … non era ancora riuscita a superare la cosa … si addossava ancora tutta la colpa … si sentiva ancora in colpa verso Shin … cosa che lui, probabilmente, aveva superato più facilmente, per via dell’incidente …
-Torniamo a casa … sono stanco di questa gente … senza contare che le mie gambe stanno accusando … -
-Va bene … -
Mentre stava guidando verso casa, sembrava totalmente assente … era completamente persa tra tutti i commenti che aveva sentito fare su di lei quella sera … ma se l’era cercata … stupida che era stata … come pensava che quello che era successo, passasse inosservato da tutti? … era comunque un personaggio in vista … e quello che le accadeva, non passava certo così, in secondo piano … se lo doveva immaginare che, prima o poi, accadesse qualcosa di simile …
-Tutto bene? … non hai una bella cera … - la riscosse dai suoi pensieri …
-Tutto bene .. è solo stata una giornata piuttosto pesante … -
-Sì, immagino … Mi dispiace … non avrei dovuto chiederti di venire … -
-No … non è quello il problema … doveva accadere prima o poi … ne ero cosciente … quando sei un personaggio pubblico, sei soggetto al giudizio delle persone … dovresti saperlo anche tu … -
-Sì, lo so … ma farti vedere con me ha complicato solo le cose … -
-No … almeno ora sanno chi e come … e perché … Non se lo devono più chiedere … dovranno fare meno congetture e finiranno per parlarne meno … -
-Che vuoi dire? A chi ti riferisci ?… -
-Alle gente, in generale … sapevo già che discorsi giravano … ora invece sanno … chi ha tradito chi e con chi … meglio così … smetteranno di parlarne prima … Mi spiace solo per te … non è certo un buon modo per iniziare una nuova vita … lontana dal passato … - una lacrima le scese lungo la guancia, ma lei rimase impassibile … così come, quando cominciò a piangere senza controllo … sentiva solo le lacrime bagnarle il volto … e Joe si sentì improvvisamente così impotente e colpevole nel vederla così …
I need somebody somebody to love
I wanna love
Put all the uncomfortable memories behind
Find a different love, let’s go, I will change
It’s been long since I’ve been hurt and cast aside
They say it’s always like that, they say that love hurts
(I just wanna forget) it was pretty hard
(Just leave me alone) Just let it fly away
More and more the longing creeps up to me and strangles me
I’m sick of crying every single day, I’m let it go
I wanna love
Don’t hurt me girl18
Quando rientrarono in casa, si separarono in silenzio, rifugiandosi ciascuno nella solitudine della propria stanza … passando una notte molto lunga e triste, rigirandosi nel proprio letto da soli e desiderando invece di non esserlo … ma di poter riscaldare il loro cuore ferito, tra le braccia di qualcuno che li amasse … tra le reciproche braccia …
Capitolo 22
Quando si alzò quella mattina, si sentì strana … era stranamente triste e sconsolata … accorgersi della realtà dei fatti e trovarseli di fronte, non era certo una cosa semplice e piacevole … e non era come immaginarseli nelle propria mente … era ben peggio!
“Di cosa mi stupisco? Dovevo immaginarlo che la gente pensasse di me certe cose … Considerando poi, che anche io, ho la stessa opinione di me … non dovevo stupirmi ... anche se … avrei preferito non sentirli certi tipi di commenti, di persona … “
Si preparò per andare a lavoro … Joe era già uscito … le aveva lasciato un biglietto sul tavolo, dicendole che aveva molti impegni quel giorno, che iniziavano dalla mattina presto e si sarebbero protratti fino a tarda serata …
“Ottimo … sarò sola tutto il giorno … me ne approfitterò per andare da mamma e papa nel pomeriggio … “
Fortunatamente, almeno a lavoro era andato tutto bene … la preparazione del nuovo spettacolo stava procedendo in modo soddisfacente e meglio di quanto lei avesse ipotizzato …
“Per fortuna … almeno quello … il mio talento non è andato perso, come la mia testa e il mio cuore …”
Mentre pranzava da sola al bar, guardava con sguardo perso le foglie trasportate dal vento, cadere a terra con piccoli passi di danza improvvisati … sentì un beep …
Come stai?
Meglio … grazie …
Che stai facendo …
Tentando di pranzare …
Tentando ? Come mai? Ti infastidisco io? …
No … è che, non ho molta fame ..
Male … devi mangiare … non hai ancora recuperato il peso perso …
… non mi fare la predica .. oggi non credo di sostenerla …
Che farai questo pomeriggio?
Subito dopo pranzo andrò dai miei …
Bene … ma oggi niente emoticons? Mi mancano …
… oggi non sono molto in vena …
Neanche se ti dicessi che quando torno pulisco casa?
Davvero? … non ci credo finché non lo vedo … XD
Ecco appunto … riesco sempre a stimolare il tuo lato comico …
Comico? … gli emoticons non sono comici …
Per me sì …
O.o
Eh?
Ero stupita per il tuo senso di comico …
E’ anomalo?
Un po’ …
E perché ancora non hai scontato la punizione …
Prego? … stai continuando con quella storia?
Continuando? Non ho mai smesso …
Spiritoso …
Non ti riesce bene spacciarti per un maniaco ..
Maniaco? … credevo di essere uno stalker …
Appunto … limitati a fare lo stalker …
Non credevo che considerassi Mr Gray un maniaco …
La smetti di leggere i miei libri senza chiedermi il permesso?! >.<
… forse … se però rispondi ad una mia domanda …
Dipende …
Da cosa?
Dalla domanda !… XD
… giusto … non ci pensavo …
Ok … sentiamo questa domanda …
Uhm … ti piace quel tipo di uomo?
Eh? A chi ti riferisci?O.o
A Mr Gray …
O.O mi stai prendendo in giro?
No … è solo curiosità …
Curiosità stupida … come ti vengono in mente certe cose?!
Così … non ho mai capito che tipo di uomo fosse Shin …
Non era quel tipo . E comunque … non credo che ti debba interessare.
Hai ragione … è solo gelosia …
… gelosia? … non credo di voler sentire oltre . Basta così.
Già … dimenticavo che non vuoi sentirmi parlare così …
Esatto .
Torno a lavoro … a stasera …
Ciao.
Mentre spegneva il cellulare si morse un labbro … in realtà non era più tanto sicura, se veramente, non li voleva sentire quei discorsi da lui … Da quando gli era sfuggito quelle parole … Ti amo … lei ci aveva pensato spesso … forse troppo … anche se tentava di negarlo a sé stessa, tutto era cambiato da quella volta … come l’ultima volta che erano stati assieme, la notte prima che partisse per Parigi …
Le sembrava che fosse passato un’eternità da allora, ma erano trascorsi solo pochi giorni … sentiva la mancanza di quel contatto … se ne accorgeva … ma era meglio far finta di nulla … non era il caso di alimentare quel suo desiderio di lui … quando se ne sarebbe andato, ne avrebbe sentito troppo la mancanza …
Passò il pomeriggio dai suoi, riuscendo a rilassarsi e ad allontanare i pensieri per buona parte del tempo … Aveva aiutato sua mamma a preparare una torta e poi le aveva parlato del nuovo spettacolo : era stata ad ascoltarla in silenzio, ogni tanto era intervenuta o aveva annuito alle sue parole, ma … possibile che non avesse più nulla da dirle su Joe? Nessun commento su di lui … e soprattutto, sulle sue scelte riguardo al loro rapporto ?... Si erano viste anche nei giorni precedenti, ma non aveva mai fatto riferimento al loro incontro … si era astenuta da qualsiasi tipo di considerazione …e lei, aveva resisto a chiederglielo, ma ora la cosa le pesava sul cuore …
-Mamma … -
-Dimmi tesoro … -
-Non hai niente da dirmi? … -
-Da dirti? In che senso … -
-Non mi hai detto nulla su … Joe … insomma … cosa ne pensi … - arrossì e sua mamma le sorrise dolcemente …
-Tesoro … non pensi di essere grande per chiedere un parere alla mamma? … -
-Sì, ma … non è quel genere di parere … è solo che … eri tanto curiosa di conoscerlo e poi … non hai fatto commenti … forse, non ti è piaciuto? – esitò, a pronunciare quell’ultima frase, e sua madre se ne accorse, suscitando in lei un certo disappunto …
-Françoise … non girare attorno al discorso e dimmi chiaramente cosa vuoi sapere!-
- … a dire il vero non lo so neanche io … è solo che mi immaginavo che avessi da dirmi qualcosa su di lui … e sulle mie scelte … -
-Bambina mia … abbiamo già parlato, a sufficienza, delle tue discutibili scelte! E onestamente … preferirei non dirti il mio parere su Joe … -
-Forse … non ti è piaciuto, allora … - la sua voce diventò improvvisamente dispiaciuta e delusa …
La donna posò nervosamente il panno da cucina sul tavolo, si guardò a giro e poi guardò la figlia negli occhi …
-Françoise .. Joe è un bravissimo ragazzo … ma non te lo devo dire io! Lo dovresti sapere da sola! E poi … sì, mi è piaciuto molto … Lo trovo un uomo affascinate e carismatico … una persona semplice e limpida , oltre che molto intelligente! … ma adesso che lo sai, ti è servito a qualcosa? –
-No … -
-Appunto … non credo che tu abbia bisogno del mio consenso … lo ameresti lo stesso, indipendentemente dalla mia opinione … -
“… lo ameresti lo stesso, indipendentemente dalla mia opinione …”
“… lo ameresti lo stesso, indipendentemente dalla mia opinione …”
Quelle parole le erano entrate in testa … erano come un ritornello maledetto che le battevano in testa …
“E’ possibile che io lo ami ancora? … in certi momenti ne sono stata quasi convinta … era l’unica risposta al mio tradimento … l’unica, che giustificasse questo mio comportamento imperdonabile e che mi avesse reso così irresponsabile ogni volta che abbiamo fatto l’amore … non ho mai pensato a nessuna delle conseguenze possibili … a nessuna … ho agito da incosciente da ogni punto di vista …”
Stava aprendo il portone del palazzo quando riconobbe il rumore del motore di un auto …
“Holly … “ sbuffò … si immaginava già la scena e si voltò … Lo vide scendere dall’auto e Holly sporgersi, come sempre , a salutarlo mostrando il suo generoso seno … per non parlare delle cosce sempre in mostra …
“E’ indecente … quella donna sfiora il cattivo gusto in tutto … “ mentre le sfuggì quel pensiero lo sentì salutarla … e dopo poco se lo vide arrivare accanto .
-Sei arrivata anche tu adesso? E io che pensavo di aver fatto tardi … -
-No, assolutamente … potevi fare anche con più calma ... Eri anche in buona compagnia … con asso delle auto, Holly! –
-Sempre più acida … se continui così, comincerò a pensare che ne sei gelosa … -
Si voltò verso di lui e gli sorrise ironicamente … -Assolutamente! –
-Assolutamente … ? Cosa? Sì o no? –
-Assolutamente. E basta. –
-Spiritosa … -
-Anche tu … -
Mentre posava il cappotto sulla poltrona si guardò a giro …
-Mi ricordo male o qualcuno mi aveva promesso di mettere a posto questo disastro?- indicando il caos di fogli che li circondava.
-No, non ti ricordi male … e una promessa è una promessa … -
-Bene … allora … mentre faccio la doccia … tu metti pure a posto … -
-E’ quello che farò … -
-Ottimo! –
-Ottimo … -
She doesn’t know, she doesn’t know anything
She will live all her life without knowing
But please know that in my heart, it’s only you19
Un’ ora dopo, quando uscì dalla doccia, rimase sorpresa : era tutto sparito … sembrava che l’uragano che aveva colpito casa sua si fosse dileguato … e si chiese se si fosse dileguato anche lui … effettivamente, non sentiva nessun rumore … sospirò … e poi bussò alla sua porta …
-Avanti … -
-Posso entrare? –
-Certo … fai pure come se fosse casa tua … -
-Spiritoso … è casa mia! Ti va sempre di scherzare!- rispose acida, senza un reale motivo … la tensione di quei giorni si stava ripercuotendo anche sul suo umore …
-Lo sai … Sono spiritoso … Holly lo dice sempre! … - Joe la provocò leggermente, gettandola sul ridere, ma buttando comunque lì la cosa e, dalla sua risposta, intuì che era riuscito nel suo intento … e aveva anche capito che Holly … era meglio non nominarla troppo spesso …
-Chi? La tua sottospecie di segretaria? Quella che ogni volta che ti vede pensa a come poterti saltare addosso?- lo canzonò acidamente …
Lui rise e cercò di far finta di non aver capito il suo tono … certe volte poteva tornare utile fare il finto tonto !…
-Sì … quella che ti sta così tanto simpatica … - sospirò divertito …
-Sì, certo … tantissimo !… Comunque … ero venuta a ringraziarti per aver mantenuto fede alla tua promessa di mettere a posto … Grazie! –
-Prego!E’ stato un vero piacere! Anche perché, ora devo mantenere fede anche ad un’altra promessa … -
Lo guardò interdetta … non capendo a cosa si stesse riferendo …
-Non ricordi? … la punizione … -
-Eh? … - spalancò gli occhi, guardandolo di sbieco, e poi li alzò al cielo esasperata … – Certo che … Holly non sa proprio cosa inventarsi, per farsi considerare da te?!Dirti addirittura che sei spiritoso … uhm … e tu ci hai anche creduto!ah, donne! Che non sanno tenere a bada i propri istinti e sono disposte a inventarsi le peggiori bugie! – le venne da ridere nervosamente …
-Dici? … ma io non stavo scherzando … dicevo sul serio … - le si avvicinò pericolosamente … e lei si irrigidì.
-Sì, certo … come no?Altre sciocchezze? – cercò di sdrammatizzare, ma sentiva le gambe tremare …
“Maledizione … quando ti avvicini troppo a me, perdo la mia sicurezza … “
Inconsciamente poggiò le mani sul suo torace, come per tenerlo a distanza … per mettere spazio tra di loro …
-Non credi di aver sconfinato il mio spazio vitale? – distolse lo sguardo dal suo, intimorita dall’intensità del suo …
-Dici? ... – la spinse leggermente contro la porta e lei chiuse gli occhi, stringendosi nelle spalle … sentì la chiave girare nella porta …
“Oh, mio Dio … ha chiuso la porta a chiave … e ora? … Perché mi sento così persa? … Perché non riesco a fare niente? … Non ho un buon ricordo delle porte … in particolare quelle del bagno … Se mi tocca sono finita … Non riuscirò mai a dirgli di no … “
-Perché stai tremando? … hai paura di me? … -
-No . – disse con tono veramente poco credibile … aveva paura … sì, di lui … ma soprattutto di sé stessa …
Joe si scostò e si allontanò da lei .
-Posso andarmene? – disse con voce esitante …
-Da quando mi chiedi il permesso per uscire da camera mia? –
-Hai chiuso la porta a chiave … in qualche modo dovrò fare! –
-Credevo che non te ne fossi accorta … ti eri rannicchiata contro la porta, intimorita … non pensavo che avessi prestato attenzione … mi sono sbagliato … - tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la chiave e gliela porse. Françoise si avvicinò per prenderla, rincuorata dal fatto che gliela desse senza fare storie, ma appena allungò la mano, lui la ritrasse.
-Dimenticavo … Riesci sempre a distrarmi … la tua punizione … -
-Non scherziamo … dammi la chiave.- si era ripresa ed era tornata in sé.
-Certo … la chiave … vieni a prenderla … - e se la rimise nella tasca dei pantaloni.
-Tu stai scherzando … voglio sperare! Non ho certo voglia di giocare! Dammi la chiave! –
-Vieni a prenderla … - la sua bocca si piegò in un sorriso sensuale e invitante.
-Spiritoso … prova a fare questo giochino con Holly … sicuramente lei ti darà più soddisfazione … E ora dammi la chiave.-
- Con Holly? … ne sei proprio sicura? Vuoi veramente che giochi con lei? –
-Fai un po’ quello che ti pare, basta che mi dai la chiave … - gli rispose acida e nervosa … lo era un po’ troppo spesso ultimamente …
Lui la guardò, scrutando il suo sguardo, per capire se diceva sul serio … se pensava veramente quello che gli aveva detto …
-Ok … penso che seguirò il tuo consiglio … e farò quello che mi pare … - lei si accigliò e fece per dire qualcosa, ma si fermò.
Ci pensò un attimo e poi si avvicinò a lui, aspettando che lui gli desse la chiave.
-La chiave … grazie.-
-Non penso … che te la darò … -
Françoise sgranò gli occhi e si sentì mancare il fiato : -Tu … - sussurrò con un filo di voce tremante …
-Io? … sì … non ho voglia di rimanere solo stanotte … -
-Non è una cosa che mi riguarda … chiedi alla tua segretaria … anzi, siccome non la voglio per casa, vacci tu da lei!Ne sarà sicuramente felice! – si innervosì e perse la pazienza.
-Ma io voglio te. – lo disse con una semplicità disarmante, che stupì anche sé stesso…
Le sue parole la colpirono come un fulmine in pieno cielo, lasciandola allibita e sconvolta … rimase in silenzio, finendo di ascoltarlo parlare …
-Perché non facciamo un patto? … io e te … D’oggi in avanti , dormi qui … con me … visto che ultimamente non mi piace stare da solo la notte … -
-Tu sei folle … come ti salta in mente di farmi una proposta del genere? E soprattutto, perché ti illudi che la prenda anche solo in considerazione?! –
-Perché … se non accetti non ti darò la chiave … -
-Stai scherzando? Questo è un ricatto! E poi … io … non sono una bambola con cui soddisfare i propri istinti! Chiedi a qualcun altra ! Sono sicura che ne troverai molte disponibili a soddisfarti, senza problemi! – non riusciva a capire, se era più imbarazzata da quella situazione o se era più arrabbiata …
-Non hai capito … non ti ho chiesto di fare sesso … ti ho chiesto solo di dormire con me … -
-Eh?! Dormire? … sì, certo! E la tua segretaria sa veramente dattilografare … -
-Beh, per quanto ti possa sembrare strano … lo sa fare! … Comunque … voglio solo che dormi con me … e con una condizione … -
-Pure?! E poi? Non credi di sfiorare l’assurdo? –
-La condizione è … che non mi devi toccare neanche con un dito … -
Françoise aggrottò la fronte, incredula … -Ti va di scherzare?!? –
-No … questa è la condizione … -
-Tu stai male! Fatti curare! E meglio! –
-Veramente … a parte le gambe … non ho alcun problema … -
-A me invece, pare che la tua testa manchi qualche colpo … e ora dammi la chiave! –
-No . Te l’ho già detto. Niente chiave senza patto … e condizione.-
-No! Semplicemente no! Mi rifiuto di dividere il letto con te!Mai e poi mai! –
-Perché? Hai forse paura di te e di quello che potresti fare? –
-eh? Io? Spiritoso … io non ho alcun problema … -
-Allora accetta … -
-No! E’ una cosa assurda! Perché dovrei dividere il letto con te quando ne ho uno mio? –
-Perché … in quel letto hai troppi ricordi da cui non riesci a staccarti … -
-Tu … vorresti dire che lo fai solo per me? Perché pensi che mi faccia male dormire nel letto che dividevo con Shin? Ma come sei gentile e premuroso … Mi commuovo quasi!- disse ironica e sull’orlo di una crisi di nervi.
-No … a dire il vero … lo faccio solo per me … te l’ho già detto … ultimamente non riesco a dormire da solo … mentre, l’altra notte, quando ti sei sentita male e ti sei addormentata qui … mi sono addormentato anche io, riuscendo, dopo tanto, a riposare un po’ … -
Rimase spiazzata da quella strana confessione … non riusciva a dormire? … Pensandoci meglio, effettivamente, si era accorta che lo aveva visto abbastanza stanco da quando erano arrivati a Parigi … ma aveva pensato al fatto che ancora non si fosse ripreso dall’incidente del tutto, senza contare che doveva fare ancora dei piccoli interventi per tornare ad essere quello di prima , e che, rientrare a lavoro così rapidamente, lo avesse debilitato ulteriormente …
“E quindi? Sono problemi tuoi!Non miei!Io dormo benissimo nel mio letto!-“
-Ecco appunto: è un problema tuo! E ora basta con questa messa in scena di basso livello e dammi la chiave! –
-Puoi continuare a chiedermela quanto vuoi … se non accetti non te la do … questo è tutto . Non scendo a compromessi.- lo guardò e si spaventò a vedere la sua determinazione . Iniziò a girare per la stanza come un animale in gabbia, cercando di pensare ad una soluzione …
-Va bene. Accetto. E ora dammi la chiave.-
“E poi scappo, chiudendomi in camera! Non ci penso minimamente a condividere il letto con te solo perché, hai problemi di insonnia! Anche perché … non sono proprio convinta di riuscire a resisterti … ”
-Ok … ma prima, dammi la tua parola che manterrai fede alla tua promessa … -
“Sfiduciato … uhm … Maledizione!Mi ha fregato … “
-Va bene! Ma ora fammi uscire da qui!- era esasperata, stava per buttare giù la porta di camera …
-Non ti ho sentito dire che mi dai la tua parola … -
-Ti do la mia parola! Va bene?! E ora fammi uscire da qui! –
-E la condizione? Accetti anche quella? –
-Secondo te? … ma stai tranquillo! Non ci saranno problemi del genere … -
“Bugiarda … muori dalla voglia di toccarlo … “ si morse un labbro, cercando di non farsi notare da Joe …
-Un’ultima cosa … - e le diede un foglio.
-Che cosa è? – lo guardò e lo vide ridere di sottecchi, mentre glielo porgeva … Françoise , alzò gli occhi al cielo e sospirò. – Ti va di scherzare? –
-No! –
-Che vuol dire questa lista di quello che posso o non posso fare a letto? E delle cose a cui mi devo attenere ?Tu stai male … -
-No … ho solo delle esigenze come tutti … però se vuoi dopo ne parliamo … Magari alcune cose sono trattabili … -
-Dirle a voce e basta? Come tutti i comuni mortali, no?! E’ proprio necessario metterle su carta? Voglio dire … è ridicolo!-
-Eh … ma poi non è più così divertente!-
-A te fa male leggere “50 sfumature di grigio “ … Ti stai immedesimando un po’ troppo in Mr.Gray … -
-No … Mr. Gray … è molto “over the line” rispetto a me … però, se mi impegno, magari imparo qualcosa da lui … -
-No, per carità … sei già impossibile così! Sei già un disastro di tuo !… -
-Si può sempre fare di meglio … - rise.
Le aprì la porta e lei uscì furiosa con il foglio in mano.
Non si può:
1 Leggere fino a tardi
2 Mangiare e bere
3 Ballare
4 Telefonare
5 Guardare la TV
Si può:
1 Parlare in modo garbato
2 Ascoltare musica a basso volume
3 Scrivere
Condizioni:
1 Non toccarmi
2 Non frugare nella mia roba
3 Andare a dormire presto.
“Ok … e con questo si tocca il fondo! Devo dormire con lui e sottostare a questo stupido foglio! E perché?! Perché il signorino ha deciso che Mr. Gray fosse un esempio da seguire!ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!Ma soprattutto … perché lo sto facendo?! Perché sto assecondando le sue idee folli?! … ” … forse, in fondo, aveva anche lei voglia di averlo vicino …
-Quindi? – stava finendo di mettere a posto i piatti lavati.
-Quindi cosa? – era furiosa … gli avrebbe voluto tirare dietro qualcosa di molto pesante e che gli facesse molto male …
-Hai letto il mio foglio? – gli sfuggì una risata …
-Sì! L’ho letto! … purtroppo … -
-E non mi dici nulla? … tipo se c’è qualcosa che non ti torna o che vuoi cambiare? A parte le condizioni che non sono trattabili … ovviamente … -
-Ovviamente! Ma a me sembrano anche le altre, condizioni … non ho capito perché alcune sì e altre no … -
-Tu non leggi con sufficiente cura i tuoi libri … -
-Vuoi dire “50 sfumature di grigio”! –
-Sì, quello … non so se ne hai letti altri del genere … quindi .. –
“Françoise , cerca di stare calma … non tirargli dietro la prima cosa che ti capita sotto mano … “
-Rispondo a tutto … No, non ho niente da dirti su quel foglio!E’ una cosa stupida e infantile. Secondo: sì! Ci sono molte cose che vorrei cambiare! Terzo: io leggo attentamente i miei libri. Quarto: non è un mio libro. Quinto: comunque lo leggo lo stesso con attenzione … e il fatto che ho capito a che cosa ti stai riferendo, mi sconvolge … Sesto: che vuol dire non so se ne hai letti altri del genere ?! –
-Credo di essermi perso al secondo punto … - le fece un gran sorriso da finto ingenuo, assumendo uno sguardo che ricordava molto, quello del gatto con gli stivali di Shrek … La cosa le urtò il sistemo nervoso , facendole scuotere la testa, esasperata … alzò gli occhi al cielo, contò fino a 10 e fece un profondo respiro … onde evitare qualsiasi reazione di cui poi, si sarebbe potuta pentire! …
-Ok … vediamo di stare calmi … -
-Tu non mi sembri particolarmente tranquilla … -
-Vorrei vedere tu, al posto mio!Se ti dessero un foglio del genere e ti obbligassero a fare quello che non vuoi! –
-Ma nessuno ti sta obbligando … hai dato solo la tua parola! … - le sorrise sbeffeggiandola …
“Ah, sì ?… allora ride bene chi ride per ultimo … giuro che te ne farò passare di tutti i colori … vuoi dormire con me? … bene … ci divertiremo … molto!”
-Il tuo senso dell’humour … è sempre peggiore … -
-Dici? … a me non sembra .. Quindi? –
-Quindi cosa? –
-E’ tardi … vai a prendere il tuo pigiama e andiamo a letto … -
-E’ presto! Sono appena le dieci? Ma vuoi andare a dormire con le galline?!? –
-Per me è tardi … senza contare che devo recuperare tutto il sonno arretrato … -
-E io che faccio? Guardo il muro? –
-Semmai il soffitto !… - la prese in giro, mentre si dirigeva in camera e le dava le spalle, facendo finta di niente !… quel suo modo di fare, la turbava profondamente … e lui lo sapeva bene … per questo si divertiva così tanto a stuzzicarla!
Françoise sbuffò e andò in camera sua a cambiarsi, bofonchiando e parlottando tra sé e sé, arrabbiata …
“Vedrai come ti farò passare la voglia di dormire con me … !”già si stava pregustando tutto quello che gli stava per riservargli …
Quando finì di mettersi il pigiama in ciniglia rosa confetto a pois bianchi, si sorrise soddisfatta …
“E’veramente antisesso questo pigiama … non so perché mia mamma me l’abbia regalato … però, ora mi torna utile per le mie intenzioni … “ mentre usciva, pensò che la sera dopo, si sarebbe potuta presentare con i bigodini in testa e la maschera per il viso …
“Sì, idea geniale … “ e già rideva … stava già assaporando la sua vendetta!
Bussò alla porta ed entrò, ma si maledisse di non aver aspettato che le desse il permesso … si stava ancora spogliando … e lei ebbe una semi sincope … nel vederlo senza vestiti …
-Scusa … ritorno dopo .. –
-Per me puoi rimanere … non ho problemi … Non è la prima volta che mi vedi senza abiti, eppure ti faccio sempre il solito effetto .. – rise, prendendola in giro di fronte al suo imbarazzo … e alle sue adorabili guance soffuse da un certo rossore …
-Non mi fai nessun effetto … - disse lei irrigidendosi e stampandosi contro il muro …
-Hai intenzione di imparentarti con il muro?- continuava a deriderla …
-Beh, questo muro ha un suo fascino …. –
“Ma che sto dicendo?! Sono impazzita … no, è questa una situazione folle! Ed io non so perché sono qui!”
-Se lo dici tu … contro il muro non l’ho mai fatto … ma suppongo che sia come farlo contro una porta … tipo quella del bagno … -
Arrossì fino alla punta dei capelli per la sua allusione e desiderò tanto fuggire da lì …
-Non mi piacciono molto le porte … in particolare quelle del bagno … e comunque, ora ho una cosa che vorrei aggiungere al tuo foglio! –
-Non avrei mai detto … intendo delle porte! Io ho dei ricordi piacevoli … soprattutto legati a quelle del bagno … - una strana luce gli illuminò gli occhi al ricordo di quella volta … - Ok … e cosa vorresti aggiungere? –
-Evitare simili allusioni e discorsi del genere!- disse tutto d’un fiato, le era andato via il respiro per la troppa concitazione …
-Va bene … lo aggiungiamo domani mattina … e poi lo consegno a Holly da trascrivere sull’originale.-
-Holly?!?! Ma sei matto? Vuoi darle quel foglio da trascrivere? Così poi pensa che tu sia un maniaco pervertito! –
-E beh … ma lei ne sarebbe felice … -
-Eh?! – impallidì …
-Dai discorsi che mi ha fatto, mi è sembrata un tipo con dei gusti particolari … -
-Perché? Che tipo di discorsi avete fatto? – le sfuggì di bocca senza controllo, suscitando in lui una risatina …
-Certi discorsi … - anche se si era promesso di non parlare troppo della sua segretaria, non ci era riuscito … era stato più forte di lui … ci provava troppo gusto e soddisfazione a sentirla così gelosa !…
-Sì, questo l’avevo capito … fino a lì ci arrivo! Era perché siete arrivati a fare questi discorsi?! –
“Perché sto continuando a rendermi ridicola?!?Perché non taccio!Accidenti a me!”
-Da quando, tutta questa curiosità? Non mi ricordavo che lo fossi … Ma d’altronde non ricordavo neanche che avessi … dei così strani gusti sui pigiami … - disse squadrandola da testa a piedi …
-E’ un regalo … di mia mamma!-
-Ah … -
-Ah, cosa? –
-Così … tanto è solo un pigiama … non ci vuole molto a toglierlo! Comunque per rispondere alla tua domanda … mi ha solo chiesto se avevo gusti particolari … e se preferivo qualche posizione … -
Sgranò gli occhi, sconvolta … - Che vuol dire a toglierlo?!? Stai scherzando, voglio sperare! – prese fiato anche se visibilmente agitata - E certo, poi! I discorsi che fate sono da tè e pasticcini! Scusa, eh! Ma che diavolo di discorsi fa quella svergognata?! Mica le avrai risposto?!–
“oh, no … Françoise … stai zitta! Smettila di fare la gelosa! Che diavolo dici?Datti una calmata … e che vuol dire : non ci vuole molto a toglierlo?!? “
-Svergognata?! – scoppiò a ridere e poi la guardò con ancora le lacrime agli occhi per la risata. – Vuoi sapere se le ho risposto? Forse … ma dovresti immaginare cosa le ho detto … la porta del bagno non ti dice nulla? … Comunque, non saprei … credo che si sia fatta una strana idea di me … visto che mi ha detto che le ricordo Mr.Gray…-
-E’ una totale idiota!Non sa neanche leggere! Se non vede l’abisso tra te e Mr.Gray!– disse secca e si rese conto che non stava facendo una bella figura …
“Hai intenzione di farmi impazzire? Basta!… non voglio ricordarmela quella volta!Uffa! E’ stata … è stata … decisamente troppo hot! Divento paonazza ogni volta che entro in un qualsiasi bagno, da allora! ” arrossì di nuovo, involontariamente … sentiva le guance in fiamme …
-Dici che c’è tanta differenza tra me e lui? … Uhm … Ci penserò … mi piaceva l’idea … e comunque, per la cronaca … penso che fosse solo un pretesto … un’allusione velata su cosa piacesse a lei … -
-Peggio ancora!-
“Ma stai zitta!Ma quanto parli?!Da quando poi?!?”
-Beh … ognuno ha i suoi gusti … anche perché, quello che è scritto sul quel libro è reale … o meglio, certe preferenze che hanno alcune persone … -
-Assurdo! –
-Cosa? –
-Assurdo quelle cose! Sono perverse! E … -
-Indecenti? –
-Anche!- si mise sotto le coperte e si infagottò tipo baco da seta , facendolo sorridere dolcemente, vedendola così buffa e contraddetta.
-Allora perché lo stai leggendo? … e poi non mi hai detto se il libro non è tuo, di chi è? -
-Non me lo hai chiesto! Hai detto che ti eri fermato al secondo punto!-
-Era solo per prenderti in giro … -
-Gentile! –
-Permalosa … comunque di chi è e perché lo stai leggendo? –
-Perché te lo dovrei dire? Sul foglio non c’è scritto che devo rispondere alle tue domande! –
-Giusto … ma non c’è neanche scritto altro in merito … comunque, onde evitare problemi, farò aggiungere ad Holly … -
-Così alimenti le sue perversioni!E poi, scusa? Lei non si chiede per chi è quella lista? –
-Probabile … - si infilò a letto anche lui, tirando la coperta verso di sé …
-La coperta è mia … tu procuratene un’altra!- lui di tutta risposta tirò uno strattone, tirandosi dietro coperta e lei, addosso …
-Ecco. Così va meglio. Anzi, rimani pure così. Mi tieni caldo più della coperta.-
Françoise tentò di divincolarsi e di allontanarsi da lui, ma la teneva stretta e non sembrava che avesse intenzione di mollare la presa.
-Avevi detto che non ti dovevo toccare!Questa posizione non mi sembra proprio così consona alla tua condizione!-
-Infatti … tu non puoi toccare me, ma io sì … -
Spalancò gli occhi, incredula per la sua sciocchezza …
-Domani, dobbiamo fare un’altra aggiunta alla lista!-
-Ovvero?-
-Che neanche tu puoi toccarmi!-
-Eh, no … questa è una delle condizioni!-
-Ma non c’è scritta!-
-Giusto … me ne devo essere dimenticato … provvederò domani … chiederò a Holly!Comunque ormai è tardi per ripensarci … -
-Sei .. sei .. insopportabile! Come se avessi avuto scelta! –
-Giusto … sto imparando … alla fine diventerò come Mr. Gray … se non lo sono già!! -
-Speriamo di no … o dovrò scappare da qui … -
-Non puoi … hai dato la tua parola … e poi … questa è la tua punizione … -
Lo guardò incredula … -Questa è la mia punizione?!-
-Non te l’avevo detto? … me ne sono dimenticato .. – spense la luce e la obbligò a poggiare la testa sulla sua spalla. - E ora dormi … - le sussurrò dolcemente … e lei non disse più una parola , ma dopo alcuni minuti cadde in un sonno profondo e placido …
Capitolo 23
Quando si svegliò, Joe era già andato via … si alzò e si stirò … Si sentiva stranamente rilassata e molto riposata … da tempo non aveva fatto un sonno così tranquillo e si chiese se … quella stupida idea di dormire assieme … non fosse invece, così stupida …
Si preparò ad uscire e mentre prendeva la borsa sentì un beep …
Dormito bene?
Buongiorno!
Dormito bene?
Buongiorno …
Buongiorno …
Sì, dormito bene.
Bene … la mia idea non era poi così folle …
Parliamone …
Se vuoi … che fai per pranzo?
Stavo scherzando …
Io no. Che fai per pranzo?
Pranzo? >.<
Immaginavo … ok … verrò a prenderti …
Non mi pare il caso …
Perché?
Perché non mi pare il caso …>.>
Emoticons … ok … a che ora hai la pausa pranzo?
Ti ho detto che non è il caso …
Allora ti aspetto fuori … più o meno ho un’idea dell’ora …
E’una minaccia?
A dopo …
Mentre prendeva la metropolitana si chiese se per caso, per davvero, la botta gli avesse fatto male …
Per il resto della mattinata si sentì terribilmente nervosa , quel giorno, aspettare l’ora di pranzo era davvero un’impresa … non sapeva se lo avrebbe trovato fuori ad aspettarla o se glielo avesse detto per scherzo … ultimamente, non riusciva a capire i suoi giochetti : era difficile comprendere quando diceva sul serio, dalle volte che non lo faceva … tuttavia, se lo avesse trovato fuori si sarebbe arrabbiata … ma se non lo avesse trovato … ci sarebbe rimasta male …
Quando uscì, si sentì investire da un certo timore: aveva paura di sapere quale delle due possibilità fosse quella corretta , ma quando si guardò attorno e non vide nessuno, un senso di dispiacere la pervase …
“Non è venuto … me lo dovevo immaginare …” non riusciva a nascondersi la realtà … Aveva sperato che lui fosse lì e invece … poi sentì un beep ..
Sei in ritardo …
Eh?
E’ già dieci minuti che ti aspetto al bar di fronte …
Come scusa?
Se attraversi la strada … senza farti mettere sotto dalle auto … lo capisci …
Attraversò la strada con una certa agitazione ed entrò nel bar, lui era lì con la sua solita cartellina piena di fogli e come sempre aveva ricoperto il tavolo …
-Buongiorno … -
-Sei in ritardo … non ho molto tempo per il pranzo … - guardò l’orologio .- Ho solo mezz’ora … poi Holly ripassa a prendermi … -
“Rispondere al buongiorno, non ti capita mai?!?”
-Holly? Ti sei fatto portare fin qui da lei?-
-Sì … da Holly, asso delle auto!Come la chiami tu!-
-Ah … mi spieghi che ci fai qui?-
-Niente … solo quello che dovevo fare da tempo … -
-Eh? Che dovevi fare?! Che vuoi dire? – si mise a sedere di fronte a lui, guardandolo perplessa .
-Mr. Gray docet … -
-Ancora?! Non è che sia quel esempio di virtuosità da seguire quel uomo!-
-No … effettivamente … è tutto l’opposto … ma a quanto pare ci capisce di donne più di quanto non ci abbia mai capito io … -
-Non ci voleva molto … a superarti … - gli sorrise, sghignazzando mentre lui alzava un sopracciglio con dissenso.
-Hai ragione … in genere le mie ex si buttavano nelle mie braccia senza pensarci troppo … Ero io il loro mondo, il pianeta attorno a cui giravano … erano loro che rincorrevano me … difficilmente il contrario … Effettivamente, non avevo mai fatto alcuno sforzo per conquistarle … e anche farle contente era semplice … -
-In poche parole … ti era servito tutto su un piatto d’argento … -
-Non direi … Però, è la cosa che si avvicina di più al concetto … non mi ero mai preoccupato di capire, fino in fondo, cosa potesse significare conquistare una donna…-
Aggrottò la fronte e il sopracciglio le si piegò in senso di disapprovazione … stava per rispondere a quella sua ultima affermazione quando lui, cambiò discorso …
-Ah, giusto … questa è la stesura della nuova lista … - gliela porse ridendo …
-Tu sei matto … -
-Dici? … rifletterò su questa possibilità , ma ora mangiamo … che mi aspettano per una riunione di lavoro … e non posso fare tardi … -
Mangiarono in completo silenzio, osservandosi reciprocamente con curiosità reciproca : lui , di tanto in tanto, la guardava in volto, ridendo divertito della situazione, mentre lei lo spiava con certo sospetto e si sentiva pervadere da una certa felicità …
“Françoise … non puoi essere così felice solo perché lui è qui … datti un contegno!… Ma non ci riesco! Accidenti a me … cosa mi sta facendo ?”
-Devo andare … Holly è già arrivata .- guardò fuori, l’auto che aspettava era già di fronte al bar …
-A stasera, allora … - ma mentre si alzava per andarsene, lei lo fermò - Aspetta un attimo … -
-Dimmi … -
-Non te lo sei fatto scrivere da lei quel foglio … vero? – era titubante a fare quella domanda, ma la curiosità era troppo grande …
-Sì. Te l’avevo già detto che l’avrei fatto fare a lei! –
Françoise diventò paonazza. -E come l’avresti giustificato?!?-
-Come … la punizione per una bambina cattiva … -
-Eh? … - voleva sotterrarsi …
-A lei era piaciuta molto la risposta! … tanto che si era proposta di esserlo al posto tuo!… - rise maliziosamente.
-Non saprà mica che è per me?! –
-Certo che lo sa … le avevo detto che mi serviva assolutamente per pranzo, perché ti avrei dato il foglio allora! –
-Quindi … -
-Sì … sapeva che ero a pranzo con te … altre domande? Sto facendo tardi … e non mi pare il caso che Monsieur Dubois sappia che ho fatto tardi a pranzo con Madeimoselle Arnoul, come ti chiama lui … o almeno non per il momento … - dicendo così, se ne andò, sorridendole per un’ultima volta mentre usciva dal bar …
“Sono perfino lo zimbello di quella sottospecie di segretaria!Già … spiritosa, lei!… vorrebbe essere al mio posto … depravata! Ma è possibile che le donne che ti girano attorno siano sempre così … indecenti?! Ti si buttano sempre tra le braccia senza ritegno … “ aprì il portone del palazzo e con aria sconsolata prese l’ascensore …
“Non è che io abbia fatto di meglio da quando ti ho rivisto … comincio a pensare che streghi le donne e le fai comportare in modo insensato …”
Quando mise piede in casa, lo trovò rilassato sul divano a leggere e lei fu decisamente contrariata nel vederlo preso dalla lettura del suo libro …
-50 sfumature di grigio?! Basta con quel libro! Smettila di leggerlo che poi ti vengono strane idee!-
-Ah … sei già tornata? … -
“Perché non risponde mai alle mie domande?!?Fa sempre finta di non sentirle …!”
-Sì, sono tornata … -
“Se non ci vedi mettiti gli occhiali … “
-Questo libro è una fonte continua di spunti … ma non ho capito se tu ti sia resa conto a che genere appartiene … -
-No … ma immagino che tu lo sappia … -
-Mi sono informato … ero curioso di capire perché lo stessi leggendo … e la cosa mi ha stupito molto … Non immaginavo che avessi certi gusti !… -
-E’ solo un libro! Non viaggiare per la tangente! E poi, che genere di gusti dovrei avere?!?! Tra l’altro non mi piace neanche il personaggio di lui! E’ un maniaco del controllo, perverso e con numerose tare !-
-Non hai considerato l’altro lato … quello che ha reso questo libro così famoso … -
-Quale? Le perversioni di Mr.Gray? No, grazie … ma non ho certi interessi!Chiedi ad Holly … sono convinta che lei sia più accondiscendente di me … e che se le dicessi che hai una camera dei giochi, stile Mr. Gray, lei farebbe i salti di gioia!–
-Sicuramente … di questo non avevo dubbi … a lei piacciono molto, certi giochi … -
“ Eh? Come fai a sapere cosa piace a lei?!! E soprattutto, perché insisti con quel libro?!”
-Senti, io … sono stanca morta … non mi chiamo Holly e non ho voglia di continuare a giocare ! … -
-Ok … basta giochi … Vuoi andare a mangiare fuori? … -
Si voltò verso di lui, stupita dalla sua proposta …
-Uscire? … insieme? –
-Sì … perché? Cosa c’è che ti turba della mia richiesta? –
-Niente … è che … -
-Allora … se non c’è problema, vai a prepararti! – si alzò dalla poltrona e si mosse verso la sua camera … zoppicava leggermente e Françoise lo guardò preoccupata … - Stai tranquilla! … sto bene … sono solo un po’ stanco, ma … ce la faccio benissimo! –
-Ne sei proprio sicuro? … forse è meglio rimanere a casa … magari, esco io a prendere qualcosa … -
-Non avevi detto che eri stanca? –
-Sì, però … -
-Nessun però! Dimentichi, sempre, che sono perfettamente capace di valutare il mio stato di salute! E poi … se vale per me … vale anche per te … non ti devi preoccupare … - dicendo così, si diresse nella sua stanza, ma arrivato sulla porta si girò a guardarla … -Farò una doccia .. ho bisogno di rilassarmi un po’ prima di uscire … oggi, ho avuto una giornata molto pesante … quindi, fai pure con calma e … hai carta libera su come vestirti … Qualunque cosa vorrai metterti, non obbietterò … promesso … eviterò di fare il bigotto … - e dicendo così, chiuse la porta alle spalle…
Era interdetta …
“Questa poi?! … mi ha invitato ad uscire … “
Si affacciò in terrazza e guardò fuori …
“Il cielo non promette bene … è coperto e si intravedono lampi di luce in lontananza … beh, che c’era da stupirsi?! Doveva accadere qualche evento atmosferico strano … d’altronde, mi ha chiesto di uscire!”
Richiuse la porta finestra e tirò le tende … rimase appoggiata ad essa per qualche minuto … persa nel nulla … non pensava a niente in particolare … sentiva la testa vuota … e gli occhi pesanti … non erano certo delle buone premesse per una bella serata … Era veramente stanca, ma non aveva voluto dirgli di no …
“Ma non potevo dirgli di no?! … mi sento uno straccio … avrei solo voglia di buttarmi nel letto e dormire fino a domani mattina …”
Entrò in camera sua e accese stancamente la luce …
“Farò un bagno … e magari dopo starò meglio …”
Iniziò a togliersi i vestiti, uno ad uno … maglione, camicia, gonna, calze … li disseminò per il pavimento , lasciandoli a terra … ci avrebbe pensato dopo … ora, aveva solo voglia di sentire l’acqua accarezzare la sua pelle … finì di togliersi la biancheria, accese un paio di candele profumate e dell’incenso e poi si infilò in vasca : si adagiò in essa e aprì l’acqua … rimase così per molto tempo … sentiva le palpebre tremendamente pesanti … e senza accorgersene, si addormentò per alcuni minuti …
Sognò una voce che le parlava con disprezzo e le diceva che era una bugiarda …
-Continui a mentire a te stessa … e lo fai così bene, che credi alle bugie che racconti … Assumiti la responsabilità delle tue colpe … -
si svegliò di soprasalto, spaventata … respirava affannosamente e faceva fatica a deglutire mentre tentava di tornare in sé … si passò una mano sulla fronte … e poi scoppiò a piangere …
Perse la cognizione del tempo che era trascorso , ma intuì che doveva essere passato molto tempo e con gli occhi che le facevano male, uscì dalla vasca … si asciugò rapidamente e andò a vestirsi …
“Fran … rilassati … è stato solo un sogno … “
Guardò gli abiti che aveva nell’armadio … aveva carta bianca … chissà perché glielo aveva precisato …
Indossò un vestitino corto a palloncino, a maniche lunghe e scollo alla coreana, stile impero, di shantung e color petrolio … un paio di decolté nere in vernice, con plateau e tacco a spillo e un laccetto alla caviglia …
Si guardò allo specchio, come di consueto, per vedere l’effetto finale …
“Beh … a parte il fatto che è corto … forse anche troppo … per il resto … forse, è il meno provocante che ho … Forse … dovrei pensare seriamente a rinnovare l’armadio … “ storse la bocca … “Ormai … non posso cambiarmi … è già tardi … quindi così o così …”
Finì di sistemarsi i capelli, legandoli di lato, dietro la nuca, facendo sì che le ricadessero tutti da un lato e poi fermando i ciuffi ribelli con qualche molletta di Swarovski … si truccò leggermente … più che altro, per cancellare le occhiaie che le erano venute per la lunga e pesante giornata appena trascorsa …
Scelse un paio di orecchini a filo e un bracciale alto, entrambi di brillanti … optò per una borsa a braccio nera di Balenciaga e …
“… e andiamo … forza e coraggio! Cosa sarà mai uscire con lui? … Penso di aver affrontato di peggio … “
Prese la stola e il cappotto ed uscì dalla stanza … Joe era a sedere, con lo sguardo perso, rivolto verso la finestra … ebbe un flashback … e ripercorse, con la mente, quello che era accaduto giorni prima, quando se ne era andata dalla casa che avevano preso in affitto vicino a Seoul … Sentì una fitta al cuore, tale da toglierle il respiro, ma lui non se ne accorse … era così assorto nei suoi pensieri, che non fece neppure caso al suo arrivo …
Cercando di ricomporsi, gli si avvicinò … -Probabilmente pioverà … forse è meglio prendere un paio di ombrelli … - lo riscosse dai suoi pensieri, facendolo trasalire …
-Scusami … non ti ho sentito arrivare … - le diede un rapido sguardo, ma senza fare commenti … e poi si alzò, prese la giacca e si diresse verso la porta … -Andiamo … -
Quando arrivarono al ristorante, Joe sembrò essersi ripreso … era tornato sorridente, per quanto riuscisse veramente ad esserlo … Nonostante cercasse di imbastire un discorso, più o meno tranquillo, si vedeva benissimo che nel profondo dei suoi occhi vi era molta tristezza e questo, a Françoise non sfuggì …
-Ti piace il ristorante? –
-Sì … molto … non lo conoscevo … -
-E … -
-E … niente … -
-Come sei di poche parole stasera … in genere parli molto di più !… -
-Te l’ho detto … sono stanca … ho avuto una giornata molto pesante … le prove si stanno facendo sempre più intense … -
-Capisco … e quando ci sarà la prima? –
-Penso fra un mese … ancora non c’è niente di preciso … -
-Ho capito … - Prese la bottiglia di vino e ne versò un po’ nel suo bicchiere e in quello di lei … la guardò che osservava pensierosa il calice - Non bevi? Non ti piace?… -
- … a dire il vero … considerato l’effetto che ha su di me l’alcol, preferirei esimermi … se non ti dispiace … -
-No, certo … figurati … - gli sfuggì una risatina che lei, subito colse …
-Non c’è niente da ridere !… -
-Hai ragione … scusa! E’ solo che … eri molto buffa da ubriaca!-
-Non ero ubriaca! –
-Già … eri solo confusa dall’alcol … !-
-La smetti?! Non mi era mai successo … non ho capito come sia stato possibile! Che figura tremenda … -
Sorseggiò il vino e la guardò … era adorabile … quando c’era qualcosa che non le tornava o la imbarazzava, faceva un espressione buffissima … e lui l’adorava vederla così …
-Non ti devi preoccupare … il peggio l’ho visto solo io!- la prese in giro e lei gli lanciò un’occhiataccia …
-Spiritoso … -
-Lo so! … Comunque … stai molto bene vestita così … - lo sguardo che le lanciò, pronunciando quelle ultime parole, era molto eloquente e lei si sentì, improvvisamente, a disagio …
-Grazie … sei molto gentile … -
-Prego, ma è la semplice verità … -
Rimasero un attimo in silenzio … lei iniziò a giocare nervosamente con il tovagliolo, mentre lui l’osservava con attenzione …
-Come va a lavoro? … - gli chiese distrattamente … il silenzio che era sceso, la imbarazzava e la infastidiva tremendamente … doveva parlare di qualcosa per allontanare i pensieri …
-Benissimo! … Holly compresa!-
-Ah! … bene … sono felice per te … -
Joe alzò un sopracciglio … -Che c’è che non va? –
-Niente … perché ci dovrebbe essere qualcosa che non va? –
-Beh, in genere … quando senti parlare di Holly … il tuo registro diventa molto colorito … -
-Uhm … -
-E’ successo qualcosa ? … -
-No … -
Joe annuì, intuendo che forse, non era proprio né il momento né il posto giusto per chiederle ulteriori delucidazioni …
La cena si svolse sugli stessi toni … e lui era molto preoccupato … nella sua mente si erano affacciati i pensieri peggiori … Shin compreso … anche se, da quello che gli aveva fatto capire Jet … Shin non si sarebbe più fatto vivo con lei … o almeno sperava …
Mentre erano di ritorno a casa, iniziò a piovere a dirotto … e nel tragitto dall’auto al portone del palazzo, si bagnarono completamente : alla fine non avevano preso gli ombrelli e ora ne avrebbero pagato le conseguenze …
-Ci mancava solo la pioggia … - era stizzito … tutto quell’umido gli dava fastidio addosso … per non parlare dell’ansia che sentiva … Il comportamento di Françoise lo aveva turbato … non era lei … non era la solita di sempre e non sapeva come interpretare la cosa, visto che non gli voleva dire nulla …
Alzò lo sguardo verso di lei … era ferma, immobile, appoggiata alla parete con lo sguardo vuoto … sembrava un pulcino bagnato … era umida da testa a piedi … i vestiti, le scarpe … i capelli, il viso … e all’improvviso ebbe una strana sensazione … se glielo avessero chiesto, non avrebbe saputo rispondere, ma era abbastanza sicuro che avesse pianto … non aveva idea di quando e di come … e perché non l’avesse sentita, ma … era così …
Come se si fosse appena svegliata da incubo, sussurrò debolmente … - Vado ad asciugarmi e a cambiarmi … - si mosse per andare nella sua stanza … ma Joe la fermò, prendendola per un polso … Rimasero un attimo così e poi, la condusse in camera sua … la lasciò in mezzo alla stanza e andò a prendere asciugamani e pigiama … senza dire una parola, le si avvicinò: la guardò, tentando di capire cosa si tenesse dentro, ma lei tenne gli occhi bassi e vuoti … Cominciò a spogliarla lentamente … il cappotto, fu il primo a cadere per terra … poi seguì la stola … e subito dopo il vestito … iniziò ad asciugarla con l’asciugamano, sfiorando con dolcezza la sua pelle umida … fu più forte di lui … si abbassò e le baciò delicatamente la spalla … tanti piccoli e leggeri baci … e sentì il cuore battere in modo inaudito … si scostò per guardarla in volto … la sua espressione non era mutata … sospirò … e continuò ad asciugarla … le slacciò il reggiseno, facendo scendere le spalline con lentezza e poi, togliendoglielo con mani tremanti … ebbe un sussulto a vedere il suo candido seno, nudo … era cosciente che la voleva più di qualsiasi altra cosa: il suo corpo era percorso da dolorose ondate di desiderio e faceva fatica a trattenersi, ma ora non poteva … non finché lei stava così … Combatté contro il suo desiderio di sentire la sua pelle morbida sotto le dita delle sue mani … di inspirare il suo profumo e perdersi in lei … strinse i pugni e si impose di calmare i suoi sensi … respirò a fondo e poi la circondò con l’asciugamano, per coprirla e non farle prendere freddo … ma proprio in quel momento …
-Mi dispiace … - si portò le mani al volto e scoppiò a piangere …
-Françoise … -
-Perdonami … io … io … devo essere sincera con te … -
Joe, in cuor suo, sapeva già, che ciò che avrebbe sentito gli avrebbe fatto male , ma … rimase lì … in silenzio … ad ascoltarla parlare …
-Io … non sono stata onesta … l’altro giorno … - prese fiato … - Riguardo al ritardo… -
Sentì la terra aprirsi sotto i piedi … anche se non poteva immaginare o, non voleva immaginare, cosa lei gli stesse per dire … quelle poche parole gli avevano già fatto male … ferito ancora di più, di quando gli aveva rivelato la verità … Non era assolutamente preparato ad affrontare quella discussione … aveva fatto fatica a mettere a tacere la sua testa e il suo cuore, dopo aver scoperto la notizia … e ora … che cosa stava per dirgli? … sarebbe mai riuscito a superarlo? E se … non fosse stato un falso allarme? … e se …
Quella possibilità, anche solo ipotizzata, lo stava gettando in una lenta agonia …
-Ecco … io sono stata una completa irresponsabile … una stupida incosciente … - riprese fiato … - … ogni volta che siamo stati assieme … io non ho mai preso precauzioni … - abbassò lo sguardo e continuò … - Non poteva essere … non … quando stavo con Shin stavamo attenti a … abbiamo sempre usato dei metodi contraccettivi … non poteva essere lui il motivo di quel ritardo … -
Gli sembrò di essere trafitto da una lama … che lo attraversava da parte a parte … il cuore batté un colpo sordo e la testa ebbe un momento di vuoto totale … ebbe come la sensazione che si stesse sgretolando … per un istante si vide … lì, di fronte a lei … inerme … neanche se si fosse trovato improvvisamente disarmato di fronte ad un nemico, si sarebbe sentito così perso e senza speranze … il rombo di un tuono lo riscosse, riportandolo in sé … la guardò … aveva il terrore di sapere cosa era successo veramente …
-Perché … non sei stata sincera fin dall’inizio? … e perché me lo stai dicendo ora?-
-Io … non lo so … non so perché … perdonami … io … avevo così paura … - si strinse l’asciugamano addosso e si allontanò da lui … ebbe il desiderio di mettere spazio tra loro … - … quando mi accorsi che avevo un ritardo … mi spaventai … non sapevo cosa fare … non potevo dirlo a nessuno, tantomeno a Shin … l’unica cosa a cui ho pensato era come mi sarei dovuta comportare … a che decisioni avrei dovuto prendere … e poi, a come dirlo a Shin … e a te … -
Joe alzò gli occhi verso di lei … a quelle parole, qualcosa in lui si svegliò … la coscienza e la conferma che le sue paure fossero infondate, lo fecero riprendere … e con voce esitante le fece una domanda …
-L’avresti tenuto? … -
-Sì … non avrei mai potuto prendere altra decisione … ma il Dottore Jeoung , dopo avermi visitato e fatto alcuni esami , mi disse che era solo un falso allarme … che quel ritardo doveva derivare da altre cause … come la mia perdita di peso e lo stress… -
Si morse le labbra e deglutì a fatica … era finalmente riuscita a rivelare anche quel triste retroscena … triste perché , dopo il primo momento di paura per la possibilità di essere rimasta incinta , si era sentita strana … e aveva accarezzato l’idea di … diventare mamma … aveva cominciato, forse incoscientemente, a immaginarselo quel bimbo … gli occhi … la bocca … il naso … i lineamenti … se fosse stato un maschio … o una femmina … Forse, aveva esagerato a volare così tanto con la mente … aveva, addirittura, quasi rimosso tutto il male che la stava circondando … si era cullata in quella possibilità, finché Joeung non gli aveva detto la verità … e poi, era ripiombata nel buio assoluto …
Ricordò quei giorni e risentì in bocca l’amarezza di quei momenti .. ma Joe interruppe il filo dei suoi pensieri e delle sue emozioni …
-Quando è successo? … -
Sospirò … e prese fiato … stava facendo fatica a respirare … le sembrava di avere un peso che le comprimeva dolorosamente la cassa toracica …
-Subito dopo che mi raccontasti del tuo dubbio su Shin e la BD … quando ti dissi che non volevo più vederti … avevo già qualche giorno di ritardo, ma … non mi ero preoccupata … Poi, però … i giorni passavano e … -
Le emozioni che lo attraversarono in quegli attimi infiniti erano innumerevoli … faceva fatica a capire come si sentisse … no, non era decisamente in grado di capirlo … impossibile … si passò una mano sugli occhi … aveva voglia di piangere … quella storia … quella maledetta colpa … per quanto avrebbero dovuto ancora affrontare i suoi terribili strascichi ?… per quanto ancora avrebbero dovuto soffrire? … per quanto ancora avrebbero dovuto scontarla? … Erano colpevoli, ma … perché doveva fare così male? Non avevano già sofferto abbastanza? … non era sufficiente tutta quella amarezza? Quella solitudine? …
-Avresti dovuto dirmelo … non ti avrei mai lasciato sola … ad affrontare tutto … perché? … perché non hai voluto che ti stessi vicino? … hai voluto soffrire da sola … scontare la tua colpa da sola … ogni giorno … ogni momento … dall’inizio di tutto … Non mi hai mai detto nulla su come ti sentivi … su cosa provavi … soffrivi in silenzio anche quando stavamo assieme … E’ vero … ero preso completamente da me e dalla posizione in cui mi trovavo, ma … Pensi che io non ricordi quella volta in cui, mentre facevamo l’amore, hai pianto? … E soprattutto, pensi che lo scorderò mai?… quel dolore , che scendeva lungo le tue guance e che potevo toccare con mano … -
Françoise rimase in silenzio … non avrebbe saputo cosa rispondergli … le decisioni che aveva preso allora, le sembravano giuste … ma allora … ora … ora, probabilmente no … ma era inutile trovare scuse … quello era … quelle erano le decisioni che aveva preso e non si poteva più tornare indietro …
Le era successo spesso di pensare se … se avesse avuto la possibilità di tornare indietro, cosa avrebbe cambiato? … cosa non o cosa invece, avrebbe fatto? … ma … quei pensieri lasciavano il tempo che trovavano … ormai, era già tutto passato … e tutto era già successo, quindi … era inutile aggiungere parole in più … e così rimase in silenzio, stretta nell’asciugamano .. alzò lo sguardo verso di lui e lo vide andare in bagno e chiudere la porta dietro di sé …
Minuti dopo lo vide uscire con indosso i pantaloni del pigiama, un asciugamano sulle spalle e la maglia in mano … le si avvicinò … le prese una delle mani e la invitò ad alzarsi … nel farlo l’asciugamano cadde per terra, lasciandola nuda ai suoi occhi … ma questa volta, non sentì il suo desiderio crescere dentro … questa volta, l’emozione che prese possesso di lui, fu di protezione … l’aiutò a mettersi la sua maglia addosso e poi l’accompagnò verso il letto …
Si infilarono sotto le coperte … l’attirò a sé e l’abbracciò teneramente … Françoise non si oppose , ma si lasciò cullare da lui … Joe le fece appoggiare la testa nell’incavo della sua spalla e poi le sussurrò … -Ora dormi … affronteremo anche questo … insieme … -
Il risveglio del giorno successivo, non poteva essere sicuramente uno dei migliori … per nessuno dei due … Si svegliarono più o meno nello stesso momento, ma non si parlarono … si prepararono in silenzio, fecero colazione in silenzio e uscirono nello stesso modo … senza neanche dirsi ciao o a che ora torni … forse avevano bisogno di stare un po’ da soli … e metabolizzare la sera prima …
Françoise cercò di concentrarsi nelle prove e ci riuscì … tanto da sembrare assolutamente assente … sembrava un automa che eseguiva i comandi … le dicevano di fare una cosa e lei la eseguiva … alla perfezione … ma senza sentimento … Carole, la sua amica , provò anche a chiederle cosa avesse, ma lei le rispose che non aveva nulla … facendo preoccupare così, un po’ tutti … e su questa tonalità scura, la sua giornata continuò …
Joe passò il giorno a fissare il pacchetto … il suo prezioso pacchetto … che ormai aveva da tempo … che teneva nascosto e che si portava sempre dietro … non si ricordava neanche più, da quanto ce l’avesse … erano settimane … parecchie … l’aveva comprato quando ancora erano a Seoul … e poi non glielo aveva mai consegnato … non era mai il momento e poi … e poi, tutto era andato nel peggiore dei modi … o quasi …
-Forse … è arrivato il momento … - riguardò un attimo la confezione e la prese, mettendola delicatamente nella borsa …
Quando Joe arrivò a casa, Françoise non era ancora arrivata … posò la borsa e si guardò attorno … quante cose erano cambiate in quei pochi mesi … la sua vita era sempre stata dura … piena di imprevisti e di sofferenza, ma questa volta era più difficile delle altre … perché non c’era di mezzo solo lui, ma anche lei …
Inspirò a fondo, sentendo il suo profumo, e desiderò di averla lì … Proprio mentre quel pensiero lo attraversò, si aprì la porta …
-Ciao … -
Non si aspettava che fosse già arrivato e quindi, trasalì nel sentirlo salutarla …
-Ciao … - le sorrise … ma lei distolse lo sguardo, evitando di guardarlo in faccia .. -Che ti va di mangiare?Se vuoi preparo qualcosa, io … anche se non sono un gran cuoco … qualcosa di mangiabile dovrei riuscire a farlo … -
-Ti ringrazio, ma io passo … penso che andrò a letto … ho troppo sonno … - prese la sua roba e si diresse in camera a cambiarsi … Mentre si svestiva e si metteva il così detto “pigiama antisesso” si sentiva terribilmente giù … faceva fatica a stare dietro alle sue emozioni, quel giorno …
Senza neanche pensarci troppo, uscì dalla camera e si diresse in quella di lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo … lasciando Joe, preoccupato e stupito …
Si infilò nel letto e chiuse la luce … chiuse gli occhi, sentiva le palpebre pesanti e gli occhi bruciare … aveva voglia di piangere, ma non sapeva neanche lei per quale dei tanti motivi che la opprimevano … forse per tutti …
Si aprì la porta di camera e Joe accese la luce dell’abatjour … si avvicinò al letto e si mise a sedere accanto a lei …
-Stai male? … -
-No … ho solo voglia di dormire … -
-Allora è meglio che mangi qualcosa … -
-No, non ho voglia … -
-Non fare le bizze … non sei una bambina … -
-Non è quello che vai a dire a quella sottospecie della tua segretaria … -
-Ti sbagli … io le dico solo che sei una bambina cattiva … che mi fa preoccupare …-
Rimase in silenzio … la testa non seguiva il suo filo e non ne aveva neanche voglia .. sentì spegnere la luce e poi dei rumori di vestiti … poco dopo, lui si infilò nel letto e l’attirò a sé , abbracciandola … non oppose resistenza, non ne aveva la forza e soprattutto, quella sera, più di tutte, aveva bisogno di essere tenuta tra le sue braccia…
-Dormi … ci sono qua, io … -
Capitolo 24
-Sveglia, pigrona! E’ ora di alzarsi! –
Aprì gli occhi ancora assonnati … forse aveva fatto solo un altro brutto sogno … forse … e guardò l’orologio, disapprovando quel brusco risveglio a quell’ora del mattino.
-E’ ancora presto … fammi dormire … io non mi devo alzare all’alba per andare a lavoro … - si coprì con le coperte e si rimise a dormire, ma lui gliele scostò e la scoprì, facendola mugolare indispettita.
-Ho freddo! Perché mi scopri?!- si alzò a sedere sul letto, arrabbiata e con i capelli tutti scompigliati.
-Devi fare colazione, visto che ieri sera non hai mangiato! O ti sentirai male … -
“Allora non è un brutto sogno … è tutto vero … anche gli ultimi giorni … “
-Farò colazione più tardi … ora fammi dormire … –
-Più tardi io non ci sono! E non posso assicurarmi che tu abbia fatto colazione! Quindi mangi con me. Adesso. E non ammetto risposte negative! – il tono della sua voce sembrava normale, quasi allegro … e questo, le fece un effetto strano … come faceva a comportarsi così, dopo quello che gli aveva rivelato? … Probabilmente, stava solo cercando di superare la cosa … di affrontarla nel miglior modo … se vi era, un modo per farlo …
Si impose allora, di comportarsi anche lei nel modo più naturale possibile … per quanto, le risultasse molto difficile tutto ciò …
-Uffa! Te l’hanno mai detto che sei molesto?! –
-No, o meglio … sì … tu negli ultimi giorni … - rise e le portò un vassoio con spremuta , caffè, brioche e marmellata … per davvero : il suo viso e la sua espressione … sembravano essere tornati distesi …
-Avevi detto che non si può né mangiare né bere a letto … -
-Non proprio … sei tu che non lo puoi fare … Se sono io a deciderlo, va bene !… -
-Pure! Dittatore … E poi, manca il burro … –
-Burro e marmellata?! –
-Sì … è così che mangio la brioche … -
-Non è un po’ pesante? Rischi di sentirti male … -
-Non direi … l’ho sempre mangiata così e sono sempre sopravvissuta! E aver accettato quel stupido foglio, non vuol dire che debba mangiare quello che vuoi tu e quando vuoi tu!-
-Quindi … hai accettato quel foglio … - disse mentre beveva il caffè .
-Avevo scelta?! Il burro … grazie … altrimenti non mangio … -
-Sei proprio una bambina cattiva e capricciosa … - disse ridendo, mentre si alzava per andare a prendere il burro in cucina …
Françoise guardò il vassoio con la colazione sul letto … si sentiva profondamente turbata … no, non ce la poteva proprio fare a far finta di niente …
-Ecco il burro … e ora mangia! –
-Perché lo stai facendo? – il suo tono di voce mutò … era tornato ad essere serio e freddo … e il suo sguardo divenne distante e malinconico …
-A cosa ti stai riferendo? … - le chiese esitante e turbato per quel suo brusco cambiamento di voce …
-A tutto questo … alla “punizione”, al pranzo dell’altro giorno, alla colazione di stamani e a tutto il resto … - abbassò gli occhi, come a voler evitare di guardarlo in faccia …
La domanda lo colse di sprovvista e sul momento, rimase in silenzio , riflettendo sulla risposta da darle … e poi, prendendo coraggio, le rispose con calma ..
-Perché ti amo … anche se tu non lo vuoi capire … - allungò una mano verso il suo viso, tirandoglielo su e obbligandola a guardarlo … - Sto imparando … sto cercando, disperatamente, di imparare ad amarti come vuoi tu … voglio arrivare al tuo cuore … voglio che tu capisca, che ho capito il motivo per cui te ne sei andata anni fa … il motivo per cui mi hai mandato via … il motivo per cui … ti sei legata a Shin … Sto imparando a conquistarti ogni giorno … e sto cercando di trovare la forza per affrontare il domani … insieme … Non l’ho mai capito quanto tu avessi bisogno di sentirti sicura di me … quanto, tu non mi credessi per paura di soffrire ancora … ma ora che l’ho capito … -
-Aspetta un attimo … io non ti ho mai chiesto nulla … -
-E’ vero … è proprio questo il problema … tu non mi hai mai chiesto nulla e io … non ho mai fatto nulla per darti quello che volevi … Era facile con le altre … non dovevo chiedere e non dovevo capire … loro mi davano e mi chiedevano quello che loro volevano, senza un ma o senza un perché … Ma con te è sempre stato diverso … tu non mi hai mai chiesto nulla e non hai mai voluto niente da me … Mi hai solo amato … totalmente e incondizionatamente … non hai mai voluto niente in cambio … e per me era difficile comprendere il tuo modo di amare … almeno finché non ti ho persa e poi ti ho ritrovata … e poi … Shin … è bastato vedere come si comportava lui con te … Ti ha dato tutto … ti ha messo il suo mondo ai tuoi piedi … ha rinunciato a tutto per te … ma non perché glielo avessi chiesto tu , ma perché era lui che lo voleva … e lì, ho capito … volevi solo che io volessi amarti … ma questo in me, tu non l’hai mai sentito … perché ho sempre respinto l’idea di accettare questa possibilità … Per la mia stupida idea di non essere in grado di amare come amavi tu … per la mia incapacità di accettare che qualcuno mi amasse in modo incondizionato … che non mi chiedesse di essere diverso da quello che sono, ma semplicemente me stesso … Non è stato facile per me, ammetterlo … e tutto questo l’ho imparato solo, quando pensavo che tu non mi amassi più … che amassi Shin … e che lui aveva preso il mio posto … Solo allora, ho cominciato a capire i miei errori … perché ho capito cosa aveva fatto per arrivare al tuo cuore … aveva semplicemente deciso di amarti … -
-Nessuno può sostituire un’altra persona … non ci sono sostituti, solo altre persone e altre situazioni … con loro locazioni ben distinte … -
-Ma io questo non lo sapevo … ho sempre pensato che uno come me si potesse sostituire … perché non era poi così importante per nessuno … un rifiuto della società … lo scarto del mondo … -
-Non lo sei mai stato … Se ti hanno fatto sentire così, non vuol dire che tu lo sia, ma capisco che a forza di sentirselo ripetere … possa venire il dubbio … Anche se … non avresti avuto comunque motivo per continuarlo a pensare … per lo meno da un certo punto della tua vita in poi … -
-Hai ragione … non avrei dovuto più pensarlo, da quando sei entrata nella mia vita … con quei tuoi occhi così limpidi e sinceri e il tuo sorriso così caldo e rassicurante …-
Lui si avvicinò al suo viso , la sua bocca a pochi centimetri dalla sua … -Baciami … -
Chiuse gli occhi e si avvicinò con labbra tremanti alle sue … lo baciò con dolcezza, sentendosi sciogliere l’anima e poi con passione, sentendo il suo corpo fremere di desiderio per lui … si avvicinò e lo abbracciò, circondando con le sue esili braccia le sue spalle e sentendosi a sua volta stretta contro di lui … quando si staccarono, i loro cuori battevano a ritmo inaudito , i loro occhi erano lucidi dalla passione e i loro corpi sembravano corde di violino tese … a fatica, lui si staccò da lei e dal suo abbraccio, si diresse verso la cassettiera e ne tirò fuori un pacchetto …
-Ma quel pacchetto … - lei lo riconobbe subito … era il pacchetto che gli vide in tasca quel lontano pomeriggio, in cui erano stati assieme e poi, ancora, tra la roba che Sandara le aveva portato …
-Sì, è sempre lo stesso pacchetto … ma non era un regalo per Sandara … non lo è mai stato … L’ho comprato per noi … per me e per te … quando ancora non sapevo se mi amavi, ma … lo speravo … - glielo porse e lei lo prese con mani tremanti ..
-Ho sempre pensato che fosse per lei … non mi è mai passato per la testa, neanche per un istante, che fosse diversamente … -
-Aprilo … -
Françoise iniziò a scartarlo e aprì lentamente il cofanetto che conteneva l’oggetto … Rimase colpita dalla scatola … era dipinta a mano e su di essa era disegnato, di rosso, il perimetro di un cuore in cima a un lungo stelo, che separava verticalmente, a metà, la confezione, separando un lato immacolato della scatola, dall’altro e su cui erano disegnati fiori di ciliegio …
-Jeotgarak? – lo guardò interdetta …
Joe le sorrise dolcemente, intuendo la sua perplessità …
-Sì … esatto … No, non sono impazzito … o almeno, non del tutto … -
-Questo me lo immaginavo … al di là della tua sciocca idea della “punizione” … -
-Non la mandi proprio giù,eh ? –
-No … facevi prima a dirmi chiaramente che volevi dormire con me … -
-Uhm … mi hai scoperto! … Sì, è vero … quando ti abbraccio, riesco a dormire tranquillamente … Non è una bugia … E comunque … l’idea della punizione era sufficientemente buffa e maliziosa da attirarti tra le mie braccia … -
-Eh? … la tua simpatia è decisamente triste … - scosse la testa ridendo … la tensione si stava sciogliendo lentamente e sui loro volti era tornata un po’ di leggerezza …
-Non poi così tanto … se riesco a farti sorridere così … -
-Di questo, magari ne parliamo in un altro momento … Ora spiegami queste … - e indicò con lo sguardo le bacchette e il cucchiaio in acciaio, su i quali manici erano incisi e poi, smaltati, petali di fiori di ciliegio rosa …
-Secondo la tradizione coreana i jeotgarak hanno un significato molto profondo … -
-… le bacchette rappresentano lo ying, ovvero l’uomo e il cucchiaio lo yang, cioè la donna … e insieme descrivono l’equilibrio perfetto nel mondo … Sono l’uno parte dell’altro e si completano a vicenda … -
-Allora, conosci il loro significato … -
-Sì … lo conosco molto bene … è stata una delle prime tradizioni che ho imparato … ma tu … come lo hai scoperto? –
-Sandara … è stata lei a parlarmene … una sera, di molto tempo fa … -
-Già … dovevo immaginare … -
-Rimasi impressionato dal loro significato e … -
-E pensasti di regalarmele … -
-Sì … vero … -
-E’ un regalo insolito, da fare ad un amante … questo è un regalo da fare al proprio compagno o compagna … -
-Anche questo è vero … probabilmente non avevo avuto mai chiara la situazione … -
-Oppure … l’hai sempre avuta più chiara di me … -
-Non saprei, tranne che … avevo paura … -
-Paura? … -
-Sì … che tu non mi amassi più … che le mie, fossero solo stupide illusioni … che un altro avesse preso il mio posto … -
-Paure e dubbi comprensibili … - guardò le jeotgarak e le accarezzò con le punta delle dita, come se fossero la cosa più delicata del mondo … -Cosa volevi dirmi con queste? … ancora non me lo hai detto … me le hai solo date … -
-Hai ragione … non possono parlare per me … devo farlo io … - prese la scatola dalle sue mani e tirò fuori il cucchiaio e poi glielo porse … - Vuoi accettarlo? … con tutto ciò che esso comporta, nel suo significato più profondo? … -
Françoise guardò la sua mano, che gli porgeva l’oggetto, ma qualcosa in lei la trattenne dal prenderlo … no, non riusciva ancora ad accettare e con un filo di voce riuscì solo a dire … - Ho bisogno di pensare … -
Joe sentì il sangue gelarsi nelle vene … non se lo aspettava … no, dopo quegli ultimi giorni … aveva creduto veramente, che le barriere tra di loro fossero state abbattute e quindi, fece fatica ad accusare il colpo …
Con una forza che si stupì di avere ancora e con voce tremante, le disse che poteva pensarci quanto ne aveva necessità … Riprese la scatola con le jeotgarak, le poggiò sulla cassettiera e guardò l’ora distrattamente …
-E’ tardi … devo andare a lavoro … - prese gli abiti e andò in bagno a vestirsi … dopo pochi minuti uscì vestito di tutto punto e, abbozzando un sorriso forzato, la salutò …
Quella mattina, gli sembrava lenta in una maniera esasperante … faceva fatica a fare tutto e si accorgeva che, mentre leggeva la descrizione di un nuovo progetto, continuava a rileggere la stessa riga … ed era andato avanti così, per un tempo indefinito …
Verso quasi l’ora di pranzo, Monsieur Dubois si presentò nel suo ufficio ...
- Monsieur Shimamura … ha letto i fogli che gli ho mandato stamani sul nuovo progetto? Sono venuto di persona, per sapere la sua opinione … -
Joe guardò i fogli … se solo non avesse riletto sempre la solita frase … la prima frase, e basta, di quella stupida pila di fogli, per tutta la mattina! …
-Sì, certo … ehm … a dire il vero stavo ancora vagliando il progetto … Volevo rileggerlo, prima di farle sapere cosa ne pensavo … -
Dubois non sembrava troppo convinto della sua risposta e aggrottò la fronte …
- Monsieur Shimamura … mi stupisco, che lei abbia bisogno di rileggere il progetto … Voglio dire … è risaputo che lei, a colpo d’occhio, riconosca subito le falle e i pro di un progetto … E questo è il motivo principale perché l’ho assunta … -
-Certo … ha perfettamente ragione, ma … non ho dormito molto stanotte e … -
- Allora … beh, è giustificato!Come darle torto !… soprattutto, se era in buona compagnia!E immagino che lo fosse … e anche con chi !… Mi reputa indiscreto … chiederle se, almeno ne è valsa la pena? –
-Mi scusi , ma … non credo di capirla … - si irrigidì, intuendo benissimo dove volesse andare a parare il suo capo …
-Mi riferivo a Madeimoselle Arnoul … ne è valsa la pena, per tutto quello che le è successo? Dall’incidente alla sua carriera? Per non parlare di tutte le voci che hanno iniziato a girare … su di lei … su di voi … Mi chiedevo, se qualche ora di divertimento, nel suo letto, ne fossero valsa la pena … Voglio dire … è una bella donna, non c’è dubbio, ma … una ne vale l’altra … no? Per passare un po’ di tempo a sfogare i propri istinti … sono tutte uguali … ormai dovrebbe saperlo … Se poi, lei mi dice che non è così … la prossima volta che incontrerò Madeimoselle, potrei sempre chiederle di intrattenermi nello stesso modo in cui ha intrattenuto lei … diciamo , molto più piacevole di uno spettacolo di danza classica … Così, poi … le potrei fare sapere se ha avuto ragione o meno, a prendere le decisioni che ha preso…-
Sentì il sangue ribollirgli nelle vene … strinse i pugni, fino a sentire la carne lacerarsi … avrebbe voluto spaccare la faccia a quello sporco bastardo … ma si obbligò a stare calmo e mentre Dubois usciva dal suo ufficio, ridendogli in faccia, sentì una fitta al petto …
Era maturato … una volta , quel tizio sarebbe morto sul posto, se gli avesse parlato così … ma ora era diverso … aveva qualcosa di molto importante da tutelare e salvaguardare … lei … anche perché, Dubois, non si sarebbe certo sottratto a fare dichiarazioni contro di lei, se fosse successo qualcosa … e le avrebbe rovinato la carriera …
Ripensò poi, a cosa Dara gli aveva detto, una delle ultime volte che si erano visti … riguardo al fatto che, quando una donna tradisce, viene subito additata come una sgualdrina … gli salì una rabbia infinita e cominciò a capire come si fosse sentita Françoise la sera del ricevimento …
Françoise stava uscendo dall’ascensore quando si scontrò con Monsieur Dubois …
-Madeimoselle Arnoul! Che onore averla qui! A cosa dobbiamo la sua gentile visita?- disse con un sorriso malizioso e ironico …
-Ero venuto a … -
- … cercare Monsieur Shimamura?- le fece un grande sorriso, dietro a cui mal si celava il suo ghigno divertito .
-Sì, cercavo Monsieur Shimamura .. – abbassò lo sguardo e le guance le si colorirono di rosso .
-Lo potrà trovare in fondo a questo corridoio … Chieda pure alla sua segretaria … -
-La ringrazio … -
-Madeimoselle? –
-Sì? –
-Vorrei farle una domanda, se non le dispiace … in cosa Monsieur Shimamura la l’ha soddisfatta di più, rispetto al suo fidanzato? – rise e continuò divertito nel vedere il suo volto imbarazzato e sconvolto : le si avvicinò, allungando una mano lungo la sua coscia e risalendo fino all’orlo della sua gonna e ancora sotto … - Suppongo, che lei, sia uguale a tutte le altre donne che gli girano attorno … basta poco per farle aprire le gambe … - Françoise lo schiaffeggiò violentemente, allontanandolo da sé con decisione … le bruciava il palmo della mano, per tutta la forza che aveva messo, e anche gli occhi, a cui si erano affacciate lacrime amare …
-Non si permetta mai più di dire una cosa del genere o di toccarmi … lei … è solo un maleducato e un cafone … - si girò e se ne andò via, lasciandolo a bocca aperta …
Cercò di ricacciare le lacrime indietro e di calmarsi, prima di entrare nel suo ufficio .. fece un bel respirone …
“Forza Françoise … calmati … devi farcela … Stai tranquilla! Non è successo niente … non pensare a quelle sudice mani che hanno provato a toccarti e non dare peso alle parole volgari di quel vecchio porco … Calmati! Hai da fare una cosa molto importante … “ cercò di smettere di tremare e si impose di stare calma e con una forza interiore, che non ricordava più di avere, si diresse verso il suo ufficio …
Aprì la grossa porta a vetro ed entrò … si era completamente dimenticata di Holly …
-Buongiorno … posso aiutarla ? –
-Sì … vorrei vedere Monsieur Shimamura … -
-Chi devo dire? … -
-Preferirei che non gli dicesse il mio nome , ma solo che ha una visita … vorrei che fosse una sorpresa … -
“Una sorpresa?!? Ma che sto dicendo? … “ notò Holly sorridere maliziosamente, prima di indicarle una poltrona dove poter aspettare.
La ragazza si alzò dal suo posto e, con una camminata molto provocante, si avvicinò alla porta dell’ufficio di Joe … bussò ed entrò, sparendo dietro alla grossa porta scura … Ne riuscì pochi attimi dopo …
-Madeimoselle … Monsieur Shimamura la riceverà fra alcuni minuti … Intanto aspetti pure qui … -
Si sentiva tremendamente a disagio in sua presenza … per tanti motivi … iniziando dal fatto che sapeva i discorsi che aveva fatto con Joe, al fatto che ne era gelosa e al suo abbigliamento … e in particolare, proprio a quest’ultimo!Holly indossava un tailleur nero con minigonna e spacco laterale, camicia bianca da cui si riusciva a intravedere, chiaramente, l’intimo nero in pizzo, capelli raccolti in un chignon e occhiali con montatura nera … trucco abbastanza evidente, che sottolineava occhi e labbra …
“E’ indecente … decisamente indecente … Non si può venire a lavoro conciate così?! E’ del tipo: guardami, sono in mostra! E non solo … immagino che tipo di pensieri possano fare gli uomini nel guardarla … “
Come uno schiaffo in pieno volto, le tornò in mente la schifosa mano di Dubois sulla sua coscia e le venne un urto di nausea … improvvisamente, si sentì in colpa per quel pensiero su Holly … in fondo, lei non stava pensando in modo diverso da quel disgustoso uomo … i principi da cui erano partiti, erano gli stessi: il voler pensare male e poi, giudicare gratuitamente … Una donna deve comunque, sentirsi libera di esprimere la propria personalità, anche tramite l’abbigliamento … e non è giusto etichettarla solo per un vestito … un vestito è solo un biglietto da visita, che può essere più o meno accattivante, ma solo quello … Mentre pensava ciò, le tornò in mente la discussione avuta con Joe, qualche sera prima, per il suo abito … ora aveva un’idea più chiara, di cosa parlasse, quando la rimproverava … ma lei non era il tipo da soffocare il suo spirito, per i giudizi degli altri … per le malelingue che parlavano per invidia e gelosia … E poco le importava, se si sarebbe trovata ancora, ad affrontare situazioni simili a quella di prima con Dubois … le avrebbe affrontate a testa alta! … Sospirò … non avrebbe mai accettato quelle false convenzioni … e si sarebbe sempre ribellata alle stupide etichette di una società falsa perbenista … una persona non si giudica dall’apparenza …
Per quei disgustosi modi di pensare, Joe aveva sempre sofferto e questo, non era mai riuscita a sopportarlo … Aveva fatto di tutto, per combattere quegli assurdi pregiudizi nei suoi confronti … e aveva sempre cercato di fargli capire che il mondo non è tutto uguale …
Ad un certo punto, notò che la segretaria la stava osservando di sottecchi, con una risatina dipinta sul volto …
“Già … lei sa di quella stupida lista … Che vergogna!! … E ora? … accidenti a quando gli è venuta l’idea di emulare Mr. Gray, nelle sue perversioni!Ahhhhhhh!! “
-Madeimoselle … può entrare … Monsieur Shimamura si è liberato … Prego … - le fece cenno mentre le apriva la porta …
Quando Françoise entrò, Joe rimase stupito di vederla lì …
-Françoise ? … che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro? –
-Pausa pranzo … e ecco io … avevo bisogno di parlarti … -
-Accomodati … e dimmi pure … -
-Beh, non è che abbia proprio le idee chiare … nel senso che … non so bene da dove cominciare … però … - aprì la cerniera della borsa e ne tirò fuori la scatola delle jeotgarak … - Sono venuta per queste … -
Sentì il cuore battere furiosamente, non sapeva se voleva sentire quello che gli doveva dire … anche se poi, forse, ci sarebbe stato un punto a tutto …
-Ecco io … ho riflettuto … su quello che mi hai chiesto e … - si interruppe … Joe ebbe un leggero mancamento … si portò la mano alla tempia, per sorreggersi la testa … e aspettò la sentenza … - … ecco io … mi chiedevo … se … potevamo porre la domanda in un altro modo … -
-Cioè? – gli sfuggì un tono strano, disapprovazione e nervosismo uniti in una sola parola.
-Ecco io … mi chiedevo se … tu vorresti accettare di essere le bacchette che completano questo cucchiaio … senza le quali non avrebbe equilibrio nel mondo e non avrebbe senso … - gli porse le bacchette – Le vuoi accettare … ? – chiese con un filo di voce , guardandolo con occhi intimiditi … Joe rimase attonito … non si aspettava quelle frasi … quella inversione di domanda …
-Perché? Voglio dire … perché hai riformulato la domanda? … Io … - si sentiva smarrito, si rendeva conto che era assurdo chiederglielo e che avrebbe dovuto solo accettare le bacchette , ma …
-Perché … non era giusto … Tu non hai mai dubitato di te e dei tuoi sentimenti per me, da quando ci siamo rincontrati … mentre io … non ho mai accennato ad ammetterli … io non ho mai detto che … e mai te l’ho lasciato ad intendere … Era giusto che questa domanda fosse riformulata, perché è corretto che sia tu, a scegliere cosa fare a questo punto … -
Era decisamente sconvolto e se qualcuno gli avesse chiesto, in quel momento, il suo nome, probabilmente, non gli avrebbe saputo rispondere … era totalmente spaesato…
-Sto delirando? … o sognando? … Qualcosa di simile? –
-No … non credo almeno … direi di essere vera … in carne ed ossa … -
Si tirò indietro e si appoggiò allo schienale della poltrona, riflettendo … e poi esordì con una frase che la lasciò stupita …
-Ci devo pensare … -
-Ah … - non riuscì a dire altro, si ghiacciò e rimase in silenzio .
-Te lo dirò stasera … Ora ho da fare … devo finire alcune cose .-
-Va bene … - si alzò meccanicamente ed uscì nella stessa maniera … era allibita … c’era qualcosa che le era sfuggito in tutta quella situazione … sì, senza dubbio …
Si sentì strana, mentre rimetteva piede in casa, dopo quella lunga giornata … le sembrò tutto così spento e vuoto … e dentro di lei si affacciarono una serie di emozioni … le più svariate … tristezza … rabbia … malessere … vergogna … imbarazzo … umiliazione …
“Cosa hai da stupirti? Hai deciso tu, di riformulare la domanda … e di dare a lui, il coltello dalla parte del manico … la possibilità di decidere … e ora hai il coraggio di lamentarti? Brava, stupida sciocca … non impari mai dai tuoi errori … “
Si mise a sedere sul divano, strinse le ginocchia al petto e appoggiò il mento su di esse, guardando nel vuoto e ascoltando il ticchettio dell’orologio … c’era così tanto silenzio che il suo solo respiro, le risultava fastidioso … provò a trattenerlo e ad ascoltare il completo silenzio intorno a lei … rilasciò l’aria dai polmoni e riprese a respirare normalmente … era stanca di quel continuo tira e molla … erano anni che non facevano che rincorrersi … e anche quando lei si era imposta di smettere con quel gioco massacrante, il destino li aveva fatti rincontrare …
“Significherà pur qualcosa? … o è solo la mia tortura … la mia eterna tortura … “
Distese le gambe di fronte a sé e sbuffò …
“Ma quanto ci mette ad arrivare? Voglio avere questa risposta … non ne posso più! Sia come sia … basta che questa volta finisca tutto … “
Sentì la porta aprirsi dietro di sé e si girò, aspettando con trepidazione di vederlo varcare la porta …
Quando mise piede in casa, lei era sul divano, che lo stava aspettando e dal suo volto, notò una certa apprensione …
-Ciao … scusa il ritardo … ma ho avuto delle cose da fare … -
-Ciao … tranquillo, non ti preoccupare … -
-Mi stavi aspettando? … -
-Io? … no … ero qui che mi riposavo … sono arrivata a casa da poco … -
“Ma secondo te?!”
-Capisco … come è andata? –
“Perché mi chiedi come è andata? Sai bene che voglio una risposta alla mia domanda … cosa aspetti a darmela? Mi sembra di impazzire … “
-Bene … come può andare una giornata con una spada di Damocle sulla testa … -
-Cioè? … -
-Lascia stare … sono troppo stanca … vado a farmi una doccia … - si innervosì di fronte alla sua … come chiamarla? … imperscrutabilità? … far finta di nulla?
-Mi sono licenziato … - disse cambiando discorso e cogliendola alla sprovvista ..
-Come? Che vuoi dire che ti sei licenziato ? … -
-Quello che ho detto … è per questo che ci ho messo così tanto a tornare … - guardò l’orologio alla parete e si lasciò cadere sulla poltrona , stanco, ma anche stranamente rilassato …
-Perché? Che è successo? –
-Divergenze di opinioni … ma soprattutto, di atteggiamenti che mi hanno fatto decidere, definitivamente, di venire via … -
-Con Dubois? … -
-Sì … -
-Ma perché? E’ successo qualcosa in particolare? Non capisco … non sarà per l’altra sera al ricevimento … vero? … se è per quello, non dovevi farci caso … te l’ho detto: alla gente piace parlare e sparlare degli altri, ma dopo un po’, si stanca e la smette … Non dovevi farci caso .. –
-Non è per quello … e tu lo dovresti sapere … -
-Non capisco … e allora cosa? Quale è stato il motivo? –
-Quello che è successo oggi … - lui la guardò negli occhi, aspettando una sua reazione.
-Continuo a non capire …. –
-A quello che Dubois ha fatto e detto, quando vi siete incontrati … -
Fu presa alla sprovvista da quell’affermazione e non seppe cosa rispondere …
-Perché non me l’hai detto? Perché non mi hai detto cosa, Dubois, si è permesso di fare e di dirti? Perché devi fare sempre di testa tua? E tenerti tutto dentro?–
-Perché … avevo una cosa più importante da fare che … perdere tempo dietro a quel tipo disgustoso! … - abbassò lo sguardo imbarazzata mentre lui la fissò con rimprovero .
-Ti ha messo le mani addosso e si è permesso di dire cose che non doveva dire … E’ una cosa che non poteva passare in secondo piano … e non capisco perché, tu non me l’abbia detto subito! –
-Perché? Cambiava qualcosa? Cambiava l’umiliazione che mi aveva fatto provare? O forse, era più importante risolvere la situazione tra noi? – disse con voce alterata dal pianto .
-Se Holly, non mi avesse detto cosa aveva visto, tu non mi avresti detto nulla … Giusto? –
-Holly? … è stata lei a dirtelo? – rimase stupita … proprio Holly … quella che aveva giudicato male, solo per gelosia …
-Sì, è stata lei … me l’ha detto dopo che te ne eri andata via … e mi sono arrabbiato molto con te! Avresti dovuto dirmelo! Maledizione! Non tollero e non accetto, che nessuno ti tocchi ! Perché non lo capisci? Perché non capisci che la sola idea che qualcuno ti possa fare male, mi rende folle di rabbia? Dubois ha rischiato grosso e l’unico motivo per cui mi sono trattenuto con lui, è stato pensare a te … che se avessi fatto qualcosa di folle, non ti avrei più rivista e … ti avrei fatto del male … Senza contare poi, che dovevo tornare, al più presto, per dirti che non voglio mai più lasciarti … e che ora, che ho capito che quel filo che ci ha sempre uniti è indistruttibile, qualunque cosa accada … non ho più intenzione di ignorarlo … - si avvicinò a lei, le prese il volto tra le sue mani, ad incorniciare il suo dolce ovale, e l’attirò a sé, baciandola dolcemente … lunghi attimi dopo, si staccò e la prese in braccio, portandola in camera e deponendola delicatamente sul letto …
-Io e te … ora e per sempre … -
-Sì … ora e sempre … - la sua voce sembrava un sospiro, mentre si avvicinò per baciarlo e gli passò le braccia attorno al collo, attirandolo verso di sé … lui si staccò per guardarla in volto : -Ti amo … - la guardò ancora, osservando la sua reazione …
-Ti amo anche io … - sentì il cuore bruciare e la gola secca … e contemporaneamente, le sembrò di essersi liberata da un immenso peso, che aveva sull’anima e la opprimeva, fin dall’inizio di tutta quella storia …
Joe si avvicinò e appoggiò la fronte contro la sua … -Dimmelo di nuovo … -
-Ti amo … -
-Ancora una volta … -
Le sfuggì un sorriso timido e inspirando profondamente, prese di nuovo fiato:
- Ti amo … -
-Che suono meraviglioso hanno queste parole dette da te … è come se le sentissi e le capissi realmente per la prima volta … -
-Erano quelle che aspettavi da sempre … quelle che hai sempre cercato … -
-Ma che non riuscivo ad ascoltare … fino a quando non ho capito che l’unica cosa che volevo ed ho sempre voluto, è amarti e essere amato da te … Se solo avessi visto subito quel filo rosso che ci ha sempre uniti … se solo non fossi stato così codardo a non riconoscere i miei sentimenti per te … ad ammettere che ti ho amato da sempre, da quando ti ho visto per la prima volta … forse ci saremmo risparmiati tutto questo dolore … -
-O forse no … l’esistenza di un filo tra due creature, non implica che per arrivare a riconoscerlo ci sia una via diretta … -
-E noi lo sappiamo bene … abbiamo affrontato molte difficoltà, ma ora siamo finalmente insieme … e tu non mi lascerai mai più … - gli sfuggì un sorriso , mentre sfiorava il suo naso contro il suo e giocava con le sue labbra, stuzzicandola …
-A te fa male leggere “quel libro” … lo sai vero? … stai diventando peggio di Mr. Gray … - scoppiarono a ridere entrambi.
-Dici? … e io che ero così curioso di sapere come andava a finire … -
-Credo che per saperlo … dovresti leggere anche le altre sfumature … le rosse e le nere … e non sono del tutto sicura che avresti una fine … -
-Ok … ho capito … mi arrendo : troppe sfumature !… non posso farcela !… e poi, credo di aver già reso la mia vita abbastanza complicata fino ad ora … non ho voglia di rispecchiarmi in Mr. Gray … -
-Ma tu sei proprio sicuro di aver letto il libro? … Non fare affermazioni del genere, che mi potrei spaventare !… - inclinò la testa di lato, ridendo e lo guardò …
-A dire il vero … non proprio … mi ero soffermato sui loro dialoghi via mail … che mi facevano molto ridere … -
-Ah, ecco … appunto … Mi stavo già preoccupando che nascondessi una camera rossa … -
-Eh? … Camera rossa?- la guardò di sbieco, sorridendo.
-Lascia stare … e smettila di leggere i libri che mi prestano le mie amiche, senza il mio permesso!-
-Agli ordini, però … perché le tue amiche ti prestano dei libri del genere? … non ho letto il libro seriamente, ma so a che categoria appartiene … e sinceramente … non so, se mi stanno simpatiche le tue amiche … -
-Stiamo assieme da pochi minuti e già, hai da ridire sulle mie amiche?!? –
-Sì, se ti prestano libri simili … e poi … ah, sì? … stiamo assieme?- la sua bocca si piegò in modo malizioso, facendola arrossire come una scolaretta.
-Non è così? … Bacchette e cucchiaio rispettivo, finalmente riuniti per trovare il loro equilibrio nell’universo … - mormorò timidamente.
-Sì … è così … è solo che mi ha fatto uno strano effetto sentirtelo dire … Quasi non mi sembra vero … -
I am going to you step by step
I’ll catch and trap your eyes as I face you
In my arms, I’ll hug you, who is looking here and there
I’ll hold you strongly and I’ll have you20
-Ma è vero … e se vuoi te lo dimostro … - gli cinse nuovamente il collo con le braccia e lo baciò, stringendo il suo corpo al suo e facendolo sussultare . Quando si staccò da lui , i loro respiri erano alterati e i loro cuori battevano velocemente, mentre sentì il suo corpo soffrire dolorosamente per il desiderio di lui . – Ora basta parlare … voglio solo amarti … - si tolse gli abiti di dosso e lui la imitò … si distesero sul letto e lei gli sussurrò con voce rotta dalla passione – Chiudi gli occhi … e lascia che ti ami come nessuno ha mai fatto … - Joe non rispose, ma obbedì alla sua richiesta e si lasciò amare da lei con infinita dolcezza, non ponendo limiti al loro amore, fino a raggiungere l’estasi completa … fino a quando, la sua anima e il suo corpo non furono percossi da pulsanti e intensi spasmi di piacere, che lo travolsero, scuotendo ogni più piccola parte di sé … Ma il suo piacere fu completo solo quando sentì, anche il piacere di lei, esplodere e mescolarsi al suo, lasciandola senza fiato e riversa su di lui priva di forze …
Ore dopo, lui la stringeva a sé, sfiorandole i capelli e baciandole le palpebre chiuse, mentre il suo corpo si rilassava placidamente stretto al suo …
-Perché le tue amiche ti hanno prestato un libro simile? –
-Eh? … - aprì gli occhi, interdetta e contrariata dalla domanda … - Perché ti sei fissato con quel libro?! E’ solo un libro … - lo brontolò, mentre tornava ad appoggiare la testa sul suo torace.
-Sono solo curioso … - protestò ridendo …
-Vuoi proprio saperlo? … ok … si divertono tantissimo a prendermi in giro perché sanno che mi sconvolgo con poco … che non riesco a parlare normalmente, senza imbarazzarmi, di certi argomenti .. .-
-Quindi lo fanno solo per sbeffeggiarti .. – scoppiò a ridere.
-Sì … contento ora? – sbuffò.
-Sì … ma non credo che ti farò ancora uscire con loro … sono troppo vivaci … e poi considerando l’ultima uscita, non approvo … -
-Eh? … - lo guardò negli occhi, disapprovando quel discorso e augurandosi che stesse scherzando …
-Ho scoperto di essere molto geloso … per questo motivo, penso che farò come Mr. Gray … mapperò il tuo cellulare … così saprò sempre dove sei … - cercò di essere serio, mentre lo diceva, ma scoppiò a ridere, facendola fare un sospiro di sollievo …
-Tu sei scemo! –
-Dici? Dovevi vedere la tua faccia! Era troppo buffa! –
- Spiritoso … la tua simpatia è pessima! E questo mi conferma quello che avevo pensato sulla tua segretaria … che pur di farti cadere ai suoi piedi, era disposta a far finta, che fossi simpatico !- gli fece la linguaccia e lui di tutta risposta, le diede un pizzicotto sul sedere, facendola mugolare.
-Così impari a farmi la linguaccia!- l’attirò a sé e la strinse forte.
-Ma non vale darmi i pizzicotti! E poi come li giustifico a lavoro? – fece finta di protestare e di divincolarsi dal suo abbraccio, mentre lui rideva.
-Che hai un fidanzato passionale! -
-Certo … tu la fai sempre troppo semplice! –
-Dici? … forse hai ragione, ma penso che non glielo dovrai giustificare … almeno, non ancora troppe volte … -
-Che vuoi dire? … hai intenzione di chiudermi in casa?! Vuoi diventare peggio del tuo mito personale?!-
-No, non lo farei mai … e lo sai, bene !… è solo che … questa volta potrebbe non essere un falso allarme … - la guardò negli occhi … e la vide trasalire … - Né l’altra volta, né questa … abbiamo preso precauzioni … e alla fine, potrebbe essere la volta giusta … -
Rimase in silenzio … stordita da quella pura e semplice verità … Joe le scostò una ciocca di capelli dalla fronte e vi posò un dolcissimo, piccolo bacio …
-Questa volta sarà diverso … perché ci sono io con te e affronteremo tutto insieme…-
-Sì, però … - era esitante e preoccupata …
-Però … cosa? –
-Però … - e poi, sorrise … improvvisamente, era diventato tutto limpido nella sua testa: tutte quelle nubi scure, che le avevano offuscato l’animo, erano svanite … ora, non doveva temere più nulla !… Gli prese la mano, intrecciando le loro dita e guardando l’effetto che facevano le loro mani unite … sorrise di nuovo, questa volta arrossendo leggermente … - A dire il vero, non so quello che volevo dire … so solo che ti amo alla follia e che non voglio più fare a meno di te … - lui la guardò dolcemente e poi mosse lo sguardo verso l’immagine delle loro mani …
-Sono perfette … -
-Cosa? … -
-Le nostre mani unite … Non me ne ero mai accorto fino ad ora , ma ora che l’ho scoperto … non le lascerò mai più … promesso, mio dolce amore … -
Si persero a guardare le loro mani che si stringevano, che finalmente erano unite e che non si sarebbero più lasciate … e per un istante, sembrò loro di vedere quel filo rosso … quel filo che li aveva da sempre legati e che era sempre stato presente! … Anche quando erano stati lontani o avevano preso strade diverse, li aveva portati sulla stessa strada … e nonostante, si ostinassero ad allontanarsi l’uno dall’altro o, gli altri, li allontanassero, continuava a farli incontrare, per metterli di fronte al loro destino! … Un destino che vedeva loro due insieme, nonostante le difficoltà, le parole o gli avvenimenti che avevano o avrebbero incontrato nella vita … perché il vero amore è per sempre : vive oltre il tempo e lo spazio, supera le barriere più insormontabili e, prima o poi, si ricongiunge a sé stesso … e il loro, era da sempre stato, vero amore ...
C’è una leggenda giapponese che dice che ognuno di noi, nasce con un filo rosso legato al mignolo, della mano sinistra. Questo filo, ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati, il nostro grande amore, la nostra anima gemella.
Le anime così unite, sono destinate ad incontrarsi, non importa il tempo che dovrà passare, le circostanze o le distanze che le separeranno: il filo non si spezzerà mai … e alla fine, il destino si compirà …
A tutti coloro che credono
in quel misterioso filo rosso …
1 The Color Of K-Pop – Mystic White, 2012.12.26. Mermaid Princess. Korea, 2012 SBS Gayo Daejun.
2 F.Cuz, 2010.11.18, 내꺼 (Mine). Korea, CAN&J Entertainment.
3 Haiku di Hino Sōjō. 1901-1956.
4 Jonathan Safran Foer dal libro "Ogni cosa è illuminata",2002.
5 Jewelry, 2008.02.20, One more time. Korea, Star Empire Entertainment.
6 Patty Pravo, 1968, La Bambola. Italia, ARC.
7 SeeYa, 2006, Crazy Love Song. Korea, GM Entertainment.
8 Rihanna, 2006.06.20, Unfaithful. America, Def Jam Records.
9 After School, 2012.01.25, Rambling Girls. Japan, Avex Trax.
10 F.Cuz, 2010.11.18, 내꺼 (Mine). Korea, CAN&J Entertainment.
11 Daniele Silvestri, 2002.03.08, L’autostrada. Italia, BMG Ricordi.
12 Supercell, 2011, Euterpe. Japan.
13 Bigbang, 2012.02.29, Blue. Korea, YG Entertainment.
14 Nine Muses, 2013.01.24, Dolls. Korea, Star Empire Entertainment.
15 SNSD, 2013.01.01, I got a boy. Korea, SM Entertainment.
16 Sistar19, 2011.05.03, Ma Boy. Korea, Starship Entertainment.
17 Valentina Gautier, 1991, Voglio un angelo. Italia, Five Record.
18 Teen Top, 2013.02.25, I Wanna Love. Korea, T.O.P. Media.
19 E.Via feat Trabler , 2012.12.11, Lie to me. Korea, Dline Art Media.
20 Boyfriend, 2013.01.10, I Yah. Korea, Starship Entertainment.
© 10/02/ 2013
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